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Il Macrosiphum euphorbiae, conosciuto come l’afidone della patata e del pomodoro, è un insetto appartenente all’ordine Rhyncota, famiglia Aphididae. Questo comune parassita degli orti è originario del Nord America, ma attualmente è diffuso ovunque nel mondo, compresa l’Italia. La specie Macrosiphum euphorbiae è tra l’altro affine ad un altro frequente parassita dei giardini, ovvero l’afide delle rose (Macrosiphum rosae).
In quest’articolo, dopo aver visto le caratteristiche di questo grande afide, capiamo come difendere le colture in modo biologico.
Descrizione di Macrosiphum euphorbiae
L’afidone della patata e del pomodoro è tra gli afidi più grandi che conosciamo. Presenta solo individui femminili, in quanto alle nostre latitudini si riproduce per partogenesi (anolociclo degli afidi), originando un numero indefinito di nuovi individui. Le forme femminili sono due: alata virginopara e attera virginopara. Le prime, dotate di ali e lunghe fino a 5 mm, hanno il corpo di forma allungata, colore variabile dal verde-chiaro al giallo-bruno, a volte con sfumature rosa e rossastre. Il capo presenta tubercoli antennali divergenti. Le seconde sono un po’ più piccole e prive di ali, 3-4 mm di lunghezza, ma di colorazione e aspetto simili.
Piante attaccate dall’afidone della patata e del pomodoro
Come suggerisce il nome volgare, le colture preferite dall’afidone sono la patata e il pomodoro. A dire il vero, però, le infestazioni si estendono anche alle altre solanacee, come la melanzana e il peperone. Sarebbe più corretto quindi chiamarlo afide delle solanacee. Oltre a queste comuni piante da orto, Macrosiphum euphorbiae è attivo su piante ornamentali come le rose e agrumi.
Danni
Le colonie afidiche infestano soprattutto le foglie. Per cui, quando ispezionate i campi, specie nelle fasi iniziali della coltivazione, non dimenticate di dare un’occhiata sotto le foglie. Le infestazioni possono estendersi anche ai fiori e, nel caso del peperone, ai frutticini appena allegati.
Sulle foglie, l’afidone causa rallentamento vegetativo e avvizzimento, sui fiori si rischia l’aborto e quindi la perdita della produzione. I danni possono essere anche indiretti e sono addirittura più temibili, in quanto Macrosiphum euphorbiae è vettore di numerosi virosi delle colture, tra cui la più temibile è il virus dell’accartocciamento della patata.
Gli attacchi più forti avvengono in primavera, poi, solitamente, se nell’orto vi è una buona presenza di insetti utili, le popolazioni dell’afide regrediscono.
Insetti antagonisti dell’afidone della patata e del pomodoro
Per fortuna esistono in natura diversi insetti utili in grado di limitare naturalmente l’afidone della patata e del pomodoro. Ecco qui l’importanza di non usare pesticidi nell’orto, in modo da favorire l’instaurarsi di equilibri naturali tra parassiti e antagonisti. I predatori di afidi più famosi sono le coccinelle, nelle forme adulte e larvali.
Svolgono questa funzione anche le larve di neurotteri Crisopidi; i rincoti miridi (Macrolophus caliginosus, macrolophus pygmaeus, dicyphus errans); i ditteri sirfidi (Syrphus ribesii, Episyrphus balteatus). Abbiamo poi i parassitoidi (imenotteri afididi) delle specie Aphidius ervi e Praon volucre.
Nella coltivazione in serra del pomodoro e del peperone molti di questi insetti utili vengono rilasciati artificialmente per la difesa delle colture.
Come prevenire l’afidone della patata e del pomodoro
Per evitare grosse infestazioni dell’afidone della patata e del pomodoro possiamo innanzitutto tenere le coltivazioni libera dalle erbe infestanti. Spesso gli afidi passano dalle erbe spontanee lungo i filari alle piante coltivate. Nel caso della patata e del pomodoro la cosa migliore da fare sono periodiche rincalzature, in modo da tenere libero il terreno. Alternativa alla rincalzatura (non per la patata) è la pacciamatura, possibilmente naturale.
Altra cosa da evitare sono gli eccessi di concimazione organica, ad esempio con il letame, in quanto il rigoglio vegetativo esagerato favorisce la presenza di questi parassiti.
Macerati naturali
Sempre in via preventiva, è possibile adoperare i macerati naturali, quali: aglio, ortica, equiseto. Le piante andrebbero trattate con i macerati prima che avvenga l’infestazione, in quanto fungono molto bene da repellenti. Ricordiamo che non sono insetticidi chimici, quindi meglio un trattamento preventivo, ma regolare, ad esempio una volta a settimana.
Zeolite
Altro prodotto interessante da utilizzare sulle coltivazioni per la prevenzione dei parassiti (non solo gli afidi) è la zeolite micronizzata (che trovate nei negozi specializzati). La zeolite crea una patina protettiva sulla lamina fogliare delle piante, in modo da dissuadere l’attacco dei parassiti. È anche un ottimo fungicida, utile per prevenire malattie come la peronospora. Quindi con un unico prodotto e pochi interventi si avranno più benefici.
Altri prodotti biologici
Tra i prodotti consentiti in agricoltura biologica, quelli più adatti contro gli afidi sono due, il sapone potassico molle e il piretro naturale, che potete trovare rispettivamente qui (il sapone) e qui (il piretro).
Attenzione ad effettuare i trattamenti con questi prodotti esclusivamente nelle ore serali, in modo da non danneggiare gli insetti utili molto attivi durante il giorno.