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Le tecniche per la propagazione di un albero possono essere molteplici, e variano spesso a seconda delle caratteristiche della pianta scelta. Per quanto riguarda il melograno, la tecnica più usata è sicuramente la talea. Non è complesso realizzare una talea di melograno, anche se, come sempre accade per le cose semplici, è necessario prestare la giusta attenzione ad alcuni passaggi fondamentali. Tra questi abbiamo senz’altro la scelta del ramo dal quale vogliamo ricavare la talea, il modo in cui facciamo radicare il rametto, la terra che gli mettiamo poi a disposizione e, in ultimo, ma non per importanza, le cure che prestiamo alla piantina una volta interrata.
In questo articolo vediamo quindi come fare per realizzare una talea di melograno, che ci permetterà col tempo di ottenere un albero robusto e carico di frutti.
Quando fare la talea del melograno
I periodi giusti per fare una talea di melograno sono diversi, ma per una probabilità più elevata di successo si dovrebbe agire in autunno (dopo la caduta delle foglie), oppure tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. L’idea è selezionare il ramo da riprodurre quando l’albero è in fase di riposo vegetativo (e magari si sta intervenendo con una potatura), per poi attendere che la pianta dia segnali di ripresa vegetativa per procedere con la radicazione. È difficile, ad ogni modo, segnalare un mese preciso in cui procedere, poiché questo può variare da zona in zona e da anno in anno, a seconda del clima che ci si trova ad affrontare e questo, in anni di cambiamenti climatici non è sempre facile da prevedere (ad esempio con il caldo anomalo è facile che le foglie cadano più tardi in autunni). Ad ogni modo, è sempre bene evitare alla piantina periodi di gelate o di caldi intensi.
Come scegliere il ramo per la talea
Le talee possono essere, in genere, di tre tipi: erbacee, semilegnose e legnose. Nel nostro caso, la talea di melograno è legnosa, ossia, si parte, per realizzarla, dalla elezione di un ramo legnificato. La scelta ideale è un rametto di un anno di età, da tagliare alla lunghezza di circa 20-30 centimetri, che abbia almeno un paio di punti in cui le foglie incontrano il ramo (i cosiddetti nodi). Ottima è la scelta di un succhione formato da poco, il quale facilmente avrà queste caratteristiche.
Ancor più semplice è l’utilizzo di un pollone sradicato dalla base della pianta, vista l’attitudine dell’arbusto di melograno a produrne molti.
Il taglio deve essere netto e obliquo, in modo da far scolare l’acqua in caso di pioggia e non lasciare vie di ingresso per eventuali parassiti.
- Pollone
- Succhione
Come preparare la talea di melograno
Il nostro rametto di melograno deve ora essere preparato per la radicazione. Per prima cosa bisogna scortecciare con un coltellino la base della talea per circa 1 cm. In questo modo in quel punto la talea sarà stimolata ad emettere radici. In seguito va tagliata la punta, in modo da concentrare tutte le energie sui nodi centrali. Poi si può immergere la parte basale del ramo in un vasetto con dell’acqua. È sufficiente lasciarla quindi in ammollo per alcuni minuti, al più qualche ora. Per aiutare la radicazione, si può optare per l’utilizzo di polveri radicanti, ma facendo attenzione a che siano perfettamente naturali e permesse quindi in agricoltura biologica. Un esempio può essere una polvere a base di funghi micorrizici e batteri naturali (che si trova in commercio nei negozi specializzati in agricoltura biologica). Questo tipo di prodotto può aiutare la piantina a radicare più in fretta e non ha alcuna fitotossicità, ma è anzi un aiuto estremamente naturale.
Interrare la talea di melograno
Una volta tolta dal vasetto con l’acqua, la talea di melograno deve essere spostata nel terreno. Per farlo, è possibile scegliere se procedere per gradi, e spostarla dapprima in un vaso, oppure posizionarla direttamente nel frutteto (o in giardino). In questo secondo caso, è consigliato agire quando oramai l’inverno è alle spalle, così da evitare che le gelate danneggino la la piantina appena nata. Tenete inoltre presente, quando interrate la pianta in giardino, che le sue radici possono raggiungere nel tempo la profondità di 5 o 7 metri, a seconda se la crescita sarà cespugliosa o ad albero, per cui, selezionate un posto adeguato.
Il substrato ideale deve evitare ristagni idrici, dunque è bene che sia molto drenante. Inoltre, la piantina dovrà trovare fin da subito dei nutrimenti, per cui è bene arricchirlo con della sostanza organica. Un mix di sabbia e torba, con l’aggiunta di compost o humus di lombrico può essere una soluzione consigliabile.
Il ramo di melograno, interrato in giardino o in vaso, deve entrare nel terreno per circa i due terzi della sua lunghezza totale. Almeno un nodo dovrà essere interrato, e almeno un altro dovrà invece essere all’esterno. Questo dettaglio è importante per la buona riuscita della talea.
Come curare la tale di melograno interrata
Le condizioni climatiche ideale e le cure necessarie per aiutare la talea di melograno ad attecchire, una volta interrata, sono le seguenti:
- Temperature moderate e senza eccessivi sbalzi, per cui è bene spostare il vaso in un luogo riparato quando si presentano periodi troppo freddi, o creare una copertura con una serra a tunnel, se la talea è già interrata in giardino o nel frutteto.
- Il terreno deve essere sempre umido, dunque controllatelo spesso e intervenite con dell’acqua se notate che si sta disseccando.
- La luce, per il primo mese, deve essere indiretta (se in vaso). Anche questo passaggio è utile a mantenere il terreno sempre ben umido.
1 commento
Ho un melograno in giardino di 6 anni – ogni anno fa una marea di fiori ma una volta che il frutto diventa grande come una noce cade in terra – mai provato un melograno – perché?..