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La dionea, nota anche come venere acchiappamosche, è la pianta carnivora più famosa in assoluto. In realtà più che carnivora la si dovrebbe definire “insettivora” o mangia insetti, poiché è dalla loro decomposizione che trae il nutrimento per lo sviluppo vegetale.
La pianta è molto bella a livello estetico, affascinante per le sue particolari forme e caratteristiche uniche.
La coltivazione della dionea è possibile, ma bisogna rispettare alcune condizioni. In particolare per quel che riguarda il terreno, l’irrigazione, l’esposizione. Generalmente è una pianta molto delicata da curare, ma con i giusti accorgimenti può dare grandi soddisfazioni.
In quest’articolo vi sveleremo i segreti della coltivazione della dionea e vi parleremo delle sue caratteristiche uniche.
Identificazione e origini della venere acchiappamosche
La dionea, nome scientifico Dionaea muscipula, è una pianta appartenente alla piccola famiglia botanica delle Droseracee.
Questa pianta carnivora fu ampiamente studiata dal famoso scienziato Charles Darwin, secondo cui la dionea era una delle piante più belle del mondo.
Il nome deriva dal greco antico Dionaía, altro nome con cui è conosciuta Afrodite, dea dell’amore e della bellezza.
E’ una specie originaria di una zona specifica, situata nella parte orientale della Carolina del Nord, uno stato degli Usa. Parliamo di zone esposte bene al sole, ma allo stesso tempo umide e sabbiose, ossia l’habitat naturale della dionea.
Per la sua bellezza e unicità questa pianta oggi è coltivata in tutti i paesi del mondo, a fini ornamentali.
Raramente si trova in crescita spontanea, però, poiché ha bisogno di particolari attenzioni. Per questo è perfetta per essere coltivata in vaso.
Caratteristiche botaniche della dionea
La dionea è una pianta che Darwin classificò come insettivora. Le sue dimensioni sono piccole, di raro supera i 20 cm di diametro quando è adulta. In altezza varia tra i 15 e i 20 cm, a secondo dell’organo della pianta che stiamo considerando.
E’ una perenne, con radici piuttosto corte e sottili. Il suo aspetto cambia a seconda della stagione in cui si trova. Nel periodo vegetativo (da marzo a ottobre), le foglie appaiono tese e dritte. Vi è poi un periodo di dormienza (da novembre a febbraio), con le foglie che si abbassano rasenti al suolo.
La disposizione fogliare è a rosetta. Tutte le foglie partono da un punto centrale, per poi diramarsi ai lati.
In natura la dionea fiorisce in primavera, tra maggio e giugno. I fiori sono all’apice di un’infiorescenza dritta, che si erge dal centro della rosetta di foglie. Si tratta di fiori di piccole dimensioni, ermafroditi e di colore bianco. La pianta li emette dopo il 5 anno di vita.
Dall’infiorescenza maturano i semi, piccoli e di colore nero.
Le foglie “trappola” della dionaea muscipula
La cosa più straordinaria della dionea sono le sue foglie, delle vere e proprie “trappole” per insetti. Da qui il soprannome di acchiappamosche o mangia insetti.
Le foglie sono formate da un picciolo molto lungo, che termina con un’estremità particolare. La sua trappola consiste in due “bocche dentate”, che ricordano delle ciglia. Si tratta di due lembi fogliari morbidi, mediamente lunghi 3 cm.
All’interno di questi denti vi sono tre minuscoli peli con la funzione di sensore.
Quando i peletti vengono sfiorati la trappola si chiude di scatto, questo fenomeno è detto della tigmonastia.
Questa trappola ha un meccanismo di funzionamento sorprendente. Ha come una memoria interna, grazie alla quale la pianta carnivora distingue il primo tocco dall’esterno. In questa fase la “bocca” rimane ferma, ma il meccanismo è oramai attivo. Dal secondo tocco, di solito quello decisivo, l’insetto è riconosciuto e le “fauci” si chiudono.
In questo modo la dionea risparmia energia, attivandosi solo quando effettivamente un insetto si muove al suo interno.
La chiusura dei “denti” è infatti molto dispendiosa per la pianta. Circa ogni 40 secondi questo meccanismo si resetta.
A quel punto se la dionea ha davvero catturato una preda inizia a digerirla.
Da qui un primo importante consiglio per la coltivazione della dionea. Evitare assolutamente di fornire prede morte o altro tipo di cibo, come ad esempio piccole mosche e scarti alimentari.
Questa azione artificiale comporta uno stress per la pianta, che non riconosce l’insetto, poiché non si muove.
Il processo di digestione dura qualche giorno e serve alla pianta per accumulare elementi nutritivi. La dionea prende solo gli insetti che le servono, senza andare oltre il suo fabbisogno energetico. Altra considerazione in tal senso è che l’infiorescenza è sempre più alta delle foglie trappola. In questo modo la “bocca” non interferire con il lavoro degli insetti impollinatori.
In questo breve video potete osservare quanto appena descritto. La raccomandazione è di non ripeterlo sulla vostra dionea, poiché per mostrare il funzionamento la pianta viene stimolata artificialmente.
Come coltivare la dionea in vaso
La dionea è una pianta che viene quasi esclusivamente coltivata in vaso. Vediamo ora quali sono le accortezze da avere per farla crescere al meglio.
Esposizione
La prima importante scelta da fare riguarda la giusta esposizione alla luce. La dionea è una pianta che ama il sole e che in base al tempo di esposizione varia la sua colorazione.
Le “trappole” (foglie), quando sono ben illuminate, tendono ad essere più rosse ed energiche.
Tuttavia, alle nostre latitudini e nei mese estivi, l’esposizione diretta alla luce solare potrebbe essere eccessiva. Soprattutto nei periodi di grande caldo.
Si consiglia quindi un luogo ben esposto al sole, ma che per qualche ora al giorno sia un po’ ombreggiato.
Trattandosi di una pianta da esterno, se tenuta in casa soffre. C’è però da dire che non può resistere a lunghi periodi di gelo. La cosa migliore in inverno è proteggerla in una piccola serra da balcone, fredda, ma capace di evitare il gelo.
Ecco alcuni tipi di serre, con dimensioni e forme diverse per adattarsi ai vostri spazi.
Il giusto mix di terreno
Altro fattore fondamentale per la buona riuscita della coltivazione della dionea è il terreno. E’ pianta necessita di suoli con pH acido.
La soluzione migliore è questo mix di torba acida di sfagno e perlite. Altri tipi di terreno non consentono una buona crescita della dionea.
La dionea non ha bisogno di concimazione, né al momento dell’impianto, né successivamente, durante la crescita.
Come detto si nutre con la cattura e la digestione degli insetti.
Come annaffiare la dionea
Annaffiare la dionea richiede delle attenzioni particolari. Bisogna impiegare acqua con scarsa durezza e basso residuo fisso.
I giardinieri amanti di questa pianta usano o l’acqua piovana appositamente raccolta. Una valida alternativa è l’acqua demineralizzata, quella che si usa per il ferro da stiro, tanto per intenderci.
Altra accortezza è quella di lasciare sempre dell’acqua nel sottovaso della pianta e di non irrigare mai da sopra. Ciò è valido per la stagione vegetativa, in primavera-estate.
Attenzione, quello di lasciare acqua stagnante nel sottovaso è un consiglio valido solo per la dionea!
Durante il periodo di riposo vegetativo, (autunno-inverno), la pianta va in dormienza e non ha bisogno d’irrigazione frequenti. Anzi, in questo periodo va evitata la presenza di acqua stagnate nel sottovaso.
Riproduzione e rinvaso
Per iniziare a coltivare la dionea ci sono diverse opzioni. La più semplice è quella di rivolgersi a un negozio di piante specializzato e acquistare una pianta già adulta. La dionea è molto amata e diffusa, quindi è facile trovarla.
Altra soluzione è quella di iniziare a coltivare partendo dal seme, in primavera.
Le sementi si trovano facilmente in commercio. e spesso sono accompagnate da un utile kit di germinazione.
La semina comporta però dei tempi lunghi per vedere una bella pianta formata; la crescita della dionea, infatti, è lenta.
Infine, la soluzione più semplice, è quella di riprodurre la dionea per talea.
A primavera basta prelevare una giovane foglia dalla rosetta, con attaccato un pezzettino di radice. Questa foglia va adagiata sul terreno e in pochi giorni emetterà da sé il nuovo apparato radicale.
E’ inutile dire che il terreno deve essere sempre mantenuto ben umido.
La dionea è una pianta perenne, quindi periodicamente va rinvasata.
Il nostro consiglio è quello di farlo ogni anno, prendendo un vaso ogni volta leggermente più grande.
Parassiti e malattie
Sembrerà strano a dirsi, ma anche la dionea soffre di attacchi da parte di parassiti.
I più comuni per questa pianta sono gli afidi e il ragnetto rosso.
Per quanto riguarda gli afidi si possono avere infestazioni soprattutto in primavera. Se l’attacco è grave si ha un deperimento della pianta, con produzione di melata. Se non viene curata la dionea può morire.
Di solito noi consigliamo di usare il sapone potassico o di Marsiglia contro gli afidi.
In questo caso specifico, però, preferiamo indirizzarvi verso l’olio di neem e il suo principio attivo: l’azidaractina.
L’olio di neem deve essere mescolato con l’acqua d’irrigazione, quindi piovana o demineralizzata.
Questo trattamento ovviamente è consentito in agricoltura biologica, e va fatto ai primi segnali della presenza di afidi. Per farlo consigliamo di seguire le indicazioni riportate nell’etichetta del prodotto.
Per quanto riguarda il ragnetto rosso, questo provoca un forte deperimento nelle foglie “trappola” della dionea. Consigliamo quindi di vaporizzare acqua d’irrigazione nelle ore serali. Con l’acqua vaporizzata s’interrompe il ciclo biologico del ragnetto.
Alcuni optano per un metodo più drastico, immergendo per intero la pianta in acqua.
E’ un metodo a cui la pianta di dionea reagisce piuttosto bene.
Un consiglio che diamo è quello di spostare la pianta dalla luce diretta del sole quando è attaccata dagli insetti. In questo modo ne riduciamo lo stress.
In sintesi: come coltivare la dionea
Riassumendo quanto appena detto, se vogliamo coltivare la dionea nel modo migliore possibile, occorre seguire queste indicazioni:
- Posizionare la pianta in una zona soleggiata ma che abbia anche alcune ore di ombra
- Usare come terreno un mix di torba acida di sfagno e perlite
- Annaffiarla usando acqua piovana o demineralizzata
- Usare l’olio di neem per la difesa dagli afidi
- Usare l’acqua di annaffiatura per la difesa dal ragnetto rosso.