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Negli ultimi anni i frutti esotici stanno entrando sempre di più nelle abitudini alimentari degli italiani. Nella maggior parte dei casi si tratta di frutta tropicale d’importazione, che viene venduta nei banchi dell’ortofrutta a prezzi elevati. Ma questi frutti possono diventare un’interessante occasione per differenziare la produzione delle aziende agricole, proprio grazie agli alti margini di guadagno. Anche chi non ha un’azienda può però decidere di coltivarli nel frutteto familiare per pura passione. Far crescere queste piante in modo sano e naturale, infatti, è possibile anche in Italia. Questo per via dei cambiamenti climatici in atto, che rendono il nostro ambiente più favorevole per la messa a dimora di alberi di origine tropicale. Esistono infatti già delle esperienze di successo, tenuto conto che le persone preferiscono acquistare frutta esotica coltivata in Italia.
In quest’articolo vediamo quali sono le 5 specie di frutti esotici che più facilmente si possono impiantare nel nostro Paese.
Dove coltivare i frutti esotici in Italia
I frutti esotici provengono da zone tropicali o subtropicali, come il Sud America o il Sud-Est asiatico, dove il clima è particolarmente caldo durante tutto l’anno e, inoltre, alcuni periodi sono molto piovosi e umidi. Nel nostro Paese le regioni ideali per coltivare i frutti esotici sono quelle meridionali e le isole maggiori. I primi frutteti specializzati si sono infatti insediati in Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, soprattutto lungo le coste; in pratica, l’areale di coltivazione di limoni, arance e, in generale, degli agrumi (ossia, dove c’è un clima mite anche in inverno e le gelate sono sempre più rare, giacché è il gelo il limite principale della coltivazione dei frutti esotici in Italia, quando questi si trovano in campo aperto).
Le specie che tratteremo non sopportano temperature sotto lo zero per lunghi periodi e necessitano di un’adeguata disponibilità di acqua in estate, per compensare la siccità.
Come coltivare i frutti esotici nel Centro e nel Nord Italia
I frutti esotici si possono coltivare anche nelle regioni centro-settentrionali italiane. Bisogna però avere maggiori accortezze. In caso di nuovo impianto è sicuramente consigliata una coltivazione in serra riscaldata, dove le temperature invernali si possono mitigare. Il problema di questa soluzione è che comporta notevoli costi di gestione.
Altra alternativa, specifica per i frutteti familiari, è la coltivazione dei frutti tropicali in vaso, così da proteggere gli alberi quando arriva il freddo pungente.
Le 5 migliori specie di frutti esotici da coltivare in Italia
L’avocado
Al primo posto tra i frutti esotici da coltivare in Italia mettiamo sicuramente l’avocado, nome botanico Persea americana. Avviare la coltivazione di quest’albero è molto semplice partendo dal suo grosso seme, che viene parzialmente messo in acqua e sorretto con degli stecchini. Più complesso è però portare l’albero a fruttificare. Si tratta di una specie a impollinazione incrociata, e ha quindi bisogno di esemplari di varietà diverse per poter portare frutti. Molto spesso, quindi, l’avocado viene coltivato in vaso come pianta semplice ornamentale di medie dimensioni.
Al Sud viene invece coltivato con successo in maniera intensiva in Sicilia e Puglia, regalando grandi soddisfazioni agli agricoltori. I morbidi frutti maturano alle nostre latitudini in autunno. Di solito vengono impiegati in gustose ricette, la più famosa delle quali è la salsa guacamole.
Guida completa alla coltivazione dell’avocado ►
Il mango
Altro frutto esotico particolarmente apprezzato è il mango, Mangifera indica. Noto come il re dei frutti, è una specie originaria dell’India. È coltivato con successo in tutti e 5 i continenti, ed è probabilmente il frutto più consumato al mondo. Nelle zone d’origine, l’albero di mango è imponente e riesce a superare anche i 40 m di altezza. Alle nostre latitudini, in particolare in Sicilia, si coltivano delle varietà di dimensioni minori, che si adattano meglio al nostro clima. Il mango, tra gli alberi esotici, è quello più sensibile al gelo, che proprio mal tollera. Sopporta invece benissimo il caldo, anche con temperature che sfiorano i 50 °C! La specie è autofertile, e quindi può essere coltivata anche in esemplari singoli.
Il frutto è dolce e morbido e matura dall’estate all’autunno. Si raccoglie quando inizia a cambiare colore ed è ancora un po’ acerbo. Non deve maturare troppo sulla pianta.
Guida completa alla coltivazione del mango ►
Il finger lime
Tra i frutti esotici quello più pregiato dal punto di vista economico è sicuramente il finger lime, Citrus australasica, noto anche come limone caviale. Si tratta di una piccola pianta di agrumi di origine australiana, molto simile al più mediterraneo limone. Il finger lime dà vita a una pianta di piccole dimensioni, che di solito non supera i 2-3 metri d’altezza. È ideale quindi per una coltivazione in serra o in vaso. La sua particolarità è nei suoi frutti, che sul mercato possono raggiungere prezzi esorbitanti. Parliamo di piccoli agrumi di forma cilindrica e allungata, con colorazioni diverse a seconda della varietà. All’interno sono composti da tante piccole vescicole di forma cilindrica, che non sono racchiuse in una pellicina come avviene per gli atri agrumi. Ricordano per l’appunto l’aspetto del caviale e quando si tagliano le vescicole cadono a cascata.
Guida completa alla coltivazione del finger lime ►
Il frutto del drago
Il frutto del drago, Hylocereus undatus, è noto in tutto il mondo con il nome di pitaya. È originario del Sudamerica, ma ormai è diffuso ovunque. È una specie di cactus, per certi aspetti molto simile al nostrano fico d’India. Dà vita a una pianta molto bella dal punto di vista ornamentale, che proprio come il fico d’India si riproduce facilmente per talea. Resiste benissimo alla siccità e in piena terra non ha bisogno di irrigazioni. Purtroppo tollera meno il gelo. Per capire se si può coltivare nella vostra zona,osservate se ci sono già dei fichi d’india, in tal caso si può rischiare. I frutti del drago sono molto particolari, sono cilindrici e ricoperti di squame che ricordano per l’appunto la pelle di un drago. Di solito sono rossi, con polpa bianca, morbida, dolce e di consistenza molto simile ai kiwi (difatti si mangiano anche loro direttamente con il cucchiaino).
Guida completa alla coltivazione della pitaya ►
L’annona
Chiudiamo la nostra rassegna sui frutti esotici migliori da coltivare in Italia con l’Annona cherimola. È un frutto molto particolare, esempio di come alcune specie si possano adattare benissimo nel nostro Paese. L’annona viene coltivata da molto tempo in Calabria, nello specifico in provincia di Reggio Calabria, dove viene considerata come frutto tipico della zona. È una pianta rustica, che non ha bisogno di particolari cure e si adatta bene a condizioni di terreno difficile. I frutti sono molto belli, possono tranquillamente superare i 500 g di peso e possono essere trasformati in gustose confetture. Hanno una polpa bianca e morbida, che racchiude dei semi piatti e neri. La pianta è perfetta per essere coltivata in un frutteto familiare.
Guida completa alla coltivazione dell’annona ►
Dove acquistare i frutti esotici
Per avviare una coltivazione di frutti esotici, amatoriale o professionale, bisogna trovare delle buone piante. Esistono vivai specializzati in frutta tropicale, dove è possibile acquistare degli esemplari di alberi garantiti e certificati esenti da malattie. È molto importante rivolgersi a un buon vivaio, a volte, infatti, l’esborso economico per una singola pianta può essere esoso. Meglio quindi non incorrere in fregature.
Presso questi vivai specializzati potrete trovare anche altri alberi esotici quali jabuticaba, tamarillo, banano, banano di montagna, guava, papaya, feijoa, litchi, noci pecan, kumquat ecc.
2 commenti
Molto interessante mi piacerebbe sapere fino quanti gradi di freddo può resistere l’annona
Come avere pianta di avogado