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L’issopo è una pianta aromatica e officinale, tipica della vegetazione mediterranea. Si trova allo stato spontaneo, ma per le sue proprietà benefiche è da sempre coltivato in orti e giardini.
E’ una pianta commestibile, usata sia in cucina, come aromatizzante, che in campo erboristico, essendo ricca di principi attivi.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche dell’issopo e vediamo quali sono le sue proprietà benefiche. Inoltre scopriamo come coltivarlo e quali sono i suoi utilizzi.
Identificazione e habitat
L’issopo, nome scientifico Hyssopus officinalis, è una pianta dell’ampia famiglia botanica delle Lamiaceae. Di questa famiglia fanno parte tante altre piante aromatiche come: rosmarino, basilico, menta piperita, melissa, origano, salvia, timo.
Questa pianta cresce spontanea e ama le condizioni più impervie. Vegeta nei luoghi più aridi, nei terreni sassosi, nei pascoli, in generale in zone con terreno calcareo. Non cresce bene nei posti umidi e la ritroviamo in tutte le regioni italiane ad eccezione delle isole.
E’ originaria del Mediterraneo e anche l’etimologia del nome ci ricorda come fosse in auge già dalle antiche civiltà. La parola issopo, infatti, deriva dal greco hyssopos=a forma di freccia.
Inoltre, perfino nell’antico Testamento si cita la pianta di Issopo. Venne infatti usata a mo’ di pennello, per segnare con il sangue d’agnello le porte delle famiglie israelitiche che l’angelo distruttore doveva risparmiare in occasione dell’esodo dall’Egitto.
Caratteristiche botaniche della pianta
L’issopo è una pianta perenne formata da fusti eretti o leggermente ascendenti, alti fino a 5o cm. Presenta buone ramificazioni, rami semi-legnosi alla base.
Le sue foglie sono di colore verde pallido, opposte, con margine intero, forma allungata-lanceolata, apice acuminato. Le foglie basali sono più lunghe e terminano con un breve picciolo, quelle superiori sono sessili e più brevi. Sono gradevolmente aromatiche e tutta la lamina fogliare è ricoperta da minuscole ghiandole, contenenti un’alta percentuale di olio essenziale.
I fiori dell’issopo sono molto particolari. Si trovano raggruppati i 4-6 verticilli all’ascella delle foglie superiori. Sono tutti rivolti verso un lato e formano una tipica spiga unilaterale.
Hanno il calice tubolare, terminato da 5 denti sub-triangolari, con apice acuminato. Anche la corolla ha forma tubolare, di colore azzurrino, tendente al porpora.
La fioritura avviene a partire da luglio e si prolunga fino all’inizio dell’autunno. I fiori sono molto graditi alle api per la grande quantità di nettare presente.
I frutti sono dei piccoli acheni di forma ovale e allungata, con sezione quadrata. Si trovano racchiusi sul fondo del calice del fiore.
Come coltivare l’issopo
Coltivare l’issopo nell’orto o in giardino è piuttosto semplice. Si tratta infatti di una specie molto rustica, che si adatta bene ai terreni marginali.
Ha bisogno di poche cure colturali, ad esempio non richiede né concimazione né irrigazione (solo in caso di estrema necessità).
L’issopo non ama le zone umide, quindi bisogna scegliere una posizione in pieno sole, su un terreno asciutto. Molto meglio se il terreno è di natura calcarea.
Fatte queste considerazioni, l’issopo è una pianta ideale per fare delle bordure ai limiti del terreno. Inoltre, può andare ad occupare spazi in cui le altre piante più delicate soffrirebbero. In ogni caso, tenete sempre ben presente che si tratta di una specie perenne.
Non bisogna neanche dimenticare l’ottima funzione sinergica che può avere l’issopo. E’ perfetto da abbinare alle classiche coltivazioni di ortaggi.
Inoltre attira le api, migliorando quindi l’impollinazione del campo.
A dire il vero attira anche gli altri insetti parassiti, tuttavia non li soffre particolarmente. La pianta può essere dunque usata come trappola, per proteggere le colture principali.
Infine l’issopo allontana la cavolaia, per cui è ottima alleata di tutte le colture invernali che soffrono di questo fastidioso parassita. Parliamo di verdure importanti come: cavolfiore, cavolo broccolo, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo nero.
Come si riproduce l’issopo
La pianta di issopo si riproduce in due modi, con semina diretta o con talea semilegnosa.
I periodi migliori per la semina sono l’inizio della primavera e l’inizio dell’autunno.
Si esegue una semina a spaglio, andando poi successivamente a diradare. Evitate di fare cespugli troppo fitti, in quanto la pianta si sviluppa notevolmente in larghezza con il tempo.
Per la talea, invece, il momento propizio è la primavera, seguendo di pari passo le tecniche che abbiamo illustrato parlando del rosmarino.
Una volta che la talea di issopo ha emesso le nuove radici, si può trapiantare direttamente nel terreno. Cercate di mantenere una distanza tra una pianta e l’altra di almeno 40 cm.
Come raccolta e conservare l’issopo
Dell’issopo si raccolgono le sommità fiorite e le foglie. Il momento migliore per la raccolta è quando il fiore non è ancora del tutto aperto. Questo perché, in questa fase, il fiore ha una maggiore concentrazione di principi attivi. Visto che la fioritura è scalare, la raccolta può avvenire durante tutto il periodo estivo.
Se si sta raccogliendo una pianta spontanea, attenzione a che non sia a bordo strada. Inoltre badate bene che non sia vicino a campi coltivati in modo evidente con l’uso di pesticidi chimici. Questa è una raccomandazione che vale per tutte le raccolte di erbe spontanee, come ad esempio: portulaca, amaranto, cardo mariano, bardana, tarassaco, iperico ecc.
Una volta raccolto, l’issopo deve essere essiccato per una conservazione ottimale. L’essiccazione deve avvenire in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla luce diretta del sole.
Una volta secco, l’issopo può essere conversato in contenitori di vetro chiusi ermeticamente. Con una corretta conservazione, preserva le sue proprietà per oltre un anno.
Proprietà dell’issopo
I principali costituenti dell’issopo sono un olio volatile, flavonoidi, tannino e una sostanza amara, la marrubina. Vi è poi l’olio essenziale che si allo 0,3% nella pianta fresca, 0,9% in quella secca. Questo contiene pinocanfone ed isopinocanfone (50%), isomeri della canfora,
β−pinene (14%), cineolo, linalolo e terpineolo (flavonoidi).
L’issopo è ricco di proprietà benefiche, che nella medicina popolare sono così elencate:
- espettoranti;
- carminativo;
- vasodilatatrici;
- sudoripare;
- antinfiammatorie;
- anti-catarrali;
- antispastiche;
- antiasmatiche;
- digestive;
- cicatrizzanti.
L’olio essenziale di issopo, da produzione biologica, potete trovarlo qui.
Utilizzi medicinali
In fitoterapia l’issopo è tipicamente utilizzato per alleviare le congestioni del naso, della gola, la tosse, sfruttando le sue proprietà espettoranti. E’ efficace inoltre contro le irritazioni del tratto urinario, cattiva circolazione, ustioni e congelamento.
Per uso esterno si applicano impacchi alle contusioni, che riducono il gonfiore di una botta o velocizzano la cicatrizzazione delle ferite.
L’olio essenziale è utilizzato soprattutto per le sue proprietà digestive. E’ in grado di stimolare la secrezione dei succhi gastrici, favorendo i processi digestivi.
Per sfruttare al meglio le proprietà medicinali della pianta, oltre all’olio essenziale, molto usate sono la soluzione idroalcolica e preparato per infusi e tisane (che trovate qui).
Come usare l’issopo in cucina
L’issopo è una pianta aromatica da sempre usata in cucina. Conferisce ai cibi un gradevole sapore amaro, leggermente piccante.
E’ usato per insaporire carni, minestre e insalate.
Trova largo impiego come aroma nell’industria liquoristica , nonché in profumeria.
Ad esempio, è un ingrediente essenziale dell’ottimo liquore Chartreuse, e di un profumo molto noto, ossia l’acqua di Colonia (nella composizione originale).
1 commento
Buongiorno, vorrei seminare l”issopo dove posso acquistarlo. Il terreno è leggermente acido va bene?
Grazie