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La Wisteria è un genere di piante appartenente alla famiglia botanica delle Leguminose (o Fabacee), ed è di norma chiamata glicine. Si tratta di una pianta molto rustica, presente in pratica nei giardini di tutta Italia. Di certo non è una pianta che passa inosservata, soprattutto in primavera, quando tinge il passaggio con la sua copiosa fioritura pendula, per l’appunto color glicine.
Le diverse specie di questa famiglia sono facili da coltivare, anzi, fin troppo verrebbe da dire. La pianta infatti ha uno sviluppo poderoso, sia a livello radicale che vegetativo. Di contro, però, se posizionata male in giardino, può creare danni strutturali alle corti delle abitazioni.
In questo articolo conosciamo le caratteristiche botaniche di questa leguminosa e ne illustriamo le tecniche di coltivazione in giardino.
Origini del glicine
Le piante di Wisteria sono originarie dell’Asia, in particolare di Cina e Giappone. Proprio in questi paesi hanno origine le specie di più note, ovvero la Wisteria sinensis (glicine cinese o comune) e la Wisteria floribunda (glicine giapponese).
Nel nostro paese è la Wisteria sinensis, invece, la specie più diffusa e coltivata nei giardini. Per questa ragione, è di questa pianta di glicine che parleremo nel prosieguo della trattazione. Ad ogni modo, nei vivai è possibile trovare molti ibridi, che si discostano dalla specie tipica per la colorazione dei fiori, la persistenza del fogliame e il portamento.
Le caratteristiche botaniche del glicine comune
La Wisteria sinensis è una pianta con portamento arbustivo e rampicante, che può raggiungere dimensioni notevoli. Dalla base si sviluppano numerosi fusti che con l’età lignificano e possono arrivare anche fino a 15-25 metri di lunghezza.
Inizialmente i fusti hanno consistenza erbacea e sono teneri e volubili, ma lignificando, col tempo, diventano nodosi e contorti.
L’apparato radicale è robusto, con numerose radici lianose lunghe diversi metri.
I rami tendono ad attorcigliarsi intorno a un sostegno e lo fanno in senso antiorario, a differenza della wisteria floribunda che si attorciglia in senso orario.
Foglie
Il glicine comune è una pianta caducifoglia, ossia che si spoglia completamente del suo fogliame in autunno-inverno, lasciando in vista solo l’intricato scheletro.
Le foglie sono alterne, imparipennate, composte da 7-13 foglioline dalla forma ovale-lanceolata, con apice acuminato e picciolo di 3-5 cm.
Ad ogni nodo fogliare corrisponde una stipola di circa 5 mm brevemente picciolate (2-3 mm) con margine intero e lievemente ondulato.
Da giovani, sono densamente pubescenti, divengono poi glabre a fine stagione.
Fiori
È sicuramente la fioritura il tratto caratteristico che ha reso il glicine famoso in tutto il mondo. L’antesi avviene in aprile-maggio, prima della comparsa delle foglie. In questo periodo la pianta sviluppa enormi racemi fiorali penduli, lunghi anche fino a 40 cm. I singoli fiori sono di forma papilionacea, dal tipico colore azzurro-lilla o malva. Tutti i fiori si schiudono nello stesso momento e la fioritura è persistente.
I fiori di glicine sono visitati da api e altri insetti, i quali provvedono all’impollinazione.
Frutti e semi
Terminata la fioritura, dai fiori si sviluppano dei baccelli, lunghi 10-15 cm, molto compressi, di colore marrone e superficie vellutata. All’interno custodiscono da 1 a 8 semi discoidali di circa 1 cm di diametro.
I semi di glicine non sono commestibili e risultano tossici in caso di ingestione accidentale.
Come coltivare il glicine
Il glicine è una pianta estremamente rustica, che vegeta bene dal livello del mare fino agli oltre 1.000 m di altitudine. Non ha problemi a resistere al gelo, in quanto pianta caducifoglia. Le gelate tardive di aprile, però, possono mettere a rischio la bellezza della fioritura, anche se non creano problemi alla sopravvivenza.
La pianta gradisce le posizioni soleggiate, specie se coltivata nelle regioni del Nord o a quote medio alte. Si adatta anche a crescere in luoghi ombreggiati, ma in tal caso avrà fioriture più scarse e tardive.
Terreno
Il tipo di terreno ideale per coltivare il glicine è quello di medio impasto, fresco e con una buona dotazione di sostanza organica. Tuttavia, la pianta non ha particolari problemi a crescere anche in terreni più poveri e asciutti.
Il pH del suolo più adatto alla Wisteria è quello neutro o sub-acido, e rifugge invece i suoli calcarei. Infine, la pianta non ha problemi a crescere in ambiente urbano, in quanto è capace di sopportare elevati livelli di smog.
Posizione in giardino e precauzioni
La pianta di glicine è perfetta per essere coltivata a fini ornamentali e viene spesso usata per adornare delle case con giardino. Tuttavia, con il tempo e lo sviluppo esagerato, potrebbe creare problemi strutturali. A rischio sono in primis le pavimentazioni superficiali, poi le tubature, gli scarichi fognari, le recinzioni.
Il consiglio è quello di mettere a dimora la pianta lontana da questi elementi, solo i muretti con base in cemento armato non rischiano di essere sollevati.
Anche a livello aereo i fortissimi fusti possono creare dei problemi. Con il tempo, infatti, questi si attorcigliano alle inferriate, finendo per piegarle e inglobarle. Per questa ragione, il glicine ha bisogno di tutori appositi e le cancellate su cui eventualmente poggia devono essere spesse e avere un’ottima resistenza.
Sostegni
La pianta di glicine è una rampicante, dunque per crescere in maniera ordinata ha bisogno di sostegni. L’importante è fornirle al momento dell’impianto un sostegno principale molto robusto. Ad esempio, si può utilizzare un tutore in legno o in cemento, simili a quelli usati in viticoltura per la vite a pergola.
Se si usa il tutore in legno, è bene prima trattarlo contro le intemperie usando del catrame liquido (come questo).
I fusti principali cresceranno dritti intorno al sostegno e con il tempo si salderanno tra di loro formando un tronco unico.
Dal sostegno principale poi andranno diramati ulteriori appoggi laterali, utilizzando tiranti e fili d’acciaio. In questo modo faremo crescere il glicine nella forma desiderata, ovvero: a pergola, a spalliera o a colonna. Se gestire bene, questa pianta può dar vita a delle formazioni davvero spettacolari.
Quando e come si pianta il glicine
La pianta di glicine può essere piantata in due periodi, inizio dell’autunno o inizio della primavera. Per avviare la coltivazione si possono acquista piantine in vaso di 1 anno, le quali si trovano facilmente nei vivai specializzati.
Come detto, il glicine ha un grandissimo sviluppo, per cui valutate bene le distanze da strutture e altre piante. Magari vi basterà un solo esemplare per riempire il vostro spazio, altrimenti lasciate almeno 10 m tra una pianta e l’altra.
Per la messa a dimora valgono i consigli già dati per piantare un albero da frutto. Nella buca è bene aggiungere del letame maturo o del compost domestico, così da effettuare la concimazione di fondo. La pianta è rustica, negli anni seguenti non avrà bisogno di concimazioni ulteriori, se non in caso di gravi carenze.
Riproduzione
La Wisteria si può riprodurre anche artigianalmente. Le tecniche di riproduzione più adatte a questa specie sono la talea e la propaggine.
Irrigazione
L’irrigazione è necessaria solo durante la prima estate dopo la messa a dimora e se non vi sono sufficienti precipitazioni naturali. Una volta che la pianta è affrancata, non ha bisogno di interventi irrigui.
Potatura della Wisteria
La pianta di glicine ha bisogno di essere mantenuta sotto controllo con regolari interventi di potatura. Non intervenendo, si corre il rischio di essere letteralmente invasi dai lunghi fusti. A fine estate, tra i mesi di luglio e agosto, si interviene praticando tagli di ritorno sui rami dell’anno, i quali vanno raccorciati a 1 m di lunghezza. Questa operazione favorirà la differenziazione a fiore delle gemme, dunque si avranno fioriture più abbondanti nella primavera successiva. Su questi stessi rami si interviene a fine inverno, prima della ripresa vegetativa, potando a sperone, ovvero lasciando solo 4 o 6 gemme che fioriranno da lì a poco.
Altra operazione di potatura invernale è quella della rimozione dei polloni alla base del fusto principale e di eventuali rami secchi o danneggiati.
Parassiti
Per quanto rustica, la pianta di glicine soffre dell’attacco di due temibili parassiti: gli afidi e il ragnetto rosso.
Gli afidi attaccano i giovani germogli di glicine in primavera, provocando la comparsa di melate, crescita stentata e fumaggine. Il consiglio è quello di intervenire con sapone molle potassico non appena si vedono i primi insetti sulle nuove cime.
Il ragnetto rosso, invece, infesta le piante in estate, specie se il clima è molto torrido e secco. Questi minuscoli acari provocano ingiallimento fogliare e disseccamento delle foglie colpite. Per eliminarli occorre effettuare ripetute bagnature della chioma con semplice acqua, giacché l’insetto arresta il suo ciclo in condizioni di umidità.
Clorosi ferrica sulla glicine
Altro problema piuttosto comune sulle piante di glicine è la clorosi ferrica, ovvero il mancato assorbimento del ferro e di altri elementi presenti nel terreno. Questa carenza si verifica principalmente sui terreni calcarei, i quali limitano fortemente l’assorbimento del minerale.
La conseguenza della clorosi ferrica è un diffuso ingiallimento fogliare, con evidenti danni a livello estetico e fisiologico per la pianta. Per sopperire alla carenza di ferro si possono usare i chelati di ferro, un prodotto biologico, facilmente reperibile nei negozi specializzati (lo trovate qui).
Significato della Wisteria nel linguaggio dei fiori
Nella coltura orientale il glicine simboleggia l’amicizia reciproca. È leggenda che gli imperatori giapponesi, durante i lunghi viaggi di rappresentanza, portassero in dono bonsai fioriti di questa pianta, in segno di disponibilità e amicizia.
1 commento
Grazie per i mille consigli per le nostre piante.
Chiedo aiuto per il mio mandorleto che è letteralmente preso d’assalto dai pappagallini
creando danni enormi alle mandorle ancora tenere.
Vi chiedo se potete suggerirmi cosa fare per allontanarli perché è una vera e propria devastazione.
Grazie