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Il bostrico della vite (Sinoxylon perforans) è un insetto appartenente all’ordine Coleoptera, famiglia Bostrychidae. È un temibile parassita dei vigneti e, spesso, anche dei frutteti, ed è diffuso in tutte le regioni italiane. Altra specie simile, sempre di interesse agricolo, è la Sinoxylon sexdentatum (ossia il bostrico dei 6 denti), affine alla prima sia per quanto riguarda i danni alle colture che per aspetto e ciclo di vita.
Per fortuna le infestazioni di questo coleottero della vite si possono contenere con adeguate pratiche di prevenzione agronomica e difesa biologia con l’utilizzo di apposite trappole. Vediamo quindi come fare e quali accortezze avere.
Descrizione del bostrico della vite
Il bostrico della vite è un piccolo coleottero di forma sub-cilindrica, con dimensioni che variano tra 5 e 7 mm di lunghezza negli esemplari femminili e 4-5,5 mm in quelli maschili. Il capo è di colore nero e si trova incassato nel torace e quindi non visibile dalla parte dorsale. Le elitre sono bruno-rossicce, finemente punteggiate e provviste di peluria grigia.
Uova
L’uovo è di colore biancastro con corion liscio, di forma allungata e con l’estremità micropiliare subconica. Misura 0,2 x 0,3 mm.
Larve
La larva del bostrico della vite a piena maturità è di forma ricurva, con capo incassato in gran parte nell’ampio protorace, di colore biancastro tranne le appendici boccali e le zampe che sono invece brune.
Misura 6-8 mm di lunghezza.
Piante attaccate dal bostrico della vite
I bostrici Sinoxylon perforans e S. sexdentatum attaccano principalmente la piante di vite. Tuttavia si segnala un elevato grado di polifagia, con gli attacchi che possono interessare diversi alberi da frutto e forestali. Tra i tanti segnaliamo: melo, pero, fico, ciliegio, albicocco, susino, kaki, castagno, gelso, acacia, quercia ecc.
Danni bostrico alla vite
Il danno alla vite è causato principalmente dagli adulti del bostrico, in quanto i loro attacchi interessano il legno vivo, mentre le larve, come vedremo, si sviluppano a spese dei tralci morti.
Gli adulti si alimentano praticando fori alla biforcazione dei tralci, nel punto d’intersezione dei tralci su cordoni permanenti, sul ceppo e in corrispondenza delle legature.
Quando il foro di nutrizione causato dal coleottero colpisce il legno vivo, si ha fuoriuscita di linfa che poi solidifica in grumi di gomma.
Il danno alla pianta si evidenzia in fase di potatura, con i tralci colpiti che si spezzano facilmente. Il problema è quindi più grave nelle forme di allevamento della vite dove i tralci vengono piegati, come ad esempio nel Sylvoz.
Danni agli alberi da frutto
Negli alberi da frutto gli adulti compiono fori di nutrizione alla biforcazione dei rami più giovani, provocando anche in questo caso fuoriuscita di gomma, nonché il deperimento del ramo.
Le infestioni provocano un danno importante negli impianti più recenti, anche perché le ferite lasciate dal bostrico diventano la via d’ingresso per pericolose malattie crittogamiche e cancri del legno. È probabile, tra l’altro, che la diffusione in Italia di agenti fungini come Diplodia mutila (Botryosphaeria stevensii) e Phomopsis quercina sia attribuibile a questo coleottero.
Condizioni che predispongono alle infestazioni
A livello ambientale, le infestazioni del bostrico della vite sono più intense in annate caratterizzate da forte siccità estiva e/o sulle viti che in precedenza avevano subito danni da gelate invernali.
Anche errate pratiche agronomiche favoriscono la presenza di questo parassita, come ad esempio lasciare i tralci secchi sui fili di ferro dopo la potatura o accatastare i residui di potatura mantenendoli a lungo in campo.
Ciclo di vita del Sinoxylon perforans
Il bostrico della vite sverna allo stadio di adulto scavando dei cunicoli lunghi fino a 3 cm indistintamente su: gli speroni della potatura, i tralci spezzati o deperiti, nel ceppo di una pianta morta, nella biforcazione dei rametti (alberi da frutto).
Nella seconda metà di aprile gli adulti fuoriescono dai ricoveri invernali, con le femmine che preparano una galleria di riproduzione in tralci morti e residui di potatura.
Dopo l’accoppiamento la femmina inizia la sua attività di deposizione occupando la prima galleria e ricavandone delle altre. In ogni galleria vengono deposte fino a 65 uova, per un totale di 150-180 uova, le quali però non sono deposte simultaneamente, ma per tutto il mese di maggio.
Le larve appena nate si sviluppano all’interno del tralcio morto, con la maturità che è raggiunta in circa 1 mese.
L’impupamento avviene all’estremità delle gallerie larvali e ha inizio nell’ultima decade di giugno e per tutto il mese di luglio.
Nuova generazione
I nuovi adulti iniziano nascere dopo 7-10 giorni allo stadio di pupa, a partire dalla prima decade di luglio fino a metà agosto, con il picco di voli a fine luglio.
Sono questi i bostrici che danneggiano la vite e gli alberi da frutto. Durante i mesi di agosto e settembre infatti, si portano sulle piante ospiti e si nutrono scavando le gallerie d’alimentazione.
Nei primi giorni di ottobre il ciclo annuale si chiude, con gli adulti che scavano i loro cunicoli d’invernamento.
Come prevenire il Bostrico della vite
Per quanto detto finora, è evidente che l’azione di prevenzione agronomica più efficace per contrastare il bostrico è la rimozione degli scarti di potatura, anche i tralci che spesso si lasciano sui fili. Questi infatti costituiscono il substrato in cui le femmine covano le uova dando il via alla generazione dell’anno. Nei vigneti in precedenza interessati da attacchi di bostrico delle vite questa è una precauzione fondamentale e obbligata.
Per una pulizia accurata i tralci andrebbero eliminati con il fuoco o con una fine trinciatura.
Trappole con fascine esca
I tralci della potatura si possono usare sapientemente per creare delle trappole esca. Per farlo bisogna formare delle piccole fascine che verranno poi appese qua e là nel vigneto o nel frutteto. La fascina esca attira la femmina del bostrico che ivi vi andrà a deporre. Come detto questo avviene nel mese di maggio, per cui le trappole vanno approntate già a fine aprile.
Nel mese di giugno si ritirano le trappole e si distruggono con il loro carico di uova.
Trappole nei frutteti
Nei frutteti specializzati, soprattutto in impianti giovani, contro il bostrico si possono costruire delle trappole di cattura massale degli adulti.
Ad una trappola cromotropica di colore giallo o rosso, impregnata di colla entomologica che non si secca all’aria, bisogna agganciare una bottiglia contenente 150 ml d’alcol alimentare e 150 ml d’acqua. La bottiglia deve essere lasciata aperta, poiché attrae il bostrico adulto. Così facendo, finirà attaccato alla trappola colorata con la colla o annegato nella bottiglia con l’alcol.
In un ettaro di frutteto bastano 8-9 trappole di questo tipo, da posizionare a partire dalla fine aprile. In seguito alle precipitazioni piovose le trappole andranno svuotate e ripristinate.