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Coltivare piante di fragole in modo biologico è una pratica alla portata di tutti che può regalare grandi soddisfazioni. Le fragole sono delle piante ortive di modesto sviluppo, ma molto generose e produttive. Per questo motivo riesce facile, con poche e attente cure, ottenere frutti abbondanti e gustosi. Esistono diverse varietà di fragole, alcune ideali per essere coltivate anche dall’orticoltore domestico.
Vediamo quali sono e che caratteristiche hanno. Scopriamo inoltre, in questo articolo, tutte le fasi della coltivazione, dal trapianto alle cure, fino alla difesa biologica da parassiti e avversità.
Inquadramento botanico delle piante di fragole
La pianta di fragole (Fragaria), rappresenta un genere di piante appartenenti alla divisione delle Angiosperme, famiglia delle Rosaceae.
All’interno del genere Fragaria sono presenti più di venti specie, diffuse in tutto il mondo. Nel nostro Paese è molto diffusa la Fragaria vesca, meglio nota come fragolina di bosco. Questa specie, caratterizzata dai piccoli frutti, si trova sia allo stato spontaneo che coltivato.
La specie a cui appartengono le varietà a frutto grosso, coltivate in modo più diffuso, prende il nome di Fragaria × ananassa. Si tratta di un ibrido formatosi per caso tra le specie F. Virginiana e F. Chiloensis. La prima è originaria degli Usa, la seconda delle coste cilene del Pacifico. Quest’incrocio ha subito a sua volta ulteriori ibridazioni, che hanno portato alle varietà attuali.
Una distinzione fondamentale tra le piante di fragole è quella tra varietà unifere (o brevidiurne) e varietà rifiorenti (o fotoindiferrenti). Queste si differenziano per via delle gemme a fiore della pianta in funzione del fotoperiodo. Le varietà unifere emettono i propri fiori solo al risveglio vegetativo, quindi fruttificano in primavera. Quelle rifiorenti, invece, hanno una continua emissione di fiori per tutto il periodo vegetativo, per questo producono frutti in diversi periodi dell’anno.
La pianta di fragola
La fragola è una pianta perenne, che viene coltivata in ambito professionale con ciclo annuale. Non raggiunge grandi dimensioni. E’ dotata dei cosiddetti stoloni, ossia dei sottili fusti che strisciano sul terreno, che all’altezza dei nodi sviluppano nuove radici, poi foglie, frutti e fiori. La riproduzione delle piante di fragole sul terreno è quindi molto semplice e avviene per suddivisione dei cespi e prelevamento degli stoloni all’altezza dei nodi.
L’apparato radicale è di tipo fascicolato, cioè formato da radici primarie e secondarie. Le radici si diffondono bene in superficie, coprendo un diametro di circa 30 cm, e scendono in profondità a 15-20 cm.
Fusto, foglie e fiori della fragola

Fiori della pianta di fragole
Il fusto delle piante di fragole è breve. Si tratta di un rizoma di 2-3 cm, che diventa semilegnoso con il passare del tempo.
Le foglie, di colore verde intenso, sono dotate di piccioli di lunghezza variabile (dai 5 ai 15 cm.). Sono composte da tre foglioline con margine dentato disposte a ventaglio.
I fiori si trovano riuniti all’estremità di lunghi peduncoli che dipartono dall’asse principale della pianta. Solitamente sono ermafroditi, ossia dotati sia di organi maschili (stami, disposti intorno al ricettacolo), che femminili (pistilli, inseriti nel ricettacolo). Alla base del fiore c’è il calice, che con i suoi sepali verdi riveste la base esterna della corolla, costituita da petali bianchi.
L’impollinazione avviene in due modi: a opera del vento (anemofila), e grazie agli insetti impollinatori (entomofila).
Frutti della fragola

Fragole acerbe
La fragola, quella che tanto amiamo e ricerchiamo, è in realtà considerata un falso frutto. In botanica si chiama sorosio ed è costituita dall’ingrossamento del ricettacolo. I veri frutti delle piante di fragole sono gli acheni, ossia quelli che consideriamo erroneamente i semi. Questi sono di colore verde-brunastro e sono inseriti in maniera irregolare sulla superficie del falso frutto.
Una caratteristica variabile e distintiva delle fragole è la forma, che può essere conica, conica-allungata, appiattita, arrotondata, o trapezoidale.
Altro segno distintivo di specifiche varietà è il colore, dal rosso vivo all’arancio.
Ulteriori tratti salienti delle fragole, che possono orientare la nostra scelta varietale, sono le dimensioni, il sapore e la consistenza della polpa, il profumo, la resistenza dopo la raccolta.
La scelta varietale
Per coltivare fragole, una scelta fondamentale è quella di selezionare la varietà più adatta alle nostre esigenze pedoclimatiche. Non tutte le varietà, infatti, si comportano allo stesso modo e si adattano al clima della nostra zona.
Quelle rifiorenti, ad esempio, necessitano di sbalzi termici tra il giorno e la notte di almeno 5-8 °C. Sbalzo termico che favorisce la rifiorenza. Sono più adatte quindi a zone di collina e montagna, tra i 500 e i 1.500 m.
Le varietà rifiorenti fruttificano in più periodi dell’anno, di solito da giugno a novembre. Per questo motivo sono tra le più amate tra gli appassionati di orto domestico.
Vediamo quindi quali sono le varietà più facilmente reperibili sul mercato, distinguendo tra piante unifere e rifiorenti.
Varietà di fragole unifere
- Alba, varietà precoce e produttiva che fruttifica all’inizio della primavera. Il frutto ha forma conica e colore rosso chiaro, con un gradevole sapore dolce. Questa varietà ha un’ottima rusticità e vigoria, ed è più adatta alla coltivazione nelle regioni settentrionali.
- Gemma, varietà che garantisce produzioni medie. E’ meno precoce rispetto alla precedente, fruttifica, infatti a partire dal mese di maggio. I frutti sono di medie dimensioni e di colore rosso intenso. E’ una varietà molto rustica e vigorosa, adatta a tutte le latitudini.
- Maya, varietà medio-precoce, con un’abbondante produttività. I frutti sono di grosse dimensioni e di colore rosso brillante. Questa varietà è mediamente rustica e vigorosa, più adatta alle regioni centro-settentrionali.
Varietà di fragole rifiorenti
- Anabelle, varietà molto produttiva, con ottima attitudine a rifiorire. Il frutto è di pezzatura media, di forma conico-arrotondata, colore rosso intenso e ottimo sapore.
E’ una varietà di media vigoria e buona rusticità, adatta per la coltivazione a tutte le zone collinari e montane del Paese. - Anais, varietà con caratteristiche speculari alla precedente, ma con frutti di piccole dimensioni.
- Diamante, varietà con una produttività media, ma con frutti molto grossi. Dà origine a una pianta molto vigorosa, ma di scarsa rusticità, quindi meno adatta ad essere coltivata ad altezze eccessive.
Quali piante di fragole scegliere in vivaio

Piante di fragole in vaso
Se state per coltivare fragole per la prima volta e non disponete di piante per la riproduzione attraverso la suddivisione dei cespi, allora dovrete rivolgervi ad un vivaio specializzato. Cercatene uno di fiducia. Lì troverete diverse tipologie di piante di fragole. Queste, di solito, vengono vendute come:
- Frigo-conservate
- Fresche
- In vasetto
Le piante di fragole frigo-conservate vengono riprodotte in vivaio durante l’inverno, ripulite dalle foglie e conservate all’interno di sacchetti di nylon in apposite celle frigorifere. La temperatura qui è costante, di circa 0 °C.
Queste piante così conservate entrano in stato di riposo vegetativo e possono essere scongelate per essere vendute e quindi trapiantate in ogni periodo dell’anno. Hanno un costo maggiore, ma una migliore resa, sia in termini di precocità che di produttività.
Le piante fresche sono simili alle precedenti. Vengono prelevate dal vivaista a radice nuda e riunite in mazzetti per la messa a dimora. Questa deve essere effettuata in breve tempo (subito dopo l’acquisto) per evitare un appassimento precoce. Se non si ha la possibilità di un trapianto immediato, si possono immergere le radici nell’acqua, conservandole per qualche giorno.
Molto più semplice è acquistare piante cresciute in piccoli vasetti di plastica, soluzione ideale per gli orticoltori domestici. Queste piante hanno un costo maggiore, ma attecchiscono più facilmente, in quanto dotate di un apparato radicale già ben formato.
Epoca d’impianto per coltivare fragole
L’inizio della coltivazione delle fragole in pieno campo avviene di solito in due periodi. O sul finire dell’estate, da fine luglio a settembre, oppure tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera.
Con la piantagione estiva, le piantine si radicano bene, si sviluppano adeguatamente e iniziano a produrre già nella primavera successiva. Le fragole sono piante che resistono al clima rigido, purché siano in posizione soleggiata. Soffrono però periodi di freddo prolungato, hanno quindi bisogno di un’adeguata protezione dal gelo.
Se il trapianto avviene a fine inverno e si scelgono varietà unifere, la piena produzione partirà dalla stagione successiva.
In caso di trapianto primaverile di piante rifiorenti invece, tenete presente che queste piante iniziano a produrre circa 40-60 giorni dopo il trapianto, e ripetono la produzione in maniera più o meno continua.
Questo tipo d’indicazioni valgono per le produzioni in pieno campo.
Di sovente in ambito professionale le coltivazioni di fragola avvengono in serra o in tunnel, con epoche d’impianto continue durante l’anno.
Per la coltivazione in vaso sul balcone, invece, si consiglia il primo impianto all’inizio della primavera.
Terreno, concimazione e distanze d’impianto

Piante di fragola con pacciamatura in paglia
Per coltivare fragole e avere piante sane e rigogliose, abbiamo bisogno di un terreno fertile, di medio impasto.
Inoltre, è importante che abbia una buona dotazione di sostanza organica.
L’ideale è un terreno che abbia un ottimo drenaggio, con una bassa salinità e un ph tra 5,5-7, ossia un terreno con una reazione da leggermente acido a neutro.
La concimazione può avvenire apportando letame molto maturo al momento della lavorazione del terreno.
In alternativa è possibile utilizzare il risultato ottenuto dal compostaggio domestico o l’humus di lombrico. Quest’ultimo insetto è anche possibile allevarlo seguendo le buone pratiche della lombricoltura di cui vi abbiamo già parlato in passato.
Nell’impianto del fragoleto, dopo aver affinato il terreno, si realizzano delle prode larghe circa un metro e alte 25-30 cm.
Su una proda si piantano solitamente 2 file di piantine abbinate, lasciando una spazio tra le file di 40 cm. Tra una pianta e l’altra, sulla fila, bisogna osservare una distanza di 40 cm per le varietà a sviluppo vigoroso, di 25-30 cm per le piante a sviluppo più ridotto.
La proda può essere anche più stretta e la fila di coltivazione singola. Questa scelta dipenderà dagli spazi di terreno a vostra disposizione.
Pacciamatura ed irrigazione

Piante di fragole con telo pacciamatura
Visto che le fragole sono una coltivazione che persiste a lungo sul terreno, è di fondamentale importanza la pacciamatura. Questa permette di limitare la presenza di erbe infestanti e quindi la necessità di ripetute operazioni di sarchiatura.
La pacciamatura si può fare usando materiali naturale come la paglia o la juta. Per ragioni pratiche ed economiche, spesso, però, nelle grandi coltivazioni, viene adoperata la pacciamatura con film plastico o biodegradabile.
Per quanto riguarda l’irrigazione, bisogna tenere conto che la fragola ha un apparato radicale fascicolato e molto sviluppato. Questo fa sì che sono necessarie frequenti irrigazioni. Nel farle bisogna prestare grande attenzione a non formare ristagni idrici, giacché questi causano asfissia radicale e favorisce lo sviluppo di malattie fungine. L’ideale è predisporre un sistema d’irrigazione a goccia, posizionando le manichette sotto la pacciamatura.
La fase del primo attecchimento è il momento in cui la pianta di fragole ha bisogno di maggiori interventi irrigui. Da considerare comunque, che nella coltivazione in pieno campo, le esigenze idriche sono in genere compensate dalle precipitazioni.
Difesa biologica da avversità e parassiti
Coltivare fragole pone l’agricoltore di fronte a una serie di avversità e parassiti da affrontare in maniera biologica.
Gli insetti che interessano la cultivar sono diversi, tra questi ricordiamo soprattutto gli afidi, il ragnetto rosso e alcuni lepidotteri come, ad esempio, la nottua. Di questi parassiti vi abbiamo ampiamente parlato in precedenti post.
Ulteriore problema per la coltivazione delle fragole possono essere i nematodi galligeni, che in terreni stanchi compromettono l’apparato radicale. Contro questi parassiti del terreno si può intervenire con tecniche agronomiche, quali il sovescio di brassicaceae.
Tra gli altri tipi di avversità, molto temuto è l’oidio o mal bianco, specie in primavera e autunno. Per prevenirlo si può usare il bicarbonato di sodio. A malattia in atto, invece, si deve intervenire in modo più deciso con lo zolfo in polvere (se vi occorre potete trovarlo qui).
Altro problema per la coltivazione delle piante di fragole è la muffa grigia, Botrytis cinerea. Questo danno si verifica se c’è elevata umidità. Fiori e frutti si ricoprono della tipica muffa e vanno incontro a marciume diffuso. In pieno campo bisogna adottare misure preventive, come la giusta densità di impianto per favorire l’arieggiamento e la rapida asciugatura delle piante in caso di precipitazioni. In tal senso conviene coltivare fragole su fila semplice e non abbinata. Per evitare la muffa grigia bisogna che il terreno dreni bene. Inoltre vanno evitate concimazioni eccessive.
Se l’attacco è già in corso è opportuna una rapida eliminazione dei frutti colpiti.