La cocciniglia mezzo grano di pepe, nota con il nome scientifico Saissetia oleae, è un tipico parassita dell’ulivo.
Ha un aspetto inconfondibile, che la distingue dalle altre specie di cocciniglia. Se non viene controllata adeguatamente provoca gravi danni sia alla produzione di olive, che all’albero.
In quest’articolo descriviamo la cocciniglia mezzo grano di pepe. Inoltre, vediamo il suo ciclo di vita, i danni che provoca alle piante, la prevenzione agronomica e la difesa biologica.
Descrizione della cocciniglia mezzo grano di pepe
La Saissetia Oleae è un insetto dell’ordine dei Rincoti, famiglia dei Coccidi. È nota con il nome di cocciniglia mezzo grano di pepe, per via del suo aspetto, che ricorda per l’appunto questa famosa spezia.
Si è diffusa soprattutto nelle regioni con clima più mite, anche se la troviamo presente ovunque si coltivi l’olivo.
Sulle piante potremo osservare la femmina adulta, lunga circa 5 mm e di forma ovale. Il corpo di questo piccolo parassita è molto convesso, con tipiche carene sul dorso che formano una sorta di “H”.
La colorazione è marrone, ma quanto è in fase di ovideposizione è quasi nera.
Il maschio ha in più le ali, ma si vede di rado sulle piante.
Le neanidi sono piccole e di colore chiaro, diventano scure con l’età.
Danni della cocciniglia mezzo grano di pepe
L’ospite principale della cocciniglia mezzo grano di pepe è l’ulivo. Oltre a questa importante coltivazione, il parassita provoca danni sugli agrumi, in particolare sul limone, ma anche su aranci, mandarini, chinotto, kumquat ecc.
Il danno è causato dalle punture di nutrizione praticate su rami e foglie.
La cocciniglia si fissa sulla foglia, preferendo la pagina inferiore e la nervatura mediana.
Nutrendosi, l’insetto toglie linfa alla pianta, provocando uno stentato sviluppo dei germogli e, in seguito, una minore produzione di frutti.
La cascola precoce delle drupe è un altro danno evidente causato da questo fitofago che compromette la raccolta delle olive.
Osservando le piante attaccate pesantemente, si potrà notare il loro deperimento, con rami e foglie secche.
Se non viene eliminato, il parassita compromette la produzione futura dell’albero.
Un danno indiretto della Saisseta oleae è la produzione abbondante di melata. Questo crea una condizione di soffocamento e un rischio di ustioni per la vegetazione.
La melata, inoltre, attrae le formiche che, a loro volta, entrano in simbiosi con la cocciniglia inducendola a produrne altra. In questo modo si formano le fumaggini e le condizioni generali della pianta peggiorano.
Ciclo di vita
La cocciniglia mezzo grano di pepe di solito sverna allo stato di neanide.
Di rado “va in letargo” come femmina immatura o in fase di ovideposizione.
Lo sviluppo completo della neanide si ha nella primavera-estate dell’anno successivo. In estate le femmine crescono, iniziano a riprodursi per partenogenesi e a deporre uova che mantengono protette sotto il corpo.
La deposizione delle uova si completa di norma verso la fine di luglio.
Tra le neanidi svernanti solo quelle che compaiono in primavera completano lo sviluppo e si riproducono. Queste danno origine ad una seconda generazione.
Quindi questo tipo di cocciniglia compie una o due generazioni all’anno.
Ambiente favorevole
Ci sono condizioni climatiche che favoriscono il proliferare della cocciniglia mezzo grano di pepe.
Un clima invernale mite, ad esempio, consente al parassita di svernare in tutta tranquillità. Gli inverni rigidi, infatti, causano una forte mortalità dell’insetto.
La Saissetia oleae, inoltre, trae beneficio da estati umide e con temperature non troppo alte. Un clima troppo caldo e secco, sopra i 38 °C, causa infatti una forte mortalità delle neanidi.
Come prevenire gli attacchi delle cocciniglia mezzo grano di pepe
Laddove è accertata la presenza e il rischio d’infestazione della cocciniglia mezzo grano di pepe, bisogna agire in primo luogo con tecniche di prevenzione agronomica.
Per prima cosa se si intende impiantare un nuovo uliveto attenzione al sesto d’impianto. Evitare di piantare gli alberi troppo vicini, poiché scarsa luce e poca areazione della chioma, favoriscono le infestazioni.
Gli interventi di potatura dell’olivo devono essere fatti con la giusta intensità, sempre al fine di arieggiare la chioma. In questo senso, meglio effettuare la potatura annuale. Interventi biennali o poliennali determinano accumuli di vegetazione; questi rischiano di incrementare la presenza del parassita.
In caso d’infestazione sono sempre gli interventi di potatura che ci possono aiutare ad eliminare il fitofago, con l’asportazione e la distruzione dei rami più attaccati.
Infine, bisogna evitare sia gli eccessi di fertilizzazione azotata, che d’irrigazione. Un eccessivo rigoglio vegetativo incrementa la presenza di questa fastidiosa cocciniglia.
Predatori naturali della cocciniglia mezzo grano di pepe
Per fortuna in natura esistono numerosi antagonisti naturali della cocciniglia mezzo grano di pepe. La loro presenza, però, è possibile solo se scegliamo di coltivare in maniera naturale, cioè senza l’uso di pesticidi chimici.
Qui vi proponiamo un elenco di questi nemici naturali della cocciniglia:
- Chilocorus bipustulatus, Exochomus quadripustulatu (particolari specie di coccinella);
- Scutellista cyanea, Moranila californica, Coccophagus spp., Diversinervus spp., Metaphycus spp. (imenotteri);
- Eublemma scitula (lepidottero).
Monitoraggio
La difesa biologica dalla cocciniglia mezzo grano di pepe inizia da un attento monitoraggio delle colture.
A differenza della mosca olearia, dove il monitoraggio sugli alberi d’ulivo viene effettuato con apposite trappole, nel caso della cocciniglia il controllo della popolazione si fa a vista.
Occorre quindi stabilire la presenza dell’insetto sulle chiome. Se il parassita è presente, si segue l’andamento dell’infestazione su campioni di 100 foglie. Questi campioni vanno prelevati ad intervalli di 7/10 giorni, nel periodo migliore per fare i trattamenti bio, ossia l’estate.
In questo modo si stabilisce il grado di parassitizzazione e lo stadio biologico dell’insetto.
Eliminare la cocciniglia mezzo grano di pepe
Per eliminare la cocciniglia mezzo grano di pepe dagli alberi di ulivo si utilizza l’olio bianco minerale. Si tratta di un insetticida biologico molto efficace.
Dopo il monitoraggio, si consiglia d’intervenire con il trattamento solo se il numero di neanidi vive trovate sulle foglie, risulta superiore a 4/5 per foglia (campione di 100 foglie).
L’olio minerale è più efficace se applicato sulle giovani neanidi, che si trovano sulla pianta tra luglio e agosto.
Questo è anche il periodo in cui si schiudono le uova, quindi bisogna intensificare il monitoraggio. Quando capiamo che il 70/80% delle uova si sono schiuse, si può effettuare subito un trattamento. Per colpire la totalità delle uova, il trattamento va ripetuto a distanza di 10 giorni.
Per assicurarne l’efficacia, la bagnatura della chioma deve essere il più possibile uniforme. Va considerato anche che la Saissetia oleae staziona soprattutto sotto le foglie.
L’olio minerale agisce per contatto, quindi l’intervento deve essere limitato alle piante infestate. È inutile farlo in via preventiva su piante di per sé pulite.
In caso di vegetazione molto imbrattata dalla melata, con la presenza di fumaggine, si può far seguire al trattamento con l’olio bianco minerale, quello con il sapone molle potassico.