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La pastinaca è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Apiaceae o Umbelliferae. La sua denominazione botanica è Pastinaca sativa. Si tratta di una pianta che cresce allo stato spontaneo, ma che viene coltivata negli orti domestici per le ottime qualità alimentari delle radici ingrossate. È un ortaggio molto simile alla carota, di cui è stretto parente dal punto di vista botanico, ma di colore bianco, tanto che volgarmente è chiamato carota bianca.
In cucina è protagonista di numerose ricette, soprattutto nelle regioni del Nord, che riprendono le tradizioni di paesi come Francia, Belgio e Inghilterra, dove questo ortaggio è ampiamente diffuso e coltivato.
Conosciamo quindi le caratteristiche botaniche della pastinaca, le tecniche di coltivazione biologica, le proprietà alimentari e gli usi in cucina.
Descrizione della pastinaca
La Pastinaca sativa è una pianta erbacea con ciclo biennale dotata di una grossa radice a fittone di tipo carnoso-ingrossato. Nel primo anno di crescita sviluppa un ciuffo di foglie fra le quali, nel secondo anno, s’innalza il fusto che porta le infiorescenze, alto fino a 100-120 cm, cavo all’interno e ramificato nella metà superiore. Questo in natura, in coltivazione invece la pastinaca segue un ciclo annuale e la radice ingrossata viene raccolta nell’autunno-inverno del primo anno di vegetazione.
Foglie
Le foglie della pastinaca sono di due tipi, basali e sul fusto. Quelle basali hanno un lungo picciolo che si dilata alla base in una grossa guaina, sono pennate con 5-11 foglioline ovali con apice acuto e margine dentellato (talvolta incise in 2 lobi). Le foglie superiori sono sessili sulla guaina, che è amplessicaule, e hanno un numero inferiore di foglioline.
Fiori
I fiori della pastinaca sono riuniti in ombrellette che a loro volta compongono delle grosse ombrelle. I peduncoli che portano le ombrelle laterali sono più lunghi di quelli centrali. Il calice è praticamente assente, la corolla è composta da 5 petali gialli ovali, con l’apice acuminato e ripiegato verso il centro.
Frutti e semi
Il frutto è formato da due acheni addossati che hanno forma piano-convessa, con contorno ovale o ellittico, di colore bruno-giallastro.
Pastinaca selvatica e varietà coltivate
Come detto, la Pastinaca sativa è una pianta che cresce spontanea ed è diffusa in tutte le regioni italiane, dal livello del mare fino alla montagna. Tuttavia, la pianta non sviluppa radici troppo grosse e dolci, per questo, negli anni, gli agricoltori, sopratutto nel Regno Unito, hanno messo a punto della varietà di pastinaca da coltivare nell’orto.
Queste varietà sono più adatte alla coltivazione, in quanto sviluppano radici dalle proprietà alimentari pregiate e maggiormente ingrossate, ma che allo stesso tempo conservano la rusticità propria della specie tipo.
Tra le varietà più coltivate abbiamo sicuramente la Turga, con radici molto saporite e di buona pezzatura, di cui, tra l’altro, si consumano anche le foglie tenere in insalate e minestre.
Come coltivare la pastinaca nell’orto
La pastinaca è una pianta molto rustica e che non teme il gelo, anzi. Con i primi freddi la radice ingrossata si addolcisce, per cui possiamo dire che un certo periodo di freddo è positivo per la coltura. La si può quindi coltivare in tutte le regioni italiane e fino a quote altimetriche medio-alte.
Per quanto riguarda l’esposizione, la pianta predilige il pieno sole, ma può andar bene anche un’aiuola dell’orto semi-ombreggiata.
Quando si semina la pastinaca?
Per coltivare nell’orto la pastinaca si parte dal seme. Il periodo migliore per effettuare la semina è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, da metà febbraio a metà aprile.
Preparazione del terreno
Per la buona riuscita della coltivazione della pastinaca nell’orto bisogna porre grande cura alla preparazione del terreno. La pianta, così come la sua cugina carota, ha bisogno di un terreno sciolto, ben drenante, con una buona dotazione di sostanza organica.
Terreni argillosi, troppo compatti e asfittici, non consentono alla radice di ingrossarsi, per cui sono da sconsigliare per questa coltura.
La terra va vangata in profondità e in questa fase si può ammendare del concime organico, come letame molto maturo o humus di lombrico. Anche un po’ di cenere di legna, ricca di potassio, è favorevole allo sviluppo della pianta. Con queste concimazioni di fondo non ci sarà bisogno di fertilizzare ulteriormente durante il ciclo colturale.
Successivamente, bisognerà procedere a preparare il letto di semina, affinando la porzione superficiale del suolo con zappa e rastrello. Ovviamente, queste operazioni si possono eseguire anche con una motozappa o un motocoltivatore.
Come seminare la pastinaca
La pastinaca va seminata direttamente nel terreno in quanto un passaggio intermedio nel semenzaio rischia di rovinare in partenza la radice, la quale, essendo fittonante, ha bisogno fin da subito di spazio e profondità.
La notte prima di seminare si consiglia di mettere a bagno i semi in acqua tiepida, in modo da stimolare il germogliamento ed eliminare la dormienza del seme stesso.
Come tecnica di semina si consiglia quella a file regolari, ponendo il seme a 1 o 2 cm di profondità, mantenendo una distanza di 15 cm tra un seme e l’altro e di 50 cm tra le file. In caso di semina troppo intensa, dopo il germogliamento conviene diradare.
Le sementi si trovano facilmente nei negozi specializzati.
Irrigazione
La pastinaca è una pianta piuttosto rustica che non ha bisogno di significativi apporti idrici. Tra l’altro viene seminata a inizio primavera, in un periodo dove le precipitazioni non dovrebbero mancare. Si consiglia di intervenire con irrigazioni d’emergenza solo in seguito a lunghi periodi di siccità estiva. In tal caso si può irrigare per aspersione.
Sarchiatura e pacciamatura
Molto importanti sono invece le operazioni di sarchiatura, per limitare la concorrenza di erbe infestanti. Le giovani piantine e i camminamenti nei filari andranno puliti dalle malerbe. Su terreni sciolti e superfici limitate, ovvero le condizioni colturali della pastinaca, un ottimo attrezzo utile allo scopo è il frangizolle-sarchiatore, altrimenti si può procedere delicatamente a mano con una zappetta.
Per evitare di ripetere i lavori di sarchiatura, un’alternativa è quella della pacciamatura naturale con paglia. Con questa tecnica abbiamo altresì il vantaggio di mantenere il terreno più umido e morbido, in pratica non avremo quasi mai bisogno di irrigare.
Il pacciame si può sistemare tra le piantine di pastinaca dopo la prima sarchiatura, o comunque quando la rosetta di foglie è ben formata.
Parassiti e malattie
Per quanto riguarda parassiti e malattie, la pastinaca va considerata affine alle carote, ma anche a sedano, prezzemolo, aglio, cipolla, porri e finocchi.
Tra i parassiti, il più temibile è la mosca della carota (Chamaepsila rosae), mentre tra le malattie fungine abbiamo l’alternariosi e la sclerotinia.
Per prevenire l’insorgenza di questi problemi, la cosa migliore è una buona rotazione colturale, evitando di coltivarla immediatamente dopo gli ortaggi appena menzionati.
Infine, è una buona coltura esplorativa e da riposo, grazie all’apparato radicale profondo e fittonante. Va bene quindi nel terreno che l’anno prima ha ospitato i pomodori o le zucchine.
Raccolta
Come accennato, la radice della pastinaca è pronta per la raccolta nell’autunno-inverno del primo anno di coltivazione. Questo ci suggerisce che possiamo raccoglierla in maniera scalare, al bisogno, lasciandola tranquillamente nel terreno. La raccolta si fa estirpando energicamente la pianta dal ciuffo e, se il terreno si è compattato troppo, usando una forca. Anticipando la raccolta in autunno, avremo radici più tenere, ma più esili e meno nutrienti. È infatti in inverno che la radice si ingrossa a dovere e accumula le sostanze nutrizionali al proprio interno. Appena raccolta, la pastinaca va ripulita dalle radichette laterali, lavata e utilizzata fresca. Le foglie, nelle varietà come la Turga, si raccolgono in estate e si consumano fresche anche loro.
Proprietà della pastinaca
La pastinaca è famosa per le molteplici proprietà benefiche delle radici, che sono per altro anche gradevoli al palato, quasi dolciastre, e ricordano un po’ il gusto della batata.
Per l’alto contenuto in amidi e zuccheri hanno invece un valore dietetico simile a quello della patata, e sono inoltre ricche di Vitamina C e oligoelementi e può aiutare a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue. La radice possiede proprietà digestive, diuretiche e antireumatiche.
Ricetta con la pastinaca
Nel nord Europa la pastinaca trova impiego in distilleria per la preparazione di bevande fermentate (tipo birra). Le radici, ad ogni modo, si possono mangiare sia fresche, tagliate a fettine sottili per le insalate miste, che cotte: lessate, al forno, in padella, fritte, ridotte in purea.
Una ricetta semplicissima sono le pastinache al forno. Per realizzarla, basta pulire e lavare le radici e tagliarle a strisce sottilissime con un pelapatate. Dopodiché, bisogna mettere le fettine in una teglia su cui avrete precedentemente disposto un foglio di carta forno. Condite quindi con sale e olio e infornare a 160° per 10-15 minuti circa.