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Solidago identifica un genere di piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae, note anche come verga d’oro. La specie tipo di questo genere è il Solidago virgaurea, ossia verga d’oro comune, presente allo stato spontaneo in Italia con le sottospecie vulgaris e minuta.
Si tratta di una pianta perenne che si fa apprezzare per la splendida fioritura, ma anche per le sue proprietà benefiche. Il suo nome deriva infatti dal latino solido=consolidare, rinforzare.
Da sempre utilizzato nella medicina popolare e, ancora oggi, nella moderna erboristeria,
il solidago è anche un’interessante pianta da giardino, in quanto i suoi fiori sono un’attrazione eccezionale per le api e gli altri insetti impollinatori.
Conosciamo dunque le sue caratteristiche botaniche, le tecniche di coltivazione biologica, le proprietà e gli usi terapeutici.
Descrizione del solidago
La specie di riferimento Solidago virgaurea è una pianta erbacea perenne, rizomatosa. Il rizoma è cilindrico e irregolare, bruno esternamente e bianco-cenere all’interno. In primavera sviluppa uno o più fusti, alti dai 20 agli 80 cm, a volte anche 1 m. I fusti sono semplici, robusti, rigidi, pelosetti, di colore verde o violaceo.
Foglie
Le foglie si distinguono in basali e cauline. Quelle inferiori, le basali, sono di forma ovale-allungata, con l’apice acuto e la base ristretta a cuneo e prolungata nel picciolo. Il margine è dentellato, raramente intero. Quelle superiori, invece, ossia le cauline, sono più piccole e più o meno sessili. Hanno la superficie glabra e pelosa solo lungo il margine e le nervature della pagina inferiore.
Fioritura e fiori
Il solidago spicca per la bellezza e la copiosità della fioritura che avviene, in maniera prolungata, dall’estate all’autunno. L’epiteto latino virgaurea=ramoscello d’oro, fa proprio riferimento alla vistosa infiorescenza. Questa è formata da numerosi racemi posti all’ascella delle foglie superiori. Ogni racemo porta alcuni capolini formati da un involucro di numerose brattee disposte in più serie embricate. All’interno sono disposti i fiori ligulati, di colore giallo-dorato, e i fiori tubulari.
L’impollinazione è entomogama, ossia operata dagli insetti, in particolare api e bombi che bottinano i fiori per il polline e il nettare in estate. Dunque un’importante risorsa apistica in un periodo, quello estivo, di fioriture scarse o assenti.
Per il periodo di fioritura è il portamento dei fiori, la verga d’oro è molto simile a un’altra pianta spontanea molto comune, ovvero l’inula viscosa.
Frutti
Il frutto del solidago è un achenio cilindrico con la superficie laterale percorsa da 8-12 costole longitudinali. All’apice è inserito il pappo, formato da setole semplici.
Habitat e diffusione del Solidago virgaurea vulgaris
Il Solidago virgaurea vulgaris è una specie rustica e adattabile, cresce preferibilmente sul basso piano alpino, ma vegeta spontanea anche sul piano collinare. Per questo, la troviamo naturalizzata in tutte le regioni italiane, a eccezione della Puglia e delle Isole. L’habitat preferito sono le radure ai margini di boschi di conifere e latifoglie, i pascoli ghiaiosi e umidi e le zone rocciose ai piedi delle montagne.
Altre specie di solidago

Solidago gigantea
In Italia sono presenti altre specie spontanee di solidago, ma meno diffuse. In particolare il Solidago virgaurea sub. minuta, il Solidago Canadensis (verga d’oro del Canada), il Solidago gigantea (verga d’oro maggiore), specie che vegetano solo lungo l’arco alpino delle regioni del Nord. Inoltre, abbiamo anche il Solidago litoralis (strong>verga d’oro dei litorali), che nasce spontaneo solo in Toscana.
Anche queste specie sono utilizzate in erboristeria e sono più o meno coltivate.
Come coltivare il solidago
Come accennato, il solidago è adatto alla coltivazione in giardino, a scopi ornamentali e pratici. Per api e altri insetti impollinatori la copiosa fioritura tardo estiva è come una calamita. Se, quindi, volete attrarre questi insetti nel vostro giardino, creare una bordura di solidago è un’ottima soluzione. Considerate che si tratta di una pianta perenne che nei climi più freddi secca la parte area in inverno, ma che sopravvive grazie alla presenza di gemme latenti nel rizoma. Per cui, dedicatele un angolo del giardino dove non vada in competizione con altre piante e dove possa espandersi liberamente.
Esposizione
L’esposizione migliore per coltivare un’aiuola di solidago è la mezz’ombra. La pianta vegeta bene anche in pieno sole, ma in estate l’eccessiva esposizione solare potrebbe rappresentare un problema, specie se vivete in zone molto calde. Per quanto riguarda la resistenza al freddo, la verga d’oro non ha problemi, giacché è una specie di montagna.
Terreno
In natura il solidago cresce bene nei terreni di natura calcarea o silicea, con un valore del pH neutro o sub-alcalino, una buona dotazione di sostanza organica e mediamente umidi. Per tentare di avvicinarsi a queste condizioni in giardino, la cosa migliore da fare (se è troppo povero) è ammendare al suolo del terriccio da giardinaggio con una concimazione organica di fondo leggera, ad esempio con humus di lombrico o compost domestico. Se invece la vostra terra è già buona, abbiate soltanto la cura di effettuare una preparazione accurata prima del trapianto o della semina.
Moltiplicazione
Il solidago si può riprodurre facilmente con la tecnica della suddivisione dei cespi. Questa operazione andrebbe effettuata a inizio primavera, subito dopo la ripresa vegetativa. In pratica, si scalza la pianta e il suo rizoma e si suddivide in pezzi più piccoli, avendo cura di lasciare in ogni nuovo cespo delle porzioni di rizoma con gemme e germogli.
Non appena suddivisi i cespi, le nuove piante ottenute vanno messe a dimora, con un’abbondante bagnatura del terreno.
Semina
Per avviare la coltivazione di solidago in giardino si può anche optare per la semina diretta, considerando anche che i semi si trovano facilmente in vendita nei negozi specializzati, e non solo della varietà tipo Solidago virgaurea.
La semina si esegue a spaglio, in autunno o a fine inverno, avendo poi cura di diradare i germogli mantenendo una distanza minima di 10 cm. Semine fitte daranno vita a formazioni intense, ma con piante più slanciate ed esili. Con la giusta distanza la pianta di solidago si ingrossa e aumenta il suo pregio ornamentale.
Trapianto
L’ultima opzione per coltivare il solidago in giardino è quello del trapianto di piante acquistate in vivaio. In questo caso, per un’ottimale sesto d’impianto, occorre capire la varietà specifica che si trapianta e il suo portamento finale. Spesso le piante che si trovano in vendita sono ibridi specifici messi a punto per il giardinaggio.
Cure colturali
Una bordura del giardino coltivato con il solidago non necessità di particolari cure. Per mantenere la pianta pulita dalle erbe infestanti sono sufficienti delle periodiche sarchiature, ma solo nelle prime fasi di crescita. In seguito, la pianta è tappezzante e non soffre la competizione delle malerbe, anzi riesce a coprire in breve tempo spazi importanti. L’irrigazione è necessaria solo nel primo anno di coltivazione e qualora non ci fossero abbastanza precipitazioni naturali.
Malattie e parassiti
Sono poche le malattie e i parassiti che attaccano le piante di solidago. Per quanto riguarda i patogeni fungini attenzione all’oidio. Tra i parassiti, i più temibili sono il ragnetto rosso e la mosca bianca.
Raccolta e conservazione del solidago
La parte del solidago che si usa in erboristeria sono le sommità fiorite. Queste vanno raccolte tra luglio e agosto, recidendo il fusto 10-20 cm sotto i fiori più bassi. Le sommità vanno riunite in mazzetti e poste a essiccare in un luogo areato e ombreggiato, da conservare poi in sacchetti di carta.
Proprietà del solidago
Le proprietà del solidago, già note nella medicina popolare, sono: diuretiche, astringenti, antinfiammatorie, decongestionanti.
Queste proprietà sono dovute alla presenza dei seguenti principi attivi: saponine tri-terpeniche, flavonoidi, polisaccaridi solubili, acidi fenolici, di-terpeni, tannini, mucillagini, olio essenziale. La verga d’oro è una pianta utilizzata nella medicina popolare soprattutto per stimolare la diuresi e favorire l’espulsione dei calcoli.
La spiccata proprietà diuretica è dovuta alla presenza di saponine e polifenoli.
Ancora oggi, questa pianta viene consigliata come rimedio omeopatico per eliminare calcoli renali, vescicali e per attenuare le infiammazioni dell’apparato urogenitale.
Le proprietà astringenti delle sommità fiorite vengono invece sfruttate per le affezioni dell’apparato intestinale, come enteriti, enterocoliti e diarrea.
Uso esterno
L’uso esterno del solidago ha proprietà decongestionanti e antinfiammatorie. È spesso utilizzato per i problemi alla bocca e alla gola, ma anche in caso di problemi di emorroidi.
Se volete acquistare le sommità fiorite o altre preparazioni specifiche come la tintura vinosa le trovate in erboristeria.
Usi domestici
L’utilizzo più semplice ed efficace per del solidago in ambito domestico è la realizzazione di un infuso. Questo si prepara con 3 g di sommità fiorite secche in 100 ml d’acqua, per uso interno; 6 g in 100 ml d’acqua, invece, per uso esterno.