Lo stallatico è un ottimo concime organico da impiegare per fertilizzare il terreno dell’orto. Deriva dal letame di animali da stalla, come cavalli, mucche ecc. Deriva quindi dal fertilizzante per eccellenza, ma che purtroppo non è sempre facile da reperire. Lo stallatico arricchisce il terreno degli elementi nutrizionali necessari alla crescita rigogliosa delle piante. L’importante è che sia di buona qualità e soprattutto prodotto con metodi biologici. In quest’articolo vediamo com’è fatto, quali sono le sue proprietà come concime naturale e come impiegarlo in modo corretto nel nostro orto biologico.
Come scegliere il letame per concimare l’orto ►
Cos’è lo stallatico
Lo stallatico è un concime organico consentito in agricoltura biologica. Lo si ricava dalle deiezioni degli animali, ovvero dal letame che si raccoglie nelle stalle. Di solito, per la sua preparazione viene usato il letame bovino, ma sono molto utilizzati anche quelli di origine equina, avicola e ovina. Il letame scelto per lo stallatico viene dapprima fatto maturare, con un lungo processo di umificazione che dura da 6 mesi a un anno. Una volta maturo, viene essiccato dando origine allo stallatico.
Tipi di stallatico e vantaggi
Lo stallatico viene venduto in forma di pellet o sfarinato e confezionato in sacchi di diverso peso. Sia in piccoli cilindri di pellet che sfarinato come un terriccio da giardino, è lo stesso tipo di prodotto, solo con una differente forma fisica. Il fatto che venga venduto in sacchi e sia acquistabile con estrema facilità, a nostro avviso rappresenta il suo grande vantaggio. Il letame animale da cui viene ricavato è infatti difficile da trovare, soprattutto per chi abita in contesti urbani. Inoltre lo stallatico si può trasportare nell’orto con facilità e stoccare in modo agevole in magazzino. Questo in quanto è un prodotto essiccato e quindi non rilascia liquidi, ma soprattutto non emette cattivi odori.
Se decidete di acquistarlo, ricordatevi sempre di scegliere solo prodotti con la dicitura “consentito in agricoltura biologica”. Alcuni, che ci sentiamo di consigliarvi, potete trovarli qui.
Elementi contenuti nello stallatico
Lo stallatico è uno dei concimi migliori per il nostro orto biologico poiché è ricco di elementi benefici per le colture. È un concime organico azotato, con la presenza di micro e macro elementi, acidi umici e fulvici, che arricchiscono il terreno dell’orto migliorandone il suo contenuto in humus. Il suo uso migliora inoltre la fertilità chimica, fisica e biologica del nostro substrato di coltivazione. In tabella vediamo la composizione media di uno stallatico in forma pellettata:
Le proprietà fertilizzanti dello stallatico
Le proprietà fertilizzanti dello stallatico sono dovuti alle presenza di: azoto, fosforo e potassio. Il primo è necessario alle piante per una rigogliosa crescita vegetativa. Il fosforo, anche se è bene evitarne gli eccessi, è invece molto utile nella fase della fioritura. Il potassio aiuta la maturazione dei frutti.
Gli acidi umici e fulvici che sono inoltre presenti, consentono un graduale e facile assorbimento da parte dell’apparato radicale. Il fatto che sia un prodotto secco e stabilizzato evita anche i rischi di bruciatura, che si corrono quando si adopera un concime fresco e instabile. Un concime organico completo, ma equilibrato, quindi, in grado di assicurare la necessaria nutrizione alle piante del nostro orto.
L’azione ammendante
Oltre che concime organico, lo stallatico è anche un buon ammendante per il suolo. Può migliorare la struttura di particolari tipi di terreno, come ad esempio quelli argillosi e compatti, facendoli diventare più morbidi e in grado di assorbire meglio l’acqua. O, al contrario, è utile nei terreni sabbiosi, i quali, grazie alla sua aggiunta, trattengono meglio l’acqua e diventano più “grassi”. Tuttavia il suo potere ammendante non si può assolutamente paragonare a quello di un buon letame maturo.
Come e quando usare lo stallatico nell’orto
Lo stallatico è perfetto per essere utilizzato come concime di fondo dell’orto. Il fatto che sia secco ci dà la possibilità di usarlo immediatamente prima di piantare gli ortaggi. L’ideale è ammendarlo al terreno nell’ultima lavorazione, prima di avviare le colture.
Ad esempio dopo aver zappato, si può effettuare una vangatura (occorrono com’è ovvio una buona zappa e una buona vanga) facendolo andare sottoterra. La cosa migliore è interrarlo (sia quello pellettato che quello sfarinato) a 10-15 cm di profondità. In questo modo le radici, non appena completata la prima fase di sviluppo, troveranno gli elementi nutrizionali necessari.
Una concimazione in copertura, ovvero dopo aver piantato, non è molto efficace per le colture orticole. I dosaggi dipendono dalla condizione di partenza del terreno.
In terreni poveri di sostanza organica si usano 120-150 g/mq, in quelli ricchi di sostanza organica ne bastano 60 -70 g/mq.
Come fare il concime liquido
Sulle colture già in atto, non già concimate in precedenza, possiamo usare lo stallatico per preparare un concime liquido. Utilizzando circa 1 kg di stallatico, messo a macerare in un luogo fresco per 3 giorni e in 10 litri d’acqua, otteniamo un concime liquido da usare nell’orto o nelle piante sul balcone. Una volta filtrato, lo si può conservare in bottiglie di vetro scure. Bisogna quindi aggiungerlo all’acqua d’irrigazione una volta a settimana. Inoltre, i residui del filtraggio possiamo conservali in un sacchetto e magari unirli a un terriccio universale.
Lo stallatico nel frutteto
Lo stallatico si può anche usare per la concimazione degli alberi da frutto. In questo caso, la fertilizzazione si può fare in due modi diversi, al trapianto e nelle concimazione annuale.
Nel momento in cui mettiamo a dimora il nostro albero da frutto, possiamo posizionare 500 g di stallatico sul fondo della buca, ricoprendo poi con la terra. La concimazione in copertura si fa invece a fine inverno, spargendolo intorno alla proiezione della chioma dell’albero, quindi da 1 a 4 kg, mantenendosi distati 30 cm dal tronco. Dopo averlo distribuito in maniera omogenea, si procede a una leggera zappettatura, che non vada oltre i 5 cm, onde evitare di rovinare l’apparato radicale superficiale.
6 commenti
Molto bene mi ganza tantissimo una bella esperienza da provare , bravi !
Grazie 🙂
Ottimo post, mi interessa avere delucidazioni sulla modalità liquida dello stallatico, volendolo usare nei vasi da fiori tipo i gerani come esempio, quali dovrebbero essere le diluizioni adatte e tali da non bruciare la pianta? Qual’ora possibile tale modalità, ogni quante volte bisogna darlo?
Grazie per la futura risposta
Oggi ho messo le cipolle ho fatto le buche e dentro ho messo un pizzico di stallatico e dopo il seme non so se ho fatto bene. Mi sa che ce molto da imparare.
Salve.avrei bisogno di alcuni consigli per trapiantare in vasi delle piantine di pomodoro.melanzane.peperoni e zucchina. Ho dubbi sul terriccio da usare ho due opzioni a detta dei vivai dove ho acquistato le piantine. 1° Compo bio terriccio per orto e semina e inoltre Compo bio stallatico pellettato. 2° Vigor plant terriccio ortaggi super nutrienti con aggiunta di stallatico micro pellettato Vigor pant bio. Mi e stato invece consigliato da un’amica in cambio dello stallatico un Humus di lombrico. Ho le idee molto confuse ma soprattutto e
urgenza di sistemare le piantine ma non so come agire spero in un vostro aiuto. Grazie anticipatamente.
complimenti molto chiara la spiegazione e riassuntiva grazie