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Il cervo volante (Lucanus cervus) è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, superfamiglia Scarabaeoidea, famiglia Lucanidae. Questo lucanide, diffuso in tutta Europa, in Italia è presente soprattutto nelle regioni centro-settentrionali. È tra i coleotteri europei più grandi, sicuramente tra i più appariscenti, e deve il suo nome volgare all’aspetto inconfondibile degli esemplari maschi, dotati di appendici mandibolari che ricordano, per l’appunto, il palco di corna di un cervo. Purtroppo questo splendido insetto con le corna è sempre più raro e la sua sopravvivenza è minacciata dall’attività umana.
In quest’articolo conosciamo le sue caratteristiche morfologiche, le abitudini e i rischi per la conservazione della specie.
Descrizione del cervo volante maschio
Il Lucanus cervus è un coleottero con un accentuato dimorfismo sessuale, dunque è importante distinguere gli esemplari maschili da quelli femminili.
I maschi sono nettamente più grandi e possono raggiungere gli 8 cm di dimensione. All’interno dello stesso gruppo però esistono esemplari più piccoli, differenza probabilmente dovuta alla disponibilità di cibo nello sviluppo larvale.
Il colore di fondo è nero lucente, con sfumature marroni anch’esse brillanti.
Il capo è più largo del resto del corpo, di forma subquadrangolare, armato di due forti mandibole falciformi, lunghe quanto il capo e il pronoto insieme, con la punta biforcata e con un forte dente posto quasi a metà del margine interno.
Il pronoto è diviso dal resto del corpo e ha forma quadrangolare. Infine le elitre, lisce, affusolate e con contorno arrotondato, all’apertura dispiegano due grosse ali trasparenti con grosse venature ocra.
Da queste caratteristiche morfologiche uniche nasce il nome di cervo volante.
A cosa servono le grosse mandibole?
Una prima curiosità sul cervo volante, maschio, è legata alle grosse mandibole di cui è fornito. Queste vengono usate nei combattimenti messi in scena durante il periodo dell’accoppiamento, per contendersi le femmine sottomettendo i rivali. In realtà hanno più che altro un ruolo scenico, in quanto molto pesanti e difficili da serrare strette e quindi risultare davvero offensive in combattimento.
Servono anche per bloccare la femmina durante l’accoppiamento.
Descrizione del cervo volante femmina
La femmina del cervo volante come detto è più piccola, arriva al massimo a 6 cm di lunghezza. È interamente nero lucente, di forma regolare, con il capo e le mandibole più piccole. Le mandibole delle femmine, benché meno appariscenti, sono più forti e pratiche. Riescono a scavare nel legno e in profondità nel terreno, nonché a ad essere efficaci a scopo difensivo contro potenziali piccoli predatori.
Larve di cervo volante
Le larve di Lucanus cervus sono di tipo oligopode e melolontoide, anch’essa dotate di robuste mandibole che usano per scavare il legno. A maturità raggiungono 10-11 cm di lunghezza. Il periodo di sviluppo larvale è molto lungo, può durare infatti fino a 5 anni.
Piante ospiti
Il cervo volante vive a spese degli alberi morenti o delle ceppaie in disfacimento nel bosco. I suoi alberi preferiti sono le querce, ma è possibile anche che si trovino su faggio, castagno, gelso, pioppo e salice.
I coleotteri adulti si nutrono invece della linfa che fuoriesce da ferite presenti sul tronco delle piante.
Per questi motivi i cervi volanti non sono pericolosi per le piante ospiti, in quando non danneggiano piante sane, anzi le larve contribuiscono alla decomposizione della sostanza organica.
Ciclo di vita
I nuovi adulti di Lucanus cervus volano tra giugno e luglio. Il loro ciclo di vita è piuttosto breve: i maschi muoiono già in agosto, le femmine tra settembre e ottobre.
Di giorno rimangono nascosti tra le foglie del bosco o nei pressi delle piante, per poi muoversi di sera, compiendo voli tra una pianta e l’altra, cadendo spesso al suolo.
I maschi, richiamati in gruppi dalle femmine, finiscono per contendersele lottando.
Le femmine, che raramente volano, si spostano sul terreno e depongono le uova in maniera isolata, alla base delle ceppaie.
Le larve neonate si nutrono dapprima di humus, poi penetrano nel legno scavando profonde gallerie nelle radici. Il loro sviluppo è completato in 5 anni, poi maturano e si impupano in un bozzolo fabbricato con detriti legnosi, impastati con escrementi e saliva, a una profondità variabile fra 15 e 50 cm. Qui compiono la metamorfosi.
Minacce alla sopravvivenza
Un tempo il cervo volante era un coleottero molto comune nei nostri boschi. In natura i suoi predatori sono numerosi, ad esempio uccelli come cornacchie e ghiandaie, e mammiferi come volpi e mustelidi. Le larve invece vengono cercate dai cinghiali quando scavano alla base degli alberi.
Ma la minaccia alla sopravvivenza del cervo volante non è rappresentata dai suoi nemici naturali, ma dall’uomo. In ambito forestale la pratica di rimozione continua dei vecchi tronchi modifica sensibilmente l’habitat naturale e riduce la disponibilità di cibo a disposizione del coleottero.
Non dimentichiamo poi i danni prodotti dagli incendi boschivi.
Regolamenti
Per questo motivo Lucanus cervus è annoverato tra le cosiddette “specie bandiera” (flagship species) per la protezione dell’ambiente a livello europeo, quindi inserita nell’Allegato II della Direttiva Habitat (CEE/92/43 del 1992), che regolamenta la conservazione dell’ambiente naturale e delle specie selvatiche di flora e fauna.
Il cervo volante è altresì incluso nella Convenzione di Berna, per la conservazione della vita selvatica e dei suoi biotipi in Europa.
Altre disposizioni e leggi regionali tutelano la specie in Italia.
Curiosità
Il cervo volante ha da sempre avuto una certa importanza nella cultura popolare. Alla sua presenza era attribuito un significato benefico e di fortuna, ad esempio gli antichi romani utilizzavano come amuleto le grandi corna dei maschi, con cui costruivano collane da mettere al collo dei bambini come protezione dalle malattie.
Questo coleottero, per la sua bellezza e originalità, è inoltre tra i più ricercati in assoluto tra gli appassionati di entomologia.
1 commento
Grazie mille di cuore per le preziose informazioni