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La borragine, nome scientifico Borago officinalis, è una pianta erbacea con ciclo annuale appartenente alla famiglia botanica delle Boraginaceae. Si tratta di una pianta spontanea diffusa su tutto il territorio italiano. È da sempre utilizzata in cucina, giacché si presta alla preparazione di numerosi piatti della tradizione popolare e dalla spremitura a freddo dei suoi semi si produce un olio molto rinomato. Ha, inoltre, molte virtù utili in campo officinale, così come molti altri fiori e piante che abbiamo visto in precedenza (ad esempio, il tarassaco, l’iperico, la malva, la melissa, la curcuma o la salvia).
Conosciamo dunque meglio questa pianta, le sue caratteristiche botaniche e le sue proprietà. Ma soprattutto vediamo quali sono le peculiarità di questo suo olio, che è molto pregiato ed è considerato un prezioso integratore vegetale. Negli ultimi anni, infatti, è ampiamente prescritto per coadiuvare, in maniera naturale, la cura di numerose patologie.
Origini e diffusione della pianta di borragine

Pianta di borragine
La borragine è una pianta originaria dell’Oriente, ma attualmente diffusa soprattutto in Europa e in America Centrale. Nel nostro Paese la ritroviamo in tutte le regioni, ad altitudini non superiori ai 1.000 metri sul livello del mare.
L’origine del nome borrago è un po’ incerta, alcuni la fanno risalire all’arabo abu ‘arack=padre del sudore, con riferimento alle proprietà sudorifere della pianta. Altri alla parola burra, termine derivato da borus=mantello dei pastori, che in epoca Medioevale indicava una stoffa di lana grezza con lunghi peli, in riferimento alla peluria che ricopre la pianta. Altri ancora associano la borragine al termine celtico borrach=coraggio. Essendo una pianta molto diffusa nella cucina tradizionale regionale, sono molti i nomi comuni che la identificano. Da Nord a Sud è detta: borana, boracina, borazna, urrania, a seconda delle zone in cui ci si trova. Altri nomi sono: erba pelosa, lingua rada, burraxi e burrane.
Come riconoscere la borragine

Fiore di borragine
La borragine cresce spontanea nei suoli preferibilmente di tipo calcareo. Predilige le zone marginali, vicino ai ruderi, ma anche i campi incolti e gli orti domestici. Visto il suo grande valore commerciale, dovuto alla produzione dell’olio di borragine, ultimamente è anche coltivata a livello industriale. E’ una pianta che può arrivare a raggiungere anche il metro di altezza, ed è dotata di uno stelo da cui partono molte ramificazione. Lo stelo è allo stesso tempo robusto e morbido, per via dell’alto contenuto di mucillagini. Il suo interno è cavo e ricoperto da una folta peluria bianca, abbastanza pungente e ispida.
Foglie
Le foglie sono grandi, di forma ovale con estremità appuntita, alterne sulle ramificazioni e provviste di un lungo picciolo. Anch’esse sono ricoperte da una folta peluria, hanno un aspetto reticolato e una colorazione grigio-verdastra.
Fiori
I fiori della borragine sono inconfondibili, hanno forma stellata con tipica colorazione azzurra.
La borragine è una pianta mellifera, particolarmente apprezzata dagli apicoltori. I semi, dalla cui spremitura a freddo si estrae l’olio di borragine, sono degli acheni molto piccoli. Il loro colore è bruno e sono contenuti nel calice dei fiori.
Raccogliere la borragine
Possiamo raccogliere le foglie di borragine tra dicembre e febbraio, prima che avvenga la fioritura. La raccolta è bene che avvenga al momento dell’uso e che sia moderata, per non danneggiare troppo la pianta, che, in questo modo, potrà fiorire e fare i semi. Dai semi è possibile ricavare l’olio, oltreché, ovviamente, le nuove piante per gli anni successivi. È possibile, inoltre, in fase di fioritura, raccogliere anche i fiori, adatti per tisane o infusi.
Utilizzi in cucina
Le foglie di borragine si usano cotte per arricchire i minestroni o le zuppe. Oppure come ingrediente principale di gustose frittate, pizze rustiche o frittelle. Ogni regione ha il suo piatto caratteristico. Ad esempio in Liguria è usata nelle torte pasquali o per il ripieno dei ravioli genovesi. In Toscana è uno degli ingredienti della famosa zuppa frantoiana. Nella zona dell’Etna viene utilizzata per preparare la paparotta
I fiori possono essere utilizzati, ad esempio, per guarnire i risotti o le insalate, oppure possono essere congelati in un cubetto di ghiaccio, per decorare gli aperitivi.
Avvertenze e controindicazioni
Già all’epoca dei Romani, la borragine veniva usata non solo per arricchire le pietanze, ma anche per uso terapeutico. I Greci ritenevano che fosse una pianta in grado di portare la felicità. Gli Arabi, invece, la somministravano ai soldati prima delle battaglie, per infondere loro coraggio. Le principali proprietà attribuite a questa pianta sono quelle emollienti, espettoranti, sudorifere, antireumatiche e depurative. Per questi scopi la pianta è usata in cucina, adoperando soprattutto le foglie giovani. Si usa principalmente per la preparazione di piatti regionali, mentre i fiori si adoperano a fini decorativi. C’è da fare un’importante precisazione però, il consumo di queste parti della pianta deve avvenire sempre previa cottura, ad esempio sbollentata. Questo perché, in alcune fasi vitali della pianta, in essa sono presenti degli alcaloidi pirrolizidinici epatotossici. Dopo la cottura, questi vengono eliminati naturalmente, azzerando il rischio di tossicità.
L’olio di borragine
Dalla spremitura a freddo dei semi della pianta, si estrae l’olio di borragine. Si tratta di un olio molto pregiato, dal colore giallo chiaro. Risulta privo di particolare sapore e la sua assunzione non ha nessuna controindicazione. Il suo valore è dato dalla sua composizione. Al suo interno vi è intatti, per circa il 20%, l’acido γ-linolenico (GLA), acido grasso polinsaturo della serie ω-6. Contiene inoltre anche l’acido α-linolenico della serie ω-3. L’olio , venduto solitamente in forma di perle o di capsule (è un eccellente integratore alimentare e potete trovarlo qui). Il GLA, che è introdotto con l’integrazione dell’olio di borragine, è trasformato dall’organismo in acido diomo-gamma-linolenico. Questo è incorporato nei trigliceridi ed è impiegato per la sintesi di prostaglandine e leucotrieni, in seguito a uno stimolo infiammatorio. Tali composti agiscono da modulatori di diverse funzioni biologiche.
Le proprietà terapeutiche della borragine
Sono molti gli utilizzi e le proprietà terapeutiche dell’olio di borragine. Innanzitutto, quest’olio ha evidenziato efficacia terapeutica nel trattamento di artrite reumatoide e altre artropatie. In secondo luogo possiede proprietà benefiche su molteplici problemi della cute, quali la dermatite seborroica, la psoriasi e la dermatite atopica. In questo caso può essere somministrato sia per via orale che per via transdermica, ossia come olio per la pelle.
Nei bambini affetti da dermatite seborroica, l’applicazione topica dell’olio ha migliorato la sintomatologia attraverso un’azione reidratante e una riduzione dell’evaporazione. Quindi, l’acido γ-linolenico contenuto nell’olio di borragine, con le sue proprietà emollienti, decongestionanti e di regolazione cellulare, ha effetti positivi sulle condizioni generali della pelle. Ad esempio, è un ottimo integratore per il trattamento dell’acne vulgaris.
Sindrome premestruale
Infine, un utilizzo molto diffuso dell’olio di borragine è quello per il trattamento naturale della sindrome premestruale, problema femminile molto frequente. Questo si evidenzia nei giorni precedenti l’inizio del ciclo mestruale, con sintomi quali: tensione dei seni, irritabilità, tendenza alla depressione, sensazione di gonfiore, mal di testa. È opinione diffusa che la sindrome premestruale sia determinata da una eccessiva produzione di prolattina, e che la prostaglandina E (PGE), prodotta a partire dagli acidi grassi polinsaturi della serie omega-6, contribuisca ad attenuare gli effetti di una iperprolattinemia. Per questo motivo è suggerito nel trattamento di questa sindrome.
1 commento
In merito al periodo di raccolto delle foglie, in Veneto , provincia di Belluno 300m, slm , cresce spontanea in primavera estate (se è borragine?! ) Nel vostro articolo scrivete di raccogliere a dicembre – gennaio ma qui da noi è tutto bruciato dal gelo. Vorrei mandare una foto della pianta per confermare che è proprio lei!
Grazie