Il cancro delle pomacee è causato dal fungo Nectria galligena. Colpisce in maniera particolare il melo e il pero. Questa malattia è molto pericolosa sugli alberi giovani e può portare anche alla morte della pianta.
Si tratta di un cancro del legno che deve essere quindi prevenuto o curato il pima possibile. L’importante è riconoscere i sintomi del cancro delle pomacee per tempo, in modo da intervenire con le corrette tecniche di prevenzione agronomica e i giusti trattamenti biologici.
Ciclo biologico del cancro delle pomacee
L’agente patogeno che causa il cancro delle pomacee è il fungo ascomicete Nectria galligena (nella forma conidica Cylindrocarpon mali).
Il patogeno sverna come periteci che si differenziano sul legno infetto da ottobre a dicembre. All’interno dei tessuti legnosi degli alberi infetti si differenziano gli aschi, che in primavera liberano le ascospore che diffondono la malattia.
La forma agamica si differenzia nei mesi primaverili e autunnali sui cancri più giovani. L’infezione avviene sia attraverso le ascospore che i conidi. Entrambi sono trasportati da acqua e vento, e una volta germinati penetrano nei tessuti della pianta attraverso lenticelle o lesioni di qualsiasi tipo. Le infezioni più gravi di cancro delle pomacee hanno inizio in autunno, sulle cicatrici fogliari al momento della caduta delle foglie.
I danni del cancro delle pomacee
Il cancro delle pomacee può creare diversi danni sul legno degli alberi colpiti. Se il frutteto, inoltre, si trova in condizioni di elevata umidità, viene favorito il progredire della malattia, che può diventare un serio problema. Vediamo quali sono questi danni:
- All’inizio la malattia si mostra con tacche depresse sulla corteccia.
- Questi segni evolvono in spaccature e lesioni, e sono detti cancri rameali.
- Quando l’infezione progredisce e interessa la circonferenza di un’intera branca, questa va incontro a disseccamento nella parte distale.
Danni sul melo
Sul melo i problemi sono più accentuati, con una certa sensibilità di alcune varietà.
Le cultivar appartenenti ai gruppi Gala e Red Delicius sono le più sensibili al cancro delle pomacee.
Su qeusti alberi è facile che il fungo si presenti già al primo anno di vita, soprattutto se la pianta proviene da vivai che non effettuano un’adeguata profilassi.
Sulle piante giovani si evidenziano sintomi a carico dei rametti, con la formazione di piccole tacche depresse all’inserzione delle giovani ramificazioni.
L’alberello reagisce formando dei cancri aperti, con margini rilevati, screpolati e la zona centrale imbrunita e fessurata.
Quando il cancro delle pomacee interessa il tronco o le branche principali, le conseguenze sono più gravi. Diminuisce la resistenza all’impalcatura e la branca può facilmente spezzarsi o disseccare.
Come prevenire e curare il cancro delle pomacee
La cura e la prevenzione del cancro delle pomacee si basano su tre interventi distinti da praticare nei diversi periodi dell’anno. Nello specifico si tratta di seguire le buone prassi della prevenzione agronomica, di compiere i corretti interventi in fase di potatura, e di agire con i giusti trattamenti bio.
Prevenzione agronomica
La difesa biologica dal fungo Nectria galligena parte da una buona prevenzione agronomica.
Occorre limitare i fattori ambientali che predispongono alla malattia. Quando invece è già presente, bisogna ridurre l’inoculo del patogeno sul campo.
Quindi è necessario che le concimazioni azotate siano limitate, per evitare rigoglio vegetativo in presenza della malattia. E che il ristagno idrico venga evitato, poiché l’umidità favorisce la diffusione del patogeno.
Interventi in fase di potatura
Con le corrette operazioni di potatura le piante possono essere sanate.
Vi abbiamo già parlato della potatura del melo e della potatura del pero, vi rimandiamo quindi a questi articoli per maggiori approfondimenti.
Con i tagli si devono eliminare i rami o le branche colpite.
Se l’infezione è presente sul tronco, e quindi sul legno vecchio, con una spazzola di metallo si deve cercare di pulire la zona imbrunita.
Le ferite dovute alla potatura e alla pulizia, devono essere cicatrizzate facendo ricorso a mastici per innesti con sali di rame. Un buon prodotto lo trovate qui.
L’applicazione del mastice, oltre a cicatrizzare, disinfetta la zona colpita dal cancro delle pomacee, arrestando così la diffusione del patogeno.
I rami o le branche asportate devono essere allontanate dal campo e possibilmente bruciate.
Trattamenti biologici
Ulteriore prevenzione dal cancro delle pomacee può essere fatta con trattamenti a base di sali di rame, nei limitati consentiti dal Regolamento 473/2002 della Commissione Europea.
Gli interventi si possono fare in tre momenti diversi:
- alla caduta delle foglie
- al bruno, cioè in fase di riposo vegetativo
- non appena inizia la ripresa vegetativa.
Ricordiamo che, se stiamo prevenendo un’altra patologia delle pomacee, come ad esempio la ticchiolatura del melo, gli interventi eseguiti controllano anche questi cancri.
1 commento
Congratulazioni per la brillante iniziativa