La falsa semina è una tecnica agronomica adottata per controllare in modo naturale le erbe infestanti. In agricoltura biologica è ampiamente diffusa quando si realizzano coltivazioni su grandi superfici. Ad ogni modo, la si può applicare, su scala più ridotta, anche nella gestione delle malerbe all’interno di un orto domestico.
In quest’articolo vediamo in cosa consiste questa falsa semina, quali sono i vantaggi che ne derivano per il contadino e come la si mette in pratica sul campo.
Cos’è la falsa semina
La falsa semina consiste nella preparazione del terreno effettuata non per seminare o piantare la coltura di nostro interesse, ma finalizzata a far germogliare le erbe infestanti, in modo da poterle eliminare meccanicamente. Si tratta, quindi, di una tecnica di diserbo meccanico che sfrutta il naturale potere germinativo delle piante presenti con i loro semi sul campo. In questo modo, si controllano meglio le malerbe e la loro competizione con le colture principali, aumentando altresì l’efficacia di altre tecniche bio di contenimento delle infestanti come i diversi tipi di pacciamatura.
I vantaggi della falsa semina
La falsa semina ha dei vantaggi agronomici diretti per il contadino, in quanto si traduce in una minore presenza di erbe infestanti sul campo. Per le coltivazioni, questo vuol dire minore competizione idrica, di luce e nutrimento, quindi colture più rigogliose.
In termini operativi, durante il ciclo colturale sarà minore il tempo da dedicare all’eliminazione delle erbe infestanti, operazione che richiede continue e laboriose sarchiature. Questa tecnica, inoltre, abbassa numericamente la presenza delle singole specie che compongono la flora avventizia, senza tuttavia modificarne la composizione floristica e quindi la biodiversità.
Come e quando si esegue la falsa semina
Per eseguire bene la falsa semina, bisogna anticipare i tempi di lavorazione del campo rispetto a quelli previsti per la coltura principale. Ad esempio, se per fine marzo abbiamo previsto di iniziare la semina per una coltivazione di spinaci in pieno campo, la falsa semina va fatta 2 o 3 settimane prima. Si lavora il terreno come se si dovesse seminare, effettuando quindi una prima lavorazione profonda, seguita da un affinamento del letto di semina. Quindi, si aspetta il germogliamento delle erbe avventizie, favorito dalla presenza di umidità e un clima mite. Questo comporta che, se non piove e il terreno non è di per sé umido, bisogna intervenire con irrigazione a pioggia, per favorire l’emersione delle malerbe. Quando le erba infestanti sono germogliate vanno eliminate con una lavorazione superficiale del terreno. Dopo questa operazione, bisogna effettuare la vera semina, e ciò va fatto nel più breve tempo possibile.
La falsa semina su grandi superfici
Da quanto sopra esposto, s’intuisce che la falsa semina è una tecnica colturale di una certa importanza, che viene praticata in modo diverso su grandi estensioni o su piccoli campi.
Su grandi terreni, le lavorazioni si avvalgono dell’ausilio del trattore e dei suoi attrezzi, come ad esempio il ripuntatore (nel caso della prima lavorazione profonda).
L’eliminazione delle erbe infestanti in seguito alla falsa semina viene invece, di solito, fatta con un erpice strigliatore, attrezzo che lavora il terreno a pochi cm di profondità. Solitamente, dopo il passaggio con l’erpice il terreno è pronto per la vera e propria semina e non sono necessarie ulteriori lavorazioni, che anzi potrebbero vanificare il lavoro fatto in precedenza facendo riemergere nuovi semi.
La falsa semina nell’orto domestico
Nell’orto domestico la buona esecuzione di una falsa semina dipende dagli attrezzi che si hanno a disposizione. Ad esempio, occorrono almeno una motozappa o un motocoltivatore per realizzare tutte le operazioni (quindi lavorazione del terreno e successiva eliminazione delle infestanti in post emergenza).
L’accortezza che si deve avere è quella di effettuare la seconda lavorazione a una profondità minima (da 1 a 3 cm), giusto quello che serve per eliminare le erbacce.
Lavorazione a mano
Un po’ più complessa è, invece, la falsa semina quando le lavorazioni del terreno sono effettuate a mano. In questo caso, di solito, si fa prima una vangatura, poi un affinamento del letto di semina con zappa e rastrello. Per eliminare le infestanti è molto utile l’uso di un frangizolle sarchiatore di tipo manuale ( come questo).
L’alternativa è l’eliminazione delle malerbe lavorando in superficie con la zappa. A questo segue un’ulteriore rastrellatura in preparazione del nuovo letto di semina (se il terreno è molto morbido basta solo il rastrello).
Gli svantaggi della falsa semina
Se la falsa semina non è ben eseguita può trasformarsi in un boomerang per il contadino. Il problema è legato soprattutto alle doppie lavorazioni, che rischiano di compattare troppo il terreno, provocando problemi di drenaggio e asfissia radicale. Bisogna inoltre dire che questa tecnica si esegue con efficacia su terreni di tipo sciolto, è molto più complicata su quelli argillosi. Devono poi verificarsi le giuste condizioni climatiche per la sua buona riuscita. In stagioni avare di precipitazioni. Ad esempio, è un’operazione che richiede un apporto idrico extra, quindi troppo onerosa e, dunque, da sconsigliare. Infine, è molto efficace per eliminare le erbe avventizie annuali (ad esempio il Solanum nigrum), ma è poco utile contro le erbe perenni, come le graminacee.
2 commenti
Perché non seminare del sovescio???
Se ti interessa l’argomento puoi approfondire leggendo l’articolo dedicato al sovescio di leguminose.