Il nasturzio (Tropaeolum majus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Tropaeolaceae, originaria del Sud America, in particolare delle regioni andine di Perù, Colombia e Bolivia. È stato introdotto in Europa nel XVI secolo e successivamente si è diffuso in tutto il mondo grazie alla sua bellezza e alle sue proprietà nutritive e medicinali. Oggi è una pianta molto popolare nei giardini, grazie alla sua fioritura vistosa e ai suoi colori accesi. È anche coltivato per il consumo alimentare, soprattutto delle sue foglie e dei suoi fiori, che hanno un sapore leggermente piccante e acidulo. I nasturzi sono molto resistenti e facili da coltivare, richiedono poche cure e possono essere coltivati anche in vaso. Inoltre, grazie alla capacità di attirare insetti impollinatori e allo stesso tempo allontanare alcuni parassiti, è una pianta molto utile nell’orto e in giardino.
In quest’articolo conosciamo questa pianta da fiore edibile, capiamo come coltivarla e identifichiamo i diversi modi per utilizzarla.
Com’è fatta la pianta di nasturzio?
Il Tropaeolum majus è una pianta erbacea perenne nelle zone di origine sudamericane. In Europa viene coltivato come pianta annuale, in quanto solitamente non riesce a resistere al gelo. Tuttavia in alcune regioni costiere che affacciano sul Mediterraneo, il nasturzio si è acclimatato, divenendo sub-spontaneo.
La pianta è formata da lunghi fusti, con portamento rampicante o strisciante, che possono anche superare i 2 m di lunghezza.
Le foglie del Tropaeolum majus sono tondeggianti e cuoriformi, palmate con i bordi ondulati, di colore verde scuro con nervature più chiare ben in evidenza. Peculiarità delle foglie di questa pianta è quella di essere idrorepellenti, vale a dire che quando piove l’acqua si ferma sulle foglie formando dei goccioloni che poi scivolano lungo il picciolo.
Fiori di nasturzio
I fiori dei nasturzi sono molto appariscenti, profumati e ornamentali. Hanno colori brillanti e screziati, che vanno dal giallo all’arancione, al rosso e al porpora. I fiori hanno una forma caratteristica a imbuto, con cinque petali disposti a stella e un lungo sperone a forma di uncino. La fioritura avviene in primavera estate, a seconda dell’epoca di semina, ed è in grado di attirare api e farfalle, ovvero gli insetti impollinatori. Dopo la fioritura alla base del fiore fecondo si forma un piccolo baccello contenente i semi della pianta.
Nasturzio nano
Il Tropaeolum majus normalmente si trova come pianta rampicante, che come accennato può crescere diversi metri. Molto interessante è la varietà di nasturzio nano, dalla crescita più limitata e dalla forma più compatta. Il nasturzio nano è perfetto per la coltivazione in vaso, mentre il nasturzio rampicante ha bisogno di più spazio per crescere.
Dove mettere il Tropaeolum majus in giardino?
Se vogliamo coltivare il Tropaeolum majus in giardino ci sono diverse possibilità. Lo possiamo usare come pianta da bordura fiorita, strisciante a terra e coprente, oppure come pianta rampicante, fornendo adeguati supporti (ad esempio un graticcio) sui quali possa allungarsi in verticale. Ricorda che il nasturzio cresce meglio in posizioni soleggiate o parzialmente ombreggiate, in quanto la luminosità è importante per una fioritura copiosa e duratura.
Dove piantare il Tropaeolum majus nell’orto?
Nell’orto il Tropaeolum majus può essere piantato ai bordi delle singole parcelle o comunque ai limiti del campo, all’esterno delle coltivazioni principali. Vedremo poi perché è da considerare un fiore utile, oltre che una pianta commestibile.
Per crescere la pianta si accontenta di poco, prediligendo terreni poveri, purché siano ben drenati. È quindi meglio scegliere una zona dove il terreno non abbia una grande quantità di sostanza organica. I nasturzi concimati troppo emetteranno più vegetazione verde a discapito dei fiori.
Se scegliete la varietà rampicante facendola strisciare a terra bastano poche piante per coprire un lungo filare. Le piante di nasturzio infatti si possono mettere a dimora ad 1 m l’una dall’altra.
Come seminare il nasturzio?
Il nasturzio si coltiva partendo dal seme. È meglio optare per la semina in semenzaio. utilizzando piccoli vasetti, anziché la semina diretta sul terreno. In questo modo non sprecheremo il seme e avremo in poche settimane una piantina pronta al trapianto. Il periodo migliore per seminare il Tropaeolum majus è a partire dalla fine dell’inverno nelle zone più miti, o ad inizio primavera dove i ritorni di freddo si fanno sentire.
Una selezione di semi la trovate qui. Per la semina utilizzate un terreno di buona qualità mescolato a della sabbia per garantire il drenaggio. Il seme di nasturzio va posto a 1-2 cm di profondità e ricoperto di terriccio. Per il germogliamento è richiesta una costante bagnatura del terriccio e una posizione soleggiata e riparata dalle intemperie.
Quando le piantine avranno raggiunte 10-15 cm di altezza sono pronte per il trapianto in piena terra o in un vaso più grande.
Quanta acqua dare al nasturzio?
Il nasturzio è una pianta rustica e che richiede poche cure. Una buona irrigazione è necessaria soprattutto durante i primi stadi di crescita e, d’emergenza, nei periodi siccitosi estivi. È importante evitare l’eccesso di acqua e il ristagno idrico nei pressi del colletto, che potrebbe causare la formazione di muffe e malattie fungine.
Quando si raccolgono i semi di Tropaeolum majus?
I semi di Tropaeolum majus si raccolgono dalla fine dell’estate, prima che i baccelli inizino ad aprirsi. Una volta raccolti vanno fatti asciugare su un pezzo di carta e all’ombra. Si conservano in vasetti di vetro e si possono usare per le coltivazioni degli anni successivi ricavandone i semi o, come vedremo, per uso alimentare.
Perché il nasturzio è una pianta utile nell’orto?
Come accennato i nasturzi sono considerati piante utili nell’orto, un po’ come il tagete. Oltre ad attirare gli insetti impollinatori con i loro splendi fiori, le piante hanno funzione repellente nei confronti di alcuni parassiti e attrattive su altri. Ciò vuol dire che la funzione per la difesa biologica delle piante è duplice.
Da un lato il nasturzio è ottimo come repellente per tenere lontani gli afidi e le lumache, due tra i parassiti più problematici per le colture domestiche. Ciò avviene grazie alla tropaeolina, una sostanza chimica che ha proprietà repellenti per alcuni insetti. La presenza del nasturzio crea una sorta di barriera protettiva, ecco perché è importante piantarlo ai margini dell’orto.
Ci sono però parassiti come la cavolaia che sono invece attratti dal nasturzio. In questo caso la funzione è quella di pianta trappola, per spostare l’attenzione della cavolaia dagli ortaggi al nasturzio.
In un orto biologico, dove non si fa uso di pesticidi chimici, il nasturzio diventa un alleato prezioso per proteggere le colture.
Come si mangia il nasturzio?
Il nasturzio è commestibile e le sue foglie, i fiori e frutti sono spesso utilizzati in cucina per dare un tocco di colore e sapore ai piatti. Le foglie e i fiori del nasturzio hanno un sapore leggermente piccante, simile a quello della rucola o del crescione, con note acidule e un po’ di amaro. Possono essere utilizzati freschi, in insalata o come guarnizione per piatti freddi o caldi, o cotti, in zuppe, stufati o in piatti di carne. I semi del nasturzio (compresi del baccello), chiamati anche cappucci di nasturzio, hanno un sapore più intenso e piccante delle foglie e dei fiori e possono essere utilizzati come spezia per insaporire salse, formaggi o piatti di carne. Inoltre, possono essere messi sottaceto o utilizzati per produrre un sostituto dei capperi.
Alcuni utilizzano i semi secchi ridotti in polvere come sostituto del pepe nero. È importante notare che il nasturzio è una pianta appartenente alla famiglia delle Tropaeolaceae, e alcune varietà di questa famiglia possono contenere sostanze tossiche, pertanto è importante scegliere varietà commestibili, ovvero Tropaeolum majus e non consumare grandi quantità di parti della pianta. In generale, il nasturzio è una pianta molto versatile e originale da utilizzare in cucina, soprattutto per arricchire di sapore e colore i piatti freschi estivi.
Una curiosità, i giovani germogli di nasturzio sono adatti alla coltivazione come micogreens.
A cosa serve il nasturzio in erboristeria?
In erboristeria il nasturzio viene utilizzato principalmente per le sue proprietà antibiotiche, espettoranti e antinfiammatorie. Le parti della pianta utilizzate sono le foglie, i fiori e i semi.
I principi attivi presenti nel nasturzio sono principalmente composti solforati, come il benzil isotiocianato e il feniletil isotiocianato, che conferiscono alla pianta il suo caratteristico sapore piccante. Inoltre, il nasturzio contiene flavonoidi, carotenoidi e altre sostanze con proprietà antiossidanti.
Il nasturzio viene utilizzato in erboristeria come rimedio naturale per combattere le infezioni delle vie respiratorie, come raffreddore, bronchiti e sinusiti, grazie alle sue proprietà antibiotiche ed espettoranti. Inoltre, il nasturzio può essere utile in caso di infiammazioni della bocca e della gola, grazie alla sua azione antinfiammatoria e antiseptica.
Il nasturzio viene venduto soprattutto sotto forma di integratori alimentari ed estratti, più sicuri nei dosaggi e con pochi rischi di effetti collaterali.
Controindicazioni del nasturzio
L’utilizzo del Tropaeolum majus in cucina o in erboristeria può avere alcune controindicazioni e effetti collaterali, anche se generalmente è considerato sicuro se consumato con moderazione e nelle giuste dosi.
In caso di consumo eccessivo, il nasturzio può causare irritazione dell’apparato digerente, con sintomi come nausea, vomito, diarrea, dolori addominali e bruciore di stomaco. Inoltre, il consumo di grandi quantità di nasturzio può causare un effetto diuretico, con aumento della produzione di urina.
Le persone che soffrono di disturbi gastrointestinali o di problemi ai reni o alle vie urinarie dovrebbero evitare l’utilizzo eccessivo del nasturzio, anche se il consumo moderato può essere utile per favorire la diuresi e il benessere dell’apparato digerente. Inoltre, lo ripetiamo, è importante scegliere varietà commestibili, prive di sostanze tossiche, per evitare effetti indesiderati.
Infine, in caso di uso in erboristeria, è sempre importante consultare un medico o un esperto prima di utilizzare il Tropaeolum majus come rimedio naturale, in modo da evitare interazioni con altri farmaci o trattamenti in corso e per evitare l’insorgere di eventuali effetti collaterali.