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Il gelsomino di San Giuseppe (Jasminum nudiflorum) è una pianta appartenente alla famiglia delle Oleaceae. Il genere Jasminum, di cui vi abbiamo già parlato, comprende numerose specie coltivate nei giardini a fini ornamentali. La coltivazione di questo arbusto è molto interessante in quanto fiorisce abbondantemente in inverno, per questo è anche chiamato anche gelsomino invernale e gelsomino giallo. Essendo, inoltre, una pianta piuttosto rustica, bastano pochi accorgimenti colturali per avere grandi soddisfazioni.
Vediamo quindi tutto quello che c’è da sapere su questa pianta ornamentale.
Descrizione del gelsomino di San Giuseppe
Il gelsomino di san Giuseppe è una specie arbustiva che emette numerosi rami di colore verde, tenaci, semilegnosi, angolosi e lunghi fino a 2 m. I rami sono inizialmente eretti, poi, con il tempo, assumono portamento arcuato e ricadente fino a terra. Può essere coltivato anche senza supporti o graticci, come cespuglio arbustivo. Se se ne vuole assecondare la sua crescita, è perfetto da piantare sopra un muro, a caduta. Quando i rami toccano terra emettono radici con estrema facilità, un po’ come avviene con il rovo, di questo va tenuto conto nella coltivazione in giardino, in quanto questo gelsomino tende a espandersi e a occupare un discreto spazio.
Foglie
La Jasminum nudiflorum è un arbusto a foglia caduca che si spoglia completamente in autunno. Le foglie sono trifogliate, fitte sui rami e di piccole dimensioni, con superficie liscia, colore verde scuro nella pagina superiore, verde opaco in quella inferiore.
Fiori
I fiori del gelsomino invernale sbocciano all’ascella delle foglie sui rami dell’anno precedente. Sono isolati oppure in mazzetti distribuiti lungo tutto il ramo. Le dimensioni sono piccole, circa 2 cm di diametro. Il colore è tipicamente giallo, il profumo è delicato e non così intenso come le altre specie di gelsomino.
La fioritura è il tratto caratteristico del gelsomino di San Giuseppe. Avviene fra dicembre e marzo, prima dell’emissione delle foglie (da cui l’epiteto nudiflorum). Il periodo di fioritura sarà tanto più precoce quanto più l’inverno sarà stato mite.
Coltivazione in vaso del gelsomino di san Giuseppe
Se non si ha molto spazio a disposizione in giardino, il gelsomino di San Giuseppe si presta particolarmente bene a essere coltivato in vaso sul balcone. Dal momento che i rami hanno portamento ricadente, si consiglia di utilizzare vasi di forma cilindrica posti su un supporto o un muro posizionato in alto. In questo modo i rami del Jasminum nudiflorum scenderanno in basso, a cascata, creando un bell’effetto scenico.
Coltivazione in giardino del gelsomino di san Giuseppe
Come detto, il gelsomino di san Giuseppe è una pianta caducifoglia, dunque tollera bene il freddo invernale in tutte le nostre regioni e non necessita di protezione dal gelo.
Tuttavia, avendo fioritura invernale, soffre i venti freddi che potrebbero rovinare i fiori. Dunque è meglio posizionarlo in un punto del giardino riparato da piante ad alto fusto o un muro. Compiendo questa scelta la pianta in estate sarà altresì protetta dal sole cocente.
Per quanto riguarda il terreno questo gelsomino invernale predilige i terreni di medio impasto, con una buona dotazione di sostanza organica e pH tendenzialmente neutro. Ciò vale anche per la coltivazione in vaso.
Quando si prepara il terreno per il trapianto del gelsomino è opportuno effettuare una concimazione organica di fondo, ammendando al terreno del compost domestico o dell’humus di lombrico.
Moltiplicazione per talea
La Jasminum nudiflorum è davvero semplice da riprodurre con la tecnica della talea. Le talee si prelevano a fine estate, tagliando l’estremità di rami giovani, per 10-15 cm di lunghezza. Si eliminano le foglie alla base della talea e s’interra in un composto di terriccio e perlite (sabbia in alternativa), utilizzando dei piccoli vasi. Il terreno di radicazione deve essere mantenuto ben umido e le giovani talee protette, possibilmente in una serra fredda (come queste), durante l’inverno. Nella primavera successiva, se la talea del gelsomino di San Giuseppe avrà attecchito (ve ne accorgete se riprende l’emissione) si potrà trasferire in un vaso più grande o a dimora nel giardino.
Propaggine
Il gelsomino di San Giuseppe si può moltiplicare facilmente anche con la tecnica della propaggine, sfruttando la naturale tendenza della pianta ad emettere nuove radici a livello dei nodi quando entra in contatto con il terreno. In primavera o in autunno, queste nuove piantine si possono scalzare dal terreno con una zappetta, avendo cura di prelevare più radici possibile, e mettere poi a dimora in un’altra posizione del giardino o in un vaso.
Trapianto
La Jasminum nudiflorum acquistato in vivaio (di solito provvista di supporti), si pianta, in giardino o in vaso, in due periodi: inizio primavera o inizio autunno.
Nella coltivazione in vaso scegliete contenitori abbastanza capienti e robusti, in modo da far crescere la pianta il più possibile ed evitare un immediato rinvaso.
In giardino tenete conto dello sviluppo arbustivo del gelsomino di San Giuseppe, con la continua emissione e radicazione di fusti. Bisogna lasciare uno spazio adeguato alla crescita, non piantando più di un esemplare ogni 2 m. Piantando con 1 m di distanza andrete in pratica a creare una siepe, magari un’opzione da valutare per il vostro giardino.
Irrigazione
L’irrigazione del gelsomino di San Giuseppe è necessaria soprattutto nel primo hanno di vita dopo il trapianto. In estate effettuate bagnature regolari del substrato e proseguite fino all’autunno. In inverno si sospendo le irrigazioni delle piante in piena terra, mentre in vaso si dà acqua sporadicamente.
Dal secondo anno se la pianta ha ben attecchito riuscirà da sola a procurarsi l’acqua, anche se durante un lungo periodo di siccità estiva un po’ acqua non guasta.
Parassiti
Pur essendo una specie piuttosto rustica, la Jasminum nudiflorum è soggetto agli attacchi di parassiti, in particolare afidi e cocciniglia.
Contro gli afidi si consiglia un pronto intervento ai primi segni di infestazione, utilizzando sapone molle potassico. Contro la cocciniglia, invece, un prodotto biologico più incisivo è l’olio bianco minerale.
Come potare il gelsomino di san Giuseppe
Con i suoi lunghi tralci, la Jasminum nudiflorum sviluppa una chioma un po’ disordinata. La potatura per mantenere in ordine la pianta si esegue poco dopo la fioritura e prima dell’emissione delle nuove foglie. I tagli dovranno essere leggeri e mirati, in modo da compattare la chioma e non danneggiare la fioritura futura, la quale si avrà sui rami in crescita.
Periodicamente, ogni 4-5 anni, il gelsomino di San Giuseppe può essere sottoposto ad una potatura più drastica, tagliando tutti i tralci a circa 15-20 cm dal terreno. Con questo tipo d’intervento la pianta ricaccia nuovi fusti e germogli, risultando del tutto ringiovanita.