Indice dei contenuti
La Lagerstroemia indica è un piccolo alberello appartenente alla famiglia botanica delle Lythraceae. Per la bellezza della sua fioritura estiva e la particolare conformazione increspata dei petali dei fiori, viene anche chiamata mirto crespo. Si tratta di una pianta originaria dell’Asia, in particolare della Cina, dove da millenni è usata come pianta ornamentale, ma che ha anche altri impieghi, vista l’ottima qualità del legno. Fu importata in Europa a metà del 1700 da Magnus Von Lagerstroem, allora direttore della Compagnia Svedese delle Indie orientali e a lui, dopo la morte nel 1759, fu dedicata la nomenclatura scientifica della specie. In molte regioni tropicali e subtropicali è ritenuta invasiva. In Italia, invece, la Lagerstroemia indica viene coltivata, anche se esclusivamente come albero ornamentale, ed è protagonista nei giardini privati e pubblici.
Scopriamo quindi le sue caratteristiche botaniche e le tecniche di coltivazione biologica.
Descrizione della Lagerstroemia indica
La Lagerstroemia indica è un albero con foglie caduche che non raggiunge grandi dimensioni, arriva al massimo a 8 m di altezza, ma in media raggiunge i 4-5 m. Ha una forte attitudine pollonifera, per cui può essere coltivata in forma arbustiva con più tronchi. Non è un albero molto longevo, arrivando al più a 50-60 anni di vita. Ha un apparato radicale piuttosto superficiale e poco esteso, il che ne fa un albero ideale per la costituzione di alberature stradali o nei giardini vicino ai muretti. Cresce rapidamente e sviluppa una bella chioma di forma globosa e arrotondata. La corteccia è marroncina, con il tempo tende a sfaldarsi in placche bruno-rossicce, un po’ come avviene con gli alberi di eucalipto. Altra particolarità della Lagerstroemia indica sono le giovani ramificazioni con sezione quadrangolare.
Foglie
Le foglie della Lagerstroemia indica sono intere e coriacee, di forma ovale con apice acuminato. Sono di colore verde-lucido, provviste di leggera peluria lungo la nervatura centrale della pagina inferiore. In autunno, prima che queste cadano, l’albero si fa apprezzare per la particolare colorazione che assume, con le foglie che vanno dal giallo al rosso fuoco.
Fiori
La Lagerstroemia indica è una pianta monoica monoclina, isterante. I fiori si trovano riuniti in una vistosa e grande infiorescenza a racemo, posta sulla parte terminale dei rami di 1 anno. Il racemo è lungo fino a 20 cm, con numerosi singoli fiorellini portati da corti peduncoli e pedicelli arrossati. Il calice del fiore è carnoso, glabro e molto persistente, suddiviso in 6 denti di forma triangolare. La corolla, nella specie di Lagerstroemia tipica, è rosa purpureo, con 6 petali liberi, clavati, bruscamente attenuati alla base, con margini ondulati e frangiati. Gli stami sono numerosi e dimorfi, disposti su due file, lungamente sporgenti.
La fioritura avviene in piena estate, a seconda delle zone va da luglio a settembre. È molto gradita alle api che ne ricavano polline e nettare, in un periodo scarso di altre fioriture.
Frutti e semi
Il frutto consiste in una capsula di forma globosa suddivisa in 4-6 valve. Al suo interno sono contenuti numerosi semi alati.
Altre specie e varietà di lagerstroemia
Come accennato, la Lagerstroemia indica è la specie tipica del genere, ed è inoltre quella più coltivata in assoluto. Ad ogni modo, meritano un accenno anche altre specie, quali la Lagerstroemia speciosa, la Lagerstroemia subcostata e la varietà nana.
Lagerstroemia speciosa
L. speciosa, detta anche regina dei fiori, si contraddistingue per le foglie di forma ellittica o lanceolata, ma soprattutto per i fiori che cambiano colore durante la giornata, passando dal rosa del mattino al porpora della sera.
Lagerstroemia subcostata
L. subcostata è molto simile alla specie tipica. È in pratica un alberello che non supera i 6-7 m di altezza, con fiori riuniti in pannocchie di colore rosa o bianco.
Varietà nana
Molto interessante è pure la varietà nana di Lagerstroemia indica, adatta alla coltivazione in vaso sul balcone o in giardini di piccole dimensioni. Per il suo pregio ornamentale, questa pianta è oggetto delle attenzioni di giardinieri e vivaisti, che nel tempo ne hanno messo a punto numerose varietà con fiori di colori diversi, facili da trovare in vendita nei negozi specializzati.
Come coltivare la lagerstroemia indica
La Lagerstroemia indica può essere coltivata in tutte le regioni italiane, dal mare alla collina. Non sopporta le forti gelate e la neve persistente, per cui non viene coltivata in montagna. Resiste al gelo moderato, con temperature poco al di sotto dello zero. Predilige le posizioni soleggiate che favoriscono un’abbondante fioritura. Ad ogni modo, la si può coltivare anche in mezz’ombra, ma solo nelle regioni calde. Da evitare i posti in ombra che indeboliscono la pianta e la rendono più suscettibile alle malattie.
Terreno
Per una crescita rigogliosa della Lagerstroemia indica il terreno ideale è quello di medio impasto, con una buona dotazione di humus e un ottimo drenaggio superficiale. Nella preparazione della buca d’impianto, consigliamo di aggiungere del concime organico, che può essere letame maturo, compost domestico o humus di lombrico.
Riproduzione
Per avviare la coltivazione della Lagerstroemia indica possiamo acquistare una pianta in vaso già formata oppure riprodurre noi stessi la pianta con la tecnica di riproduzione per talea. Per fare la talea di Lagerstroemia indica vanno prelevati rami di un anno in primavera, dopo l’emissione della nuova vegetazione. Le talee vanno messe immediatamente a dimora in un mix di terriccio universale e sabbia, utilizzando dei piccoli vasetti.
La talea dovrà essere riparata dal freddo, l’ideale sarebbe tenerla in un luogo riscaldato come una piccola serra. Per agevolare l’attecchimento , mantenete il terriccio sempre ben umido e vaporizzate con acqua anche la parte superiore del rametto. Dopo un anno in vaso, la talea è pronta per la messa a dimora in giardino.
Ancor più semplice della talea è la riproduzione della pianta mettendo a dimora i polloni che crescono alla base del tronco, sempre nel periodo primaverile.
Messa a dimora
Il periodo migliore per piantare una Lagerstroemia indica è la primavera, quando le gelate tardive sono alle spalle. Nel trapianto, considerate la futura crescita dell’albero, il quale, per quanto non raggiunga grandi altezze, sviluppa una chioma considerevole. Lasciate almeno 3-4 metri tra una pianta e l’altra, in modo che l’alberello possa svilupparsi in maniera rigogliosa e produrre tanti fiori intercettando più luce possibile.
Irrigazione
Avendo un apparato radicale piuttosto superficiale, l’irrigazione dell’albero di Lagerstroemia indica è importante e deve essere regolare, senza mai esagerare nella quantità d’acqua, soprattutto nei primi anni di vita.
Nei caldi mesi estivi, le bagnature si possono fare 2 volte a settimana. Nelle altre stagioni, si può procedere in base alla frequenza delle precipitazioni naturali.
Potatura
La Lagerstroemia indica fiorisce sulle sommità dei rami di un anno, per cui, con le operazioni di potatura, è necessario rinnovare queste ramificazioni. Occorre quindi potare a fine inverno i rami che sono fioriti l’estate precedente, eliminando anche i rami secchi, rotti o malati. Altro intervento che si esegue è quello della spollonatura, specie nella coltivazione ad alberello. Con questi semplici interventi, riusciremo a mantenere la nostra pianta in ordine, con una forma armoniosa e piena di fiori rigogliosi.
Malattie
Una malattia crittogamica che colpisce la Lagerstroemia indica è l’oidio (o mal bianco), ed è causata dai funghi Oidium spp. La presenza di oidio si riconosce facilmente per la classica polvere bianca che si forma sulla vegetazione e, addirittura, sui boccioli dei fiori. Tuttavia, con una buona esposizione al sole, questa problematica è di per sé scongiurata. Viceversa, piante in ombra sono molto più a rischio di malattia. Per prevenire l’insorgenza dell’oidio si possono effettuare delle bagnature con bicarbonato di sodio al dosaggio di 10 g per 1 litro d’acqua.
Parassiti
Tra i parassiti che attaccano la Lagerstroemia indica abbiamo gli afidi, i quali in primavera imbrattano soprattutto i nuovi germogli e ne provocano uno sviluppo stentato. Alla loro prima comparsa bisogna intervenire con sapone molle potassico, un prodotto consentito in agricoltura biologica e che si trova facilmente in commercio (a buon prezzo lo trovate qui).
1 commento
Molto utile. Grazie mille.