Coltivare cipolle è una pratica alla quale nessun contadino fai-da-te può sottrarsi, vista anche la relativa facilità di coltivazione e la stagionalità prolungata. Si tratta di un ortaggio molto resistente, largamente utilizzato nella cucina Mediterranea, da gustare sia cotto che crudo. Uno dei tanti vantaggi del coltivare cipolle è che la pianta è poco allettante per i parassiti. In questo articolo, quindi, concentreremo la nostra attenzione proprio su questo bulbo e sulle sue modalità di coltivazione biologica.
Ovviamente cercheremo di analizzare tutti gli aspetti dell’ortaggio, che è uno dei più diffusi del nostro orto e della nostra cucina.
Ma andiamo con ordine e iniziamo col vederne l’origine.
Coltivare cipolle: storia, proprietà e metodologie biologiche
Origine
La cipolla (Allium cepa) è un ortaggio a bulbo, appartenente alla famiglia delle Liliaceae. Insieme ai suoi fratelli, l’aglio e porro, è tra le prime coltivazioni sperimentate dall’uomo. I primi a coltivare cipolle furono gli egizi nel 3.000 A.C. La cultivar si diffuse poi con la Magna Grecia e l’Impero Romano nel bacino del Mediterraneo, la vera e propria culla della coltivazione della cipolla.
Proprietà nutrizionali
A livello nutrizionale diciamo che le cipolle sono un alimento assolutamente dietetico. Sono composte per il 90% d’acqua, l’1% di proteine, hanno pochissimi grassi. Contengono inoltre alcuni elementi minerali di rilievo quali potassio (140 mg per 100 g), calcio (25 mg per 100 g), e fosforo (35 mg per 100 g). Le cipolle contengono anche un’elevata quota di vitamina A (3 mg per 100 g) e vitamina C (5 mg per 100 g).
Varietà
E’ possibile incontrare moltissime varietà di cipolle da coltivare in un orto domestico. La scelta si può fare in base al colore (rossa, bianca, dorata), o anche in base agli usi necessari per il consumo. Tra le varietà distinguiamo la cipolla fresca e quella che bisogna portare invece a completa maturazione.
Una delle varietà più apprezzate in assoluto, conosciuta anche a livello mondiale, fiore all’occhiello della produzione italiana e calabrese, è sicuramente la Cipolla Rossa di Tropea Igp.

Cipolle rosse di Tropea
I tratti tipici di questa varietà sono: la colorazione rosso intenso, dovuta alle sue antocianine, che sono dei composti polifenolici solforati; le qualità organolettiche speciali, vale a dire la particolare dolcezza e la croccantezza; ed infine la sua forma tendente all’ovale. Queste caratteristiche sono dovute al particolare rapporto con l’ambiente dove nei secoli si è formato il patrimonio genetico della pianta. Tropea, difatti, è un paesino che si arrocca sul mare. L’influenza del particolare microclima della zona, fa della sua cipolla un prodotto unico al mondo. Chiaramente la Cipolla rossa di Tropea la si può oramai coltivare ovunque. Sia le sementi bio che le piantine in semenzaio sono abbastanza diffuse. Coltivata lontano dal suo ambiente originario, però, lo stesso ortaggio perde un po’ della sua specialità (qui è possibile trovare informazioni più dettagliate su questa specifica varietà)
Come coltivare le cipolle
Come accennato, coltivare cipolle non presenta particolari difficoltà tecniche ed in più ha una stagionalità prolungata. Questo vuol dire che si possono coltivare cipolle praticamente durante tutto l’anno, escluso il periodo da dicembre a febbraio.
Il periodo ideale per coltivare cipolle come la varietà “Rossa di Tropea” è comunque quello primaverile-estivo. Al più tardi si possono trapiantare nel mese di settembre, per avere il raccolto prima dell’inverno. La scelta del periodo migliore di coltivazione dipenderà anche da come si vogliono piantare le cipolle. Esistono infatti diversi sistemi di propagazione della pianta.
Trapianto in semenzaio o in campo aperto
Il sistema più veloce e sicuro per coltivare cipolle è quello del trapianto dei bulbilli da un semenzaio, vale a dire piccole cipolle in miniatura che andranno trapiantate nel terreno ad una profondità di circa 5 cm.

Cipolle in semenzaio
Un altro sistema è quello di utilizzare le cipolle germogliate che magari avete conservato durante l’inverno in cantina. Capita spesso di vedere dei germogli verdi nelle cipolle che conserviamo. A partire da questi germogli è possibile ottenere una piantina, magari una varietà pregiata che avevamo acquistato o coltivato precedentemente. Il nuovo bulbillo si ottiene separando delicatamente la parte germogliata dal resto dell’ortaggio. Una volta separato, il germoglio andrà interrato in un terreno soffice (con il germoglio rivolto verso l’alto).

Cipolle germogliate da ripulire per il trapianto
Questa tecnica potrebbe essere consigliata ed indicata per chi fa orto sul balcone (se cercate i consigli migliori per realizzare un orto su un balcone o su un terrazzo, potete dare un’occhiata a questo post), è facile infatti trasferire nei vasi sul nostro balcone, le nostre cipolle germogliate in cantina.
Semina
Naturalmente è possibile coltivare le cipolle anche partendo dal seme, in questo caso i tempi si allungheranno e dunque la semina dovrebbe avvenire ad inizio autunno, in modo da consentire l’ingrossamento dei bulbi con l’arrivo della primavera. Nella stagione primaverile potrà avvenire poi il diradamento delle piantine ottenute dal seme ed infine, quando noterete il bulbo adeguatamente ingrossato, la raccolta.

Dettaglio del fiore di cipolla dal quale si ottiene il seme
Clima
Per quanto riguarda il clima, la cultivar delle cipolle è molto resistente. L’unica situazione climatica che teme è il freddo intenso, perciò non si coltiva in inverno. Tuttavia l’esposizione alla luce solare è molto importante, dunque consigliamo di prediligere le porzioni di terreno del vostro orto meglio esposte al sole.
Terreno e concimazione
Per coltivare le cipolle adeguatamente ed avere delle piante sviluppate in maniera equilibrata bisogna lavorare il terreno. Questo deve essere sciolto, ben arieggiato, non troppo compatto o argilloso, e con un apporto di sostanza organica ridotto. Diventa di fondamentale importanza, quindi, ricordarsi che NON è bene coltivare cipolle in terreni letamati di fresco. Con una concimazione organica forte, infatti, l’apporto eccessivo di azoto può favorire la crescita vegetativa della parte aerea della pianta, a discapito della parte interrata, che è quella che ci interessa di più. Si può quindi optare per una rotazione che preveda la messa a dimora in porzioni di terreno letamate l’anno prima. Meglio se in precedenza hanno ospitato colture più “pesanti” (qui trovate maggiori dettagli in merito), quali pomodori o zucchine.
Irrigazione e giuste distanze
A livello idrico per coltivare le cipolle c’è bisogno di un apporto medio di acqua. Questo perché la cipolla non cresce e non si sviluppa bene in terreni secchi, ma al tempo stesso, soffre molto il ristagno idrico. Quindi dosare bene l’acqua utilizzando il sistema della manichetta con ala gocciolante può essere un’ottima soluzione.
Come distanze abbiamo 10-15 cm sulla fila tra una cipolla e l’altra, e 20/25 cm tra le file, quindi molto più vicine rispetto ad altri ortaggi.
Fondamentale, dopo il trapianto, è la sistemazione di una buona pacciamatura naturale, ad esempio con paglia. Questa limiterà la crescita delle erbe infestanti e terrà più fresco il terreno.
L’erbaccia toglie molta energia vitale alle nostre cipolle, che già crescono in uno spazio più ristretto, fate dunque molta attenzione alla pulizia.
Parassiti e malattie
Per nostra fortuna le cipolle non sono molto attraenti per i vari insetti e funghi. Come abbiamo già detto, ciò che le cipolle temono maggiormente è il marciume dovuto al ristagno idrico. Per il resto, afidi e acari se ne mantengono lontani. In molti addirittura consigliano l’aggiunta della cipolla al macerato d’aglio, per ottenere così un mix più efficace contro i parassiti.
Raccolta e conservazione

Cipolla rossa di Tropea intrecciata
La raccolta della cipolla può avvenire in fasi differenti, a seconda della varietà e del periodo di coltivazione scelto. La variazione dipenderà anche dai vostri gusti e dalle vostre preferenze alimentari, ovviamente. Per capire se la maturazione è quella desiderata, basta scavare un po’ la terra e vedere se il bulbo si è ingrossato, se poi non riuscite a resistere alla tentazione di raccoglierle avrete tra le mani una primizia da utilizzare nelle più disparate ricette culinarie.
Un metodo per accelerare l’ingrossamento del bulbo nella fase finale della coltivazione è quello di piegare il fusto alla base, senza spezzarlo. In questo modo, infatti, l’energia vitale della pianta si concentrerà nella parte inferiore.
Per quanto riguarda la conservazione, nel caso in cui abbiate avuto un bel raccolto produttivo, un metodo molto utilizzato è la “treccia di cipolle”. Questa viene poi appesa e conservata in un luogo fresco e asciutto, dove può restare per tutto l’inverno.
Non dimenticate infine il dettaglio forse più importante per ottenere cipolle di alta qualità anche negli anni successivi: conservare alcune cipolle per il germoglio. In questo modo avremo una base per la nostra nuova coltivazione.
Con questo è tutto. E adesso, buona coltivazione di cipolle!
8 commenti
Ottimo articolo, grazie mille per i tuoi consigli precisi e dettagliati! Io ho un piccolo orto da un anno e mi stai aiutando molto. A presto!
Grazie a te per segurici con tanto affetto!
Grazie per l’articolo! Io in genere quando ho in casa delle cipolle germogliate le metto intere nel terreno e ottengo dei cipollotti. Quindi, se invece taglio la parte del germoglio sopra la cipolla e la metto in terra, avrò una nuova cipolla?
No, c’è sempre bisogno del bulbo.
Grazie siete molto gentili e di grande aiuto,
Grazie a te 🙂
Se volessi consumare i cipollotti freschi, dalla semina quanto tempo attendere per raccoglierle? E in questo caso posso seminarle più vicine? GRAZIE
Ciao Giovanna, devi attendere almeno un mese dall’uscita dei germogli, e sì, puoi tenerli più fitti, ma a non meno di 5 cm l’uno dall’altro.