Indice dei contenuti
La stevia è una pianta che molti utilizzano in alternativa allo zucchero, come dolcificante naturale. E’ una specie botanica dalle origini lontane, ma che da qualche anno si sta facendo conoscere in ogni parte del mondo. Questo perché le sue proprietà dolcificanti sono ritenute più salutari rispetto a quelle dello zucchero raffinato, notoriamente poco sano.
La stevia è disponibile sul mercato in diverse preparazioni, poiché il suo utilizzo come edulcorante è consentito dagli organismi di tutela comunitari.
Ma la bellezza di questa pianta è che la si può coltivare in casa, nell’orto o in vaso sul balcone.
In quest’articolo ve ne faremo conoscere le caratteristiche, le proprietà e le tecniche di coltivazione.
Identificazione e origini della pianta di stevia
Il nome scientifico di questa pianta è Stevia Rebaudiana Bertoni, ed è una pianta che appartiene alla famiglia delle Asteraceae.
E’ originaria del Sud-America, in particolare del Paraguay. E’ stata usata per secoli dai popoli indigeni Guaranì, che la battezzarono ka´á heé=erba dolce. Era in uso in aggiunta a bevande tradizionali come il famoso “Mate” o per dolcificare il sapore di medicinali naturali alle erbe.
La nomenclatura della stevia è dovuta al botanico di origine svizzera Moisés Santiago Bertoni che nel 1887 la classificò.
Il chimico Ovidio Rebaudi (da cui “rebaudiana”) invece, fu il primo a studiare i principi attivi contenuti nella pianta. In particolare studiò le sostanze edulcoranti presenti nelle foglie.
Caratteristiche della pianta
Nel suo habitat di origine, ovvero gli altipiani del Paraguay con un clima sub-tropicale, la stevia è una pianta perenne. In diverse condizioni climatiche di coltivazione ha un ciclo annuale.
E’ un piccolo arbusto cespuglioso e ramificato, con un’altezza media di 50-60 cm, anche se può superare il metro.
Le radici della pianta sono fibrose, anche se formano ceppi consistenti, scendono poco in profondità, quindi l’apparato radicale è superficiale.
I fusti hanno consistenza semi-legnosa, un po’ come quelli della salvia. Inoltre, sono ricadenti, ricoperti di leggera peluria e si rinnovano annualmente.
Le foglie della stevia, che sono la parte della pianta più dolce, sono di piccole dimensioni. Sono lanceolate, alternate sul fusto, di forma oblunga e con i margini dentellati.
I fiori della stevia, invece, sono molto piccoli, di colore bianco con l’interno viola pallido. Sono disposti in un’infiorescenza a corimbo, che porta dai 2 ai 6 fiorellini, raggruppati in pannocchie all’apice dei fusti.
La fioritura avviene a partire da luglio e dura fino a settembre. Il fiore impiega oltre un mese a schiudersi del tutto.
La pianta è brevi-diurna, ovvero fiorisce quando le ore di luce iniziano a diminuire, così come succede per la cannabis sativa.
I fiori sono auto-incompatibili, quindi l’impollinazione avviene ad opera degli insetti impollinatori (entomofila) e del vento (anemofila).
Per quanto riguarda i semi di stevia, sono contenuti negli acheni, lunghi circa 3 mm. Ogni achenio è dotato di pappo composto di circa venti setole. Sono caratterizzati da una bassa germinabilità.
Come coltivare la stevia
Esigenze climatiche
La coltivazione della stevia è possibile anche alle nostre latitudini. La pianta, pur avendo origini sud-americane, si adatta bene al nostro clima, specie al Sud. Dunque possiamo coltivarla sia in vaso che nel nostro orto domestico, essendo estremamente versatile.
Ama il sole, quindi occorre scegliere una posizione soleggiata, o al più in mezz’ombra. L’intervallo di temperatura ottimale per la crescita della stevia è quello compreso tra i 15 e i 30 °C, ma la pianta resiste bene al caldo e può anche tollerare temperature critiche vicino allo zero termico.
Come limite assoluto di temperatura non si può scendere sotto i -3 °C.
Dunque non è una pianta molto resistente alle gelate invernali, per questo motivo si coltiva secondo un ciclo annuale.
Coltivare la stevia in pieno campo
In natura la stevia cresce anche in terreni difficili, come quelli acidi, con scarsa fertilità, sabbiosi o pesanti. Dunque, con un tipo di terreno sciolto, profondo e con ottimo drenaggio, coltivare la stevia dà grandi soddisfazioni. La pianta in un terreno ideale sviluppa una folta vegetazione, cosa importante se vogliamo raccogliere le foglie per preparare in casa un dolcificante naturale.
Semina della stevia
Giacché i semi non hanno un’alta percentuale di germinabilità, seminarla in modo diretta sul campo è molto difficile.
Occorre optare, quindi, per la semina in semenzaio; in questo modo, infatti, si ha la possibilità di controllare più facilmente la temperatura e l’umidità del terreno.
La temperatura ottimale per far germogliare i semi di stevia è quella compresa tra i 20 e i 25 °C.
Il periodo migliore per la semina in semenzaio è tra aprile e maggio, quando le temperature sono più miti. Il semenzaio può essere posizionato sul balcone, ma bisogna stare attenti ai ritorni di gelo primaverili, molto frequenti negli ultimi anni anche nel mese di maggio.
I semi di stevia per la coltivazione domestica potete trovarli qui.
Molto interessanti sono anche i kit di germinazione della stevia già pronti, molto pratici da utilizzare (sono disponibili qui).
Trapianto
Un’altra opzione per avviare una coltivazione di stevia è quella del trapianto acquistando piantine già pronte in vivaio. Non tutti i vivai ne sono però provvisti, quindi le piante già pronte non sono facilissime da trovare.
Naturalmente, se siamo partiti dal semenzaio dovremo trapiantare la nostra stevia al momento giusto. Questo può avvenire quando le piante hanno formato almeno la seconda coppia di foglioline. Il mese limite per il trapianto è giugno, se le temperature restano miti. In luglio il caldo potrebbe compromettere l’attecchimento.
Per il sesto d’impianto dobbiamo considerare che questa pianta produce un bel cespuglio. Tra una e l’altra occorre quindi mantenere almeno 50 cm sulla fila e 1 m tra le file. Considerate comunque che per il consumo familiare bastano poche piante, quindi non c’è bisogno di metterne molte.
Tecnica della talea
Se si ha la fortuna di conoscere qualcuno che possiede una pianta di stevia, possiamo approfittarne e tentare la riproduzione per talea. Questa deve avvenire all’inizio della primavera, con la stessa tecnica che abbiamo visto per il rosmarino.
Coltivare la stevia in vaso
La stevia può essere anche coltivata in vaso, con il vantaggio che si può spostare dentro casa durante i mesi invernali. Il vaso deve essere di medie dimensioni, circa 40 cm di diametro. Va riempito sul fondo con sabbia o argilla espansa per assicurare un ottimo drenaggio. Potete usare tranquillamente un terriccio standard per piante aromatiche.
Irrigazione
Nella coltivazione della stevia rebaudiana nell’orto domestico, particolare attenzione deve essere posta all’irrigazione. Il terreno dovrebbe essere sempre ben umido, ma evitando assolutamente i ristagni idrici.
Quindi: irrigazione costante e senza eccessi. Non dare acqua mai nelle ore calde della giornata, ma in quelle fresche (al mattino presto o alla sera).
Per aiutare a mantenere il terreno più umido si può usare la pacciamatura naturale o quella con i sacchi di juta.
Cure colturali
Se non si usa la pacciamatura attenzione a mantenere la pianta di stevia libera dalle erbe infestanti, soprattutto all’inizio della coltivazione.
La sarchiatura manuale, in questo caso, è un’operazione necessaria.
La concimazione andrebbe fatta sul terreno prima di iniziare, ammendando al suolo un po’ di sostanza organica. Ideali sono l’humus di lombrico o il compost domestico.
Difesa biologica da malattie e parassiti
La pianta di stevia può essere attaccata da alcuni parassiti dell’orto, in particolare gli afidi. Si consiglia, quindi, di intervenire all’inizio delle infestazioni usando il sapone molle potassico, nei dosaggi indicati in etichetta.
Tra le malattie crittogamiche si segnalano danni dovuti a Septoria steviae e Sclerotinia sclerotiorum. Queste patologie si prevengono a livello agronomico evitando in primis il ristagno idrico, che favorisce lo sviluppo dei funghi. Bisogna inoltre mantenere le giuste distanze di coltivazione tra una pianta e l’altra, in modo da far arieggiare il cespuglio.
Le proprietà della stevia come dolcificante naturale
I principi attivi della stevia come dolcificante naturale si concentrano maggiormente nelle foglie. Parliamo di glucosidi di un terpene tetraciclico (sostanza con una struttura di 4 unità isopreniche) il cui aglicone si chiama Steviolo.
Dei quattro edulcoranti (stevioside, rebaudioside A, rebaudioside C, dulcoside A) che si trovano soprattutto nelle foglie, lo stevioside e il rebaudioside A sono gli elementi più dolci.
Questi componenti, se raffinati, si presentano come una polvere inodore, quasi bianca.
Si possono ottenere anche mediante estrazione acquosa o idroalcolica e in commercio lo trovate sotto forma di estratto liquido trasparente.
In natura (quando sono ancora verdi) le foglie della stevia sono circa 30 volte più dolci del saccarosio. Una volta essiccate si riducono ad una polvere più o meno raffinata (verde o bianca). Questa ha una proprietà dolcificanti fino a 300 volte quella del saccarosio.
E’ molto semplice essiccare in casa le foglie di stevia. Queste si possono raccogliere in qualsiasi momento del ciclo di coltivazione, anche se raggiungono l’apice di concentrazione di principi attivi in autunno, dopo la fioritura. In ogni caso è bene tagliare la parte aerea della pianta prima dell’inverno, quando secca in modo naturale. L’essiccazione deve avvenire al buio, in un luogo fresco e asciutto, un po’ come abbiamo visto per l’origano. Se non avete la possibilità di coltivare la stevia in casa e fare così la vostra polvere, la trovate già pronta nei negozi.
La peculiarità della stevia, rispetto al classico zucchero, sta anche nel suo particolare sapore. E’ sì dolce, ma con un retrogusto dai sentori aromatici, che richiama il profumo della liquirizia o dell’anice.
Gli altri benefici della stevia
L’utilizzo della stevia, secondo diversi studi, va oltre quello del mero dolcificante naturale.
La stevia ha infatti le seguenti proprietà:
- Antipertensive;
- Antimicrobiche;
- Antiperglicemiche;
- Acariogene e antiplacca;
- Diuretiche;
- Antidiabetiche.
Ad esempio la stevia, essendo priva di calorie, è perfetta per chi segue una dieta e non vuole rinunciare a dolcificare cibi e bevande.
Inoltre, non fornendo calorie, la stevia è ovviamente un dolcificante che non ha effetti iperglicemizzanti, e può essere quindi usato anche da chi soffre di diabete.
Inoltre, può essere usata anche dai giovani adolescenti, i soggetti più a rischio della formazione di carie e placche dentali.
La pianta di stevia nella normativa europea e gli istituti medici
L’Organizzazione mondiale della sanità e l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ritengono completamente sicuro il consumo di stevia, purché non se ne abusi.
Le proprietà della stevia come dolcificante naturale sono state, e sono ancora oggi, oggetto di studio, anche da parte di enti pubblici a livello Europeo.
Nel 2010 l’EFSA, l’Autorità Europea per la sicurezza alimentare, ha asseverato che l’utilizzo della stevia non presenta rischi di tossicità per la salute e che i suoi principi attivi non sono cancerogeni. Questo importante ente ha dunque dato il suo parere favorevole all’uso della stevia in campo alimentare, con una dose giornaliera ammissibile di 4 mg/kg di peso corporeo al giorno.
In seguito l’Unione Europea con il Reg. UE n. 1131/2011, modificando il Reg. CE n. 1333/2008 sui glicosidi steviolici, ha autorizzato la commercializzazione della stevia sul mercato Europeo, stabilendo altresì i limiti massimi per i vari tipi di utilizzo.
Un prodotto a norma, a base di stevia, raffinato e alternativo allo zucchero, lo trovate qui.
1 commento
interessa conoscere il valore della redditività della coltivazione della stevia nel circuito commerciale