Il corniolo è un arbusto tipico della nostra tradizione rurale. E’ un albero antico che produce un piccolo frutto che varrebbe la pena di rivalutare e riprendere a coltivare. Cresce allo stato spontaneo nella nostra macchia mediterranea, ma essendo molto rustico, può adattarsi con facilità alla coltivazione nel frutteto familiare.
Una pianta può dare grosse soddisfazioni anche in terreni difficili, dove gli altri alberi da frutto soffrono.
In un giardino inoltre, se ne apprezza anche il regio ornamentale, dato dalla splendida fioritura primaverile.
In quest’articolo proponiamo un approfondimento sulle caratteristiche botaniche del corniolo e alcuni suggerimenti pratici per la coltivazione.
Identificazione e origini del corniolo
Il nome scientifico dell’albero di corniole è Cornus mas e la pianta fa parte della famiglia botanica delle Cornaceae.
Appartiene alla categoria dei piccoli frutti antichi, come altre specie che abbiamo già studiato: giuggiole, azzeruolo, corbezzolo.
La pianta di corniolo è tipicamente mediterranea, e ha iniziato a diffondersi con le civiltà antiche, quelle greca e persiana in particolare.
Una vecchia leggenda vuole che il legno delle piante di corniolo sia stato utilizzato per costruire il cavallo di Troia. Virgilio, nell’Eneide, ci dà notizia dell’uso del legno per la costruzione di aste e lance.
L’etimologia del nome a cui afferisce il genere ha origini varie. Indoeuropee, dalla parola sanscrita kar=”essere duro”. O dal latino cornus=”corno”. Ad ogni modo, la radice sembra voler evidenziare la durezza e la robustezza del legno, cosa confermata dall’uso del il suffisso latino mas= maschile, forte, robusto.
Caratteristiche botaniche dell’albero di corniole
Il corniolo è un arbusto di media grandezza con foglie caduche, alto fino a 6 metri.
Ha un tronco contorto e pieno di nodi, con ramificazioni che gli fanno assumere un portamento ascendente. Ha l’aspetto di una vecchia scorza, di colore grigio giallastra, che si differenzia in piccole scaglie ocracee o bruno ruggine, specie alla base del fusto.
Il legno è inoltre famoso per la sua durezza e resistenza, e infatti noto per essere il più duro tra le specie arboree presenti in Europa. Proprio per questo, viene utilizzato diffusamente nella falegnameria di precisione.
E’ di colore bruno-chiaro nelle parti interne, mentre nella corteccia vira sul rossastro, con gli anelli che sono poco distinti.
Le foglie sono ovali, opposte, a punta allungata, lunghe da 6 a 10 cm e con 3-5 nervature convergenti verso l’apice. Sono più chiare e hanno una leggera peluria nella pagina inferiore.
La caratteristica più vistosa della pianta di corniolo è la fioritura, la quale avviene prima della formazione delle foglie.
I fiori sono gialli, iniziano a ingrossarsi nel mese di febbraio e sbocciano a marzo, per durare fino ad aprile.
Hanno un lieve odore di miele e sono di tipo ermafrodito. Inoltre, presentano una corolla con 4 petali, si trovano riuniti in un’infiorescenza a corimbo e sono portati da robusti peduncoli.
I frutti sono invece drupe di forma ovoidale chiamate corniole. Sono carnosi, di colore rosso scuro e contengono un duro nocciolo, caratteristiche che li rendono visivamente simili alle ciliegie. La maturazione ha inizio nel mese di agosto e dura per tutto ottobre.
La coltivazione del corniolo
Allo stato naturale, il corniolo è presente nel nostro Paese un po’ ovunque, fatta eccezione per le isole.
E’ una specie molto rustica, cresce infatti lungo le sponde dei torrenti, ai margini dei boschi di latifoglie, negli arbusteti misti. Riesce, inoltre, a diffondersi facilmente grazie all’elevata capacità di emettere polloni radicali.
Per questo motivo può essere facilmente coltivato nel frutteto familiare. Come albero ha un elevato valore ornamentale, vista la bellezza della sua fioritura, ma ha anche un buon valore fruttifero, dato che le corniole sono commestibili.
La pianta predilige i terreni calcarei e il clima temperato. Vegeta bene tra la costa e i 1.400. m di altitudine.
Si tratta di un albero perfetto per occupare zone marginali del frutteto, dove altre specie più delicate soffrirebbero. Da sottolineare inoltre che è una specie molto longeva.
Le diverse varietà
Per coltivare il corniolo nel frutteto bisogna procurarsi piante allevate in vaso, presso vivai certificati. Sono disponibili diverse varietà, in Italia le principali sono:
- Golden Glory
- Variegata
- Aurea
- Elegant
Il sesto d’impianto
Per l’impianto il terreno può essere preparato grossolanamente, scavando una buca abbastanza profonda. Al riguardo vi consigliamo di seguire le regole del nostro articolo sulla messa a dimora di un albero da frutto.
I periodi migliori per la messa a dimora sono l’inizio dell’autunno o della primavera.
La pianta di corniolo si sviluppa molto in larghezza, perciò è opportuno mantenere un sesto d’impianto ampio, con al meno 5 metri tra un albero e l’altro.
Essendo una specie molto rustica, non ha grosse necessità, sia in termini di apporto idrico, che di concimazione.
Attenzione particolare va comunque posta nel primo anno dell’impianto, quando ancora le radici non sono ben attecchite. In questo caso, nel periodo estivo, occorre intervenire con innaffiature d’emergenza.
A livello di potatura, poi, il corniolo ha bisogno di pochi interventi. Quello più importante è mirato all’eliminazione dei polloni, al fine di evitare che la coltura diventi invasiva.
Non soffre di attacchi parassitari specifici, essendo, tra l’altro, molto attraente per l’avifauna, quindi ben difeso dagli uccelli insettivori.
Proprietà e utilizzi in cucina
E’ noto che il frutto del corniolo abbia proprietà febbrifughe, astringenti e antidiarroiche. In fitoterapia, inoltre, la pianta è usata a scopi medicinali, per sfruttare la sua azione tonico-astringente, contro enteriti lievi, nella cura delle malattie della pelle, dei dolori articolari e dei disturbi del metabolismo. Inoltre, essendo una preziosa fonte di antiossidanti fenolici, ha importanti effetti neuroprotettivi (ad esempio, contro l’Alzheimer).
Le corniole erano conosciute e apprezzate fin dall’antichità, dai popoli mediterranei che ne facevano un ampio uso.
Storicamente venivano utilizzati canditi nel miele o conservati in salamoia, come noi facciamo attualmente con le olive.
La polpa del frutto è piuttosto acidula, giacché contiene una miscela di glucosio e cerulosio, acido malico e altre sostanze. Può essere impiegata in cucina per la preparazione di gelatine, marmellate, sciroppi e sorbetti. Inoltre, il nocciolo tostato ha un buon profumo di vaniglia e viene usato per preparare il caffè viennese.
Le corniole si possono mangiare anche crude, ma sono buone al palato solo quelle molto mature, appena cadute dall’albero o, al più, quelle che cadono dallo stelo con un leggero tocco.
Questi particolari frutti, infine, sono usati anche per fare dei liquori o come aromatizzanti per altre bevande alcoliche, come ad esempio la grappa.
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