La fusaggine (Euonymus europaeus) è una pianta appartenente alla famiglia delle Celastraceae. In autunno non passa certo inosservata, visti i suoi rami verdi, le foglie porpora e i frutti rosa. Parliamo di una pianta modesta nel periodo della fioritura, graziosa per tutta l’estate, ma che in autunno esplode con un mix di colori. I suoi frutti, inoltre, hanno una forma alquanto curiosa, che il linguaggio popolare ha perfettamente descritto con i nomi di berretta del prete o berretta del cardinale. Altro nome con cui è conosciuta la pianta è semplicemente evonimo.
La pianta è nota anche per la sua elevata tossicità e il rischio di avvelenamento in caso di ingestione dei frutti. Tuttavia, essendo una specie molto rustica, si adatta perfettamente alla coltivazione come ornamentale, in particolar modo per la formazione di siepi.
Anche l’importanza del legno di fusaggine non è da sottovalutare e trova impiego in campo artistico, nel disegno a carboncino. Scopriamo quindi le sue caratteristiche botaniche, la tecnica colturale migliore e gli utilizzi del legno.
Descrizione della fusaggine
L’Euonymus europaeus, di solito, si presenta come un arbusto folto, con molti rami. Di rado può anche assumere la forma di un piccolo albero che può raggiungere anche i 7 m di altezza. L’apparato radicale è profondo e robusto.
I giovani rami, di colore verde, sono segnati da 4 linee longitudinali suberose, che li rendono quasi quadrangolari.
I rami più anziani hanno invece la corteccia color mattone con venature verdastre.
Le foglie sono caduche, con picciolo corto e forma ovale-oblunga, ristrette all’apice. Molto raramente superano i 10 cm, sono finemente dentate e munite di un fitto reticolo di nervature traslucide ben visibili in trasparenza.
Fiori
I fiori della fusaggine sono di piccole dimensioni e poco appariscenti. Hanno colore biancastro e si trovano riuniti in infiorescenze peduncolate all’ascella delle foglie. Di solito hanno 4 petali inseriti in 4 stami su un disco carnoso, con uno stilo che sormonta l’ovario libero. La fioritura è copiosa e avviene in primavera, da aprile a giugno.
Frutti e semi
I frutti della fusaggine sono delle capsule carnose, dapprima verdi, poi di un bel rosa, fino al rosso intenso della piena maturazione. Hanno 4-5 lobi che si aprono a maturità e scoprono dei semi di color arancione vivo e brillante. Questi semi, deiscenti e duri, maturano a inizio autunno, ma sono molto persistenti sui rami spogli della pianta, per cui regalano macchie di colore anche in pieno inverno.
Alla particolare conformazione di questi frutti è dovuto il nome volgare di berretta del prete.
Tossicità della fusaggine
I frutti della fusaggine sono molto tossici e sono stati responsabili, nel corso della storia, di numerosi avvelenamenti. Le foglie dell’arbusto non sono meno velenose.
La tossicità è attribuita a un glucoside, l’evonimina, il quale ha effetti deleteri sull’uomo e sugli animali erbivori. L’ingestione a bassi dosaggi provoca gravi disturbi gastro-intestinali. A dosaggi alti, invece, i rischi sono sincopi, convulsioni e morte.
Per questo motivo la fusaggine non è molto diffusa nei giardini pubblici. Se si decide di coltivarla scopi ornamentali, dunque, bisogna avere ben chiari questi pericoli e magari evitare del tutto la coltura se c’è il rischio che la pianta venga in contatto con bambini e animali domestici.
Infine, per quanto riguarda gli uccelli, questi vedono nella pianta un’ottima fonte di cibo invernale, dato che riescono a mangiarne e a digerirne i frutti senza problemi.
Come coltivare la fusaggine
L’Euonymus europaeus, come suggerisce il nome, è una specie che cresce spontanea in tutta Europa, prevalentemente nei boschi di latifoglie. Non teme il gelo e il caldo estremo, soffre però molto le zone ventose. Può crescere sia in pieno sole che in mezz’ombra.
Per quanto riguarda il terreno, è abbastanza indifferente alla natura mineralogica del suolo, rifugge solo i terreni con pH eccessivamente acido.
Cresce anche nei terreni argillosi e compatti, ma prospera molto bene nei suoli profondi, freschi e sufficientemente ricchi di sostanza organica.
Come moltiplicare la fusaggine
La fusaggine si moltiplica facilmente con la semina diretta o con la tecnica della propaggine. La semina si effettua in autunno all’aperto, quando i frutti si aprono e scoprono i semi, utilizzando un miscuglio di terriccio universale e sabbia. I semi si pongono a 1 cm di profondità e germogliano nella primavera successiva. Il semenzaio va tenuto in un luogo ombreggiato, in pratica simulando quello che è l’habitat naturale della pianta. Le piantine nate da seme vengono allevate in vaso durante i primi due anni, prima della messa a dimora definitiva.
Come creare una siepe
Per creare una siepe le piantine di fusaggine devono essere messe a dimora in modo molto fitto. Consigliamo una distanza di 30 cm tra una pianta e l’altra.
Per far ingrossare la base, e quindi infoltire la siepe, bisogna tagliare l’apice della pianta.
Irrigazione
L’irrigazione della fusaggine è necessaria solo durante il periodo della crescita in vaso e nell’estate del primo anno, dopo la messa a dimora.
Non bisogna esagerare con l’acqua, in quanto si potrebbero causare dei marciumi radicali molto dannosi.
Concimazione
La pianta beneficia di una concimazione organica nel momento del trapianto, utilizzando letame maturo, compost domestico o humus di lombrico.
Negli anni successivi, nei mesi autunnali si può ammendare il terreno intorno al colletto con i sopra citati fertilizzanti organici.
Potatura
La fusaggine reagisce molto bene agli interventi di potatura. Nella cura periodica della siepe si possono tagliare i rami che fuoriescono dalla “struttura”, in modo da mantenerla più in ordine possibile. I tagli possono anche riguardare l’eliminazione dei polloni per il mantenimento della eventuale forma ad alberello.
Parassiti e malattie
L’evonimo è una pianta estremamente rustica. A livello di parassiti, il più problematico è la cocciniglia, da trattare nel periodo invernale facendo ricorso all’olio bianco minerale (che trovate qui) e a lavaggi con sapone molle potassico.
Per quanto riguarda le malattie, il rischio maggiore è rappresentato dal mal bianco, da prevenire usando bicarbonato di sodio o zolfo in polvere (che trovate qui).
Usi tradizionali del legno
Anticamente il legno di fusaggine aveva numerosi utilizzi. Si tratta di un legno di buona qualità, color giallo-chiaro, omogeneo, di grana fine. È facilmente lavorabile, dunque è adatto a lavori di intarsio e lavori minuti al tornio. In passato anche i liutai lo utilizzavano. Con il legno di fusaggine si facevano numerosi oggetti domestici come le forme per il burro o i pani di spezie, aghi per lavori a maglia, cavicchi, stuzzicadenti, cannelli di pipe…
Fusaggine carboncino
Gli usi tradizionali del legno di fusaggine sono stati progressivamente abbandonati, tranne uno, quello dei carboncini. Chi parla della fusaggine al giorno d’oggi, non pensa al piccolo albero, bensì al bastoncino nero dei disegnatori. I bastoncini devono la loro dolcezza alla finezza e all’omogeneità del legno di questa pianta, il quale viene carbonizzato in vasi chiusi. I carboncini da disegno, i fusaggini, si trovano nei negozi specializzati di artistica.