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La melanzana (Solanum melongena) è una pianta appartenente alla famiglia delle Solanacee. Si tratta di una specie dalle antiche origini che è, ad oggi, tra gli ortaggi più consumati al mondo. Nel nostro Paese viene valorizzata dalle ricette delle tradizioni regionali, soprattutto al Sud, in particolare in Sicilia, dove si sono selezionate numerose varietà autoctone. Non tutti sanno però che questo frutto della terra non solo è buono per il palato, ma è anche un alimento ricco di proprietà benefiche per l’organismo.
Conosciamola dunque meglio, capiamone le caratteristiche, gli usi e vediamo anche qualche piccolo trucco da usare in cucina.
Origini e nomi regionali della melanzana
Le origini della melenzana sono molto antiche, ma non sono, ad oggi, note con certezza. Alcuni le fanno risalire all’India, altri alla Cina. Ciò che è certo, è che furono gli Arabi che la portarono dapprima in Medio Oriente e, in seguito, in Occidente, più precisamente nella penisola iberica, intorno nel VII secolo (nei restanti paesi si diffuse però con ritardo, intorno al XV secolo.
La dimostrazione di come sia amata la melanzana nel nostro Paese è data dai tanti nomi regionali con cui è chiamata: merizana in Liguria, marzana in Piemonte, merisana in Lombardia, m’lanzaena in Emilia, bilanzana in Veneto, petonciano in Toscana, melanciana nelle Marche, mulegnana in Abruzzo, mulignana in Campania, maranciale in Puglia, melangiana in Calabria, milinciani in Sicilia, predinzanu in Sardegna.
In lingua inglese è chiamata eggplant.
Descrizione della pianta di melanzana
La melanzana è una pianta coltivata con ciclo annuale che a piena maturità assume il portamento di un piccolo alberello, che arriva a misurare oltre 1 m di altezza. Le radici sono superficiali e molto ramificate e sviluppano un fusto principale, inizialmente di consistenza erbacea che lignifica in seguito. Questo fusto, quasi da subito inizia a ramificarsi, emettendo germogli laterali, dai quali si accrescono le ramificazioni secondarie, anche se con adeguate operazioni di potatura si può mantenere la pianta in ordine e più produttiva. Sia il fusto che i rami sono color verde-violaceo e con superficie liscia, a volte pruinosa.
Foglie
Le foglie della melanzana sono grandi e appariscenti, spuntano dai rami alla base del germoglio. Sono alterne, con un robusto picciolo e di forma ovale allungata. In alcune varietà, sono presenti delle spine molto tenaci. Il margine fogliare è anch’esso variabile, da intero a lobato. L’apice è acuto e si restringe a cuneo alla base. La superficie delle foglie è ricoperta di peluria, molto fastidiosa durante la raccolta estiva e che le conferisce un aspetto cinereo,. La colorazione varia dal verde pallido al violaceo.
Fiori
I fiori della melanzana nascono alle biforcazioni dei rami o qua e là sul fusto. Hanno un vistoso peduncolo, eretto nel momento della fioritura, che durante la maturazione si arcua verso il basso e si accresce insieme al frutto. Il colore della corolla può essere rosa, violaceo o bianco, l’androceo è vistosamente giallo.
Le piante sono autofertili, l’impollinazione avviene con il vento, ma anche grazie agli insetti.
Frutti
I frutti, ossia le melanzane, sono delle bacche polpose di forma e peso variabile. A seconda della varietà, possono essere tonde, ovali, più o meno allungate o schiacciate. Anche il colore è molto variabile, dal classico nero o viola, fino allo striato o al bianco.
Semi
Nella polpa del frutto affondano i semi, di piccole dimensioni e colore bruno. A seconda dello stadio di maturazione e di stress vegetativo, avremo melanzane con più o meno semi all’interno. Il seme è il mezzo di riproduzione della pianta e il nostro Paese vanta una lunga tradizione nel mantenimento di varietà autoctone.
Le varietà di melanzana
Questo frutto può avere diversi colori, esistono infatti le melanzane viola, le melanzane bianche, e anche alcune tipologie rosse. Tra le tante varietà, quella a cui siamo più affezionati è la famosa melanzana rossa di Rotonda, in Basilicata. Si tratta di un frutto piccolo, dall’aspetto più simile a un pomodoro, e con un gusto unico al mondo.
Altre interessanti varietà, sono la melanzana bianca di Senise, sempre in Basilicata, la melanzana lunga di Napoli e quella paccia in Campania, la melanzana tonda genovese in Liguria, la melanzana violetta casalese in Piemonte, la melanzana Fiorentina in Toscana, e infine la melanzana violetta lunga Palermitana in Sicilia.
I semi per produrre ognuna di queste varietà si trovano facilmente nei negozi specializzati.
Come capire se una melanzana è matura
Le melanzane vanno colte al giusto grado di maturazione. Bisogna evitare che si ingrossino troppo, in quanto si induriscono e riempiono di semi. Altresì, vanno evitate quelle troppo piccole, essendo molto dure e amare. Se non abbiamo la possibilità di raccoglierle dal nostro orto e, dunque dobbiamo acquistarle, poniamo attenzione alla freschezza e al produttore, che deve utilizzare metodi biologici, anche perché di questo frutto si consuma anche la buccia, che deve quindi essere priva di pesticidi chimici.
Per capire se il frutto è fresco, la buccia deve essere lucida, tesa, di consistenza dura. Le melanzane vecchie di qualche giorno tendono a sbiadire e ammorbidirsi proprio nella buccia.
In genere, la stagione in cui si raccolgono è l’estate, dopo 40-60 giorno dal trapianto, dunque, in modo particolare nel mese di settembre.
Cosa contiene la melanzana?
La melanzana è un ortaggio ricco di importanti elementi nutrizionali, i quali si trovano sia nella buccia edibile che nella polpa. È un alimento povero di calorie e grassi, ma ricco di vitamine (A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E e K), sali minerali (potassio, magnesio, fosforo, sodio e calcio), ferro, proteine, carboidrati, aminoacidi, acido folico, acido clorogenico.
La buccia è altresì ricca di betacarotene, antociani e flavonoidi.
Come in tutte le solanacee anche nelle melanzane è presente la solanina, un alcaloide tossico per l’organismo e che non consente di consumarle crude.
Che benefici hanno le melanzane?
La melanzana non solo è un ortaggio adatto a chi segue una dieta dimagrante (per via del basso apporto calorico), ma ha tanti altri benefici diretti sull’organismo. Ha proprietà coleretiche e colagoghe, utili per normalizzare la funzione del fegato, giacché stimola la produzione di bile. Riduce il tasso di colesterolo nel sangue, stimola la diuresi e favorisce l’eliminazione di scorie azotate. Questo insieme di proprietà contribuisce ad esplicare una sicura attività depurativa generale, che permette di disintossicare l’organismo. La presenza di flavonoidi e antociani è utile anche per mantenere la pelle giovane e prevenire l’invecchiamento, oltre che per la sua attività antinfiammatoria esterna.
Come eliminare la solanina dalle melanzane
La solanina è presente nelle melanzane in quantità modiche, ma sufficienti per provocare disturbi intestinali in caso di assunzione dell’ortaggio crudo. La cottura elimina quasi del tutto questa sostanza, rendendola tollerabile e innocua per l’organismo.
Come togliere il gusto amaro dalle melanzane
La melanzana si caratterizza per il tipico gusto amarognolo della polpa e, ancor di più, della buccia. Per togliere l’amaro si usa tagliarla a fette, a strisce o a cubetti e cospargerla di sale grosso, tenendola sotto un peso per qualche ora. In questo modo, viene espulsa gran parte dell’acqua di vegetazione responsabile del gusto amaro.
Il trattamento con il sale fa parte anche della conservazione delle melanzane sott’olio.
Come cuocere la melanzana
Altra peculiarità della melanzana è la sua porosità, che le consente di assorbire facilmente i condimenti. Se vogliamo mangiarle e trarne benefici per la salute, dovremmo cercare di cuocerle nel modo più semplice possibile, ad esempio grigliate, al vapore, o, al più, arrostite in padella, limitando al massimo i condimenti aggiuntivi. Diciamo che, in generale, una frittura non è proprio il massimo per la dieta!
Ricette con le melanzane
In realtà sappiamo bene che le melanzane sono protagoniste di numerose ricette tutt’altro che povere di condimenti. Nella cucina italiana, abbiamo, ad esempio, la parmigiana di melanzane, le melanzane ripiene, le polpette di melanzane, la pasta alla norma, le cotolette di melanzana ecc.
Uso esterno e cosmetico
Accennavamo prima all’uso esterno e cosmetico della melanzana, in particolare della polpa. Questa deve essere leggermente sbollentata e poi ridotta in poltiglia con il mortaio.
Si può applicare come medicamento in caso di emorroidi e irritazioni cutanee. Oppure si può usare per una maschera per il viso, visto che, tra le sue proprietà, c’è quella di rendere la pelle più liscia e vellutata.