La potatura del susino è un’operazione colturale importante e delicata, che deve essere fatta nei periodi e con le tecniche giuste. In questa specie arborea occorre distinguere tra due grandi gruppi varietali, ovvero quelli che afferiscono al gruppo del susino europeo (Prunus domestica) e quelli che invece fanno parte del gruppo del susino cinogiapponese (Prunus salicina). Questi due gruppi hanno caratteri fenomorfologici diversi, per cui bisognerà calibrare gli interventi di potatura in base alle peculiarità di ognuno.
In quest’articolo, oltre alla potatura di produzione del susino, vedremo come impostare anche le forme di allevamento più comuni.
Scopri come coltivare il susino ►
Quando potare il susino
La potatura del susino si può effettuare durante tutto il periodo invernale. Fanno eccezione quegli ambienti in cui le temperature invernali sono molto rigide (ad esempio le zone di montagna) o dove c’è un alto rischio di gelate tardive (pianure del nord). In questi casi è meglio aspettare la fine dell’inverno e i risultati della fioritura, per poi intervenire con la potatura in base alla presenza di gemme danneggiate. Sul susino si esegue anche la potatura verde, con uno schema distinto. Il primo intervento si esegue verso fine maggio, nel periodo in cui si diradano i frutti, per eliminare i germogli ventrali vigorosi (succhioni). A fine estate la potatura serve ad arieggiare la chioma e, in varietà molto vigorose, a frenare l’attività vegetativa e favorire la differenziazione a fiore, specie nelle annate di scarica produttiva.
La potatura del susino europeo
Le varietà afferenti al gruppo del susino europeo fruttificano per lo più sui dardi fioriferi (o mazzetti di maggio). Si tratta di ramificazioni cortissime, portate su branche di due o più anni, con molte gemme a fiore che circondano una gemma vegetativa centrale. Nei susini europei i dardi sono molto longevi. Ricordiamo che il susino europeo non entra subito in produzione e che ha un habitus per lo più assurgente.
Potatura di produzione
Le operazioni di potatura sono limitate al rinnovo delle branche produttive che portano i dardi migliori. Gli interventi di potatura di produzione consistono nell’accorciare e sfoltire le branche fruttifere. Queste vanno eliminate dop0 2-4 anni di produzione, avendo cura di conservare uno sperone per favorire il rinnovo della vegetazione.
Altra operazione da fare in inverno è la piegatura dei rami più vigorosi, in modo da favorire la formazione dei dardi fioriferi. Il susino europeo dunque, ben si adatta a forme regolari, con potature effettuate praticando tagli di ritorno.
L’obiettivo della potatura è quello di mantenere un buon equilibrio vegeto-produttivo, garantendo il rinnovo delle formazioni fruttifere.
Il grosso si esegue a fine inverno, in estate ci si limita a togliere polloni e succhioni.
La potatura del susino cinogiapponese
Oltre che sui dardi, le varietà di susino cinogiapponese fruttificano anche su rami misti e rami anticipati. Portano quindi un gran numero di gemme a fiore. Questo tipo di susino ha un’entrata in produzione precoce, con portamento della chioma che può essere assurgente, espanso o intermedio.
Potatura di produzione
La potatura del susino cinogiapponese deve essere fatta in modo più intenso, così da ottenere ogni anno legno nuovo e, soprattutto, per lasciare sulla pianta un numero di gemme a fiore proporzionato alla capacità produttiva. In questo modo, si evitano alternanze produttive e cali sia di qualità che di pezzatura dei frutti.
Si interviene con la potatura invernale raccorciando e diradando le branche fruttifere. I rami misti possono essere diradati, in modo da migliorare la pezzatura dei frutti, o anche raccorciati, negli alberi molto ricchi di fiori.
Potatura d’allevamento del susino
Nei primi 2-3 anni dalla messa a dimora, gli alberi di susino hanno bisogno della potatura di allevamento. L’obiettivo, valido per entrambi i gruppi varietali, è quello di ottenere branchette ben formate e ben ricoperte di dardi fioriferi, i quali hanno maggiore produttività rispetto ad altri rami.
La forma d’allevamento più diffusa in ambito hobbistico è il vasetto, che ben si adatta al portamento naturale del susino.
Susino a vasetto
Il vasetto è una forma di allevamento del susino che consente di eseguire le operazioni di potatura e di raccolta interamente da terra. Non ha bisogno di sostegni nella fase di crescita e ha una veloce entrata in produzione.
Questa forma consente, inoltre, d’intercettare bene la luce, con un miglioramento della qualità dei frutti.
Le distanze d’impianto variano da 5 x 3,5 m per varietà con vigoria elevata e portamento espanso; 4,5 x 3m per cultivar con media vigoria e portamento assurgente.
Nei primi 2 anni di crescita è una forma abbastanza libera, con molte branche in sovrannumero. A partire dal terzo o quarto anno, viene svuotata al centro.
Vediamo lo schema degli interventi di potatura negli anni.
Impianto
Partiamo dal momento dell’impianto (in autunno) utilizzando un astone, in genere ben dotato di rami anticipati. Tra questi se ne sceglie uno, che rappresenta l’asse centrale provvisoria. Inoltre si scelgono 3-4 rami da mantenere per impostare le future branche. I rami troppo bassi vengono eliminati e le cime alleggerite.
Primo anno
Nella primavera del primo anno vanno individuati i germogli di prolungamento destinati alla formazione delle branche primarie. S’interviene con la potatura per eliminare i germogli vigorosi fuori posto.
Secondo anno
Si tagliano sempre i germogli troppo vigorosi e fuori posto. Nelle varietà assurgenti si interviene per l’apertura degli angoli di crescita delle branche principali usando dei divaricatori.
Terzo anno
Nella potatura invernale del terzo anno si effettua un primo intervento per fermare la crescita dell’asse centrale che andrà cimato. In questo modo, si favorirà lo sviluppo in volume della vegetazione. Con la potatura estiva si interviene asportando i succhioni in eccesso sulle branche. L’albero di susino inizia a produrre sui rami misti e sui brindilli formatesi sulle branchette produttive.
Quarto anno
Con la potatura invernale del quarto anno si completa la rimozione dell’asse centrale, che verrà deviato su una branchetta laterale. La forma in volume dovrebbe essere a questo punto completa. Con la normale potatura di produzione si interviene per garantire l’equilibrio vegeto-produttivo, mediante raccorciamenti e tagli di ritorno sul legno vecchio, e con l’asportazione dei rami misti in eccesso.