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Oggi parliamo di come coltivare la rucola in maniera biologica. Questa pianta gustosa, molto particolare, è fortemente diffusa sia in cucina che nella ristorazione (ad esempio è uno degli ingredienti fondamentali di molti gusti di pizza). Un fenomeno strano che ruota attorno alla sua commercializzazione è che avviene, per la maggior parte dei casi, nelle buste di plastica preconfezionate (tra l’altro ad un prezzo anche sostenuto). Le verdure confezionate in busta rischiano di generare batteri e problemi per la salute. Di recente si è avuto notizia in Inghilterra proprio di un problema legato alla rucola in busta. Noi non capiamo l’esigenza di acquistarla preconfezionata, dato che coltivare la rucola è molto semplice. E lo è sia nell’orto che sul balcone di casa, a tutte le latitudini e in diversi periodi dell’anno.
Coltivare la rucola, inoltre, dà un’ottima resa, visto che le piante garantiscono più raccolti. Infine non crediamo sia possibile paragonare il profumo e il gusto di una pianta di rucola coltivata da sé, con i prodotti imbustati, dal sapore insignificante che troviamo nei grossi supermercati.
Le specie di rucola
Prima di parlare di come coltivare la rucola, cerchiamo di identificarne correttamente le tipologie. È necessaria, quindi, una distinzione preliminare, cioè quella tra la rucola coltivata e quella selvatica. La scelta della varietà che volete coltivare dipenderà ovviamente dai vostri gusti e dalle sementi dell’una o dell’altra specie che utilizzerete.
Nel prosieguo dell’articolo parleremo in maniera generale di rucola, viste che le specifiche di coltivazione sono pressoché identiche.
Rucola coltivata

Rucola coltivata
La rucola coltivata, Eruca sativa, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Brassicaceae.
Si caratterizza per l’ampiezza delle foglie, lunghe fino anche a 20 cm., dal colore verde intenso e molto spesse. Il profumo e il sapore sono molto intensi. Il gusto amarognolo, tendente al piccante.
Rucola selvatica

Rucola selvatica
La rucola selvatica, Diplotaxis tenuifolia, è una pianta perenne, della stessa famiglia di quella coltivata, ma con caratteristiche leggermente diverse.
Le foglie della rucola selvatica sono più strette, ancora più frastagliate. Il colore è verde chiaro e le foglie sono meno spesse. Inoltre è ancora più particolare a livello gustativo, l’amaro ed il piccante sono molto spiccati.
Fatta questa distinzione diciamo che, attualmente, a dispetto del nome, la varietà selvatica è quella più coltivata e utilizzata nella ristorazione.
I valori nutrizionali della rucola
Che sia rucola coltivata o selvatica, siamo di fronte a una pianta dalle proprietà davvero eccezionali. I suoi valori nutrizionali ne fanno un ortaggio con notevoli proprietà benefiche per l’organismo.
È composta per il 92% d’acqua e contiene solo 25 per 100 g di prodotto, dunque è un alimento ideale per le diete ipocaloriche. Il suo contenuto di carboidrati e grassi è davvero limitato. Carboidrati solo 3,7 g per 100 g, grassi solo 0,7 g per 100 g di prodotto. Non contiene colesterolo, ed è invece ricchissima di sali minerali, tra i quali spiccano il potassio con 468 mg per 100 g, il calcio con 309 mg, il sodio con 27 mg, ferro 5,2 mg.
Nella rucola ricchissimo è il contenuto di vitamine quali la A, le vitamine del gruppo B, la vitamina C, vitamina E, la vitamina K e la vitamina J. Sono presenti, inoltre, anche il Beta-Carotene, la luteina e la zeaxantina, che sono antiossidanti.
Proprietà benefiche della rucola per l’organismo
Vediamo ora quali sono le proprietà benefiche della rucola per l’organismo:
Azione digestiva e diuretica. L’elevato contenuto di potassio e altri sali minerali le conferiscono proprietà digestive, favorendo la produzione di succhi gastrici. La rucola facilita l’espulsione dei liquidi in eccesso dall’organismo ed è quindi un buon diuretico. Inoltre è capace anche, per questa sua qualità, di far diminuire la pressione sanguigna.
Azione contro i radicali liberi. La rucola, grazie alla presenza delle vitamina A, C ed E, e di componenti quali il beta-carotene e gli altri antiossidanti, consente di contrastare i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento.
Antianemico. Il buon contenuto di ferro ne fa un ortaggio ideale per chi ha problemi di anemia ed ha bisogno di integrare il ferro.
Azione benefica per il metabolismo. Le vitamine del gruppo B presenti in questa pianta, sono coadiuvanti delle attività cellulari come la produzione di energia, di globuli rossi ed altri processi che influiscono positivamente sul corretto funzionamento del metabolismo.
Come coltivare la rucola
Coltivare la rucola è in realtà un’operazione semplice. Si tratta di una pianta molto che ci può regalare grosse soddisfazioni. La sua coltivazione si adatta bene sia nell’orto, che in vaso, sul balcone.
Periodo di semina
Coltivare la rucola è possibile tutto l’anno. L’unico periodo o situazione climatica che teme è quella delle gelate, soprattutto se ripetute nel tempo. C’è da dire che questo vale un po’ per tutti gli ortaggi di cui abbiamo parlato fino ad ora.
Il clima ideale per coltivare la rucola è comunque quello fresco, della primavera e dell’autunno.
La semina è molto semplice in quanto è una pianta che ha tempi molto brevi di germinazione. Basta, infatti, meno di una settimana per vedere i primi germogli.
Può ad esempio essere seminare direttamente nel terreno, agli inizi di settembre, ed essere produttiva dopo 45 gg. dalla semina.
Per la coltivazione primaverile si può iniziare a seminare la rucola già nel mese di febbraio. Inizieremo a raccogliere e consumare la nostra pianta già nel mese successivo.
Semina diretta e distanze di trapianto
La rucola può essere seminata direttamente nel terreno, per poi provvedere ad un successivo diradamento delle piccole piantine.

Semina diretta
Nell’operazione di diradamento bisogna cercare di mantenere una distanza si almeno 10 cm. tra le giovani piantine, in modo che possano svilupparsi adeguatamente.
Se effettuerete questa operazione correttamente, il vostro angolo di orto dedicato a questa pianta dovrebbe apparire folto ma equilibrato.

Rucola cresciuta dopo semina diretta
Un’altra modo di coltivare la rucola è quello di realizzare un semenzaio per poi procedere al successivo trapianto nel terreno.
In questo caso conviene mettere 2-3 semi nel foro di polistirolo, per avere una piantina da trapiantare in campo dopo circa 15 gg.
Nel trapianto bisogna mantenere una distanza di almeno 15 cm. tra le piante e di 20 cm. tra una fila e l’altra.

Piantina appena trapiantata
Come coltivare la rucola sul balcone
Coltivare la rucola è un’operazione ideale da fare in vaso sul balcone. In questo caso conviene eseguire la semina diretta a spaglio, cercando di distribuire il seme in maniera omogenea.

Germogli in cassetta ricoperta di juta
Scegliete un vaso ampio, con una dimensione di almeno 20 cm. di diametro.
Utilizzate un buon terriccio al quale potete aggiungere un po’ di concime pellettato da interrare in presemina a circa 15 cm. di profondità. Un buon prodotto lo trovate a questo link.
Per quanto riguarda l’irrigazione in vaso, fate in modo che il terreno sia sempre ben umido. La terra, quando è eccessivamente secca fa indurire le foglie.
Dopo circa 40 giorni dalla semina potrete iniziare a raccogliere la vostra rucola, che avrete sempre a portata di mano, per le diverse preparazioni in cucina.

Rucola in vaso pronta per la raccolta
Terreno, irrigazione e pacciamatura in pieno campo
Per coltivare la rucola in pieno campo avremo bisogno di un terreno ben lavorato, morbido e arieggiato. Anche in questo caso si può utilizzare in pre-semina un concime organico pellettato. Questo darà alla pianta tutti gli elementi nutritivi necessari per la sua crescita rigogliosa.
Per l’irrigazione in pieno campo, se la coltura della rucola è autunnale/invernale, possiamo tranquillamente evitare l’irrigazione a goccia. Per il periodo primaverile ed estivo questa è invece una soluzione consigliabile. In questo articolo scopriamo come realizzare un sistema d’irrigazione fai da te in modo non troppo complesso.
Il terreno dovrà essere sempre ben umido, ma andranno assolutamente evitati i ristagni idrici.
La pianta resiste molto bene alla pioggia, anzi ne giova molto, quindi in caso di precipitazioni si può risparmiare l’acqua d’irrigazione forzata.
Per risparmiare ulteriormente sull’apporto idrico è consigliabile effettuare una pacciamatura con paglia, che ci aiuterà anche a controllare le erbe infestanti che limitano la crescita della rucola.

Rucola coltivata con strato di pacciame
La pacciamatura andrà sistemata tra le piante quando raggiungono una certa dimensione e dopo il primo diserbo manuale.
Raccolta
Una delle grandi peculiarità della coltivazione della rucola sta proprio nella raccolta. Sia che stiate coltivando in vaso, sia in pieno campo, non raccoglierete solo una volta, bensì avrete dei ricacci successivi.
Basta tagliare la pianta poco sopra la base, e lasciare il resto con la radice. Osserverete che dopo un po’ la crescita riprenderà regolare. Dopo circa 20 giorni avrete un nuovo raccolto dalla stessa pianta.
Dopo un certo numero di raccolte, 6-7 nel migliore dei casi, la pianta inizierà a rallentare notevolmente la sua produzione. Poi, se ci troviamo in primavera-estate, inizieranno ad allungarsi degli steli da cui spunteranno dei fiori.

Fiore della rucola
Il fiori sono il segnale che la pianta ha finito il suo ciclo produttivo. A questo punto a voi la scelta, lasciare la pianta per farla maturare completamente e arrivare a raccogliere il seme, oppure raccoglierla per l’ultima volta con tutte le radici, godervi la vostra ultima insalata e ripartire con una nuova coltivazione.
Difesa biologica antiparassitaria
Per coltivare la rucola bisogna prestare attenzione agli attacchi di parassiti, in primis le lumache (qui spieghiamo come allontanare le lumache dall’orto).
Un altro insetto parassita molto pericoloso è l’Altica, Chaetocnema tibialis, detta pulce delle piante per via delle piccole dimensioni e la capacità di effettuare lunghi salti.

Altica
I danni che questo parassita provoca sulla rucola, ma su molte altre coltura come la bietola o la melanzana, dipendono dalla sua attività divoratrice. Sulle foglie provoca numerosi buchi circolari, rendendo di fatto il prodotto non più apprezzabile qualitativamente.
La difesa biologica da questo fastidioso insetto è molto complessa, in quanto è davvero molto resistente. Se notate la sua presenza nel vostro eco-sistema bisognerà subito correre ai ripari. Consigliamo grosse quantità di repellenti come biologici come il macerato d’ortica o l’infuso d’aglio.
1 commento
Grazie per i consigli per la lavorazione del terreno e la concimazione per la semina
grazie