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La linaiola (Linaria vulgaris) è una pianta appartenente alla famiglia delle Plantaginaceae, la stessa della più famosa piantaggine. Si tratta di una pianta molto comune nel nostro Paese, cresce infatti spontanea dal mare alla zona montana, prediligendo i margini dei campi coltivati, le siepi e le strade di campagna. Si fa notare per la sua fioritura estiva e apprezzare per le sue proprietà officinali. La linaiola infatti viene da sempre utilizzata nella medicina popolare ed è tutt’oggi presente nella moderna pratica erboristica.
In questo articolo vediamo come riconoscere la Linaria vulgaris, come usarla e quali sono queste sue proprietà.
Nomi regionali della linaiola
Per le sue proprietà curative la linaiola è nota anche come erba strega. Inoltre sono numerosi e curiosi i nomi regionali che le sono stati attribuiti, ad esempio: erba lugaina e pinetti in Liguria, petion e cacaputa in Piemonte, boche de cà zalde in Lombardia, dente de can in Veneto, lineria ed erba dal strej in Emilia, linaiola gialla e tentennino in Toscana, fior di serpi in Abruzzo, bedduvidiri in Sicilia.
Scheda botanica della linaiola
Linaria vulgaris è una specie perenne, con la forma biologica di emicriptofita scaposa. È dotata di un rizoma sotterraneo da cui si dipartono numerosi stoloni (fusti), alti fino a 50-60 cm, normalmente semplici o talvolta ramificati solo in alto.
Foglie
Le foglie della linaiola sono sparse sul fusto. Raramente sono verticillate a tre a tre, in special modo quelle inferiori. Sono lineari o lanceolato-lineari, il margine è intero e l’apice lungamente acuminato. Nella superficie inferiore è visibile una sola nervatura.
Fiori
I fiori, disposti all’ascella delle foglie superiori, formano un lungo racemo. Tutta l’infiorescenza è pelosa con ghiandole frammiste ai peli. Il calice campanulato è glabro e diviso in 5 lobi acuti. La corolla è gialla, tubulare e prolungata posteriormente in un sottile sperone di forma conica. Alla fauce la corolla è divisa in due labbra: il superiore è rivolto verso l’alto e i diviso in due lacinie, l’inferiore è trilobato e ingrossato alla base in una protuberanza arancione che chiude la fauce.
La fioritura della linaiola avviene solitamente tra luglio e agosto ed è gradita alle api e agli altri insetti impollinatori.
Frutti e semi
Il frutto della linaiola è una capsula più lunga del calice persistente che a maturità si apre nella parte superiore. Contiene numerosi semi neri formati da una parte ovoidale spesso coperta da piccoli tubercoli e circondata da una larga area membranacea.
Parti utili e raccolta
Della Linaria vulgaris si utilizzano in erboristeria le sommità fiorite. Queste si raccolgono in estate, ad inizio fioritura, recidendo la pianta 5-10 cm al di sotto dei fiori inferiori. Le sommità si possono impiegare fresche oppure essiccare disponendole in strati sottili o riunite in mazzi, disposte all’ombra in un luogo areato. Una volta secche si conservano in sacchetti di carta.
Proprietà della linaiola
I principali costituenti della linaiola sono: tannini, mucillagini, pectine, acidi organici.
Da questi principi attivi derivano proprietà: astringenti, antiinfiammatorie, antiemorroidali.
Indicazioni
La linaiola è una pianta utilizzata da secoli per il trattamento dei disturbi emorroidali. Usata fresca in polpa, in decotto o come unguento, dà immediato sollievo alla parte interessata calmando il prurito e le manifestazioni dolorose. Quest’uso però è consigliato solo nelle forme lievi di emorroidi, quelle senza sanguinamento per intenderci.
In generale, sulla pelle arrossata la linaiola ha un buon effetto astringente ed emolliente. È utile anche sulla zone della cute affette da foruncoli, per detergere palpebre infiammate e il contorno occhi, utilizzandola al posto dell’acqua.
Una curiosità, i fiori della linaiola venivano usati per tingere di giallo le stoffe di cotone.
Uso domestico
In casa si usano le sommità fiorite fresche o essiccate.
La pianta fresca e ben lavata viene ridotta in polpa con un frullatore e si può applicare, tramite impacchi, sulle parti interessate.
Con la droga secca si prepara invece un decotto, impiegando 5 g in 100 ml d’acqua. Con il decotto filtrato si fanno lavaggi e compresse imbevute da applicare sulle zone arrossate o doloranti.