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La cicoria da taglio è una tipica verdura a foglia della tradizione contadina italiana. È facile da coltivare, dunque perfetta per un piccolo orto familiare biologico.
Con i giusti accorgimenti colturali, questa pianta può crescere tutto l’anno e assicura delle ottime rese anche in piccole aiuole.
Esistono diverse varietà di cicorie da taglio, in quest’articolo vediamo quali sono le più conosciute. Capiamo inoltre quali sono le tecniche di coltivazione biologica per crescerle sane e rigogliose.
Le varietà di cicorie da taglio
La cicoria da taglio (Cichorium intybus var. longifolia), è una pianta che fa parte delle Compositae, grande famiglia cosmopolita composta da più di 20.000 specie diffuse in tutte le latitudini.
È stretta parente di più note verdure a foglia di cui vi abbiamo già parlato, quali: lattuga romana e canasta, indivia liscia, radicchio, puntarelle, scarola riccia.
Esistono diverse varietà di cicorie da taglio:
- Spadona, detta anche lingua di cane o cicorino. È caratterizzata da foglie strette e lanceolate, lisce e con margine intero, arrotondate all’apice. Si tratta della varietà più nota. Il suo sapore è sapore amarognolo e va mangiata cruda, tagliata a foglie sottilissime. Quando la pianta è più grande di età le foglie diventano più dure, con una leggera peluria ed è preferibile cuocerle;
- Bianca di Milano, con ampie foglie tenere e sottili, di colore verde tenue;
- Triestina o insalata dolce di Trieste. È la più dolce tra le cicorie da taglio. Dalle ampie foglie tondeggianti e molto tenere, va mangiata sempre cruda.
Caratteristiche della cicoria da taglio
Tratto saliente delle cicorie da taglio è che a differenza delle classiche insalate, che producono un cespo unico e compatto, queste portano a maturazione foglie lunghe e dritte.
Le foglie vanno tagliate radenti al suolo, lasciando le radici, in modo che la pianta possa ricacciare continuamente nuova vegetazione. Per questo motivo la raccolta è prolungata e consente di portare in tavola una verdura sempre fresca, anche se non si hanno grandi terreni a disposizione.
Sono piante con un ciclo biennale, questo vuol dire che “montano a seme” nell’anno successivo a quello della semina.
Come coltivare la cicoria da taglio
La cicoria da taglio è molto rustica e si può coltivare in tutte le regioni italiane. Non teme particolarmente il freddo, ma soffre la siccità prolungata. È meglio seminarla in una posizione in mezz’ombra, soprattutto al Sud.
Terreno ideale
Il terreno ideale per seminare la cicoria da taglio è quello sciolto, di medio impasto. Preferibilmente ricco di sostanza organica e con un ottimo drenaggio.
La concimazione è importante per avere uno sviluppo rigoglioso. Quindi, o si semina la cicoria in un terreno letamato durante la stagione precedente, che magari abbia ospitato una coltivazione di pomodori, oppure si fa una fertilizzazione organica più leggera, usando il compost domestico o l’humus di lombrico.
Semina
La cicoria da taglio si riproduce tramite semina diretta, visto che i semi hanno un’ottima capacità germinativa.
Si può seminare questa cicoria in diversi mesi dell’anno, a partire da febbraio.
Per favorire la pronta emergenza dei semi, bisogna lavorare il terreno finemente.
La semina si può effettuare a spaglio, utilizzando circa 4 grammi di semi per mq.
Dopo la semina a spaglio occorre diradare, lasciando un solo germoglio ogni 10-15 cm.
Più conveniente è la semina a file regolari, lasciando tra una fila e l’altra 20-25 cm. Questo tipo di semina favorisce le successive operazioni colturali.
I semi delle diverse varietà di cicoria da taglio possono essere trovati nei negozi specializzati.
Irrigazione
La cicoria da taglio gradisce un terreno sempre ben umido, sia nella fase di semina, che durante il resto del ciclo colturale.
Seminando a file regolari si può utilizzare un sistema d’irrigazione a goccia. In alternativa, la si innaffia a pioggia, con il rischio però di perdere molta acqua e stimolare un’eccessiva crescita delle erbe infestanti.
Sarchiatura
Non sviluppando cespi voluminosi, la cicoria da taglio soffre l’eccessiva presenza di erbe spontanee. Per questo motivo è opportuno sarchiare periodicamente, così da lasciare le piantine sempre libere. Un buon momento per la sarchiatura è dopo la raccolta a filo di terra, in modo da arieggiare il terreno e rendere più visibili l’erbacce da rimuovere.
Crescita e raccolta
Seminando a fine inverno, le cicorie da taglio sono pronte per la prima raccolta già dopo 40 giorni. In genere, si raccoglie quando le foglie sono alte circa 15-20 cm.
Come detto, dopo il taglio le piante ricacciano nuovo fogliame. La raccolta successiva si ha dopo circa 20 giorni dal primo taglio e così via.
Coltivazione in vaso della cicoria da taglio
La cicoria da taglio è perfetta per essere coltivata in vaso, nel nostro orto sul balcone. Sono da preferire i vasi lunghi e profondi, ovvero le fioriere tipo queste.
La semina avviene con le stesse modalità viste per la coltivazione in pieno campo. Attenzione però all’irrigazione, che deve essere costante, ma moderata. Bisogna evitare che nel sottovaso resti dell’acqua stagnante.
Per il terreno del vaso si può scegliere del buon terriccio specifico per piante da orto.
Il vantaggio di coltivare la cicoria da taglio in vaso è la minore presenza di erbe infestanti e quindi minore necessità di sarchiatura.
Difesa biologica dai parassiti
La cicoria da taglio è specie alquanto rustica e resistente agli attacchi di parassiti. Tuttavia bisogna prestare attenzione alla presenza di afidi e limacce.
Gli afidi
Le infestazioni di afidi si possono prevenire applicando i macerati naturali, come quello d’ortica e d’aglio. In caso di una forte presenza di afidi, conviene tagliare tutto a zero ed effettuare un abbondante lavaggio della base delle piante con sapone molle potassico specifico per l’agricoltura. Come sappiamo, è utilizzabile in regime biologico e potete trovarlo qui.
Le limacce
Le limacce sono ghiotte di cicorino, perciò è facile una loro presenza sulle piante, soprattutto in primavera e autunno. Per evitare di vedere completamente mangiate le nostre cicorie da taglio è opportuno dunque, spargere lungo l’area di coltivazione della cenere di legna, che funge da repellente. Un’alternativa è la preparazione delle trappole con la birra, dove le limacce andranno a finire in modo inesorabile.