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La rapa è un ortaggio tipico della nostra tradizione, che negli ultimi anni sta subendo un processo di rivalorizzazione da parte dei contadini italiani. È una pianta facile da coltivare nell’orto domestico, basta infatti seguire alcuni semplici accorgimenti. Se ne usa principalmente la grossa radice tuberosa, ricca di elementi nutrizionali benefici e con pochissime calorie. Ma si possono consumare anche le foglie, molto nutrienti e saporite.
Vediamo quindi le caratteristiche botaniche di questa pianta, le tecniche di coltivazione biologica nell’orto domestico, le proprietà alimentari e le ricette in cucina.
La famiglia della rapa
La rapa, Brassica rapa o B. campestris, è una pianta della grande famiglia botanica delle Brassicaceae. Non va confusa con le più note cime di rapa né con il simile cavolo rapa, giacché pur essendo piante della stessa famiglia, hanno caratteristiche diverse. Altra distinzione è quella da fare con la barbabietola o rapa rossa, molto simile come pianta, ma differente coma famiglia botanica.
Caratteristiche botaniche della rapa
La pianta di rapa è biennale, vale a dire che fa i fiori il secondo anno. Negli orti viene coltivata con ciclo annuale, poiché sono la radice ingrossata e le foglie tenere le parti eduli utilizzate. Le sue dimensioni sono piccole, in media è alta sui 40 cm e può arrivare al massimo a 80. Nel suo primo anno di crescita produce una radice carnosa, con un diametro variabile dai 5 ai 10 cm. La forma può essere globosa, tondeggiante e appiattita, allungata. La colorazione esterna è in genere biancastra, ma si possono osservare sfumature rosacee e violette. Queste caratteristiche dipendono dalla varietà.
La polpa della radice di rapa è di un bel bianco all’interno. La consistenza è invece croccante e il sapore è dolciastro, piacevole al palato.
Foglie e fiori
La pianta di rapa, al di sopra del terreno, produce nel primo anno una rosetta di foglie. Queste sono dotate di picciolo allungato, con il lembo intero, lobato o lirato. Da questa rosetta, nel secondo anno, la pianta emette lo stelo fiorale, eretto e ramificato, su cui sono inserite foglie lanceolate. All’apice di questo fusto si formano i fiori, dall’aspetto tipico delle Brassicacee. Sono di colore giallo, riuniti in infiorescenza a ombrello. Il fiore è ermafrodito, con impollinazione mista (entomofila e anemofila). Dal fiore si sviluppano i semi, di piccolissime dimensioni, colore nero, con un periodo di germinabilità molto lungo (4-5 anni).
La coltivazione della rapa nell’orto
Coltivare la rapa nell’orto è alla portata di tutti. È un ortaggio che si adatta bene agli orti familiari, in quanto ha piccole dimensioni e caratteristiche rustiche. Resiste molto bene al freddo, anche a temperature sotto gli 0 °C. L’esposizione migliore è quella in pieno sole, ma la pianta cresce bene anche in mezz’ombra. Per questi motivi è coltivata tipicamente in autunno-inverno, anche se ci sono delle varietà primaverili.
Quando seminare la rapa
I mesi per la semina della rapa dipendono dalla varietà: le varietà a raccolta primaverile ed estiva vengono seminate da febbraio a giugno; quelle a raccolta autunnale e invernale si seminano da luglio a settembre (e a ottobre in serra). I semi delle diverse varietà si trovano con facilità nei negozi specializzati (li trovate qui).
Il terreno ideale
Per una crescita ottimale la rapa predilige terreni di medio impasto. Devono essere ben lavorati, con una buona dotazione di humus e un pH neutro o sub-alcalino, compreso tra 6,5 e 7,5.
Il terreno dovrà essere lavorato in modo molto fine in superficie, per favorire un germogliamento ottimale dei semi. Se la coltivazione della rapa segue una coltura estiva, con terreno concimato in abbondanza in precedenza, non c’è bisogno di effettuare un’ulteriore concimazione. Se il terreno invece è povero, conviene ammendare un po’ di sostanza organica, che può essere letame maturo, stallatico, humus di lombrico o compost domestico.
Come seminare la rapa
Per seminare la rapa si può eseguire la tecnica della semina diretta a spaglio. I semi si spargono in modo uniforme sul terreno e poi s’interrano appena usando un rastrello a 1-2 cm di profondità. Un’alternativa è quella di ricoprirli con un terriccio leggero (come questo). In questo secondo caso, si evita il rastrello. Effettuata la semina, bisogna dare acqua a pioggia in maniera leggera, ad esempio con un innaffiatore da giardino, evitando di dilavare il seme. Fino al germogliamento il terreno deve essere mantenuto sempre ben umido. Una volta germogliata (circa 15 giorni dopo la semina) la rapa dovrà essere diradata. Ciò vuol dire che andrà lasciata una piantina ogni 10 cm.
Consociazioni della rapa con altri ortaggi
La rapa ben si inserisce nelle tipiche rotazioni colturali e consociazioni dell’orto domestico. In particolare, questo ortaggio apprezza la vicinanza di piante aromatiche perenni come menta e rosmarino. È consigliabile altresì l’abbinamento vicino a: sedano, carota, fagiolo, lattuga, pomodori e piselli.
La coltivazione della rapa
Una coltivazione di rapa ha bisogno di essere irrigata con regolarità, mantenendo il terreno sempre ben umido, soprattutto in primavera e in estate. Si può optare per diversi tipi di irrigazione, come ad esempio quella a scorrimento o quella a goccia. Nel secondo caso, dovremo seminare a spaglio, ma a file regolari, seguendo la manichetta dell’irrigazione.
Sarchiatura o pacciamatura
La rapa teme la competizione delle erbe infestanti, per cui i filari andranno periodicamente puliti con semplici operazioni di sarchiatura. Se non effettuiamo la pulizia, rischiamo che le piante vengano soffocate e la radice non s’ingrossi in modo corretto. Dopo la semina e la prima sarchiatura, si può sistemare tra le piante uno strato di pacciamatura, così da evitare la crescita delle erbe infestanti. In questo modo faremo meno fatica a tenere le rape pulite e il terreno umido. Il consiglio è di optare per pacciamature naturali, come quelle con la paglia, la juta o la lana.
Parassiti
La rapa è una pianta che fa gola ad alcuni parassiti dell’orto. In particolare, dobbiamo stare attenti alla presenza di: altica delle crucifere, lumache e cavolaia.
La raccolta della rapa
La rapa ha un ciclo colturale piuttosto breve. Le varietà primaverili ed estive sono mature dopo circa 2 mesi dalla semina. Per le rape autunno-invernali bisognerà attendere invece 3 mesi. In ogni caso, prima di raccogliere, osservate la superficie del terreno. Quando vedrete una bella radice ingrossata farsi strada, vuol dire che siamo pronti per procedere. Della rapa vengono consumate sia le radici ingrossate, che le foglie. Per cui, si raccoglie la pianta per intero e non vanno scartate parti di essa.
Le proprietà della rapa
La radice carnosa della rapa è molto indicata per chi deve seguire una dieta ipocalorica. Contiene infatti solo 28 kcal per 100 g di prodotto. Questo perché la maggior parte del contenuto è in acqua (75-80%). La radice è ricca di sali minerali (valori per 100 g):
- 230 mg di potassio
- 30 mg di fosforo
- 40 mg di calcio
- 35 mg di sodio
- 20 mg di vitamina C
Anche le foglie verdi si possono consumare e sono ricche di nutrienti. Contengono in particolare Vitamine A e K, elementi importanti per chi soffre di problemi alle ossa.
Come cucinare la rapa
La rapa un tempo rappresentava una componente importante della cucina contadina, in quanto pianta davvero facile coltivare. Nel nostro Paese questa tradizione si è persa nel tempo, mentre altrove è ancora forte. In Francia, ad esempio, è molto amata e viene chiamata navet. Il modo più semplice di consumarla è cuocendola in padella con olio extra-vergine di oliva (oppure burro) e sale. Inoltre, entra nella composizione di una tipica conserva, ovvero la giardiniera.
Ricetta della vellutata di rape
Ecco di seguito una semplice ricetta per consumare in maniera più elaborata la rapa: la vellutata di rapa
Ingredienti
- rapa 500 g
- 1/2 l di acqua
- 1 patata grande
- mezza cipolla rossa o dorata
- olio evo
- prezzemolo
- curcuma
- sale
- pepe
Procedimento
Lavare, pelare e tagliare a pezzi abbastanza grandi la rapa, la patata e la cipolla.
Mettere tutto in una pentola con 1/2 litro di acqua salata e prezzemolo. Cuocere per circa 40 min a fuoco basso. A cottura ultimata, aggiungere la curcuma grattugiata. Frullare, rendendo il tutto una vellutata. Servire con olio extravergine di oliva.
Approfondimenti
- Salad Crops | Root, Bulb, and Tuber Crops (in inglese) – Encyclopedia of Food Sciences and Nutrition (Second Edition)
- Turnip (Brassica Rapus L.): a natural health tonic (in inglese) – Brazilian Journal of Food Technology
- Phytochemical and Health ‐ Beneficial Progress of Turnip (Brassica rapa) (in inglese) – Wiley online librery