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Jasminum, ovvero il gelsomino, identifica un genere di piante appartenenti alla famiglia botanica delle Oleacea. Si tratta della stessa dell’olivo, ma a differenza di quest’ultimo i gelsomini sono piante rampicanti e arbustive, perfette per essere coltivate in giardino a scopo ornamentale. Tutte le diverse varietà di Jasminum, infatti, hanno in comune una profumata e abbondante fioritura.
In quest’articolo vediamo le caratteristiche delle specie più diffuse in Italia e le tecniche di coltivazione biologica.
Le piante di gelsomino
Il gelsomino è originario del continente asiatico, in particolare delle zone con clima sub-tropicale. Nonostante l’origine esotica, la maggior parte dei gelsomini si adattano bene al nostro clima. Le specie del genere Jasminum sono tante, alcune hanno il tipico portamento rampicante, altre arbustivo.
I gelsomini rampicanti sono molto interessanti da coltivare in giardino in quanto in grado di crescere rigogliosi su diversi supporti (muri, graticci, pergolati, inferriate, ecc).
Quelli arbustivi, invece, hanno di solito rami lunghi e flessibili, ideali per essere coltivati a cascata. Vediamo le caratteristiche delle specie che comunemente si trovano in vendita in vivaio e nei negozi di fiori.
Jasminum officinale
Il Jasminum officinale è noto anche come gelsomino comune, essendo la specie più coltivata. In Italia, in maniera sporadica, la troviamo anche inselvatichita. È un tipico rampicante con foglie caduche in inverno, motivo per cui non teme il gelo (resistenza fino a -5 °C).
Le foglie di questo gelsomino sono eleganti, di forma ovale con la punta allungata, di colore verde chiaro.
I fiori sono profumatissimi, di colore bianco, consistenti e carnosi, corolla di forma simile a una stella con petali arrotondati. Si trovano riuniti in mazzetti, con fioritura prolungata dalla primavera all’estate e sono molto apprezzati dalle api e da gli altri insetti impollinatori.
Jasminum polyanthum
Il Jasminum polyanthum è detto anche gelsomino marzolino. È una specie sempreverde, molto apprezzata per l’abbondante fioritura, che avviene in marzo/aprile. I fiori sono di colore rosa all’esterno e bianco all’interno, a forma di stella. Il portamento di questo gelsomino è rampicante, con pianta vigorosa e rustica che in piena terra può arrivare fino a 6 m d’altezza.
Jasminum sambac
Il Jasminum sambac, anche chiamato gelsomino d’Arabia, si caratterizza per essere un gelsomino sempreverde dalla candida e profumata fioritura estiva. Ha uno sviluppo contenuto (4-5 m di altezza) ed è meno rustico rispetto ai precedenti. Una sua interessante sottospecie è il gelsomino Gran Duca di Toscana, con fiori bianchi e doppi, simili a piccole gardenie. Quest’ultimo, però, è più difficile da trovare.
Jasminum grandiflorum
Il Jasminum grandiflorum è chiamato gelsomino di Spagna ed è tra le specie meno rustiche di gelsomino rampicante. È un sempreverde che si adatta bene solo nelle regioni con clima mite in inverno e può raggiungere i 6 m di altezza. I fiori sono tra i più profumati della loro famiglia, con fioritura persistente dall’estate all’autunno inoltrato.
Gelsomini arbustivi
Tra le specie di gelsomini con portamento arbustivo meritano di essere segnalate J. primulinum e J. nudiflorum. Il primo fiorisce di giallo in primavera, è un sempreverde rustico, adatto alle zone con clima temperato.
Il secondo è detto anche gelsomino di San Giuseppe e fiorisce a fine inverno sui rami spogli che si riempiono di giallo. È rustico, robusto, caducifoglia e non teme il freddo.
Come utilizzare i gelsomini in giardino o sul terrazzo
Le piante di gelsomino, grazie al portamento rampicante o arbustivo, si prestano a diversi usi ornamentali. Innanzitutto la massa di vegetazione che formano li rende ideali alla realizzazione di un pergolato, soprattutto per quanto riguarda le specie sempreverdi.
Si possono anche usare per arricchire la ringhiera di recinzione del giardino; fatti crescere su un canniccio, ingentiliscono l’aspetto decadente di un vecchio muro; possono inoltre creare ombra sotto un gazebo; abbellire il terrazzo; mascherare le palizzature antiestetiche (luce, telefono, ecc). Le specie arbustive possono, infine, vivacizzare i giardini rocciosi.
Come coltivare il gelsomino
A parte le specie meno rustiche e più delicate, il gelsomino si può coltivare bene in quasi tutta Italia. Solo nelle regioni in cui in inverno le temperature scendono di frequente sotto i -5 °C si consiglia la coltivazione in vaso, così da poter proteggere la pianta nei mesi freddi.
Nelle regioni con clima mite, lo sviluppo è rigoglioso e la fioritura è abbondante. L’esposizione migliore è quella soleggiata, con protezione dai venti, preferibilmente con piante addossate a un muro o a un frangivento rivolti a sud.
Terreno
Per coltivare il gelsomino in giardino il terreno ideale è quello di medio impasto, ben drenato, con una buona dotazione di sostanza organica e a pH neutro.
Nel momento della preparazione del terreno si consiglia una buona concimazione di fondo utilizzando del compost domestico, dell’humus di lombrico o del letame ben maturo.
Quando piantare i gelsomini
I momenti ideali per piantare i gelsomini in giardino sono due, l’inizio dell’autunno e la fine dell’inverno.
Sesto d’impianto
Le piante di gelsomino hanno uno sviluppo rigoglioso, quindi la distanza d’impianto dipende dagli usi. Se dobbiamo coprire in lunghezza e volume una parete o una ringhiera ad esempio di 3 metri, si possono utilizzare 3 piantine, 1 per ogni metro lineare.
Moltiplicazione
La pianta di gelsomino si moltiplica facilmente per talea. Il periodo migliore per la riproduzione è la fine dell’estate (agosto o settembre), prelevando talee apicali di circa 8-10 cm. Dalla porzione tagliata vanno eliminate le foglie più basse e interrato il rametto in vasi singoli riempiti con un terriccio fine di buona qualità (come questo) e un po’ di sabbia. La piantina va allevata in vaso fino all’anno successivo, in cui si potrà mettere a dimora in piena terra o in un vaso più grande.
Irrigazione
I gelsomini coltivati nel terreno del giardino hanno bisogno di una irrigazione moderata. Questa deve però essere più intensa nei primi anni di crescita, fino a quando le piante non saranno ben affrancate. In estate, quando la traspirazione d’acqua dal terreno è maggiore, controllate sempre che il terreno sia ben umido, ma mai zuppo.
Parassiti
Può capitare che il gelsomino sia infestato dai parassiti. I più temibili per questa pianta sono gli afidi e la cocciniglia. Per entrambi il consiglio è quello di intervenire prontamente ai primi segni di infestazione, utilizzando il sapone molle potassico, prodotto bio specifico per l’agricoltura che potete trovare qui.
Come coltivare il gelsomino in vaso
La coltivazione del gelsomino in vaso è praticata sui terrazzi e nelle zone dove la pianta non sarebbe in grado di superare l’inverno. Giacché ha bisogno di spazio per espandere il proprio apparato radicale, bisognerà scegliere contenitori iniziali di media dimensione (20-40 cm di diametro). Successivamente, con i travasi annuali, si arriverà a contenitori anche d 1 m di diametro. Il periodo migliore per effettuare il travaso del gelsomino è l’inizio della primavera (fine marzo).
La coltivazione in vaso offre il vantaggi di poter proteggere la pianta in inverno, spostandola in un luogo più riparato, come una serra fredda o l’interno dell’abitazione.
Per questo motivo consigliamo di usare i contenitori in tessuto geotessile, molto capienti e resistenti, ma allo stesso tempo leggeri e facili da spostare.
Irrigazione in vaso
L’irrigazione in vaso deve essere più frequente. Per evitare ristagni idrici, sistemate sul fondo 5-10 cm di materiale drenante, come argilla espansa (che trovate qui) o ciottoli.
L’esposizione migliore del vaso è quella in pieno sole in primavera e autunno, e mezz’ombra in estate.
Come potare il gelsomino
Sui gelsomini le operazioni di potatura sono piuttosto limitate. Nelle specie rampicanti si tratta più che altro di operazioni di pulizia, da effettuare al verde, dopo la fioritura. Si sfoltisce un po’ la vegetazione, si accorciano i rami che vanno fuori schema e si eliminano i rami troppo vecchi o danneggiati.
Nelle specie arbustive, ogni anno si rinnovano 1/4 dei polloni basali che formano il cespuglio. Anche in questo caso i tagli si eseguono al verde, dopo la fioritura.