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La rincalzatura è una semplice pratica agronomica che ci può aiutare nella crescita sana e rigogliosa dei nostri ortaggi. Vediamone i vantaggi e come applicarla.
Sia che si pratichi agricoltura domestica che a livello professionale, alcune specie ortive è necessario rincalzarle, se vogliamo ottenere buoni risultati. In autunno e in inverno, quando le piante vivono lo stress del clima avverso, rincalzare significa proteggerle dalle intemperie e aiutarne la crescita.
Vediamo quindi quali sono gli ortaggi che da questa operazione traggono benefici. Inoltre, capiamo quando praticarla e in che modo farlo nella maniera più corretta.
Cos’è la rincalzatura
La rincalzatura è una lavorazione tipica dell’agricoltura tradizionale. Questa tecnica consiste nello spostare una parte del terreno dall’interfila alla base della pianta.
Le finalità e i vantaggi sono molteplici:
- Per prima cosa vi è la protezione delle piante dal freddo e dal vento. Riportando la terra alla base della pianta si difendono le parti più delicate. Allo stesso tempo, la pianta diventa più salda e ferma nel terreno e dunque non cadrà con l’azione del vento.
- La rimozione delle erbe infestanti. Lo spostamento del terreno dall’interfila al piede della pianta elimina l’erba presente. Nei giorni la coltura principale aumenta il suo volume vegetativo e non consente più la crescita dell’erbacce, che avranno meno luce e spazio a disposizione.
- Il terzo vantaggio è lo stimolo per le piante ad emettere nuove radici avventizie.
- Infine, per alcuni ortaggi, la rincalzatura coincide con l’imbianchimento, cosa che migliora le qualità estetiche e gustative.
Ma vediamo quali sono gli ortaggi sui quali conviene usare questa tecnica.
Quali ortaggi rincalzare
Non tutte le piante vengono rincalzate, alcune rispondono molto bene a questa operazione, per altre il vantaggio è minimo.
Le patate sono la cultivar che più di tutte viene sottoposta a rincalzatura. Sulla patata, oltre ai vantaggi descritti in precedenza, la rincalzatura previene l’inverdimento dei tuberi più superficiali.
Altre coltivazioni che di solito vengono rincalzate sono le crucifere, vale a dire il cavolo broccolo, il cavolfiore, il cavolo verza, il cavolo cappuccio, il cavolo nero, tutti ortaggi che vengono coltivati tra l’autunno e l’inverno.
Un ortaggio che viene rincalzato e allo stesso tempo imbianchito per migliorarne la qualità è il finocchio. Con la rincalzatura si ricopre il grumolo di terra e se ne favorisce l’ingrossamento.
Altre colture in cui rincalzatura e imbianchimento coincidono sono: sedano, porri e cipolla.
Questa tecnica va effettuata più volte e segue la crescita degli ortaggi. Ad esempio, nel caso del finocchio viene fatta 3 o 4 volte ogni 15-20 giorni. Si parte quando il grumolo inizia a ingrossarsi e si termina una ventina di giorni prima della prevista raccolta.
Come si esegue la rincalzatura degli ortaggi
La rincalzatura viene eseguita negli orti domestici usando una zappa. Esistono poi diverse attrezzature meccaniche adatte a questo scopo, ad esempio il rincalzatore. Questo attrezzo può essere aggiunto a una motozappa, strumento molto usato anche nei piccoli orti. Un rincalzatore lo trovate a questo link.
Su terreni grandi, invece, esistono appositi macchinari che eseguono la lavorazione, ossia i rincalzatori a dischi. Di solito questi attrezzi sono dotati di più organi lavoranti, capaci di eseguire l’operazione su più file nello stesso tempo.
Per una corretta rincalzatura nell’orto domestico, consigliamo di agire quando il terreno è umido, ma non zuppo d’acqua. L’ideale è subito dopo un forte temporale.
Bisogna poi evitare di rovinare le foglie e le radici superficiali delle piante. E’ dunque importante stare attenti a dove affondiamo la zappa, mantenendo sempre dei margini di sicurezza.