L’upupa è un uccello che appartenente all’ordine Bucerotiformes, famiglia Upupidae. La specie presente nel nostro areale è l’Upupa epops, detta anche upupa comune e upupa eurasiatica. Una delle prime peculiarità di questo curioso uccello è proprio nel nome, upupa, di origine latina. Si tratta di un nome onomatopeico, che richiama il tipico verso dei maschi della specie nei rituali di accoppiamento e che risuona come un cupo hup-hup-hup trisillabico. Questo volatile non passa di certo inosservato, grazie ai suoi colori appariscenti, la tipica “cresta” e il lungo becco, anche se in genere non è facile incontrarlo per via delle sue abitudini schive e solitarie. Ad ogni modo, non tutti sanno che l’upupa è un uccello utile nell’orto e in generale in agricoltura, per via delle sue abitudini alimentari che ne fanno un valido alleato nella difesa biologica delle coltivazioni.
Conosciamola quindi meglio, analizzando le sue caratteristiche morfologiche e le abitudini di vita.
Aspetto dell’upupa
L’upupa è alta 25-32 cm ma ha un’apertura alare vicina al mezzo metro. Il piumaggio è marrone-arancio sul corpo, bianco e nero a strisce orizzontali su ali e coda. Sul capo è fornita di un ciuffo erettile di penne con macchie bianche e nere, tenuto retratto e schiacciato in volo o in condizioni di quiete. Si rizza a mo’ di cresta, invece, nei momenti di allerta o nei rituali di accoppiamento. Altra peculiarità è il becco, leggermente più largo alla base, molto sottile per il resto della lunghezza e ricurvo verso il basso nella parte finale, può essere grande fino a 2-3 volte il capo. Le zampe sono tozze e robuste, grigiastre, con 4 dita con unghie ricurve (una rivolta posteriormente).
Gli occhi sono piccoli, quasi neri e con pupilla tondeggiante. Non esistono particolari differenze tra maschi e femmine, se non le dimensioni minori, a parità di età, di quest’ultime.
Accoppiamento dell’upupa
L’upupa è un uccello monogamo, ma solo per una stagione riproduttiva, nel corso degli anni le coppie si dividono e cercano altri partner. Il corteggiamento avviene ad opera del maschio, con una sorta di parata nuziale, in cui apre a ventaglio la cresta, muovendo la testa verso il basso con il becco semichiuso, per attirare l’attenzione delle femmine. A questa danza si accompagna il tipico verso, un suono molto soffice e ripetuto: hup-hup-hup. Questo momento di corteggiamento dura a lungo, con il maschio che non smette di seguire la femmina, continuando a emettere il verso. Durante il periodo riproduttivo i maschi di upupa sono molto territoriali e scacciano i rivali.
Per convincere le femmine, portano altresì dei doni in cibo. Quando la femmina cede alle lusinghe dei maschi, risponde anch’essa con un verso, ma più corto e sospirato. L’accoppiamento avviene all’altezza del terreno.
Nidificazione
L’upupa è in grado di nidificare in luoghi diversi, di solito nelle cavità degli alberi, negli anfratti delle rocce, nei muri a secco, negli edifici rurali abbandonati nelle campagne.
Una particolarità è che all’interno del nido vengono accumulati dall’upupa gli escrementi, sia degli adulti che dei pulcini. Quest’azione ha un duplice scopo, tenere lontani i predatori (piccoli mammiferi e serpenti) e attirare gli insetti di cui l’uccello si nutre. Il periodo dell’ovodeposizione è di solito compreso tra aprile e maggio. Le uova sono di colore bianco-grigiastro e vengono deposte in numero da 4 a 7. Il periodo d’incubazione dura dai 15 ai 18 giorni, con l’upupa femmina che resta con i piccoli dopo la schiusa per circa altri 15 giorni. In questo periodo è compito dell’upupa maschio procacciare il cibo per la prole.
Tecniche di difesa
L’upupa, nelle prime fasi della sua crescita, sviluppa la ghiandola dell’uropigio, che viene usata soprattutto a scopi difensivi nel nido, con la secrezione di una sostanza maleodorante di colore nerastro, che ricorda l’odore della carne in putrefazione. Questa viene rilasciata nel nido e sulle piume stesse dell’uccello insieme ad altri escrementi, come detto, a scopi protettivi. Questa sostanza maleodorante può essere scagliata direttamente dall’upupa verso gli aggressori, come ad esempio gli uccelli rapaci.
A terra, l’upupa è in grado di difendersi con l’atteggiamento, appiattendosi al suolo e aprendo a filo del terreno le ali e la coda, ma con la testa alta. Questa posizione, in grado di mettere ben in vista il piumaggio bianco e nero, rompe il contorno dell’animale e confonde i predatori.
Volo dell’upupa
Anche il volo dell’upupa ha dei tratti caratteristici. Le ali sono fortemente digitate e vengono battute dall’uccello a intervalli regolari. Grazie a questo battito d’ali, l’upupa è in grado di volare compiendo percorsi sinusoidali, che ricordano molto quelli di una grossa farfalla. La particolare conformazione delle ali consente inoltre di effettuare cambi di traiettoria improvvisi e ripetuti in veloce successione, in modo da seminare facilmente eventuali inseguitori minacciosi.
Alimentazione e utilità nell’orto dell’upupa
L’upupa è un uccello con abitudini diurne, che trascorre il giorno alla ricerca di cibo. Si nutre fondamentalmente di insetti, in particolare quelli terricoli, e questo già dice tanto sulla sua utilità in un orto biologico. Basti pensare che si nutre di larve, crisalidi, stati intermedi e adulti di: grillotalpa, maggiolino, processionaria del pino, dorifora della patata, oziorrinco, punteruolo nero del fico, capnodio delle drupacee, limacce, formiche, ecc. Tutte presenza minacciose per le nostre piante.
In che modo caccia gli insetti
L’abilità dell’upupa come cacciatrice è dovuta fondamentalmente al suo lungo becco, in grado di esplorare il terreno in profondità, senza lasciar scampo ai malcapitati. Grazie al suo becco riesce a scovare le gallerie sotterranee degli insetti e, se non riesce a raggiungerle direttamente, si aiuta scavando con le zampe. Anche la vista dell’uccello è molto sviluppata e riesce a individuare facilmente insetti in fuga per via della sua presenza. Raramente, l’upupa integra la sua dieta a base di insetti con piccoli invertebrati e anfibi, come lucertole e rane. Ancor più raramente si nutre di piccole bacche o semi.
Habitat e conservazione
Nel nostro Paese l’upupa è presente in tutte le regioni, con preferenza per quelle meridionali. Nelle zone più fredde delle Alpi e dell’Appennino la si può trovare solo nella vallate più miti. Predilige le zone rurali, con scarsa urbanizzazione. Essendo un uccello migratore, passa l’inverno in zone più calde, per poi fare ritorno nell’area del Mediterraneo in primavera. In stagioni invernali molto miti e secche, può capitare, in alcune zone, di incontrarla anche in inverno.
A livello ambientale il suo habitat preferito è rappresentato dai prati soleggiati e non troppo rigogliosi, dai frutteti assolati, dai boschetti radi, gli orti, i terreni coltivati, gli uliveti e i vigneti. Tutti luoghi preferibilmente esposti a Sud.
A volte la troviamo negli sterrati dove ama fare dei bagni di sabbia.
Upupa e uomo
Ovviamente, la minaccia per la sopravvivenza dell’upupa è rappresentata dall’uomo, in particolare dalle attività agricole condotte con metodi tradizionali e massiccio uso di pesticidi, che in pratica azzerano le fonti di cibo dell’uccello e i suoi habitat preferiti. Se volete accogliere l’upupa nel vostro terreno, potreste pensare di predisporre un rifugio come una casetta per gli uccelli. L’upupa è una specie protetta in Italia ai sensi della legislazione venatoria (Art. 2, l. 157/92), soprattutto grazie all’attivismo delle associazioni ambientaliste, come ad esempio la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), di cui l’upupa è addirittura il simbolo.