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La Lymantria dispar, volgarmente conosciuta come limantria o bombice dispari, è un insetto appartenente all’ordine Lepidoptera, famiglia Lymantriidae. In Italia è presente ovunque, dalla pianura alla montagna. La sua diffusione preoccupa, in quanto insetto defogliatore altamente polifago, in grado di attaccare centinaia di specie arboree.
In quest’articolo vediamo come riconoscerlo, qual è il suo ciclo di vita e in che modo praticare la corretta difesa biologica.
Descrizione della limantria
La Lymantria dispar è un insetto caratterizzato da uno spiccato dimorfismo sessuale, ovvero una netta differenza morfologica tra gli esemplari maschili e quelli femminili. Da qui il nome di origine latina dispar= diverso. Il termine lymantria, invece, deriva da limanter=distruttore.
Vediamo quindi le diverse forme in cui è possibile trovare l’insetto.
Maschi adulti
Il maschio adulto di Lymantria dispar è una farfalla con 35 mm di apertura alare, con due evidenti antenne pibettinate sul piccolo capo. Le ali anteriori sono di colore bruno e segnate da diverse linee a zig-zag di colore più scuro. Le ali posteriori sono invece più chiare e con una fascia bruna sul margine esterno.
Femmine adulte
Le femmine adulte hanno un’apertura alare maggiore, circa 60 mm, ma non sono abili volatrici. Le ali anteriori sono di color bianco-giallognolo con 4 striature trasversali di colore bruno o nero. Le ali posteriori presentano invece due linee di punti, una delle quali sul margine esterno, l’altra poco più interna.
Uova
Le uova di lymantria sono grigio-giallastre, di forma appiattita e deposte in ovature feltrose di colore fulvo, le quali arrivano fino a 800 elementi.
Larve
Le larve di lymantria dispar a maturità misurano dai 60 ai 70 mm di lunghezza. Sono di colore bruno, screziate di grigio e giallo. Il capo è interessato da 2 fasce frontali oblique e il corpo è fornito di 6 tubercoli per segmento, portanti lunghe setole. Le setole del primo paio di tubercoli sono più sviluppate e orientate di lato al capo. Sulla parte dorsale del corpo, i tubercoli delle prime 5 paia sono bluastri, i restanti rossi. La larva di limantria è simile come aspetto a quella della processionaria del pino e a quella della quercia, ma a differenza di queste ultime i suoi peli non sono particolarmente urticanti e pericolosi. Attenzione quindi a non confonderle.
Crisalidi
La crisalide del bombice dispari è di color bruno-castano, ricoperta in parte di fine peluria giallina, con cremaster campanuliforme terminante con una breve appendice. Misura circa 25-30 mm di lunghezza.
Quali piante attacca la Lymantria dispar
La Lymantria dispar è una specie particolarmente polifaga. In via preferenziale attacca gli alberi di quercia, ma non risparmia altre latifoglie forestali, quali: carpino, aceri, faggio, castagno, nocciolo, leccio, ontano, tiglio, salice, pioppo, platano, ecc. Anche sugli alberi da frutto questo parassita desta preoccupazione, soprattutto nei frutteti ai margini di zone boschive. Infatti gli alberi di ciliegio, melo, pero, susino, albicocco e pesco, possono essere pesantemente attaccati dalle larve.
Danni agli alberi
Le larve di limantria provocano estese defogliazioni sulla chioma degli alberi attaccati. Queste defogliazioni sono cicliche e variano con le popolazioni del lepidottero influenzate da condizioni ambientali più o meno favorevoli. Negli anni di “carica”, la defogliazione può essere particolarmente grave, tanto da spogliare per intero gli alberi. Tra le fruttifere, il danno più grave è sul ciliegio, in particolare sugli alberi di zone di collina localizzati vicino a boschetti di latifoglie. Le larve dal bosco si riversano sui ciliegi e, oltre a compiere erosioni fogliari, troncano i peduncoli dei frutti in maturazione, provocando la caduta a terra.
Ciclo biologico della Lymantria dispar
La lymantria compie una sola generazione all’anno, con gli adulti che sfarfallano da luglio a settembre. Le femmine non riescono a volare, pertanto vengono raggiunte dai maschi per l’accoppiamento. Una volta fecondata, la femmina depone le uova in ovoplacche molto numerose, composte da 300 a 800 uova. Queste ovature vengono lasciate solitamente sul tronco, nella parte meglio esposta al sole (sud-est), dai 2 ai 6 metri di altezza.
Lo sviluppo embrionale dura dai 20 ai 40 giorni, ma le larvette neoformate rimangono dentro il loro guscio per trascorrere l’inverno in diapausa. Le larve fuoriescono in primavera, quando gli alberi iniziano a emettere la nuova vegetazione.
Come agisce la larva
Durante le prime fasi di vita, le larve di Lymantria dispar restano riparate in piccoli gruppi nelle screpolature della corteccia degli alberi. Poi iniziano a calarsi nel vuoto, attaccate a un sottile filo di seta, motivo per cui vengono facilmente disperse dal vento e dalle correnti ascensionali, portandosi su altri alberi, situati anche a diversi km di distanza.
Lo sviluppo larvale si compie in 2-3 mesi, a seconda delle condizioni ambientali. Le larve raggiungono la maturità tra la fine di giugno e gli inizi di luglio, dopo 4 mute nel maschio e 5 nella femmine. A questo punto s’incrisalidano fra i resti della vegetazione e dopo 15-20 giorni danno vita ai nuovi adulti.
Difesa biologica
I danni della Lymantria dispar dipendono essenzialmente dalla numerosità della popolazione presente sugli alberi. Per fortuna, questo lepidottero è controllato da insetti predatori, come il coleottero carabide (Calosoma sycophanta), o da parassitoidi, come il dittero tachinide (Blepharipa pratensis) e gli imenotteri braconidi (Apanteles spp). I provvedimenti di difesa con prodotti consentiti in agricoltura biologica sono giustificati solo in caso di forti infestazioni. In tal senso, contro le larve, il prodotto bio più efficace è il bacillus thuringiensis var. kurstaki, che si può acquistare tranquillamente nei negozi specializzati (lo trovate qui).