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Il goji (Lycium barbarum), è una pianta che + possibile coltivare e che appartenente alla famiglia delle Solanaceae, la stessa di piante più famose come pomodori, peperoni e melanzane. Le sue origini possono essere trovate principalmente in Asia, soprattutto in Cina, Mongolia e Tibet. È stato coltivato e utilizzato per scopi medicinali in queste regioni per secoli. Oggi è coltivato in varie parti del mondo, inclusi alcuni paesi europei e americani.
I suoi frutti, ovvero le bacche di goji sono particolarmente apprezzate per il loro valore nutrizionale e vengono spesso consumate essiccate o trasformate in succhi e integratori alimentari. Queste piccole e deliziose bacche hanno altresì numerosi benefici per la salute, in quanto ricche di antiossidanti.
In quest’articolo vediamo tutto quello che c’è da sapere per coltivare il goji in Italia e raccogliere le sue preziose bacche.
Quali sono le caratteristiche botaniche del goji?
Lycium barbarum è un arbusto deciduo che può raggiungere un’altezza compresa tra 1 e 3 m. Ha un portamento eretto e i suoi rami sono flessibili e leggermente ricurvi. La pianta è dotata di spine lunghe e affilate lungo i rami principali e i rami più giovani. Emette numerosi polloni alla base.
Le foglie del goji sono di forma lanceolata o ellittica e di colore verde chiaro. Sono piccole, di solito lunghe tra 2 e 5 cm, disposte in modo opposto lungo i rami. Le foglie sono anche coperte da peli fini e sottili.
I fiori sono di colore violetto, a forma di campana e profumati. Sono piccoli, con un diametro di circa 1 cm, e crescono in grappoli pendenti di 2-4 fiori. I fiori hanno cinque petali e cinque stami. La pianta è generalmente autosterile, quindi ha bisogno di impollinazione incrociata per produrre frutti.
I frutti del Lycium barbarum sono ovali o allungati, di colore rosso-arancio e hanno una forma simile a quella di un pomodoro datterino. Le bacche sono succose e dolci, con un sapore leggermente aspro. All’interno contengono numerosi piccoli semi piatti.
Altre specie di goji coltivate
Oltre al Lycium barbarum, esistono altre specie di goji che si possono coltivare (tuttavia il Lycium barbarum è quella più diffusa e pregiata) all’interno del genere Lycium. Sono tutte comunemente chiamate goji, e sono:
- Lycium chinense: questa specie è originaria dell’Asia orientale e viene coltivata per le sue bacche, simili a quelle del Lycium barbarum, ma di dimensioni leggermente più piccole;
- Lycium ruthenicum: questa specie è diffusa in Asia centrale, si coltiva sempre per le bacche, però meno pregiate delle specie precedenti.
Quali sono le esigenze climatiche per coltivare il goji nel frutteto?
Le piante di goji possono essere coltivate con successo in diverse zone climatiche, ma sono ottimali le regioni con un clima temperato-mite.
Le piante adulte, essendo decidue, tollerano bene il freddo, anche se gelate prolungate potrebbero danneggiarle. In estate il goji può sopportare tranquillamente temperature fino a circa 35-40 °C. In generale, temperature medie annuali tra 15 °C e 28 °C sono però considerate quelle ideali per la coltivazione del Lycium barbarum.
Questa pianta che ama la luce solare diretta e prospera meglio in zone con una buona esposizione al sole. Almeno 6-8 ore di esposizione in pieno sole sono raccomandate per una crescita vigorosa e una produzione abbondante di frutta.
Considerando queste esigenze climatiche, è possibile coltivare il Lycium barbarum nel frutteto con successo in molte regioni italiane, sempre tenendo conto delle condizioni climatiche locali specifiche.
Qual è il terreno adatto alla coltivazione del goji?
Il terreno ideale per coltivare il goji nel frutteto è un dovrebbe essere ben drenato e con una buona dotazione di sostanza organica. L’albero infatti richiede un terreno con un buon drenaggio per evitare ristagni idrici intorno alle radici, terreni pesanti o argillosi tendono a trattenere troppa acqua e possono danneggiare le radici della pianta. È preferibile quindi un terreno di medio impasto o sabbioso che permetta all’acqua di defluire liberamente. Il goji prospera in terreni fertili che forniscono una buona quantità di sostanze nutritive alle piante. La presenza di materia organica nel terreno, come compost o letame maturo, contribuisce a migliorare la fertilità e la struttura del terreno. Si consiglia di ammendare regolarmente sostanza organica al terreno prima della piantagione e durante la stagione di crescita.
La pianta tollera un’ampia gamma di valori di pH del terreno, ma preferisce terreni leggermente alcalini, con valori del pH terreno compreso tra 6 e 8. In caso di terreni acidi, può essere necessario apportare correzioni mediante l’aggiunta di materiali alcalini come la cenere di legna. Prima di coltivare il goji, è quindi consigliabile effettuare un’analisi del terreno per valutare la sua composizione e pH.
Come si moltiplica una pianta di Lycium barbarum?
Il goji può essere moltiplicato attraverso diversi metodi di propagazione, vegetativi e non. Per prima cosa è possibile usare la tecnica della talea. Si consiglia di usare talee semi-legnose durante la stagione autunnale o ad inizio primavera. Prelevate una porzione di ramo sano di circa 10-15 cm di lunghezza e rimuovete le foglie dalla parte inferiore. Piantate le talee in un substrato di propagazione ben drenato, come una miscela di torba e perlite, e mantenete il terreno umido, ma non inzuppato. Dovrebbero svilupparsi nuove radici entro poche settimane.
Altro metodo di propagazione è quello della divisione dei cespi, tecnica che viene solitamente utilizzata su piante mature. Durante la stagione dormiente o ad inizio primavera, scavate la pianta madre e dividete il cespuglio in più porzioni, assicurandovi che ogni sezione abbia radici e germogli sani. Trapiantate le divisioni in nuovi siti nel frutteto e irrigate adeguatamente. Questo metodo produce piantine già mature e può accelerare il tempo di produzione di bacche rispetto alla talea.
Infine è anche possibile coltivare il goji propagandolo dai semi, anche se questo metodo richiede più tempo e può dare luogo a una variabilità genetica maggiore rispetto alla propagazione vegetativa. Raccogliete i semi dalle bacche mature, puliteli dalla polpa residua e seminateli in un substrato leggero e ben drenato. Mantenete il substrato costantemente umido e mettete i contenitori in un luogo luminoso e caldo. Le piantine di solito impiegano diverse settimane o mesi per germogliare. Successivamente, potete trapiantarle in vasi o in pieno campo.
Come e quando si pianta il goji che vogliamo coltivare nel frutteto?
Per coltivare il goji correttamente, bisogna piantarlo nel frutteto durante la primavera o l’autunno, quando il terreno è ben scaldato e non soggetto a gelate intense. Questi periodi offrono alle piante una migliore opportunità di radicamento e adattamento.
Per quanto riguarda la distanza di piantagione, è consigliabile lasciare uno spazio di almeno 1,5-2 metri tra le piante. Questo permette alle piante di svilupparsi completamente e di avere spazio sufficiente per la crescita delle foglie e la produzione di frutta. Lo spazio extra tra le piante consente anche una buona circolazione dell’aria, riducendo così il rischio di malattie fungine.
Le piante di goji, specialmente quando sono giovani, possono beneficiare dell’uso di tutori per sostenere la crescita verticale e proteggerle dai danni causati dal vento o da condizioni atmosferiche avverse. Puoi utilizzare pali di sostegno e legare delicatamente le piante ai tutori con materiale non dannoso come fasce di tela o spago di cotone. Assicurati di non stringere troppo i legacci per non danneggiare il fusto o i rami della pianta.
I tutori possono essere rimossi una volta che le piante si sono sviluppate abbastanza da sostenersi da sole, generalmente dopo il primo o il secondo anno di crescita. Tuttavia, in alcune situazioni di vento forte, potrebbe essere necessario mantenere i tutori per un periodo più lungo per garantire la stabilità delle piante.
Quanta acqua dare a una coltivazione di goji?
Per coltivare le piante di goji è necessaria un’adeguata quantità di acqua, la quale garantisce uno sviluppo sano, specialmente durante i periodi di crescita attiva e produzione di frutta. Tuttavia, è importante trovare un equilibrio nell’irrigazione, evitando sia l’eccesso che la carenza di acqua.
Durante i primi mesi di avvio della coltivazione di goji, le piante necessitano di un’irrigazione regolare per incoraggiare un buon sviluppo delle radici. Mantieni il terreno uniformemente umido, ma non completamente saturo. Nella stagione di crescita primaverile ed estiva, le piante richiedono una maggiore quantità di acqua. Monitorate attentamente l’umidità del terreno e irrigate quando il terreno inizia ad asciugarsi in superficie. Evitate di innaffiare in eccesso, poiché l’acqua stagnante può danneggiare le radici. Durante il periodo di produzione di frutta, è importante mantenere una buona disponibilità di acqua per sostenere il processo di maturazione delle bacche. Assicuratevi quindi che le piante ricevano acqua piovana o un’irrigazione regolare.
In autunno-inverno, dopo la caduta delle foglie, le irrigazioni vanno sospese, è sufficiente l’acqua piovana, anche se saltuaria.
Come concimare una coltivazione di goji?
Per concimare correttamente una coltivazione di goji è importante fornire agli alberi i nutrienti necessari per una crescita vigorosa e una produzione di frutta abbondante. La pianta risponde bene alla concimazione con materia organica. Potete utilizzare compost maturo, letame ben decomposto, stallatico pellettato o humus di lombrico per arricchire il terreno intorno alle piante. Distribuite il concime organico intorno alla base delle piante e ammendatelo leggermente nel terreno con una zappatura superficiale. Potete concimare una o due volte all’anno, preferibilmente in primavera o autunno.
Come si potano le piante di goji coltivato?
Le piante di Lycium barbarum possono beneficiare della potatura regolare per promuovere una crescita sana, una forma ben equilibrata e una produzione ottimale di bacche.
Durante i primi anni di crescita degli alberi di goji, è consigliabile effettuare una potatura di formazione per favorire una struttura ramificata e ben equilibrata. Potete rimuovere i rami deboli, mal orientati o danneggiati per promuovere una crescita vigorosa.
In seguito si effettua una potatura di diradamento, utile a ridurre la vegetazione eccessiva e favorire una migliore circolazione dell’aria e l’ingresso della luce solare. Rimuovete i rami più vecchi, malati o danneggiati, così come i rami che si incrociano o si strofinano tra di loro.
Ogni 2-3 anni, potete eseguire una potatura di rinnovamento per stimolare la crescita di nuovi germogli vigorosi. Si possono tagliare a livello del suolo alcuni dei rami più vecchi o meno produttivi per favorire la comparsa di nuovi germogli dalla base della pianta.
Infine alcuni coltivatori di goji praticano la rimozione delle cime, tagliando la parte superiore dei rami principali per promuovere una ramificazione laterale. Questa tecnica può aiutare a controllare la dimensione delle piante e a favorire una maggiore produzione di frutta, ma è importante eseguirla correttamente per evitare di indebolire eccessivamente la pianta.
Durante la potatura, è importante utilizzare attrezzi da potatura affilati e puliti per evitare la diffusione di malattie. È consigliabile effettuare la potatura dei goji a fine inverno, quando le piante sono ancora in uno stato di riposo vegetativo. Tuttavia, evita di potare durante periodi di gelo intenso, in quanto ciò potrebbe danneggiare le piante.
Ricordate che le esigenze di potatura possono variare a seconda delle condizioni specifiche delle piante, della varietà coltivata e degli obiettivi di gestione del frutteto. Osservate quindi attentamente le vostre piante di goji e adattate la potatura alle loro esigenze specifiche.
Quali sono i parassiti delle coltivazioni di goji?
Le piante di goji possono essere soggette all’attacco di diversi parassiti.
Ecco i più comuni:
- afidi: questi piccoli parassiti dal corpo molle possono attaccare i germogli, le foglie e i fiori delle piante di goji. Causano deformazioni delle foglie, arricciamento e comparsa di muffa nera dovuta alla produzione di melata. Il controllo degli afidi può essere effettuato mediante l’applicazione di metodi biologici, come ad esempio il trattamento con sapone molle potassico;
- cocciniglia: le cocciniglie sono parassiti che si fissano alle foglie e ai rami delle piante di goji, formando masse biancastre o brune. Provocano un indebolimento generale delle piante e compromettono la produzione di bacche. Il controllo della cocciniglia può essere effettuato mediante l’applicazione di olio bianco minerale (che trovate qui);
- ragnetto rosso: questi minuscoli acari si nutrono della linfa delle foglie e potenzialmente attaccano le coltivazioni di goji nei siccitosi periodi estivi. Possono causare ingiallimento delle foglie, macchie e una grave riduzione della vitalità della pianta. Il controllo dei ragnetti rossi può essere ottenuto mediante l’uso di olio di neem o aumentando l’umidità della vegetazione con nebulizzazioni regolari di acqua fresca.
Quali sono le malattie fungine che si presentano nel coltivare i goji?
Le piante Lycium barbarum possono essere soggette a diverse malattie fungine. Per prevenirle e gestirle, è importante adottare buone pratiche colturali, come la potatura corretta, la pulizia delle aree infestate, l’irrigazione adeguata e l’applicazione di trattamenti preventivi con fungicidi biologici quando necessario. Le più importanti tra queste malattie sono:
- La ruggine è una malattia fungina che può colpire le piante di goji manifestandosi con la comparsa di pustole di colore arancione o marrone sulla parte inferiore delle foglie. La ruggine può indebolire la pianta e ridurre la qualità e la quantità della frutta. Il controllo della ruggine può essere ottenuto mediante l’applicazione di zeolite micronizzata e l’adozione di pratiche di coltivazione che favoriscono una buona circolazione dell’aria e una riduzione dell’umidità;
- L’oidio è la malattia crittogamica più comune per il goji. Si manifesta con la comparsa di una patina biancastra sulle foglie, sui rami e sui fiori delle piante. Può ostacolare la fotosintesi e indebolire la pianta. Il controllo dell’oidio può essere ottenuto mediante l’applicazione di zolfo, bicarbonato di sodio o bicarbonato di potassio;
- La maculatura è una malattia fungina che causa la formazione di macchie scure o marroni sulle foglie delle piante. Può diffondersi rapidamente e causare la caduta prematura delle foglie. Il controllo della maculatura fogliare può essere ottenuto mediante l’applicazione di fungicidi a base di rame e la rimozione delle foglie infette per ridurre la diffusione del fungo.
Quando sono mature le bacche di goji e come si raccolgono?
Se siamo riusciti a coltivare il goji correttamente, avremo le bacche mature, pronte per essere raccolte, quando raggiungeranno una colorazione rosso brillante o arancione intenso. Di solito, la raccolta delle bacche avviene durante l’estate o l’autunno, a seconda delle condizioni climatiche della regione in cui sono coltivate. Evitate di raccoglierle quando sono ancora verdi o non completamente colorate. Le bacche mature dovrebbero avere una consistenza morbida, succosa e un po’ chewy. Se sono troppo dure, potrebbero non essere completamente mature.
Le bacche di goji devono essere raccolte a mano, una per una, dalla pianta. Afferrate delicatamente la bacca e staccala dal ramo, assicurandovi di non danneggiare i rami o i germogli circostanti durante la raccolta. I frutti dei goji maturano in modo non omogeneo sulla pianta, quindi è consigliabile effettuare raccolte regolari per raccogliere le bacche mature e lasciare quelle ancora in fase di maturazione per successive raccolte.
Le bacche possono essere delicate, quindi è consigliabile maneggiarle con cura durante la raccolta per evitare di schiacciarle o danneggiarle.
Quali sono i diversi metodi di conservazione delle bacche di goji?
Esistono diversi metodi di conservazione delle bacche di goji per utilizzarle più a lungo possibile.
Le bacche appena raccolte possono essere conservate nel cassetto delle verdure del frigorifero e rimanere fresche per diversi giorni, anche fino a una settimana. In alternativa potete congelare le bacche di goji fresche per conservarle a lungo termine. Stendete le bacche su un vassoio o una teglia in modo che siano separate tra loro e mettetele nel congelatore per alcune ore, fino a quando sono completamente congelate. Successivamente, trasferitele in sacchetti per alimenti con chiusura ermetica o contenitori congelabili. Rimarranno fresche per diversi mesi nel congelatore. Quando necessario, potete prelevare le bacche congelate direttamente dal sacchetto per utilizzarle in frullati, smoothie o altri piatti.
I frutti del goji possono essere altresì essiccate per conservarle a lungo termine. Potete essiccarle utilizzando un essiccatore alimentare, stendendole su una griglia o un vassoio e lasciandole asciugare completamente. In alternativa, si possono essiccare all’aria aprendole a metà e posizionandole su un vassoio in un luogo caldo e asciutto per diversi giorni, fino a quando diventano secche e leggermente appassite. Una volta essiccate, potete conservarle in contenitori ermetici o sacchetti richiudibili in un luogo fresco e asciutto. Le bacche di goji essiccate possono rimanere buone per diversi mesi.
Infine potete trasformarle in succo o marmellata e conservarle in bottiglie o barattoli sterilizzati. Per il succo, frullate le bacche con un po’ di acqua e filtrate il succo ottenuto. Versate il succo in bottiglie di vetro sterilizzate e conservatele in frigorifero. Per la marmellata, cuocete le bacche con zucchero e limone fino a raggiungere la consistenza desiderata. Mettete la marmellata calda in barattoli sterilizzati e sigillati ermeticamente.