La pianta dell’incenso, Plectranthus coleoides, forma un piccolo cespuglio ornamentale che si può coltivare sia in piena terra che in vaso. Il nome di questa pianta è dovuto all’intenso odore che emanano le foglie, che ricorda, per l’appunto, quello dell’incenso. È bene precisare, però, che l’incenso vero e proprio si produce dalle resine cristallizzate di altre piante, in particolare la Boswellia sacra. La Plectranthus coleoides sprigiona invece naturalmente questo particolare aroma, che tra le altre cose tiene lontano le zanzare in giardino. Inoltre, non è velenosa né per l’uomo né per gli altri mammiferi.
Conosciamo quindi le caratteristiche botaniche e le tecniche di coltivazione della pianta di incenso.
Identificazione della Plectranthus coleoides
La Plectranthus coleoides è una pianta che appartiene alla grande famiglia botanica delle Lamiaceae o Labiatae. Si tratta, quindi, a tutti gli effetti, di una pianta aromatica, in quanto a questa famiglia afferiscono le principali specie aromatiche che conosciamo. Abbiamo, ad esempio: basilico, menta piperita, melissa, origano, rosmarino, salvia officinalis, timo…
La specie è originaria del continente sudamericano ed è adattata al clima subtropicale.
La pianta dell’incenso
La pianta dell’incenso è di tipo erbaceo e perenne, sempreverde, con un portamento che può essere arbustivo o prostrato-strisciante (ricadente in vaso). Ha un apparato radicale espanso, ma superficiale, da cui si generano numerosi sarmenti (fusti), ricadenti al suolo.
In forma arbustiva non supera i 60 cm di altezza, può essere quindi agevolmente coltivata in vaso o nelle aiuole del giardino.
Foglie
Sono le foglie il tratto caratteristico della pianta dell’incenso. Ricoprono quasi interamente i fusti, formando dei bei ciuffetti. Sono cuoriformi, con il margine dentato e un corto picciolo. Sono ricoperte di sottile peluria, la colorazione è verde scuro nelle foglie più grandi, verde chiaro in quelle giovani.
Tipica è la variegatura color bianco crema, su tutto il bordo delle foglie. Questo particolare botanico conferisce sicuramente valore ornamentale alla pianta dell’incenso.
Le foglie emettono un odore intenso, molto aromatico e penetrante. Se stropicciate ancora di più.
Fiori
Anche la fioritura della pianta dell’incenso avviene da aprile ad agosto ed è molto gradevole. I fiori sono a campanella e di piccole dimensioni, riuniti in spighe terminali. La colorazione è bianca o malva pallido. La fioritura avviene solo se sussistono le giuste condizioni ambientali.
Come coltivare la pianta dell’incenso
Essendo la pianta dell’incenso di origine tropicale, non è abituata al freddo intenso. E infatti soffre quando le temperature scendono costantemente sotto i 5 °C. Per questo motivo è una pianta che viene coltivata soprattutto in vaso, così da poterla portarla in casa e averne cura nei rigidi mesi invernali.
In piena terra la si può coltivare nelle regioni meridionali, che raramente soffrono di gelate e temperature troppo rigide durante le ore diurne.
Esposizione
In casa o in giardino è bene scegliere posizioni molto luminose per la pianta dell’incenso. La luce deve arrivare bene e l’aria deve circolare, in modo che la pianta possa trarne giovamento e irrobustirsi. Tuttavia si sconsiglia il pieno sole tutta la giornata, specie nei mesi estivi. Dunque la posizione migliore è la mezz’ombra in giardino, sul davanzale di una finestra in casa. La pianta è ottima per creare vasi pensili, con fusti ricadenti, per cui non sarà difficile trovarle la luce più adatta.
Semina
Una delle peculiarità della pianta dell’incenso è la facilità di riproduzione, che può avvenire da seme, per suddivisione dei cespi o per talea. La moltiplicazione dai semi (che trovate qui) è consigliata per chi vuole partire da zero.
La semina può avvenire in primavera o a fine inverno in semenzaio riscaldato. Il terriccio deve essere tenuto sempre ben umido ed è meglio evitare esposizioni dirette al sole.
Talea
La riproduzione per talea è facile, avendo la pianta dell’incenso una grande capacità di emettere nuove radici. Il taglio deve essere effettuato all’apice, avremo quindi una talea apicale. Si preleva un rametto provvisto di foglie di circa 10/15 e s’immerge in acqua tiepida. Dopo qualche giorno emetterà nuove radici nella porzione sotto l’acqua e si può trasferire in vaso.
Suddivisione dei cespi
È un’operazione, questa, che si può fare nel momento del rinvaso. Deve avvenire quando le dimensioni del precedente contenitore soffocano l’apparato radicale. In questo momento, si dividono le radici e si separano i sarmenti, che attecchiranno facilmente in un nuovo substrato.
Il terreno per coltivare la pianta dell’incenso
La pianta dell’incenso predilige i terreni soffici e con una tessitura fine, ovvero con poche pietre. Il pH ideale è sub-acido, tra 5,8 e 6.
Il terriccio per la coltivazione in vaso si può preparare con un mix di sabbia 10% concime organico 10% torba (come questa) 30%. Il concime organico può essere stallatico, humus di lombrico o compost domestico.
In piena terra nel giardino si può preparare il terreno ammendando torba e concime. Alla fine delle lavorazioni il mix di terreno deve risultare soffice e omogeneo.
Trapianto o rinvaso
In primavera, quando le gelate sono ormai alle spalle, si può effettuare la messa a dimora in piena terra o il rinvaso in contenitori più grandi. Le piantine di incenso è facile trovarle nei vivai, ma si possono trovare anche in rete Le piante appena acquistate vanno subito rinvasate, specie se le radici hanno esaurito tutto lo spazio a loro disposizione.
Irrigazione
La pianta dell’incenso non tollera la siccità a lungo, quindi, specie se coltivata in vaso, ha bisogno di irrigazione regolare. Ama l’umidità, quindi è buona norma nebulizzare le foglie con acqua al mattino presto (pratica da evitare in altri orari). Attenzione però a non creare ristagni idrici con il sottovaso, poiché possono essere causa di marciumi radicali e malattie fogliari.
Concimazione
Una volta all’anno la pianta dell’incenso necessita di una concimazione organica. Un ottimo fertilizzante in questo senso possono essere i lupini macinati. Il periodo migliore per la concimazione è l’autunno, quando la pianta è a riposo e accumula riserve nutritive.
Potatura
La pianta dell’incenso non richiede particolari operazioni di potatura. Ci si può limitare ad accorciare le punte per far irrobustire la parte basale, ma così facendo pregiudicheremmo la futura fioritura. Da eliminare sono i fusti rinsecchiti o spezzati, tagliandoli alla base.
Parassiti e malattie
I parassiti più comuni sulla pianta dell’incenso sono gli afidi e il ragnetto rosso. Per entrambi, una buona soluzione è nebulizzare la parte della vegetazione colpita usando acqua e sapone di Marsiglia naturale.
Gli altri parassiti sono dissuasi dall’infestare la pianta dell’incenso a causa del forte odore delle foglie. È risaputo in tal senso che la Plectranthus coleoides tiene lontano le zanzare, quindi può essere usata come alleata in giardino.
Tra le malattie è comune l’oidio, in modo simile a come si mostra sulle piante di salvia officinalis. Questo si manifesta quando c’è scarsa ventilazione e ristagno idrico, cercate quindi di mantenere la pianta arieggiata e asciutta.
Alle prima macchie del mal bianco, dunque, intervenire irrorando sulle foglie acqua e bicarbonato di sodio, al dosaggio di 5 g per 1 litro.
5 commenti
Complimenti
grazie per i consigli bio per eliminare i parassiti. ottimo metodo divulgativo
Grazie per i suggerimenti sulla coltivazione dell’ incenso, perché è una pianta che non ho mai avuto. La terrò sulla terrazza.
Grazie a te 🙂
Ho una bella pianta incenso appesa sul mio balcone, cresce velocemente, ma ha perso il suo profumo caratteristico.