Le noci pecan sono frutti deliziosi e molto nutrienti. L’albero da cui derivano è originario del Nord America. Questa cultivar è molto interessante per diverse ragioni. Innanzitutto, si può adattare bene al nostro areale di coltivazione, specie nelle regioni centro meridionali. Inoltre l’albero è longevo e maestoso, con un’elevata produttività, può quindi essere coltivato in esemplari unici nel frutteto domestico. Questo tipo di noci, poi, è tra i frutti più ricchi di elementi nutritivi in assoluto e si presta a diversi usi ed è un’alternativa ai nostri tradizionali frutti a guscio, come noci, mandorle e nocciole.
Conosciamo quindi le caratteristiche di quest’albero e vediamo come impiantarlo e curarlo nel nostro frutteto.
Identificazione botanica del noce pecan
Il noce pecan (Carya illinoinensis) appartiene alla famiglia botanica delle Juglandaceae, la stessa del più noto noce comune (Junglans regia).
Il pecan è il più importante albero di noce nordamericano, essendo presente in molte zone di Stati Uniti e Messico.
Le sue origini sono antiche. Veniva infatti coltivato dalle popolazione native americane, gli indiani, che usavano le noci pecan come importante fonte di cibo.
La principale zona geografica di successiva diffusione è la valle del Mississippi, nel versante sud-est degli Stati Uniti. Qui cresce in modo naturale nei terreni umidi e alluvionali.
Oggi, oltre che negli Usa, le noci pecan sono coltivate in Australia, Israele, Brasile, Sud Africa. Più di recente hanno trovato spazio anche in Europa, in appezzamenti specializzati, soprattutto in Spagna e Italia.
Caratteristiche botaniche del noce pecan
L’albero di noce pecan può raggiungere elevate dimensioni, con uno sviluppo maestoso. Le piante adulte possono superare i 50 m di altezza e la chioma gli 8 m di diametro.
E’ un albero molto longevo, può vivere diversi secoli. Ha un veloce accrescimento iniziale, ma con il difetto di entrare in buona produzione dopo circa 10-12 anni di vita.
E’ un albero caducifoglia, ossia perde le foglie durante l’inverno.
Le foglie sono di un bel colore verde intenso, forma allungata, alterne sui rami in numero dispari. Sui rami si trovano in numero variabile da 9 a 15.
I fiori
Il pecan è altresì una specie monoica e autofertile, con una spiccata distinzione sessuale dei fiori.
Il fiore maschile, chiamato amento, si trova riunito in gruppi da 2 a 8, in caratteristiche infiorescenze pendule a grappolo.
Il fiore femminile è di tipo semplice e appare in racemi terminali a forma di stella.
La fioritura, e quindi la successiva fruttificazione, avviene sui rami dell’anno, in primavera inoltrata, quando i fiori femminili si aprono per ricevere il polline rilasciato dai fiori maschili. L’impollinazione è anemofila, cioè operata dal vento. Per massimizzare la produzione occorre l’impollinazione incrociata, cioè a opera di altre piante della stessa specie. Questo perché la maturazione delle infiorescenze maschili e femminili avviene in tempi un po’ asincroni e quindi il polline deve arrivare dai fiori di altre piante. Tuttavia, se il periodo di fioritura non è ostacolato da fattori ambientali, anche un’unica pianta può autoimpollinarsi e produrre.
I frutti
Le noci pecan sono un po’ differenti rispetto alle classiche noci a cui siamo abituati. Ma questo vale più per la forma esteriore, che non per la parte commestibile.
Nel pecan la noce vera e propria è avvolta in un mallo di forma allungata, consistenza morbida e colore verde chiaro. All’interno del mallo si sviluppa il guscio, anch’esso di forma allungata, con la superficie sottile e liscia. Il guscio ha anche delle tipiche striature scure.
All’interno si forma il gheriglio, del tutto simile a quello delle noci, ricoperto da una sottile pellicina. Il suo sapore è molto gradevole anche da fresco.
La maturazione completa del frutto avviene in ottobre, di solito dopo le noci nostrane. Il metodo più facile per raccogliere le pecan è aspettare che cadano a terra. Dopo la caduta la raccolta deve essere tempestiva, poiché il guscio tende a rovinarsi a contatto con suolo e umidità.
Una volta raccolte, le noci pecan si conservano al buio e all’asciutto, in sacchi di juta, che permettono la traspirazione. Vedremo dopo quali sono le proprietà e gli usi di questi preziosi frutti.
Varietà di noci pecan e metodi di riproduzione
Esistono circa 500 varietà di noci pecan, che vengono distinte in:
- Orientali, più adatte ai climi caldo-umidi
- Occidentali, più resistenti siccità
In Italia tra le varietà più coltivate e che ben si sono adattate ricordiamo: Kiowa, Wichita e Shoshoni.
La riproduzione può avvenire per seme, ma è più conveniente acquistare alberi di noce pecan già innestati da vivai specializzati.
Il periodo migliore per la messa a dimora delle giovani piante è nel periodo di dormienza, tra novembre e febbraio.
Viste l’elevate dimensioni della chioma il sesto d’impianto sarà ampio: 8 m di distanza tra un albero e un altro.
La coltivazione del pecan
Esigenze climatiche
Per la sua bellezza naturale e l’ottima produttività, il noce pecan è ottimo per essere coltivato anche in ambito domestico. E’ infatti un albero da ombra, di elevato pregio ornamentale.
Nel periodo di dormienza invernale resiste bene al freddo, a temperature anche inferiori a -10 °C.
La sua lunga stagione vegetativa però, ne consiglia la coltivazione nelle zone costiere, dal clima più mite. Qui i fenomeni del freddo anticipato o dei ritorni di gelo sono più rari. Per evitare rotture delle ramificazioni superiori si consiglia di scegliere luoghi ben esposti al sole, ma allo stesso tempo riparati dai venti.
Nelle regioni del Centro-Sud trova le condizioni di sviluppo ideale.
Terreno
Un buon terreno è importante per la riuscita della coltivazione delle noci pecan. Quello ideale dovrebbe essere profondo e fertile, di medio impasto, con un ottimo drenaggio dell’acqua. Sono accettabili anche i terreni più sabbiosi, in quanto consentono un buon drenaggio.
Terreni argillosi e compatti sono invece sconsigliati, poiché non permettono alle radici di scendere in profondità e filtrano l’acqua negli strati più profondi del suolo.
Il pH del terreno ideale è quello neutro, con valori compresi tra 5,5 e 6,5. Dunque, molta cura alla preparazione del terreno prima dell’impianto. Consigliamo una lavorazione profonda, accompagnata da una buona concimazione organica. Per fertilizzare il terreno all’impianto si può usare letame maturo, o, in alternativa, stallatico pellettato.
Ogni anno, poi, si può ripetere la concimazione organica. Per farlo, basta ammentare intorno all’albero un po’ di letame maturo, compost domestico o cenere di legna.
Per la gestione del suolo, la tecnica migliore è l’inerbimento permanente. Questo consente un maggior assorbimento dell’acqua derivante dalle precipitazioni ed evita i fenomeni erosivi che potrebbero danneggiare l’apparato radicale.
Irrigazione
Gli alberi di noci pecan hanno bisogno di assistenza idrica, soprattutto durante i primi anni di vita. Nelle stagioni calde bisogna evitare che la pianta vada in sofferenza, quindi, se le piogge sono scarse, bisogna irrigare molto. Una volta però che l’albero è cresciuto, e quindi ha sviluppato un apparato radicale profondo, non c’è necessità d’intervenire. Da qui in poi è sufficiente il normale volume delle precipitazioni.
Potatura
Nel pecan gli interventi di potatura sono finalizzati a mantenere la chioma in ordine e un portamento armonioso ed equilibrato. Intervenire in maniera decisa è sconsigliato, in quanto va contro la natura dell’albero e rischia di pregiudicarne la produttività.
Durante l’allevamento dei primi 2-3 anni non bisogna eseguire nessuna potatura, così da consentire alle ramificazioni principali di formare l’impalcatura.
Dal terzo anno di vita possono iniziare i primi interventi. In primo luogo si rimuovono le ramificazioni che possono intrecciarsi e quindi disturbarsi tra di loro. Bisogna far sì che l’albero riceva luce all’interno, quindi si sfoltiscono un po’ le ramificazioni interne per evitare il sovraffollamento.
Altra operazione di potatura è quella mirata alla pulizia di parti dell’albero danneggiate o morte. Questo passaggio è necessario per garantire un’adeguata circolazione linfatica.
Questi limitati interventi vanno eseguiti quando si è ancora nel periodo di dormienza, prima della ripresa vegetativa. Il mese ideale per la potatura delle noci pecan è febbraio.
Avversità e parassiti
Non essendo una coltura praticata in modo intensivo non esistono in Italia parassiti che danneggiano le noci pecan come negli Usa. Questo è un enorme vantaggio per il coltivatore, che non deve preoccuparsi troppo né degli insetti dannosi né delle malattie.
I problemi principali possono essere dovuti a carenze nutritive, o, più spesso, a un cattivo drenaggio idrico. Quest’ultimo può causare deperimenti anche gravi.
Proprietà nutrizionali e utilizzi delle noci Pecan
Le noci pecan sono un alimento dalle eccezionali proprietà nutritive.
Innanzitutto hanno un elevato valore energetico, ben 700 kcal per 100 g. Questo ne fa un alimento ottimo per gli sportivi e per chi ha bisogno di rigenerarsi in tempi brevi. Va da sé che l’alimento non è molto indicato per chi invece segue una dieta dimagrante.
Il gheriglio, molto gustoso e tenero, contiene fino al 70% di olio. Di questo, il 73% è composto da acidi grassi oleici monoinsaturi. Il restante 17% è formato da acidi grassi linoleici polinsaturi, cioè “grassi buoni”, in quanto insaturi.
La ricchezza di acidi grassi monoinsaturi, rende queste noci un ottimo antiossidante naturale. Gli acidi oleici, infatti, sono uguali a quelli presenti nelle olive e nell’olio extravergine, alimenti che combattono le malattie coronariche.
E’ un alimento altresì ricco di vitamine, in particolare la Vitamina E, A, B e C.
Le noci pecan sono indicate per chi segue una dieta vegana o vegetariana, in quanto ricche di proteine (7%) e fibre alimentari (7%).
Un alimento completo quindi, i cui valori nutrizionali ci fanno capire l’importanza che poteva avere nell’alimentazione degli Indiani d’America.
Le noci pecan si prestano a usi versatili, che vanno dal consumo tal quale (sia del frutto fresco che del secco), fino all’impiego in pasticceria e preparazioni artigianali.
Famosissima è la torta di noci pecan, che vi consigliamo di assaggiare.
E’ un’ottima frutta secca da usare nella preparazione di creme e gelati, un po’ come avviene per il pistacchio.
Infine, non bisogna sottovalutare il prezzo di mercato che queste noci possono raggiungere: oltre 10 euro al chilo. Per un piccolo coltivatore, dunque, possono diventare un’ottima opportunità di reddito.