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L’erisimo (Sisymbrium officinale) è una pianta appartenente alla famiglia delle Brassicaceae. Volgarmente viene chiamata erba dei cantanti, per via delle sue proprietà benefiche nei confronti dell’apparato respiratorio e dei problemi di voce. Il suo nome è di origine greca, deriva infatti dalla composizione dei termini eruo=io e oimos=il canto, proprio a ricordare questa capacità terapeutica. La pianta ha una diffusione cosmopolita, essendo presente allo stato spontaneo in tutto il mondo. Addirittura nei paesi del Nord Europa viene coltivata come erba aromatica, visto che le foglie sono commestibili, anche se dal gusto molto amaro e pungente.
In quest’articolo conosciamo quindi meglio le caratteristiche botaniche dell’erisimo, le sue proprietà e gli utilizzi più comuni in erboristeria.
Descrizione dell’erisimo
La Sisymbrium officinale è una pianta spontanea con ciclo annuale, di tipo erbaceo, dotata di una profonda radice fittonante. Il fusto arriva a misurare tra i 60 e gli 80 cm, ed è eretto e ramificato nella parte superiore. La pianta è tomentosa, ossia ricoperta di peli fini e corti.
Foglie
Le foglie di erisimo sono pennatosette. Quelle inferiori hanno il picciolo e sono divise in 3 o 4 paia di lobi laterali, con contorno ovale ma inegualmente dentati. Le superiori, invece, sono più o meno sessili, formate da 1 o 2 paia di lobi laterali lineari e incurvati verso la base da un lobo terminale lanceolato. Sono lunghe e strette, di colore verde scuro.
Fiori
I fiori di erisimo hanno l’aspetto tipico della famiglia delle Brassicaceae, cui la specie afferisce. L’infiorescenza è formata da racemi, molto lunghi al momento della fruttificazione, che portano da 30 a 60 fiori ciascuno. I fiori, piccoli e raggruppati alla sommità del racemo, hanno 4 sepali ovali e 4 petali gialli a forma di spatola. La fioritura avviene in primavera ed è molto gradita alle api e agli altri insetti che garantiscono l’impollinazione.
Frutti
Il frutto è una siliqua allungato-acuminata, dotata di un corto picciolo che la mantiene aderente all’asse. La siliqua contiene tra i 10 e 20 semi, di forma oblunga e colore bruno.
Dove cresce l’erisimo?
L’erisimo cresce spontaneo dal livello del mare alla regione sub-montana di tutta Italia. Preferisce i luoghi incolti, i bordi delle strade e le rovine.
Quando si raccoglie?
Si usa la parte aerea della pianta, che è da raccogliere preferibilmente tra maggio e giugno, recidendola a 10-20 cm da terra. I semi sono maturi quando le silique iniziano ad ingiallire.
Come si conserva?
Per gli usi erboristici che a breve vedremo, l’erisimo si può usare sia fresco che secco. Volendo conservarlo, si devono riunire i fusti in mazzi, da appendere a testa in giù in un luogo areato e ombreggiato. Una volta che i mazzi sono essiccati, è molto facile ricavare i semi, tramite operazioni di battitura e setacciatura. I fusti si conservano in sacchetti di carta o di juta, mentre i semi si possono conservare in piccoli vasetti di vetro.
Coltivazione dell’erisimo
La conservazione dei semi ha soprattutto l’obiettivo di coltivare l’erisimo nell’orto nella stagione successiva. Per la coltivazione domestica occorre un terreno sciolto e ben drenato, con una buona disponibilità idrica e di sostanza organica.
Le tecniche di semina e cura della coltivazione sono del tutto assimilabili a quella di una coltura ben più nota e diffusa negli orti, ovvero le cime di rapa.
Proprietà dell’erisimo
Da sempre all’erisimo sono attribuite proprietà astringenti, emollienti e antispastiche. Diversi studi, poi, ne provano l’efficacia antimicrobica, antimutagena, antiossidante e miorilassante, ma è l’azione antinfiammatoria ad averla resa nota. La pianta deve la sua fama erboristica alla proprietà precipua di alleviare le infiammazione della gola e del cavo orale, come detto, da qui il nome di erba dei cantanti. L’erisimo è in grado di risolvere la raucedine e l’afonia, conseguenti a laringiti, faringiti, tracheiti acute e croniche. In generale è un ottimo rimedio per lenire le irritazioni delle prime vie aeree dovute a tosse, influenza e raffreddore. È inoltre indicato per alleviare i bruciori delle gole infiammate dei fumatori. L’azione antiinfiammatoria è dovuta principalmente alla presenza di composti solforati, simili a quelli presenti nel rafano e nel crescione. L’erisimo è ampiamente diffuso in erboristeria, nei negozi specializzati si può acquistare in diversi formulati pronti all’uso.
Uso domestico
Se avete la fortuna di raccogliere l’erisimo spontaneo e volete curare le infiammazioni del cavo orale, potete preparare un infuso, utilizzando 6 g di pianta fresca (3 g di pianta secca) per 100 ml d’acqua. Con l’infuso, una volta raffreddato, potete fare sciacqui e gargarismi più volte al giorno.
Controindicazioni
L’utilizzo dell’erisimo non ha particolari controindicazioni, semplicemente se ne sconsiglia l’uso in soggetti che abbiano allergie accertate nei confronti di piante della famiglia delle Brassicaceae e nelle persone che soffrono di problemi alla tiroide.