La lantana è una pianta da fiore originaria del Sud-America, ma che viene coltivata da moltissimo tempo anche in Italia.
Nelle zone d’origine cresce rigogliosa e spontanea, tanto da essere considerata una pianta infestante. Nel nostro Paese invece, viene più che altro coltivata in vaso. Solo nelle regioni meridionali, dove le temperature invernali lo consentono, può crescere nelle aiuole e nei giardini.
Si tratta di un tipo di pianta particolarmente affascinante, anche per via della variabilità di colore dei suoi fiori. Ogni singola infiorescenza ha fiori, infatti, tonalità diversa e che mutano nel tempo. Questa splendida caratteristica estetica, la rende dunque perfetta come pianta ornamentale.
In quest’articolo vediamo le caratteristiche botaniche e i modi corretti per coltivare la lantana.
Caratteristiche della lantana
Il genere Lantana fa parte della famiglia botanica delle Verbenaceae e comprende oltre 50 specie.
L. camara è la specie più coltivata alle nostre latitudini e arriva dall’arcipelago delle Antille. In natura si presenta come un folto arbusto-cespuglioso di tipo perenne, che può crescere fino a 2 m di altezza, con oltre 1,5 di diametro.
Trovando i giusti appigli, inoltre, la pianta di lantana è in grado di arrampicarsi e crescere in altezza ulteriormente. Ovviamente, la lantana in vaso è di dimensioni più piccole.
I rami sono tetragoni e molto fitti, tanto da formare delle siepi invalicabili.
Le foglie, belle, sono di forma ellittica, con margine dentato e vistose nervature.
Il colore è verde-scuro brillante sulla pagina superiore, più chiaro in quella inferiore.
La loro superficie è ricoperta di peluria ruvida. Altra caratteristica è che, se sfregate, emettono cattivo odore.
Fiori di lantana
La fioritura variegata è il tratto caratteristico delle piante di lantana. Le infiorescenze sono riunite in corimbi globosi, larghi mediamente 5 cm, che nascono all’ascella delle foglie. Un’infiorescenza conta dai 20 ai 40 fiorellini.
Il singolo fiore è di forma tubolosa, con colorazioni che vanno dal bianco, al giallo, all’arancio, al rosa, al rosso mattone. La colorazione dei fiori tende a scurirsi con il tempo, passando dalle tonalità chiare a quelle più intense. Questo fa sì che la stessa infiorescenza presenta fiori di due o tre colori diversi.
La fioritura è continua da maggio ad agosto.
L’impollinazione è entomofila, praticata in prevalenza dalle farfalle.
Dai fiori si sviluppano delle drupe, ovvero i frutti. Questi sono leggermente tossici a inizio maturazione e contengono numerosi semi. Nei paesi d’origine le drupe mature vengono usate in fitoterapia.
Varietà di lantana camara
Dalla specie originaria della lantana camara sono stati ottenuti diversi ibridi, con una varietà di colori ancora più ampia.
Ecco le più famose:
- Crocea, con fiori che sono dapprima color giallo zolfo e in seguito giallo zafferano;
- Mutabilis, con fiori che virano dal bianco al giallo, al rosa e al lilla;
- Cloth of gold, con fiori in diverse tonalità di giallo;
- Rose Queen, con infiorescenze prima giallo e poi rosa-salmone;
- Spreading Sunset, pianta di lantana a portamento prostrato, con fiori prima gialli e poi rossastri.
Altra specie
Un’altra specie appartenente al genere che merita attenzione è la Lantana montevidensis, molto apprezzata come pianta ornamentale.
Ha dimensioni decisamente più contenute rispetto alla sua cugina L. camara, il che la rende perfetta per essere coltivata in vaso.
Produce fiori in diverse tonalità di lilla, molto delicati, più graditi a chi non ama i fiori di colore molto intenso.
Proprietà della lantana
La lantana ha varie applicazioni terapeutiche e in campo medico è utilizzata contro tumori, varicella, morbillo, asma, ulcere, gonfiori, eczemi, ipertensione, febbre biliare, infezioni catarrali, tetano, reumatismi, malaria, antisettico, antispasmodico, carminativo e diaforetico.
Oltre a questi effetti positivi, c’è da dire che stelo, ridici e foglie contengono sostanze che, se ingerite, risultano tossiche per gli animali.
Coltivare la lantana
La lantana si può coltivare in vaso o in piena terra. Non sopporta lunghe gelate invernali, quindi nelle regioni centro-settentrionali è meglio coltivarla in vaso, in modo da poterla rientrare in casa nei mesi freddi.
Nelle regioni meridionali, soprattutto in Sicilia, la si coltiva invece tranquillamente in piena terra.
Esposizione
Per esprimere al meglio la sua spettacolare fioritura la lantana ha bisogno di luce intensa. predilige quindi le esposizioni soleggiate. Tuttavia, è bene prevedere per i caldi mesi estivi una parziale ombreggiatura con apposita rete, per proteggere la pianta nelle ore più calde della giornata.
Terreno
La pianta di lantana predilige suoli di medio impasto, non troppo compatti e argillosi, con un pH tendenzialmente neutro.
Per la coltivazione in vaso si può scegliere del buon terriccio specifico per piante da fiore.
Cosa molto importante è assicurare il drenaggio. I ristagni idrici possono dar luogo all’insorgenza di pericolosi marciumi radicali.
Se coltiviamo in vaso, quindi, sul fondo del contenitore è bene usare dell’argilla espansa o dei cocci.
Evitate l’uso dei sottovasi.
Irrigazione
L’irrigazione deve essere tenuta in debita considerazione, se vogliamo avere un’abbondante fioritura e una rigogliosa vegetazione della lantana.
La pianta tollera abbastanza bene la carenza d’acqua, soprattutto se coltivata in piena terra, molto meno in vaso.
Tuttavia, il fogliame si rovina parecchio e la fioritura si arresta se la pianta viene lasciata troppo tempo all’asciutto.
Per cui bisogna innaffiare regolarmente. Meglio poco e spesso, senza mai eccedere.
Quest’accortezza vale per i mesi primaverili ed estivi. Da ottobre in poi la pianta si bagna solo quando il terreno è completamente asciutto.
Concimazione
Per favorire la fioritura della lantana è opportuna una regolare concimazione organica.
Meglio usare concimi leggeri, come l’humus di lombrico o il compost domestico.
Questi vanno ammendati al terreno nel momento della messa a dimora (in vaso o nell’aiuola). Inoltre, si può aggiungere sempre del concime nel momento del rinvaso, oppure ammendarlo annualmente nella nostra aiuola.
Riproduzione
La lantana si riproduce difficilmente da seme. La semenza, se non trova le condizioni di temperatura e umidità perfette, difficilmente germoglia.
Quindi si può iniziare a coltivare la lantana acquistando una pianta in vivaio o in un negozio di fiori.
Altra opzione è riprodurla per via vegetativa, sfruttando magari le pianta di un nostro vicino. Vediamo come.
Talea
La pianta di lantana si può facilmente riprodurre per talea. Questo è il metodo utilizzato anche in ambito vivaistico.
Il periodo per prelevare le talee è quello d’inizio primavera, tra marzo e aprile.
Si usano talee di germogli apicali, semi-legnose. La lunghezza della parte di ramo prelevata dalla pianta madre dovrebbe essere di 8-10 cm.
Per agevolare l’attecchimento si può trattare la superficie di taglio con dell’ormone radicante.
Quindi si piantano le talee in terriccio da vaso mescolato a sabbia fine. I vasetti devono essere tenuti in una zona ombreggiata, con temperatura che non scenda al di sotto dei 10 °C. Il terriccio deve essere sempre ben umido, ma non zuppo.
Normalmente la talea di lantana attecchisce dopo 2-3 settimane.
Conviene lasciarla nel vaso di partenza fino alla fine dell’estate e travasarla in contenitori più grandi a fine autunno. Nella primavera successiva si trapianta in vasi più grandi o nell’aiuola.
Rinvaso
La lantana coltivata in vaso ha bisogno di periodici rinvasi. Il periodo migliore per effettuare questa operazione è il mese di marzo, superati i freddi invernali.
Si consiglia di usare contenitori di diametro crescente, senza esagerare, passando gradualmente da un vasetto a un vaso di grande diametro.
Potatura
La lantana non deve essere necessariamente potata. L’intervento si fa più che altro per finalità estetiche.
Il momento migliore per potarla è il mese di settembre, quando la fioritura si esaurisce. La prima operazione consiste proprio nel cimare i capolini fiorali esauriti.
Poi s’interviene tagliando eventuali rami secchi o che s’incrociano.
Parassiti
La lantana può soffrire della presenza di alcuni parassiti. In particolare è suscettibile alla cocciniglia, che causa dapprima la melata e poi la produzione di abbondante fumaggine sull’apparato fogliare.
La cocciniglia deve essere eliminata dalla pianta, pena un decadimento generale della vegetazione.
Per eliminarla si consiglia di effettuare un trattamento con sapone molle potassico, prodotto consentito in agricoltura biologica e facilmente reperibile nei negozi specializzati in agricoltura.
Altro potenziale parassita è il ragnetto rosso, attivo sulle foglie soprattutto nei caldi mesi estivi. Si tratta di un insetto che può distruggere interamente la vegetazione.
È piccolo parassita, quasi invisibile all’occhio umano, che si combatte aumentando l’umidità sulla vegetazione. Nelle ore serali, dunque, effettuate delle abbondanti bagnature con acqua fresca. Queste ne bloccheranno il ciclo di riproduzione.
1 commento
Articolo molto interessante. Ho intenzione di piantare la Lantana Montevidensis nel mio giardino e certamente seguirò alla lettera le vostre esaustive informazioni.