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La Monarda didyma è una pianta della famiglia delle Lamiaceae (o Labiatae), stretta parente di altre piante aromatiche più conosciute, come ad esempio il rosmarino e la salvia. Si tratta della specie più famosa del genere Monarda, che raggruppa anche altre interessanti piante. La Monarda didyma si coltiva per l’aroma inebriante delle sue foglie, che le hanno valso il nome di pianta bergamotto, anche se botanicamente non ha nulla a che vedere con il rinomato agrume calabrese. Quest’erba aromatica regala anche una spettacolare e prolungata fioritura e per questo la coltivazione ha anche valore ornamentale. Inoltre, si può annoverare tra le piante officinali, in quanto ricca di proprietà benefiche per l’organismo.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere e come si coltiva la monarda.
Origini, storia e curiosità sulla Monarda didyma
La Monarda didyma è originaria del Nord America, in particolare della regione delle Grandi Pianure e delle zone adiacenti alle Montagne Rocciose. La pianta è stata utilizzata per scopi medicinali e culinari dalle tribù di nativi americani, tra cui gli Irochesi, i Mohawk e i Menominee. Questa pianta è anche conosciuta come Tè Oswego perché veniva utilizzata dalle tribù nativo americane della regione di Oswego (oggi stato di New York) come tè a base di erbe. La bevanda veniva preparata facendo bollire le foglie della pianta in acqua, e veniva utilizzata per trattare problemi di stomaco e febbre.
Una curiosità storica legata alla pianta riguarda il fatto che è stata utilizzata come sostituto del tè durante la Guerra d’Indipendenza americana. Durante il blocco navale imposto dagli inglesi alle colonie americane, il tè inglese divenne molto difficile da ottenere e i coloni dovettero trovare alternative locali. La Monarda didyma venne quindi utilizzata per produrre una bevanda simile al tè e chiamata Tè della Libertà.
Infine, è stata una delle prime piante coltivate negli Stati Uniti a scopo ornamentale. Nel 1740, il giardiniere inglese John Bartram inviò delle piante di Monarda didyma dalla Pennsylvania al giardino botanico di Kew a Londra, dove divennero molto popolari.
Com’è fatta la pianta di Monarda didyma?
La Monarda didyma è una pianta erbacea perenne che emette lunghi fusti che possono raggiungere fino a 1 m di altezza. Nel complesso la pianta forma dei cespugli abbastanza folti e tappezzanti. Le foglie sono opposte e lanceolate, con una lunghezza variabile. Sono di colore verde intenso e hanno un odore agrumato e aromatico quando vengono sfregate. I fiori sono grandi e appariscenti, con un diametro di circa 2,5 cm. Hanno una forma tubolare e sono disposti in verticilli su steli alti e robusti. I colori dei fiori possono variare dal rosso al rosa, al viola e al bianco, a seconda della cultivar.
Quando fiorisce la monarda?
La Monarda didyma fiorisce in estate, solitamente da giugno a settembre a seconda della fascia climatica. I fiori sono particolarmente attrattivi per le api e gli altri insetti impollinatori, che ne ricavano polline e nettare. In giardino regalano una nota di colore molto accesso che di certo non passa inosservata.
Quali sono le altre specie di piante del genere Monarda di valore officinale?
Come accennato il genere comprende numerose specie di piante aromatiche e officinali.
Tra le più note e coltivate segnaliamo:
- Monarda fistulosa: comunemente nota come “bergamotto selvatico”, anche questa specie è originaria del Nord America. Viene utilizzata in erboristeria per le sue proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie;
- Monarda citriodora: questa specie ha le foglie con uno spiccato aroma di limone e viene utilizzata come infuso per alleviare lo stress e l’ansia;
- Monarda punctata: è utilizzata in erboristeria per le sue proprietà antispasmodiche e analgesiche.
Come si coltiva la monarda?
La Monarda didyma è una pianta che vegeta ottimamente in climi temperati e freschi, non sopporta infatti il caldo arido. La pianta può resiste bene a basse temperature, ma potrebbe essere danneggiata dal gelo intenso e prolungato.
La monarda ha bisogno di un luogo ben illuminato per crescere e fiorire al meglio, ma può soffrire le esposizioni in pieno sole durante l’estate, quindi è consigliabile coltivarla in un luogo parzialmente ombreggiato.
Per quanto riguarda il terreno, la pianta preferisce terreni ben drenati, fertili e umidi, con un pH compreso tra 6,0 e 7,5. La pianta beneficia di un terreno ricco di materia organica, come il compost o l’humus di lombrico, che può essere ammendata al terreno prima di avviare la coltivazione.
Quando e come si semina la Monarda didyma?
La monarda può essere seminata in primavera o in autunno, a seconda della zona climatica in cui ci si trova. In genere, la semina avviene in primavera, quando le temperature diventano abbastanza miti per permettere alla pianta di germogliare.
È meglio prediligere la semina in semenzaio e il successivo trapianto in piano campo o in vaso. Usate un terreno ben drenato e fertile, ottimi sono quelli specifici per la semina.
Seminate i semi di Monarda didyma a una profondità di circa 0,5-1 cm, coprendo poi con un leggero strato di terriccio. Mantenete il terreno del semenzaio costantemente umido, senza però inzupparlo. Quando le piantine raggiungono una dimensione sufficiente, circa 5-10 cm, sono pronte per il trapianto.
I semi per iniziare la coltivazione li trovate qui.
Come piantare la monarda?
In generale le piante di monarda, occupano molto spazio sul terreno, formando cespugli vigorosi. Per questo motivo si consiglia di piantare le giovani piantine ottenute dal semenzaio o acquistate in agraria ad almeno 50 cm l’una dall’altra.
Cure colturali
Le piante di monarda richiedono irrigazioni regolari durante il periodo estivo, specie in stagioni siccitose. Le bagnature devono essere molto attente soprattutto durante il primo anno dopo l’impianto. Quando la pianta sarà ben affrancata resisterà meglio alla siccità. Per mantenere il terreno più fresco e allo stesso tempo evitare la competizione delle erbe infestanti, si può sistemare della pacciamatura naturale intorno al colletto.
Ad ogni inizio primavera si può ammendare un po’ sostanza organica al suolo, facendo così una leggera concimazione annuale.
Come potare la monarda?
In inverno le piante di monarda si comportano un po’ come le piante di menta, ovvero seccano la parte apicale dei fusti. Questa vegetazione, ormai esaurita, andrà rimossa praticando dei tagli di ritorno fino ai germogli vivi. In questo modo prepareremo la pianta a rivegetare nella primavera successiva. A fine estate, dopo la fioritura, si possono tagliare gli scapi fiorali (ovviamente se non lo si è già fatto in estate per la raccolta dell’essenza).
Come moltiplicare la Monarda didyma con la suddivisione dei cespi
La pianta di Monarda didyma può essere moltiplicata con la suddivisione dei cespi. Questa è una tecnica semplice ed efficace per ottenere nuove plantule a partire da una pianta madre sana e robusta. La divisione dei cespi si effettua a fine inverno o in autunno, quando la pianta è ancora in dormienza o in fase di riposo vegetativo.
Scavare la zona intorno alla pianta madre e rimuovere le erbacce e le radici, poi, con l’aiuto di una vanga o di una grelinette, estrarre quindi il cespo dalla terra, facendo attenzione a non danneggiare le radici. A questo punto dividere il cespo in parti più piccole, con un coltello affilato o con le mani. Ogni pezzo deve avere almeno una radice e alcuni germogli. Trapiantare immediatamente le nuove piante in una zona del giardino o in un vaso con terreno ben drenato e fertile, irrigando in abbondanza nei primi tempi.
Rischi di malattie per la monarda
Le piante di monarda sono soggetta all’oidio (o mal bianco), un classico fungo patogeno delle piante che rovina le foglie ricoprendole con una patina bianca e polverulente. Per limitare gli attacchi di oidio si può effettuare una buona prevenzione utilizzando il bicarbonato di sodio o quello di potassio.
Quanti anni vive generalmente una pianta di Monarda didyma?
La Monarda didyma è una pianta perenne, che può vivere diversi anni se coltivata correttamente e curata adeguatamente. In condizioni ideali, la pianta può vivere anche fino a 10 anni o più. Tuttavia, il suo ciclo di vita può variare in base alle condizioni ambientali, alle cure e alla varietà coltivata. In generale, la pianta raggiunge la massima produttività dopo 3-4 anni dalla semina, e in seguito potrebbe essere necessario sostituire le piante più vecchie con nuove piante giovani per mantenere una produzione costante e di alta qualità.
È possibile coltivare la monarda in vaso?
La Monarda didyma può essere coltivata in vaso, purché siano prese alcune accortezze per garantire una coltivazione di successo. Scegliete un vaso abbastanza grande per ospitare la pianta e le sue radici. Il diametro del vaso dovrebbe essere di almeno 30-40 cm. Utilizzate un substrato di buona qualità, miscelato con una quantità di sabbia e compost per migliorare il drenaggio e garantire la concimazione di fondo. Ponete il vaso in una posizione parzialmente ombreggiata, in particolare nelle regioni più calde. Evitate anche esposizioni troppo al vento, che potrebbe danneggiare le foglie. In vaso la monarda necessita di un’irrigazione regolare, ma evitate di bagnare eccessivamente il terreno per non causare marciumi radicali.
Per la potatura e la concimazione valgono le indicazioni viste sopra.
In genere, le piante si rinvasano ogni 2-3 anni, utilizzando un vaso leggermente più grande.
Raccolta ed essicazione
Della Monarda didyma si possono usare sia le foglie che i fiori. Le foglie si possono raccogliere durante tutta la stagione vegetativa, preferibilmente però in primavera-estate. I fiori, con una parte di stelo e foglie, si raccolgono invece in piena estate. Il materiale vegetale si può legare in piccoli fasci ed essiccare in una zona ombreggiate e ben ventilata. La conservazione può avvenire in vasetti di vetro o in sacchetti di carta.
Quali sono i principi attivi e le proprietà officinali di Monarda didyma?
La Monarda didyma contiene diversi principi attivi custoditi nell’olio essenziale, tra cui: timolo (composto aromatico con proprietà antifungine e antibatteriche), carvacrolo (fenolo con proprietà antiossidanti), geraniolo (alcol con proprietà antibatteriche e antiossidanti), mircene (terpene con proprietà anti-infiammatorie e analgesiche).
La pianta viene utilizzata in erboristeria per le sue <u>proprietà medicinali, tra cui si annoverano:
- antimicrobiche, che la rendono utile nella prevenzione e nel trattamento di infezioni batteriche e fungine;
- antinfiammatorie, utili nel trattamento di disturbi infiammatori, come l’artrite;
- antiossidanti, nella prevenzione dei danni cellulari causati dai radicali liberi;
- analgesiche, utili nel trattamento del dolore, come quello causato da mal di testa o mal di denti.
Come si utilizza la Monarda didyma come pianta aromatica e officinale?
Questa pianta aromatica e officinale è molto versatile, e le sue foglie e i suoi fiori possono essere utilizzati per fare infusi, tisane e altri rimedi naturali. Ecco alcune delle preparazioni che si possono realizzare utilizzando questa erba aromatica:
- Infusi e tisane: le foglie e i fiori possono essere utilizzati per preparare infusi e tisane aromatiche, dalle proprietà digestive, decongestionanti e antinfiammatorie. Per preparare l’infuso, basta versare acqua bollente su una o due cucchiaini di foglie e fiori essiccati di Monarda didyma e lasciare in infusione per circa 5-10 minuti.
- Oli essenziali: in erboristeria le foglie e i fiori trovano impiego per l’estrazione dell’olio essenziale, molto apprezzato per la fragranza e le proprietà terapeutiche.
- Tintura madre: la pianta può essere utilizzata anche per ottenere una tintura madre, ossia una soluzione alcolica che ne conserva le proprietà terapeutiche. La tintura madre viene preparata mettendo le foglie e i fiori di Monarda didyma in un barattolo di vetro e coprendoli con una soluzione di alcool a 70°. Il barattolo viene poi lasciato in infusione per alcune settimane e, successivamente, la soluzione viene filtrata e conservata in un flacone scuro.