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Da qualche anno la coltivazione dell’aronia viene praticata con successo anche nel nostro Paese, soprattutto nelle regioni più fredde. Si tratta di una piccola pianta da frutto originaria del Nord America, dunque molto resistente al freddo. Anzi, esige proprio un clima rigido per regalare una crescita sana e rigogliosa.
L’interesse per per questa pianta è dovuto alla proprietà benefiche delle sue bacche, che in inglese si chiamano Black chokeberry. Vengono considerate dei superfrutti in quanto ricche di antiossidanti, elementi utili per prevenire l’invecchiamento.
In quest’articolo vedremo come coltivare l’aronia, quali sono le caratteristiche botaniche della pianta e le straordinarie proprietà dei frutti.
L’aronia malanocarpa
In botanica l’Aronia identifica un genere di piante della famiglia delle Rosaceae, sottofamiglia Maloideae.
La specie più diffusa è l’Aronia melanocarpa, detta anche aronia nera, per l’inconfondibile colore delle sue bacche.
Altre specie coltivate sono:
- Arbutifolia, che ha le bacche di colore rosso;
- Prunifolia, con frutti di colore viola.
Tra le diverse varietà coltivate in Italia, le più importanti sono:
- Viking, caratterizzata da grosse e succose bacche;
- Autumn Magic, splendida pianta apprezzata per il suo valore ornamentale, specie nei mesi autunnali, in cui mostra colori molto sgargianti.
Questa pianta ha origini Nordamericane. Fu introdotta nel continente europeo agli inizi del ‘900, ad opera del botanico russo Ivan Vladimirovič Mičurin.
Dove si coltiva l’aronia
La coltivazione dell’aronia è tuttora praticata in Russia e negli altri paesi dell’Est Europa. La Polonia è il maggior produttore. Questo perché la pianta cresce bene in ambienti freddi, dove le altre specie arboree da frutto hanno difficoltà.
In Italia la regione dove la coltivazione è in via di sperimentazione avanzata è il Friuli.
Come riconoscere l’aronia
In questa trattazione ci riferiamo all’Aronia melanocarpa. Riconoscerlo è semplice poiché presenta le seguenti caratteristiche:
- Si tratta di un piccolo arbusto, con una naturale forma cespugliosa che non supera i 2 metri di altezza.
- L’alberello è deciduo, ovvero perde le foglie in inverno.
- Il cespuglio si compone di un insieme di fusti eretti, leggermente contorti, grigio-marroni e di piccolo diametro.
- Le foglie in primavera sono di colore verde chiaro, hanno il margine finemente seghettato, forma ovale. Non hanno peluria, ma sono ricoperte di numerose ghiandole contenenti olio essenziale. In autunno il colore delle foglie vira sul rosso, grazie alla sintesi dei polifenoli di cui la pianta è ricca.
- La fioritura avviene in primavera. I fiori sono raggruppati in infiorescenze a corimbo, formate da 25-30 fiori ermafroditi, con 5 petali bianchi e vistose antere rosa.
- L’impollinazione avviene ad opera di api e altri insetti utili.
- I frutti iniziano a formarsi in estate e sono piccole bacche nero-bluastre.
Le bacche di aronia
Approfondiamo un po’ meglio il riconoscimento delle bacche di aronia.
Sono riunite in grappoli pendenti e maturano in autunno. Al loro interno contengono fino a 5 piccoli semi.
Hanno un sapore abbastanza aspro, che si addolcisce con i primi freddi.
Non conviene quindi raccoglierle subito, ma aspettare che appassiscano con l’avanzare della stagione.
Nell’aspetto, le bacche di aronia melanocarpa, sono molto simili a quelle del più mediterraneo mirto.
Come coltivare l’aronia
Per quanto riguarda la coltivazione dell’aronia, la pianta non è molto esigente, ma necessita di un clima freddo e asciutto.
Basti pensare che è possibile coltivarla in Scandinavia. Per questo motivo è perfetta per essere coltivata nelle zone di montagna o di collina, più asciutte e con basse temperature invernali.
Seguendo questo ragionamento, non conviene fare una coltivazione di aronia dove il clima è caldo e umido anche in inverno.
Sono quindi da escludersi le zone costiere e di pianura.
Come posizione si può collocare sia in pieno sole che in mezz’ombra.
Terreno
La rusticità della pianta di aronia è dimostrata dall’ampia gamma di terreni che ben tollera.
L’ideale è un terreno profondo e di medio impasto, con un ottimo drenaggio e un pH sub-acido.
Ma l’aronia sopporta anche terreni più pesanti, sabbiosi, salini o con pH alcalino.
Come piantare l’aronia
L’aronia si riproduce facilmente per talea. Si preferisce questo metodo di propagazione poiché le piante entrano in produzione dopo il terzo anno di età. Partire direttamente da seme allunga di molto i tempi per vedere i primi frutti. Qui trovate piante ottenute da talee radicate.
La messa a dimora può avvenire in due distinti periodi. In autunno o a fine dell’inverno. In generale, basta seguire le regole già viste per la messa a dimora di un albero da frutto.
L’aronia è una pianta con una forte tendenza pollonifera, dunque ha portamento cespuglioso. Ciò deve essere tenuto in considerazione nella scelta del sesto d’impianto. I piccoli arbusti non occupano molto spazio, ma tendono ad allargarsi. Consigliamo di tenere le piante a 2 m di distanza sulla fila e 3 tra le fila. Un sesto più stretto è possibile, ma c’è la possibilità che si formi una siepe unica.
Come annaffiare l’aronia
Nella coltivazione dell’aronia l’irrigazione deve essere tenuta nella giusta considerazione. La pianta non tollera lunghi periodi di siccità, cosa purtroppo abbastanza frequente nel nostro Paese.
Bisogna quindi provvedere a creare un impianto d’irrigazione a goccia, che interviene in modo regolare nei periodi secchi, quando non vi sono precipitazioni naturali.
In caso di poche piante si può decidere d’innaffiare a mano.
Concimazione e gestione del suolo
La crescita rigogliosa dell’aronia si avvantaggia se il suolo è fertile, quindi è opportuno concimare la pianta periodicamente.
Si possono usare concimi organici leggeri, come il compost domestico e l’humus di lombrico.
Questi possono essere ammendati al suolo con una leggera zappatura, subito prima della ripresa vegetativa, quindi a fine febbraio.
Per la gestione del suolo si consiglia di non effettuare continue lavorazioni, ma di mantenere il terreno inerbito.
Come potare l’aronia
Altra operazione importante nella coltivazione dell’aronia è la potatura.
Questa deve essere finalizzata ad alleggerire la chioma, eliminando i rami che s’intrecciano.
Vanno poi eliminati i numerosi succhioni e qualche pollone, che, come detto, la pianta emette.
L’arbusto produce sui rami dell’anno, quindi su quelli che hanno già prodotto si possono fare tagli di ritorno per stimolare il rigetto.
Ovviamente si devono rimuovere anche i rami secchi o danneggiati.
Il periodo migliore per eseguire la potatura dell’aronia coincide con l’inizio del riposo vegetativo, quindi fine autunno-inizio inverno.
Malattie e parassiti
L’aronia è una specie che si è dimostrata resistente alle più comuni malattie e ai parassiti degli alberi da frutto.
Tra le malattia vi è comunque una certa sensibilità al colpo di fuoco batterico.
Tra i parassiti, invece, il più temibile per questa pianta è l’oziorrinco.
Le proprietà delle bacche di aronia
L’interesse per la coltivazione è aumentato negli ultimi anni, proprio in considerazione delle eccellenti proprietà delle bacche di aronia. Questi frutti, infatti, hanno un’altissima concentrazione di antiossidanti, superiore anche a quella di mirtillo, ribes e susine. In particolare, il frutto contiene i polifenoli: tannini e flavonoidi, come ad esempio gli antociani.
Il contenuto di antociani presente in 100 g di frutti freschi è pari a 1.480 mg. Mentre pari a 664 mg è la concentrazione di pro-antociani. I frutti sono altresì ricchi di vitamine (A, C, E, gruppo B, K, P e PP) e sali minerali (in particolare il ferro).
Contengono inoltre acido chinico, utile per prevenire le infezioni alle vie urinarie.
I polifenoli presenti in alta concentrazione nelle bacche conferiscono le seguenti proprietà benefiche:
- antiradicali liberi;
- antiossidanti;
- attività anticancerogenica;
- proprietà antiaterogena, per la prevenzione di arterioslcerosi e malattie correlate quali: ictus, trombosi, problemi cardiovascolari);
- attività antinfiammatoria;
- azione antibatterica e antivirale;
- attività vasoprotettrice e regolatrice della permeabilità vasale.
Tutte queste proprietà migliorano le condizioni di salute in caso di numerose affezioni legate all’avanzare dell’età. Ad esempio riducono i processi infiammatori, migliorano la fragilità dei vasi sanguigni, e agiscono positivamente su ischemia e diabete ecc.
Se non riuscite a trovare le bacche fresche e non vi è possibile coltivare la pianta nel vostro giardino, qui trovate numerosi prodotti a base di questo frutto. In questo modo sfrutterete lo stesso le sue fantastiche proprietà.
Controindicazioni dell’aronia
Malgrado i benefici, l’eccessivo consumo di bacche di aronia presenta delle controindicazioni. Nello specifico è sconsigliato a chi soffre di gastrite e ulcera, o nei casi di trattamenti con farmaci anticoagulanti.
Utilizzi
Le bacche di aronia non si consumano fresche, per via del loro sapore asprigno.
Si possono però anche lasciare essiccare e quindi consumare appassite, in modo da essere più gradevoli al palato.
Più di frequente vengono trasformate in deliziose confetture, succhi, sciroppi e liquori.
Nell’industria dolciaria sono usate per preparare dei coloranti naturali.