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Il fieno greco (Trigonella foenum-graecum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Fabaceae o Leguminosae. Volgarmente viene chiamata trigonella ed è una coltura originaria del Sud-est asiatico e della Cina, ma che fu introdotta in ambiente mediterraneo in tempi antichissimi; la sua coltivazione era difatti già in auge nella civiltà Greca e in quella Romana.
Oltre che come pianta alimentare per l’uomo e il bestiame, il fieno greco è da sempre considerato importante per le sue proprietà officinali. In Italia viene coltivato come pianta da sovescio e leguminosa da granella. Recenti studi suggeriscono, inoltre, che la pianta abbia proprietà antiglicemiche, quindi si tratta di un legume ideale per le persone diabetiche.
Conosciamo dunque meglio le caratteristiche botaniche della pianta di Trigonella foenum-graecum, le tecniche di coltivazione biologica nell’orto, le proprietà alimentari benefiche e i vari usi.
Descrizione del fieno greco
Il fieno greco è una pianta erbacea con ciclo annuale, di aspetto molto simile a quello della più nota fava. Sviluppa un fusto eretto, cilindrico e fistoloso, cioè vuoto all’interno, di altezza media di 50 cm, ma che può arrivare anche a 70-80 cm. Il fusto di norma è ramificato alla base. È dotata inoltre di una lunga radice a fittone e, come le altre leguminose, è un’ottima pianta azotofissatrice, cioè in grado di fissare l’azoto atmosferico nel terreno, migliorandolo. Questo spiega il suo utilizzo come essenza da sovescio o cover-crops.
Foglie
Le foglie del fieno greco sono inserite in modo alterna sul fusto e sono di solito trifogliate. Il picciolo ha due piccole brattee lanceolate alla base, dette stipole. Le singole foglioline sono ovali con l’apice arrotondato, la base ristretta a cuneo, il margine dentellato. Sono pelose e scure nella pagina superiore, glabre e più chiare in quella inferiore.
Fiori
I fiori della trigonella, sessili, sono solitari o più spesso geminati, cioè posti a due a due all’ascella delle foglie. Il calice è tubulare campanulato e diviso in 5 denti sottili e lunghi quanto il tubo. La corolla è formata da 5 petali, molto simili a quelli del fiore del fagiolo, con vessillo molto lungo e rivolto in avanti. Il colore è bianco o tendente al giallastro, con la carena azzurro-porporina nella parte apicale.
La fioritura è primaverile, più o meno anticipata a seconda dell’epoca di semina.
Frutti e semi
Il frutto del fieno greco è un legume allungato fino a 15 cm, formato da una porzione basale contenente i semi, e da una parte più piccola senza semi e ristretta in un rostro sottile. I semi, da 10 a 20 per ogni legume, sono di forma sub-triangolare (da qui l’epiteto specifico trigonella) e di colore giallastro. Il loro odore è acre e persistente, molto forte e non a tutti gradito.
Come coltivare il fieno greco
Come tutte le leguminose, anche il fieno greco è una pianta piuttosto rustica e adattabile. Rifugge i terreni troppo asfittici e compatti, che formano la crosta e danno luogo a ristagno idrico. Tolte queste condizioni limite, per la coltivare il fieno greco nell’orto va bene qualsiasi tipo di terreno.
A livello di temperature, la pianta resiste bene al freddo, ma non al gelo intenso. Al di sotto dei -2 °C c’è il rischio della rottura degli steli.
L’esposizione migliore per la coltura è quella in pieno sole.
Epoca di semina
Viste le condizioni di resistenza alle basse temperature, il fieno greco si semina a fine inverno nelle regioni settentrionali, dal mese di febbraio in poi e fino ad aprile.
Mentre in quelle centro-meridionali la semina diretta può essere fatta già in autunno, dal mese di ottobre in poi.
Tecnica di semina nell’orto
La tecnica di semina del fieno greco nell’orto è del tutto simile a quella che vi abbiamo illustrato per la semina delle fave e quella dei piselli.
La trigonella si semina a postarella, ovvero mettendo 3-4 semi in una piccola buca, a 2-4 cm di profondità. Tra una postarella e l’altra si lascia uno spazio di 20 cm.
Le postarelle si dispongono su file regolari, lasciando 50 cm tra una fila e l’altra.
I semi avviare la coltivazione li trovate nei negozi specializzati.
Seminare il fieno greco come pianta da sovescio
Il fieno greco trova un discreto impiego come pianta da sovescio, sia autunnale che tardo primaverile, per arricchire il terreno. L’intensità di semina è di circa 40 kg ad ettaro e si effettua a spaglio o con le seminatrici trainate dal trattore. La pianta esige un letto di semina ben preparato, magari avvalendosi con la tecnica della falsa semina, in modo da avere problemi trascurabili con il controllo delle erbe infestanti. Ha un tempo di germinazione rapido e una velocità di crescita media. Il ciclo colturale è breve (3 mesi in primavera).
Ovviamente, al posto del sovescio tal quale, si può utilizzare la biomassa come erba da foraggio, effettuando lo sfalcio prima della fioritura, o leguminosa da granella, attendendo per la raccolta la completa maturazione dei semi.
Irrigazione
L’irrigazione è necessaria soprattutto in caso di semine tardo-primaverili, quando la coltura di fieno greco va incontro a periodi troppo secchi. Seminando a file regolari, si può facilmente predisporre un impianto di irrigazione che segua per l’appunto i filari.
La frequenza e l’intensità delle irrigazioni dipende molto dalle precipitazioni piovose naturali. Per cui valutate quando il terreno si secca eccessivamente mandando le piante in stress idrico e in quel momento date loro acqua.
Cure colturali
La trigonella è una coltura rustica, che non ha bisogno di molte cure. Ad esempio, non crescendo troppo in altezza, non ha necessità di sostegni. Molto importante, però, è assicurare la pulizia dalle erbe infestanti nei primi tempi dopo il germogliamento dei semi. La pulizia la si può fare con periodiche operazioni di sarchiatura a mano o, se il terreno lo consente, con piccoli e funzionali attrezzi come il frangizolle-sarchiatore. Una volta che i fusti sono cresciuti e le piante hanno formato un bel cespo, avranno naturalmente il sopravvento sulle malerbe.
Parassiti del fieno greco
Il fieno greco non è particolarmente gradito ai parassiti dell’orto. Tuttavia, attenzione alla comparsa di afidi ad inizio primavera. Ai primi segni di infestazione vi consigliamo di intervenire con abbondanti lavaggi delle piante usando del sapone molle potassico.
La raccolta del fieno greco
La raccolta del fieno greco nell’orto domestico si effettua seguendo tecniche classiche. Ovviamente, la si effettua quando i semi sono giunti a piena maturità, ossia quando la parte esterna del legume inizia a ingiallire, fino a divenire marroncina. Il periodo esatto della maturazione dipende dal momento in cui si è seminato, solitamente da fine primavera a inizio estate. Le piante vanno tagliate alla base, riunite in mazzi e fatte seccare al sole. Per ricavare i semi di trigonella, le piante ben asciutte vanno battute con un bastone, predisponendo al di sotto una rete per la raccolta della risultanza della battitura.
A questo punto, si procede al setaccio, per liberare i semi dalle impurità.
I semi ben puliti si lasciano asciugare qualche altro giorno all’aria (non al sole) e poi si conservano in recipienti di vetro.
Elementi contenuti nel fieno greco
I semi infatti sono ricchi di: mucillaggini, proteine, saponine (diosgenina), alcaloidi (trigonellina), flavonoidi, steroli, fibre, vitamine, sali minerali, polisaccaridi, lecitine, grassi, olio essenziale.
Proprietà del fieno greco
Il fieno greco ha importanti proprietà alimentari e officinali. È un legume innanzitutto indicato per le persone diabetiche, in quanto ha un meccanismo di azione in grado di diminuire il livello di glicemia nel sangue stimolando la produzione d’insulina.
Ha poi effetti positivi sul pancreas, giacché induce la produzione di bile, effetto che aiuta a regolare il livello di colesterolo.
L’elevato contenuto di proteine lo fa considerare da sempre un alimento con proprietà toniche e ricostituenti, indicato per persone debilitate o convalescenti, ma anche per gli sportivi.
Inoltre, stimola la produzione lattea dopo il parto, grazie alle sue proprietà gallattogoghe.
Altri utilizzi officinali
Nella medicina popolare il fieno greco veniva impiegato per le sue proprietà vermifughe, dunque per combattere i parassiti intestinali.
Per uso esterno è molto utile per foruncoli e paterecci che fa maturare, spurgare e risolvere rapidamente.
Infine ha anche proprietà emollienti che trovano impiego in erboristeria per prodotti cosmetici rassodanti, antirughe e antismagliature.
Per questi motivi si trova facilmente in vendita in diverse forme (semi tal quali, farine, integratori ecc).
Usi in cucina
In Asia il fieno greco viene usato come spezia, soprattutto in forma di farina, entrando nella preparazione di numerosi piatti tipici. Nei Paesi orientali anche le foglie tenere della pianta vengono mangiate, dopo averle lessate come un classica verdura cotta. In Occidente, oltre che come spezia ridotta in polvere previa tostatura dei semi, i legumi vengono usati tal quali, ad esempio come condimento nelle insalate estive, nelle minestre miste di legumi, in un classico abbinamento con le lenticchie, come contorno nei piatti a base di carne e funghi.
I semi secchi, prima della cottura, vanno messi a bagno per una notte in modo da farli ammorbidire.
Qualunque sia la ricetta con il fieno greco che state preparando, tenete però sempre conto che è un legume dal sapore forte, coprente, per cui ne bastano davvero piccole quantità.
Usi officinali interni
Esistono altri semplici usi del fieno greco in ambito domestico che ci permettono di sfruttare le proprietà officinali sopra descritte. Ad esempio, l’utilizzo come ricostituente durante una convalescenza. In questo caso si consiglia l’assunzione della trigonella in polvere al dosaggio di 0,5 g mescolati al miele, da assumere in cucchiaini 2-3 volte al giorno. Al tale scopo, si può preparare anche il decotto usando 2 g di semi secchi per 100 ml d’acqua, da assumere in 3-4 tazzine al giorno.
Uso esterno
Per far maturare foruncoli e paterecci si può preparare un cataplasma usando il fieno greco in polvere. Basta far cuocere qualche cucchiaio di farina nell’acqua, sufficiente a ottenere una specie di polentina. Applicare il tutto ben caldo, interponendo una garza sulle parti interessate.