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Il ficus benjamin, nome scientifico Ficus benjamina, è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Moraceae, la stessa di due piante da frutto molto famose, ovvero il gelso e il fico. Alle nostre latitudini viene coltivato in appartamento ed è tra le piante più diffuse, tanto da essere conosciuto anche con il nome volgare di bengiamino.
È abbastanza rustico, ma ha bisogno di precise cure colturali per crescere sano e rigoglioso.
In quest’articolo scopriamo le caratteristiche del Ficus benjamina (anche quelle che ha nel suo habitat naturale) e vediamo i segreti per coltivarlo in casa con successo.
Origine e caratteristiche del ficus benjamin
Il Ficus benjamina è una pianta originaria di aree tropicali e sub-tropicali di paesi del sud-est asiatico, come India, Malesia e Filippine, dove è presente anche allo stato spontaneo. Nei luoghi d’origine, ha un portamento arboreo-arbustivo e raggiunge altezze superiori ai 30 m. Matura frutti commestibili, dei piccoli siconi color arancio, i quali però non hanno un gran sapore.
A maturità, dalle ramificazioni dei vecchi esemplari si sviluppano radici aeree colonnari, utili a distribuire il peso dell’ampia chioma orizzontale. Ciò rende le formazioni di ficus contorte e spettacolari. Per svilupparsi così, però, ha bisogno di un clima tipicamente tropicale, caratterizzato da inverni molto miti ed estati calde e umide. Nel nostro Paese può essere coltivato in piena terra solo nelle aree costiere più miti del Sud, dove può arrivare fino a 20 m di altezza. Altrove, viene coltivato in vaso come pianta da interno, non superando i 3 m.
Botanica del bengiamino ornamentale
Nelle piante in vaso, il ficus benjamin si sviluppa su uno più tronchi dritti e snelli, dotati di un’ottima flessibilità, tanto che alcuni vivai propongono in vendita piante con 3 tronchi intrecciati. Il portamento è elegante, con una chioma densa e ramificata.
I rami sono sottili e penduli, con corteccia di colore chiaro che tende a scurirsi con l’età.
Il bengiamino è una pianta sempreverde, con foglie ellittiche dall’apice acuminato, un breve picciolo e poco coriacee. Il margine fogliare è intero, con colorazione che varia dal verde chiaro e brillante al verde scuro (foglie più grandi di 1 anno).
Esistono anche varietà ibride con colorazione screziata di bianco e che restano di dimensioni inferiori.
Come curare il ficus benjamin
Il ficus benjamin si coltiva in casa, in quanto d’inverno non sopporta temperature che scendono sotto i 10 °C. Gradisce le posizioni molto luminose e il caldo estivo degli interni, ma non il sole diretto sulle foglie. Può vivere anche in zone più scure, ad esempio i corridoi dei palazzi, ma se non è presente una fonte di luce sufficiente, potrebbe iniziare a perdere le foglie. Per un’illuminazione uniforme della chioma, di tanto in tanto girate il vaso. In questo modo eviterete che la pianta si pieghi verso la più vicina fonte di luce.
In tarda primavera ed estate il ficus può stare anche all’esterno, sul balcone o in giardino, ma sempre evitando il sole diretto. D’inverno fate attenzione a non posizionare il vaso troppo vicino a fonti di calore o, peggio, a correnti d’aria fredda.
Terreno
Per una buona riuscita della coltivazione del ficus è necessario prestare massima attenzione al terreno e all’irrigazione. Curando come si deve questi aspetti, cresceremo ficus rigogliosi e longevi.
Il pH ideale del terreno è quello sub-acido, compreso tra 5 e 6. Tuttavia, le radici sviluppano bene anche in terreni neutri o, viceversa, molto acidi. Sono da evitare però i terreni basici.
È importante poi, che ci sia una buona frazione di humus e sostanza organica.
La cosa migliore da fare nel momento del rinvaso è preparare un mix composto da 70% di terriccio universale di buona qualità, 20% di concime organico (humus di lombrico (che potete trovare qui) o, in alternativa, del compost domestico), 10% di torba acida (che trovate qui).
Rinvaso del ficus benjamin
Il rinvaso si fa in primavera e va effettuato quando vi accorgete che le radici hanno occupato tutto lo spazio a disposizione nel vaso. Viste le dimensioni del ficus benjamin, dopo l’acquisto della piantina (la trovate qui), conviene rinvasare in un contenitore di almeno 40 cm di diametro. In questo modo il successivo rinvaso andrà fatto dopo 2-3 anni.
Irrigazione
Il ficus benjamin gradisce un terreno sempre ben umido, purché non vi sia ristagno d’acqua. La frequenza delle irrigazione dipende dalla stagione e dalla posizione in casa.
D’estate deve essere di una volta ogni due giorni.
D’inverno dipende da dove si trova la pianta. Dentro casa, con i riscaldamenti in funzione, si dovrebbe irrigare una volta settimana. Se invece è in un luogo più freddo e senza climatizzazione, anche una volta al mese sarà sufficiente.
I primi segnali dell’eccesso d’acqua sono l’ingiallimento fogliare veloce e l’anomala caduta delle foglie. In tal caso, sospendere le bagnature e regolare meglio la frequenza delle stesse.
Drenaggio
La causa principale di morte del ficus benjamin è il marciume radicale dovuto ad un cattivo drenaggio. Per diminuire i rischi dell’acqua in eccesso, per prima cosa sistemate sempre uno strato di 5-6 cm di argilla espansa (come questa) sul fondo del vaso.
Quando innaffiate però, inevitabilmente l’acqua in eccesso finisce nel sottovaso, quindi o svuotate ogni volta lo stesso, con fatica e fastidio in caso di grandi vasi, oppure rialzate il punto di appoggio del vaso. In pratica, si posizionano degli spessori in plastica nel sottovaso, così da adagiarvi la pianta. In questo modo, il vaso sarà un po’ rialzato e le radici non andranno a contatto con l’acqua in eccesso. Per un facile assorbimento dell’acqua nel sottovaso, spargete uno strato d’argilla espansa; a questo punto potete farlo perché grazie agli spessori non dovrete svuotare l’acqua ogni volta.
Umidità
In estate il ficus benjamin potrebbe soffrire del clima interno troppo secco. Di tanto in tanto, nelle ore serali, è quindi positivo effettuare della bagnature della chioma, vaporizzando dell’acqua a temperatura ambiente sulle foglie. La bagnatura pulisce anche le foglie dalla polvere. Il consiglio che vi diamo è quello di non usare lucidanti fogliari sintetici. Basta l’acqua e, se proprio le foglie sono sporche, un batuffolo di cotone.
Riproduzione
Oltre che acquistare una piantina in negozio, potreste pensare di riprodurre il ficus benjamin con la tecnica della talea. Il periodo migliore per procedere è la fine del mese di agosto, prelevando la talea da un ramo apicale e non ancora lignificato.
Non è un’operazione di semplice riuscita, in quanto l’umidità del terriccio e dell’aria devono essere sempre a livello ottimale.
Potatura
Nel ficus benjamin non si praticano particolari interventi di potatura. Se la pianta cresce troppo in altezza, a fine estate si può praticare una spuntatura delle cime, in modo da compattare di più la chioma. Se vi sono rametti secchi nella parte interna della chioma è meglio tagliarli.
La potatura è invece protagonista quando si coltiva il ficus benjamin a bonsai, che, essendo una specie molto plastica, ben si adatta a questa fine arte.
Parassiti del ficus benjamin
Essendo coltivato in casa, il ficus benjamin non soffre di molti attacchi da parte di parassiti. In estate, per via dell’ambiente troppo secco, potreste notare delle foglie ingiallite con delle ragnatele sotto, segno dell’infestazione del temibile e microscopico ragnetto rosso. Per risolvere il problema, intervenite con la bagnatura ripetuta delle foglie. L’umidità è infatti in grado di bloccare il ciclo di riproduzione del ragnetto.
1 commento
Ho tenuto la mia pianta di ficus fuori d’inverno e mi ha perso la maggior parte di foglie come posso verificare se è morta ? Posso usare qualche concime x farla riprendere ?
Grazie