La ghiandaia (Garrulus glandarius) è un uccello appartenente all’ordine Passeriformes, famiglia Corvidae. Nel nostro paese è presente in tutte le regioni, in Sicilia con la sottospecie G. g. albipectus e in Sardegna con la sottospecie endemica G. g. ichnusae. È famosa per le sue capacità “sonore”, che le sono valse il nome di imitatrice dei boschi e che l’hanno portata alla ribalta nella fortunata saga cinematografica Hunger Games. Ma la ghiandaia riveste anche un importante ruolo ambientale, date le sue particolari abitudini alimentari, che analizzeremo meglio tra poco.
Vediamo quindi, ora, tutto quello che c’è da sapere su questo straordinario volatile.
Descrizione della ghiandaia
La ghiandaia è un uccello di medie dimensioni, alto circa 35 cm, con un’apertura alare dai 52 ai 58 cm e un peso dai 140 ai 170 g. Ha un aspetto compatto e robusto, avendo forme raccorciate, becco corto, grosso e leggermente uncinato nella parte finale. La testa è squadrata, con sopra delle penne che all’occorrenza si rizzano e formano una sorta di cresta. Le zampe sono anche loro molto robuste, mentre la coda è allungata e schiacciata, con parte finale cuneiforme.
I colori
Il piumaggio della ghiandaia è piuttosto folto, soffice, simile nei colori tra gli esemplari maschili e femminili. Nelle parti superiori, le piume sono rosa-brunastro, con sfumature grigie sul dorso e sulle scapolari. Le parti sopra e sotto al becco, invece, sono bianche, così come il contorno degli occhi, quest’ultimi dal caratteristico colore grigio-azzurro. Il becco è nero-corneo. Ai lati del becco è poi presente una sorta di “baffo” nero, curvato verso il basso fino al margine superiore del collo.
Il sottocoda e il ventre sono bianchi, come pure il groppone e il sopracoda. La coda è completamente nera. Le remiganti (piume) primarie sono bruno-nerastro, macchiate di blu e bordate di bianco all’esterno. L’alula e parte delle copritrici dell’ala sono azzurro-acceso, barrate di nero. Infine, le zampe sono bruno pallide. Insomma, si tratta di una splendida colorazione variegata.
L’habitat della ghiandaia
La ghiandaia nel nostro paese è una specie nidificante sedentaria, migratrice irregolare, ovvero si sposta in zone più calde solo in caso di inverni particolarmente rigidi. Come detto, è presente ovunque, con una maggiore densità di popolazione nelle fasce sub-collinari e montane, fino 1700-1800 m di altitudine. L’habitat preferito, però, sono i boschi di latifoglie (lecceti, quercete, faggete, castagneti, boschi misti) e conifere (pinete e lariceti). In generale, ama le zone coperte da vegetazione molto fitta, ma si spinge alla ricerca di cibo nei campi e nei frutteti coltivati in prossimità dei boschi. Ad ogni modo, la troviamo anche nei parchi pubblici.
Comportamento e abitudini
L’indole della ghiandaia è sospettosa, non ama apparire allo scoperto e, in genere, mantiene un comportamento molto prudente. Vive in coppia, ma spesso forma piccoli gruppi, rispettando comunque una certa indipendenza territoriale. È un tipico uccello arboricolo, in grado di spostarsi tra i rami delle diverse stratificazioni arboree con una certa agilità, compiendo brevi voli o lunghi salti. Sul terreno si muove saltellando in maniera impacciata, così come non è molta aggraziata nei voli in ambiente aperto, dove procede in maniera irregolare.
Il verso della ghiandaia
La ghiandaia è un uccello rumoroso e vivace, il suo verso è caratteristico e inconfondibile, e viene emesso come richiamo nelle stagioni calde. Risuona spesso nel bosco, in modo aspro e stridente. Inoltre, è un volatile famoso per essere “l’imitatrice dei boschi”. In pratica riesce ad imitare alla perfezione i versi e i suoni percepiti nell’ambiente circostante, anche la voce umana. Grazie alle sue capacità imitatorie, questo uccello riesce a difendersi dai potenziali predatori, confondendoli e rendendosi praticamente invisibile.
Accoppiamento
Essendo un uccello monogamo, la ghiandaia forma coppie che vivono insieme per molti anni. Nelle zone più calde, già nei mesi di gennaio e febbraio avviene il rituale dell’accoppiamento, altrove in aprile e maggio. In questi periodi si può assistere a delle vere e proprie cerimonie di gruppo sui rami di uno stesso albero. Il maschio corteggia la femmina emettendo suoni rauchi e sgraziati, portando altresì preziose offerte di cibo. La deposizione avviene una volta l’anno, solitamente in primavera, con la femmina che depone 5-6 uova.
I nidi di ghiandaia
Entrambi i sessi della ghiandaia contribuiscono alla costruzione del nido, prediligendo gli alberi più grandi del bosco. Solitamente il nido viene costruito tra i 2 e i 5 m di altezza, ma può essere realizzato anche più in alto. Il nido viene fatto in maniera piuttosto semplice con dei rami intrecciati, ma all’interno è tappezzato di radici, fili d’erba e crini. Dopo la deposizione, entrambi i genitori provvedono alla covata, che dura circa 16-17 giorni. Una volta schiuse le uova, i piccoli di ghiandaia vengono accuditi dai genitori nel nido per 19-20 giorni.
Alimentazione e importanza ambientale
Quando parliamo della ghiandaia, parliamo di un uccello praticamente onnivoro. Come suggerisce il suo stesso nome volgare, però, è ghiotta di ghiande e bacche, di cui fa incetta nei boschi. Una sua caratteristica è quella di fare scorte per l’inverno, facendo delle piccole buche nel terreno. Con questa attività, la ghiandaia contribuisce a seminare il bosco, diffondendo le specie vegetali di cui si nutre, in quanto molti dei semi conservati come scorta andranno a germogliare. Le preferenze di questo volatile sono per ghiande di quercia, frutti del faggio, castagne, noci, nocciole, more, sorbi. Tra i frutti coltivati, i preferiti sono mele e fichi. Oltre alla componente vegetale, poi, la ghiandaia, nel periodo della riproduzione, che richiede molte energie, integra la sua dieta con insetti adulti, larve, piccoli rettili e mammiferi. In particolare, è un’abile cacciatrice di processionaria del pino, rispetto alla quale rappresenta un elemento di contenimento naturale.
Rischio di estinzione
La ghiandaia non è considerata una specie a rischio nell’areale Europeo. Tuttavia, la continua deforestazione, gli incendi, l’uso di pesticidi, la caccia consentita in alcuni periodi dell’anno, ne diminuiscono la popolosità della specie e intaccano l’equilibrio dell’eco-sistema, pregiudicando senza ombra di dubbio l’utilità ambientale di questo uccello.
8 commenti
Perché al mio giardino le foglie e le cime dei pomodori si seccano e c’è qualche pomodoro che casca verde prima che si matura? Grazie mille
Molto bello ed esauriente l’articolo sulla Ghiandaia da me praticamente sconosciuta in tutti i suoi aspetti particolari.
L’articolo mi ha anche confermato che la pratica della caccia è una attività deleteria per la conservazione dell’ecosistema. Grazie
Mi chiedo se si ciba o si ciberebbe anche di popilia japonica.
buonasera, non si vedono più le foto allegate ai vostri articoli, come mai ???
mario bucciarelli
Siete certi che la ghiandaia si nutre anche della processionaria? Se fosse possibile vorrei conoscere la fonte di questa affermazione. Ci sarebbe molto utile, considerando che dalle mie parti, siamo invasi dalla processionaria. Inoltre sarebbe utile per noi, sapere se si nutre delle larve quando sono ancora nel bozzolo o quando ne sono già usciti! GRAZIE.
Ciao Livio, allora, la prima considerazione da fare è che le ghiandaie sono uccelli onnivori, quindi si nutrono praticamente di tutto, dai semi agli insetti, fino alle carcasse. Per cui, anche se si tratta di volatili prevalentemente granivori, in una zona infestata da facili prede, come le larve degli insetti (e dunque anche le larve di processionaria del pino), non hanno grossi problemi a intervenire, anzi. Ad ogni modo, per maggiori dettagli sulle sue abitudini alimentari, che sono veramente varie, puoi approfondire qui.
Credo sempre che ci sia un errore di interpretazione! So benissimo che la ghiandaia è un corvide, il punto è proprio questo, io vivo alle pendici dell’Etna, dove corvidi di ogni genere non mancano, se questi si nutrissero anche della processionaria dovrebbe ristabilirsi un certo equilibrio, invece non è così!
Sì, è probabile che ci sia un errore di interpretazione. Proviamo a rimettere un po’ di ordine. Il punto è che, anche se la ghiandaia può nutrirsi in parte di larve di processionaria, non è certo lei la soluzione definitiva a un problema così vasto e drammatico (nell’articolo è chiaro che non si afferma questo). Precisato ciò, per piccole infestazioni, se questo è il tuo problema, ci sono uccelli più specializzati (puoi leggere qui quali sono), ma anche in questo caso non è detto che si possa trattare di una soluzione sempre efficace. Speriamo di aver chiarito il tuo dubbio.