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Il kiwano (Cucumis metulifer) è una pianta appartenente alla famiglia botanica delle Cucurbitaceae. È originario dell’Africa australe, ma oggi viene coltivato anche in altri continenti, ad esempio nell’Europa mediterranea (Portogallo, Italia, Spagna Francia). Essendo una cucurbitacea, è molto simile a piante a noi più familiari, come il cetriolo, l’anguria, il melone e la luffa. Per questo motivo è noto anche con nomi volgari quali: melone cornuto e cetriolo africano. Pur essendo una specie di origine esotica, è piuttosto rustica e, con i giusti accorgimenti, può essere coltivata in Italia.
In quest’articolo conosciamo le caratteristiche botaniche di questa pianta, le tecniche di coltivazione biologica, le proprietà e gli usi dei frutti.
La pianta di kiwano
La Cucumis metulifer è una pianta di tipo erbaceo con ciclo annuale. È formata da fusti prostrati, sottili, pubescenti e ramificati, lunghi fino a 1,5-2 m (anche oltre, se la coltivazione avviene in serra). I fusti, proprio come molte altre cucurbitacee, sono dotati di viticci opposti alle foglie, che consentono alla pianta di arrampicarsi su sostegni, siano questi naturali o artificiali. Per questa caratteristica può essere considerata una pianta rampicante.
Foglie
Le foglie del kiwano sono alterne sui fusti, hanno il lembo lobato, quasi cuoriforme. La superficie è pubescente, il colore è verde intenso nella pagina superiore, più pallido in quella inferiore. Sono di dimensioni ragguardevoli, soprattutto le prime foglie lungo il fusto, e vengono portate da un lungo picciolo.
Fiori
I fiori sono monoici, con corolla gamopetala, campanulato-imbutiforme e con cinque lobi di colore giallo. I fiori maschili portano tre stami, mentre quelli femminili hanno l’ovario infero sormontato da uno stilo corto e trilobato.
La fioritura del kiwano alle nostre latitudini avviene in piena estate ed è molto prolungata.
L’impollinazione è operata da api e altri insetti utili.
Frutti
Il kiwano, inteso come frutto, è di forma ovale, di dimensioni simili a quelle di un bel fico d’india, anche se a differenza di quest’ultimo la buccia è coriacea. Il colore è inizialmente giallo-verdastro, poi rossastro-arancione a piena maturazione.
Il frutto matura a pieno in autunno, quando il resto della pianta secca.
Sulla buccia sono presenti delle evidenti protuberanze spinose, di forma conico-acuta, da cui deriva il nome di melone cornuto.
All’interno, la polpa è costituita da una sostanza gelatinosa, di colore verde-giallastro, che racchiude molti semi, anch’essi commestibili.
Come coltivare il kiwano
Il kiwano è una pianta con ciclo annuale, la quale non sopravvive all’inverno. Durante il ciclo vegetativo predilige un clima caldo, condizione che si riscontra facilmente durante le nostre estati, da nord a sud. L’esposizione migliore è quella in pieno sole, al limite in mezz’ombra e possibilmente riparata dai venti freddi.
Come detto, i frutti arrivano a completa maturazione in autunno, un po’ come avviene con la zucca, altra pianta della stessa famiglia.
Quindi, stando alle sue caratteristiche botaniche, possiamo dire che il kiwano si può coltivare con successo in tutta Italia.
Ovviamente bisogna partire con il piede giusto, vediamo come.
Terreno e concimazione
Come tutte le cucurbitacee, anche il kiwano si avvantaggia di un terreno profondo e fertile, occorre quindi prepararlo con cura, prima dell’avvio della coltivazione.
Il consiglio che diamo è quello di effettuare almeno 1 mese prima del trapianto un’abbondante concimazione, ammendando al terreno del letame maturo. In alternativa, si può usare il compost domestico o lo stallatico pellettato.
Dopo la concimazione, il terreno può essere lasciato a riposo e lavorato superficialmente prima della messa a dimora.
Semina del kiwano
Difficilmente troveremo piantine di kiwano nei vivai, essendo ancora una coltivazione marginale nel nostro Paese. Per iniziare occorre dunque partire dal seme, il quale si trova in vendita nei negozi specializzati. Non bisogna anticipare troppo i tempi della semina, si consiglia quindi di partire tra aprile e maggio, quando ormai le ultime gelate sono alle spalle, effettuando la semina in semenzaio. Come semenzaio si possono usare dei piccoli vasetti di 10-12 cm di diametro.
Il seme va posto a 1 cm di profondità e il terriccio deve essere mantenuto sempre ben umido, ma non zuppo. I vasetti andrebbero tenuti in posizione soleggiata e, se fa troppo freddo, la sera rientrati in casa.
Germogliamento e crescita della piantina
Dopo la semina, i germogli di kiwano spuntano dopo circa 10-15 giorni. Più o meno altri 15 giorni servono poi per far sviluppare la piantina (10 cm di altezza) in modo che sia pronta per il trapianto in piena terra.
Messa a dimora del kiwano
Il kiwano è una pianta che sviluppa una folta e ricca vegetazione, ha bisogno quindi del giusto spazio. Si deve piantare su file regolari, mantenendo 1 m di distanza tra una pianta e l’altra sulla fila, e 1,5-2 m tra le file.
Predisposizione dei sostegni
Come accennato, il kiwano è una vera e propria pianta rampicante, grazie alla presenza di numerosi e vigorosi viticci. È quindi opportuno predisporre un sostegno per favorirne la crescita in verticale, a spalliera, proprio come facciamo con i cetrioli e la luffa. Il sostegno migliore è quello offerto dalla rete in plastica, la quale a sua volta viene agganciata a dei robusti pali di sostegno. Vi abbiamo spiegato la tecnica di allestimento della rete di sostegno con l’esempio dei fagiolini.
Irrigazione e pacciamatura
La pianta di kiwano si avvantaggia dell’irrigazione regolare praticata con il sistema a goccia. Considerate che la coltivazione si avvia a primavera inoltrata, per cui va incontro al forte caldo già nelle prime fasi dello sviluppo.
Utilizzando la pacciamatura naturale, ad esempio con la paglia o la juta, andremo a diminuire le esigenze idriche della pianta, in quanto con lo strato di pacciame il terreno si mantiene di per sé più umido, essendo minore la traspirazione.
La pacciamatura, inoltre, tiene sotto controllo le erbe infestanti. Ovviamente le irrigazioni andranno sospese o diminuite con l’arrivo dell’autunno e delle prime piogge.
Parassiti
Così come le altre cucurbitacee, anche il kiwano è soggetto all’attacco di parassiti. In particolare, è bene fare attenzione alla presenza di afidi e ragnetto rosso, di cui vi abbiamo già parlato in articoli di approfondimento, di cui vi consigliamo la lettura.
Raccolta e conservazione
Dal momento della fioritura estiva, i primi frutti sono distinguibili dopo circa 10 giorni. All’inizio, sono simili a dei gelsi, con ancora parte della corolla attaccata all’apice.
L’accrescimento del frutto, cioè il raggiungimento delle dimensioni adeguate, dura circa 1 mese. Poi inizia la maturazione con il cambio di colore della buccia, anche questo periodo dura più o meno un mese, spostando il momento della raccolta all’autunno, tra i mesi di ottobre e novembre. I frutti che nascono dai fiori di inizio estate diventano più grandi e maturano prima. Non fatevi ingannare dal fatto che la pianta inizia in seguito a seccare, la maturazione dei frutti infatti continua.
Una volta raccolto, il kiwano si mantiene a lungo, l’importante è tenerlo in un luogo fresco e asciutto, meglio se coperto da uno strato di paglia. Non vi è dunque la necessità del consumo immediato.
Come si mangia il kiwano?
Nei paesi africani d’origine, il kiwano viene mangiato cotto, arrostito o bollito insieme ad altre verdure. Da noi viene consumato fresco. Per aprire il frutto ed estrarre la polpa conviene usare dei guanti spessi, in modo da proteggersi dalle protuberanze spinose.
La polpa è molto acquosa, dal sapore agrodolce e gradevole. Secondo alcuni, il sapore è molto simile a quello del cetriolo, per altri c’è una nota di gusto che ricorda la banana. Compresa di semi, la polpa può essere aggiunta alle insalate, alle macedonie, allo yogurt, alle creme, ai dessert, al gelato, al muesli. Se consumata tal quale, vi si aggiunge una spolverata di zucchero e del succo di limone per esaltarne il sapore. Il kiwano è inoltre ottimo per preparare gelatine e confetture.
Se i semi vi risultano indigesti, potete estrarre il succo dalla polpa stessa e ottenere così una bevanda rinfrescante. Alcuni, addirittura, vi affondano dentro direttamente la cannuccia.
Valori nutrizionali e proprietà del kiwano
L’interessa per il kiwano è dovuto al fatto che è un frutto dietetico e benefico per la salute. Contiene pochissime calorie (meno di 50 per 100 g di polpa), carboidrati e grassi. È viceversa un’ottima fonte di vitamine e sali minerali. Infatti possiede elevati livelli di vitamine C, A e B6, nonché magnesio, ferro, fosforo, zinco, potassio e calcio. I semi sono altresì ricchi di vitamina E e betacarotene.
È un frutto ottimo per le persone diabetiche, avendo un basso indice glicemico, che non provoca un picco significativo di zucchero nel sangue dopo il consumo. Inoltre, è un antiossidante naturale, remineralizzante ed energizzante.
L’elevato contenuto di acqua lo rende perfetto per idratare la pelle attraverso l’alimentazione e per rimanere sufficientemente idratati durante o in seguito all’attività sportiva.
Alcuni recenti studi, infine, ne stanno dimostrando anche l’attività antimalarica e antimicotica.
2 commenti
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salve vorrei aquistare il seme kivano come posso aquistarlo grazie distindi saluti