Indice dei contenuti
L’uva spina è un piccolo frutto di bosco, molto amato per la sua dolcezza. La troviamo allo stato spontaneo, ma la sua coltivazione è molto praticata nei frutteti familiari.
Si tratta di una pianta molto produttiva, rustica e facile da coltivare. Inoltre, le sue bacche si prestano ad una molteplicità di usi in cucina.
E’ un frutto che può essere consumato fresco, ma possiamo pensare di trasformarlo in gustose ricette, ad esempio in confettura.
In quest’articolo vediamo i metodi biologici con cui si coltiva la pianta di uva spina. Inoltre analizziamo con attenzione le sue caratteristiche botaniche.
Dove cresce l’uva spina? L’identificazione della pianta
L’uva spina, nome scientifico Ribes uva cripsa, è una pianta della famiglia botanica delle Grossulariacee, genere Ribes. Quindi, come è facile intuire, è una stretta parente del ribes.
La pianta cresce spontanea nei boschi di collina e nelle praterie rocciose. La troviamo soprattutto nelle regioni centro-settentrionali, fino ai 1.600 m.
Quali sono le varietà di uva spina?
Per la prelibatezza dei suoi frutti oggi l’uva spina viene coltivata e ne esistono diverse varietà. Questo sono state messe a punto negli anni, anche attraverso processi d’ibridazione.
Le piante in commercio sono per lo più originarie dell’Inghilterra e di paesi extra-europei, anche se è apprezzata in tutto il mondo. La coltivazione è infatti molto diffusa nei paesi anglosassoni, ma non solo.
Ecco alcune varietà di uva spina, con frutti che si differenziano per la grandezza e il colore delle bacche:
- Careless, origine inglese, con grosse bacche verdi;
- Poorman, americana, con frutti rossi di piccole dimensioni;
- White Smith, inglese, con bacche giallognole;
- Winham Industry, inglese, con frutti di grandi dimensione e colore violaceo;
- Leveller, inglese, con frutti grossi e gialli;
Come riconoscere l’uva spina?
Non è difficile riconoscere l’uva spina.
- La pianta è un arbusto caducifoglia, molto ramificato e provvisto di robuste spine. Le dimensioni vanno dai 60 cm a 1,5 m.
- Le foglie sono alterne sui rami principali e riunite in piccole rosette su quelli più corti. Sono inoltre dotate di un lungo picciolo. La pagina superiore è verde scuro e glabra, quella inferiore è più chiara, ricoperta da leggera peluria.
- Il margine è seghettato o crenato.
- La lamina fogliare può essere lunga da 1,5 a 4 cm e larga dai 2 ai 5 cm.
- I fiori sono ermafroditi, verdastri e provvisti di un doppio involucro. Hanno 5 stami lunghi quanto il calice.
- Il frutto è una bacca tonda e molle. A seconda della varietà è verde, giallognolo, rossiccio o variegato. Quando è maturo, porta all’apice il residuo secco del calice del fiore.
- La buccia è trasparente e lascia intravedere la polpa.
Quando nasce l’uva spina?
L’uva spina fiorisce in primavera, nei mesi di aprile e maggio.
Per l’allegagione dei frutti, però, è importante che nel periodo della fioritura il clima sia mite.
La fruttificazione, invece, avviene in piena estate, tra luglio e agosto. La raccolta è di tipo scalare, ovvero i frutti non maturano tutti insieme ma progressivamente.
Come coltivare l’uva spina
La pianta di uva spina è facile da coltivare poiché è piuttosto rustica. In natura vegeta bene in luoghi ombreggiati di collina e bassa montagna. Quindi, nel nostro frutteto non conviene scegliere una posizione in pieno sole.
Resiste all’inverno e alle basse temperature, ma teme i ritorni di freddo in fioritura, tra maggio e aprile. Questo, a dire il vero, è un problema che accomuna tutte le specie da frutto: gelo e neve in aprile-maggio sono un grave problema. Purtroppo con i cambiamenti climatici in atto è una situazione con la quale fare i conti.
Per una coltivazione di uva spina rigogliosa, in pre-impianto conviene effettuare un’abbondante concimazione di fondo con letame maturo. Così daremo alle piante gli elementi per crescere nel primo anno.
Successivamente, potremo ammendare una volta l’anno della sostanza organica vicino al piede, usando concimi più blandi come l’humus di lombrico o compost domestico.
Terreno e irrigazione
Se coltivata, l’uva spina predilige terreni di medio impasto, abbastanza profondi. Tuttavia riesce a sopportare bene anche quelli argillosi e più compatti.
Il pH ottimale del suolo è quello sub-acido, cioè compreso tra 6 e 6,6.
La tollerabilità arriva con i limiti di 5,5 (terreni moderatamente acidi) e 7,3 (terreni neutri).
Se il terreno è alcalino, cioè con pH superiore a 7,4 meglio abbassare questo valore prima di impiantare l’uva spina. Per farlo, potete ammendare al terreno della torba di sfagno.
L’irrigazione è importante nei periodi della fioritura e nella fase fenologica dell’ingrossamento dei frutti. Quindi a maggio e tra luglio e agosto.
Se in primavera non ci dovrebbe essere bisogno d’interventi irrigui particolari, viste le normali precipitazioni, in estate, di fronte a lunghi momenti di siccità, occorre assistere la pianta con periodiche irrigazioni.
Come piantare l’uva spina
La coltivazione dell’uva spina nell’orto domestico inizia acquistando piante già formate in vivaio. Infatti è molto difficile partire dai semi per questa specie:
La pianta sviluppa bene in larghezza, quindi bisogna lasciare almeno 1 m di distanza tra una pianta e l’altra.
La forma di allevamento è simile a quella che abbiamo visto parlando del ribes, ossia la contro-spalliera. Questa si crea piantando dei tralicci resistenti, su cui vengono fatti correre dei fili metallici. Su questi fili vengono via via legati i tralci della pianta.
Bisogna partire con il primo filo molto basso, a 30 cm da terra. Si possono stendere un totale di 5 fili, a 25-30 cm (in altezza) l’uno dall’altro.
La pianta produce sempre nuovi getti che vanno legati a più riprese durante la stagione vegetativa. Questa forma di allevamento consente una facile gestione della coltura e agevola le operazioni di raccolta.
Di quali cure ha bisogno la pianta?
Pur essendo una pianta rustica, l’uva spina necessita di alcune cure colturali:
- Si avvantaggia dell’uso della pacciamatura naturale, che può essere fatta con paglia, lana o altri materiali organici. Questa va sistemata al momento dell’impianto e poi periodicamente rinnovata e consente di mantenere il terreno più fresco e umido. Inoltre limita molto i lavori di pulizia dalle erbe infestanti, che vanno in competizione con la pianta soprattutto nei primi anni di vita.
- Tra le file, la tecnica migliore di gestione del terreno è l’inerbimento.
- E’ buona norma evitare le lavorazioni con mezzi pesanti.
Come potare l’uva spina
L’uva spina non richiede particolari interventi di potatura, ma giusto poche accortezze:
- Nel primo anno si può lasciare crescere liberamente, in modo da formare la sua struttura.
- Negli successivi si pratica uno sfoltimento, lasciando solo i rami più vigorosi e posizionati in linea alla spalliera.
- Quindi si sopprimono i rami più vecchi, quelli con oltre 4 anni.
- Si eliminano i getti deboli o che s’intersecano al centro.
- Si rimuovono i polloni.
Il periodo migliore per la potatura dell’uva spina è il mese di febbraio.
Malattie a cui è soggetta
Le diverse varietà di uva spina sono abbastanza sensibili all’oidio, in particolare quelle con i frutti rossi.
Il problema nell’arginare questa fastidiosa malattia è che le pianta sono anche sensibili allo zolfo in polvere, principale prodotto preventivo.
Lo zolfo sulle foglie ha una reazione fito-tossica, che provoca gravi bruciature e l’arresto della crescita.
Non potendo usare lo zolfo, quindi, un rimedio che consigliamo per prevenire l’oidio sull’uva spina è il bicarbonato di sodio.
Per il resto la pianta è molto rustica e non soffre di particolari attacchi da parte d’insetti parassiti.
Le proprietà benefiche dell’uva spina
L’uva spina è ricca di vitamina C, pectina, fruttosio, mucillagini, tannini e sali minerali.
Per questo le sue bacche differenti proprietà benefiche:
- Sono diuretiche, leggermente lassative e rimineralizzanti
- Hanno proprietà antitumorali
- Contrastano l’invecchiamento
- E sono antinfiammatorie
- Il succo può essere usato per la disinfezione o gli stati infiammatori del cavo orale
Nella medicina popolare era uso consigliarla ai sofferenti di dolori reumatici e gotta.
Gli usi dell’uva spina in cucina
L’uva spina trova largo impiego anche in cucina. Può essere consumata come frutta fresca, oppure trasformata. Le bacche sono aromatiche, succose e dolci, quando arrivano a piena maturazione.
Con il suo succo si possono ottenere bibite rinfrescanti, sciroppi, confetture o gelatine.
I frutti non ancora maturi si possono usare come condimento nei piatti a base di pesce.