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La nepitella (o mentuccia), è una pianta spontanea e aromatica, ampiamente diffusa in tutte le regioni italiane. Sprigiona un profumo inconfondibile, che accompagna le passeggiate degli appassionati lungo prati e sentieri. Anticamente veniva usata in erboristeria per le sue proprietà officinali, un utilizzo oggi in declino, ma che val la pena di rivalutare. Ha inoltre diverse proprietà benefiche per l’organismo. La pianta vanta anche un’ottima tradizione culinaria ed entra in alcune preparazioni tipiche regionali, per questo è nota anche con nomi tipici locali, quali: nepetella, nepeteja, nebidedda, nitipitedda ecc. Infine, ha una grande importanza anche dal punto di vista ambientale, essendo mellifera, ossia molto gradita alle api.
Scopriamo quindi tutti i segreti della nepitella.
Le caratteristiche botaniche della nepitella
La nepitella, nome scientifico Calamintha nepeta, è una pianta aromatica perenne della famiglia botanica delle Lamiaceae (o Labiateae). Emana un forte odore di menta, per cui in linguaggio volgare viene chiamata mentuccia comune o selvatica. Pur appartenendo alla stessa famiglia della più nota menta piperita, le due specie sono diverse tra loro. La nepitella è formata differisce per via di una penetrante radice rizomatosa, da cui si diramano numerosi fusti stoloniferi, in parte striscianti al suolo. In altezza la pianta può superare i 50 cm e nel complesso forma un bel cespuglio. I fusti hanno sezione quadrangolare, sono pelosetti in superficie e ramificati in alto. Le foglie, la parte più aromatica, sono opposte, di forma ovata, ricoperti di peluria, margine lievemente dentato e apice sub-acuto.
I fiori della mentuccia e l’importanza per le api
La nepitella è una pianta mellifera. I fiori sono piccoli e di colore lilla, riuniti a peduncolo nella parte terminale o all’ascella delle foglie in alto. Nel loro insieme formano un’infiorescenza composta. L’importanza per le api è dovuta al particolare periodo di fioritura, che va dalla fine dell’estate all’autunno. È questo un periodo scarso di fiori, per cui il nettare e il polline della nepitella rappresentano un’importante fonte di cibo per le api. Difficilmente si riesce a produrre il miele monoflora di nepitella, in quanto la pianta viene usata dagli apicoltori per lasciare alle api la possibilità di accumulare riserve per l’inverno.
Habitat della mentuccia comune
La nepitella è una pianta molto rustica e adattabile. Cresce negli incolti, tra i muri a secco di campagna, nei prati, ai bordi delle strade, in terreni difficili con condizioni di siccità.
La troviamo dalla bassa collina fino alla montagna.
Periodo di raccolta
Il momento migliore per raccogliere la mentuccia è durante il lungo periodo di fioritura, quando il suo aroma è al massimo, con gli oli essenziali più concentrati. La pianta in inverno secca la parte apicale, ma è pronta a ripartire ancora più rigogliosa in primavera. Anche tagliandola alla base è in grado di ricrescere, anzi si rinforza. Per questi motivi la nepitella non viene coltivata, tanto è comune e facile da riprodursi in modo naturale.
Proprietà della nepitella
La mentuccia comune è ottima come pianta officinale. Si utilizzano sia le foglie che i fiori, basta quindi coglierla in fioritura e farla seccare in un luogo fresco e asciutto. Si conserva bene in sacchetti di carta e poi si utilizza per tisane, infusi e decotti. Ha una vasta gamma di attività biologiche, tra cui proprietà antimicrobiche, antiossidanti e antinfiammatorie, nonché proprietà antiulcera e insetticide. Gli usi più comuni sono come diaforetico, espettorante, febbrifugo e stomachico. Le preparazioni domestiche con la nepetella sono inoltre indicate per disturbi gastrointestinali, ma anche per alleviare i dolori mestruali. L’uso della pianta è però sconsigliato alle donne in gravidanza.
La nepitella in cucina
È in gustose ricette tipiche regionali che la nepitella ancora oggi viene ampiamente utilizzata. Le regioni in cui è più ricercata sono senza dubbio il Lazio e la Toscana, specie nelle zone della Tuscia e della Maremma. In Sicilia viene usata per il condimento delle olive in salamoia. In generale, è perfetta per accompagnare piatti a base di funghi, carciofi e melanzane. Famosi in tutto il mondo sono infatti i carciofi alla romana, di cui la nepitella è ingrediente fondamentale. In cucina si utilizza prevalentemente fresca, ma anche secca va bene, un po’ come l’origano.
Di seguito, proponiamo due semplicissime ricette con la nepitella, alla portata di tutti e perfette per esaltare il gusto delle pietanze e valorizzare l’aroma di questa pianta.
Carciofi in umido con nepitella
Ingredienti (per 6 persone)
- 6 carciofi
- 1 spicchio d’aglio
- un mazzetto di nepitella fresca
- 100 g di farina
- 3 pomodori tipo San Marzano
- sale, pepe nero, olio e.v.o. q.b.
Preparazione
Iniziamo mondando i carciofi, che andranno privati delle barbette e tagliati in quarti. Una volta puliti li passiamo nella farina e li facciamo rosolare in padella nell’olio, condendo con sale e pepe nero. In un ripiano a parte, tritiamo finemente la nepitella fresca insieme all’aglio. Uniamo subito ai carciofi appena rosolati in padella e facciamo proseguire la cottura fino a quando il liquido delle verdure non si sia asciugato. A questo punto uniamo i pomodori in precedenza tagliati a dadini e continuiamo a cuocere, finché non si forma una salsa densa con il sugo rilasciato dai pomodori.
Tagliatelle ai funghi e nepitella
Ingredienti (per 4 persone)
- 400 g di funghi freschi (porcini o rositi)
- 400 g di tagliatelle fatte in casa
- 2 rametti di nepitella
- 1 spicchio d’aglio
- 1 bicchiere di vino bianco secco
- sale, olio e.v.o. e pepe nero
Preparazione
Puliamo i funghi dalla terra e saltiamoli in padella con olio e aglio. Aggiungiamo la nepitella tritata e sfumiamo col vino bianco. A fine cottura saliamo e pepiamo. Cuociamo le tagliatelle, scoliamole quando sono ancora al dente e terminiamo la cottura nel sughetto.