In questo articolo illustreremo il calendario della frutta di stagione, per una guida all’acquisto consapevole. Acquistare la frutta tipica del mese in cui ci troviamo è fondamentale per evitare prodotti carichi di pesticidi. Abbiamo già avuto modo di studiare il calendario delle verdure di stagione, con l’indicazione delle verdure tipiche di ogni periodo stagionale. Lo stesso discorso vale per la frutta.
Sapere la giusta identificazione della frutta fresca di stagione è importantissimo per effettuare scelte di consumo e acquisto più consapevoli.
Frutta di stagione biologica

Banco della frutta
Sono poche le persone che hanno a disposizione un frutteto biologico, ed in generale è molto più difficile, rispetto alla verdura, trovare nei supermercati frutta bio. Noi crediamo che questo sia dovuto a ragioni tecniche e culturali.
Motivi tecnici
A livello tecnico, la gestione biologica del frutteto, per il produttore, è molto più rischiosa. Un albero da frutto produce una sola volta l’anno e per un periodo solitamente più limitato. In genere, il produttore non vuole rischiare nulla e nella maggior parte dei casi preferisce utilizzare i prodotti fitosanitari per essere più sicuro del buon esito del raccolto. Poco interessano, generalizzando, le possibili conseguenze ambientali di questo tipo di scelta produttiva, come ad esempio la moria delle api legata all’uso intensivo di pesticidi.
Motivi culturali
L’altra ragione che rende la frutta fresca di stagione più difficile da trovare, è, sempre a nostro avviso, di tipo culturale. La diffusione che si sta avendo negli ultimi anni dell’orto domestico e fai-da-te ha suscitato nelle persone una maggiore coscienza critica. Il calendario della frutta di stagione diventa in quest’ottica un complemento importante. Chi produce verdura e ortaggi per sé, orientandosi ad un modello di agricoltura libero da pesticidi, diffonde questo modo di produrre anche all’esterno. In genere sensibilizza e si fa promotore di un nuovo stile di vita sostenibile. Inoltre, quando un piccolo produttore bio va a fare la spesa, ovviamente cercherà di acquistare prodotti altrettanto biologici. Culturalmente diventa fondamentale non venir meno alla propria scelta etica. Ed è in questo senso che si parla di consumo critico.
Con la frutta, però, siamo qualche anno indietro rispetto a questo nuovo modello che sempre di più si sta affermando. Dunque il problema culturale è, in parte, legato a un minor numero di produttori domestici.
Frutta di stagione propria
I consigli che ci sentiamo di dare per quanto concerne la frutta di stagione sono due. Il primo, rivolto a tutti gli orticoltori bio: piantate alberi da frutti nei vostri terreni! Per la produzione dedicata al consumo familiare bastano pochi alberi per avere grandi soddisfazioni. Basti pensare a quanto riesce a produrre un singolo albero di melograno, di kaki o di limoni, giusto per fare un esempio. Il sapore e la qualità della frutta biologica nulla ha da spartire con i prodotti che troviamo nei banchi dei supermercati!
Per chi non ha questa possibilità, invece, e quindi si trova giornalmente di fronte alle scelte di acquisto da effettuare: fate consumo critico. Cercate i piccoli produttori biologici locali, i mercati bio e i gruppi di acquisto solidale (Gas). Pretendete dai vostri fruttivendoli di fiducia di avere frutta fresca biologica. Esercitate il vostro potere di consumatori, che è immenso, ricordatelo.
Nel momento in cui i produttori capiranno che è questo ciò che voi volete, saranno loro a venirvi incontro. Sarà anche nel loro interesse convertire la produzione al biologico.
Il calendario della frutta di stagione
Ma veniamo al nostro calendario della frutta di stagione. Lo abbiamo costruito in modo da rappresentare il periodo tipico di raccolta dei frutti. Qualcuno chiaramente osserverà che alcuni frutti si trovano disponibili per lunghi periodi dell’anno, non solo in quelli che abbiamo indicato. Questo è dovuto essenzialmente a due ragioni. La prima è che la frutta prodotta a livello industriale viene solitamente conservata nelle celle frigorifere. In questo modo si prolunga il periodo della distribuzione commerciale. La seconda ragione è che la frutta non di stagione spesso viene importata dai mercati esteri, dove magari la produzione, per ragioni climatiche, avviene in periodi diversi. Purtroppo però la frutta importata ha meno controlli di tipo sanitario rispetto alla produzione italiana, soggetta alle nostra normativa vigente. Ulteriore ragione per mangiare locale!
Altra nota importante. Nelle nostre info-grafiche sono stati deliberatamente omessi alcuni frutti, quelli esotici, come ananas o banane, tanto per intenderci. Queste specie di frutti non sono prodotti nel nostro Paese. E giacché si trovano in commercio tutto l’anno è difficile quindi operare una scelta critica.
Non diciamo di non consumare più banane o avocado, però sappiate che è molto improbabile che siano frutti biologici italiani.
Cos’è la frutta di stagione
Con il termine “frutta di stagione”, a cui fanno riferimento le nostre info-grafiche, intendiamo i frutti proprie delle stagioni astronomiche.
Come sapete ogni stagione comprende, sia pur parzialmente, quattro mesi. L’inverno, ad esempio, parte il 21-22 dicembre e termina il 20 marzo. Molti frutti, quindi, ricadono nell’arco temporale di più stagioni astronomiche.
Le stagioni metereologiche invece non prendono in considerazione i solstizi e gli equinozi come data di inizio della stagione, ma i tre mesi principali della stagione astronomica. In questo modo avremo l’inverno che comprende interamente i mesi di dicembre, gennaio e febbraio. La primavera con marzo, aprile e maggio. L’estate con i mesi di giugno, luglio ed agosto. L’autunno con settembre, ottobre e novembre.
Questo tipo di suddivisione temporale, però, a nostro avviso è un po’ fuorviante, in quanto a causa dei cambiamenti climatici, oramai sotto gli occhi di tutti, è ancora più difficile restringere un periodo stagionale nell’arco di soli tre mesi.
Ad ogni modo, ecco il calendario della frutta di stagione, mese per mese. Un regalo che vogliamo farvi, da stampare e attaccare in cucina, sul frigo:
Calendario della frutta di stagione autunnale

Calendario delle frutta di stagione autunnale
Il calendario della frutta di stagione autunnale inizia il 22/23 settembre e termina il 21/22 dicembre. Per la maggior parte, i frutti coinvolti sono: gli ultimi fichi e fichi d’india, castagne, i primi kaki, i primi agrumi, i primi kiwi, i primi limoni, mele, melograni, gli ultimi meloni, nespole, noci, nocciole, pere, uva.
Calendario della frutta di stagione invernale

Calendario delle frutta di stagione invernale
Il calendario della frutta di stagione invernale va dal 22 dicembre al 20 marzo. I suoi frutti sono: kaki, arance, cedri, mandarini, clementine, kiwi, limoni, pompelmo, castagne e noci raccolte in autunno.
Calendario della frutta di stagione primaverile

Calendario delle frutta di stagione primaverile
Il calendario della frutta di stagione primaverile inizia il 21 marzo e termina il 21 giugno. In primavera possiamo trovare: gli ultimi agrumi, le ciliegie, le fragole, gli ultimi kiwi, gli ultimi limoni, i primi mirtilli, le prime more di bosco, le more di gelso, le pesche, le pesche noci, le prugne, i ribes.
Calendario della frutta di stagione estiva

Calendario della frutta di stagione estivo
Il calendario della frutta di stagione estiva ha inizio il 22 giugno e termina il 22 settembre. In questo periodo troveremo: albicocche, amarene, le ultime ciliegie, angurie, fichi, fichi d’India, le ultime fragole, lamponi, mandorle fresche, mele, meloni, mirtilli, more di bosco, more di rovo, le prime noci, pere, prugne, ribes, la prima uva.
Ulteriori considerazioni
Ulteriore consiglio che ci sentiamo di dare a chi non è certo di consumare frutta biologica, è quello di operare un accurato lavaggio dei frutti con bicarbonato di sodio. Quando è possibile, inoltre, eliminate la buccia del frutto. È lì, infatti, che si rischia di trovare maggiori residui di prodotti fitosanitari. Non è una cosa bella da dire, anche perché è spesso nella buccia dei frutti che si trovano gli elementi nutritivi più importanti, ma, in questi casi, è un’accortezza importante per ingerire meno residui tossici possibile.