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La palma nana (Chamaerops humilis), conosciuta anche come palma di San Pietro, è una pianta tipica dei paesi mediterranei.
È molto bella perché ha dimensioni ridotte, il che la rende perfetta per decorare i giardini privati e le aree di verde pubblico.
Si tratta di una pianta talmente rustica da crescere spontanea in molte regioni italiane, soprattutto nel Sud e nelle isole. Inoltre è tra le specie di palma che resistono meglio ai parassiti dannosi.
Vediamo quindi le caratteristiche botaniche di questa pianta e come la si coltiva in piena terra o in vaso.
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Origine del nome Chamaerops humilis
Il nome botanico della palma nana è Chamaerops humilis, specie compresa nella famiglia delle Arecaceae.
L’origine del nome fa chiaro riferimento all’aspetto della pianta. Deriva infatti dalla composizione delle parole greche chamai= basso e rhaps = cespuglio.
Gli antichi Greci chiamavano questa pianta phoenix chamaeriphes=palma gettata per terra.
Ed è proprio nel periodo delle civiltà ellenica che questa palma inizia ad essere coltivata e, addirittura, a essere raffigurata nei dipinti.
In epoca romana fa la sua comparsa nelle sculture in bassorilievo e nei quadri a sfondo religioso.
Caratteristiche botaniche
Allo stato spontaneo le piante di palma nana si presentano come cespugli sempreverdi, alte al massimo 2 m. Se coltivate possono però anche superare i 4 m, dimensione che, in ogni, è di molto inferiore a quella delle altre specie di palme.
Da giovane è acaule, ovvero priva di fusto. Crescendo forma invece uno stipite (ossia il fusto delle palme) solitario o multiplo, formato da un fusto principale più alto e altri secondari.
Lo stipite ha un diametro variabile dai 10 ai 15 cm ed è ricoperto dal tipico tessuto fibroso. Il colore è bruno-rossastro, con una stratificazione sovrapposta delle vecchie guaine fogliari, per un diametro complessivo fino a 30 cm.
La pianta ha un’intensa attività vegetativa nel periodo primaverile, che rallenta in estate nelle zone particolarmente siccitose. La crescita riprende in autunno e si arresta con l’arrivare del freddo.
L’apparato radicale è forte e robusto, il che consente alla Chamaerops humilis di adattarsi ai terreni più aridi e difficili.
Foglie
Sulla palma nana crescono foglie molto robuste, con le seguenti caratteristiche:
- palmate
- rigide
- erette
- dotate di lungo picciolo (fino a 40 cm) a sezione semicilindrica
- con spine sui bordi, acuminate e nere
- ampia lamina fogliare fino a 80 cm di lunghezza
- forma a ventaglio con contorno circolare
- colore verde-grigio nella pagina superiore, biancastro in quella inferiore.
Fioritura
La palma nana, solitamente, inizia a fiorire tra maggio e giugno, e la fioritura si protrae fino ad agosto. L’impollinazione è anemofila, ossia operata dal vento.
Le infiorescenze hanno le seguenti caratteristiche:
- erette a spadice (spiga)
- ramificate
- lunghe fino a 40 cm
- avvolte da 2 spate basali
- fiori dioici o poligami, con presenza nei fiori maschili di un gineceo sterile e stami sterili nei fiori femminili
- colore giallo-verde
Frutti e semi
- Il frutto della palma nana è una drupa di forma globosa e oblunga.
- Le dimensioni sono variabili dai 12 ai 45 mm.
- Il peso di una singola drupa è compreso tra 1 e 2,5 g.
- Le drupe sono riunite in un’infruttescenza compatta, inizialmente verdi, poi arancio e infine marroni a piena maturità.
- La maturazione completa avviene tra novembre e dicembre, con frutti che persistono a lungo sulla pianta.
- La polpa è fibrosa e di sapore leggermente zuccherino.
- Il seme che si sviluppa all’interno del frutto è di forma ovoidale, colore grigio scuro.
- Queste piccole drupe sono molto ricercate dagli uccelli e dai roditori, che contribuiscono alla disseminazione della specie.
Varietà di palma nana
La specie Chamaerops humilis comprende diverse varietà, che elenchiamo per aiutarvi nella scelta della palma nana da coltivare nel vostro giardino:
- microcarpa
- macrocarpa
- dactylocarpa
- argentea
- arborescens
- elegans
- gracilis
- robusta
Diffusione spontanea della palma nana
La palma nana è una tipica specie della nostra macchia mediterranea. Ama le radure, le zone calde e soleggiate con vegetazione aperta.
Cresce preferibilmente vicino la costa, arrivando quasi in riva al mare.
L’altitudine massima in cui ne troviamo esemplari non supera i 600 m.
Vegeta bene nei terreni rocciosi e sabbiosi.
La pianta è a diffusione steno-mediterranea, presente in tutto il Mediterraneo occidentale. Dal sud del Portogallo a Malta, dal Marocco alla Libia.
In Italia la troviamo anche allo stato selvatico, ed è presente soprattutto lungo la fascia costiera tirrenica delle regioni meridionali. Tuttavia, si spinge anche fino alla Toscana e alla Liguria.
In Sardegna è tipica dell’isola di San Pietro, da cui la denominazione comune di palma di San Pietro.
Coltivazione della palma nana
La palma nana cresce in maniera ottimale laddove le temperature non superino i 10 °C nemmeno d’inverno. Tuttavia la pianta ha una buona resistenza al freddo, riuscendo a sopportare anche temperature sotto gli 0 °C.
Ad ogni modo, la crescita vegetativa migliore si ha con temperature tra i 22 e i 30 °C. E infatti, in estate, con le nostre temperature torride, la crescita si arresta.
L’esposizione prediletta è quella soleggiata, ma si può coltivare anche in mezz’ombra. In caso d’ombreggiamento tende ad allungarsi e quindi a diventare più alta.
Ha un’ottima resistenza ai venti, anche quelli di salsedine, che non la danneggiano per nulla. Non bisogna quindi avere particolari precauzioni in questo senso.
È possibile coltivare la palma nana anche in vaso, usando contenitori di medio-grandi dimensioni. In questo caso, è meglio prediligere un’esposizione più riparata.
Terreno e concimazione
La palma nana non è particolarmente esigente e si adatta bene anche ai terreni più poveri, purché siano ben drenati. Non ama, infatti, i terreni asfittici e compatti, che danno luogo a ristagno idrico.
Il pH del terreno ideale è quello neutro o sub-alcalino.
La concimazione è gradita, ma deve essere leggera. Si consiglia di ammendare una volta all’anno al terreno dell’humus di lombrico o del compost domestico.
Nella coltivazione in vaso, il terreno può essere preparato facendo un mix con terriccio universale (80%) e sabbia di fiume (20%).
Irrigazione
Quando coltivata in giardino, direttamente in piena terra, la palma nana non ha bisogno d’acqua, neanche nei periodi più siccitosi. La pianta, infatti, si difende dall’aridità arrestando il suo processo vegetativo.
Se confrontata con altre specie tipiche della macchia mediterranea, come il lentisco o il mirto, risulta più tollerante alla siccità.
Fa però eccezione il primo anno di coltivazione, quando il poderoso apparato radicale deve ancora formarsi.
Discorso diverso se la crescita della palma di San Pietro avviene in vaso. In tal caso vi deve essere un apporto di acqua nei mesi caldi moderato, ma continuo.
Tecniche di riproduzione
Propagazione da seme
Le palme nane si possono propagare da seme.
- Per ricavare il seme, una volta raccolto il frutto a piena maturità, lo si immerge in acqua per alcuni giorni. In questo modo la polpa macera ed è più facile rimuoverla.
- Il seme si conserva in un ambiente asciutto, al buio e con temperature costante intorno ai 20 °C.
- La semina conviene farla a fine inverno, usando dei piccoli vasetti.
- Prima della messa a dimora del seme, conviene immergerlo in acqua tiepida per 24-48 ore.
- Il tempo di germinazione non è breve e può richiedere alcune settimane. In questo periodo il terriccio deve essere tenuto sempre ben umido.
Prelievo dei germogli basali
Altra tecnica di riprodurre la palma nana è quella di prelevare i germogli basali dal fusto, provvisti di radici, interrandoli subito dopo.
Questa operazione si fa in primavera, ponendo il giovane germoglio in un vasetto.
Crescita delle piantine e trapianto in giardino o in vaso
Una volta formata una giovane piantina la si alleva in vaso per circa un anno. In questo frattempo le si devono assicurare una buona irrigazione e un’insolazione moderata.
Nella primavera successiva, può avvenire il trapianto in giardino o in vaso.
Considerando che le piante adulte sono molto voluminose e possono dar luogo a una vera e propria formazione, bisogna lasciare almeno 5 m di spazio tra una pianta e l’altra.
In vaso i trapianti devono essere progressivi. La palma nana ha una crescita piuttosto lenta. Bisogna sostituirle il contenitore solo quando quello più piccolo ha esaurito tutto lo spazio a disposizione per le radici.
Come potare la palma nana
La palma nana non va potata. L’unico consiglio che diamo è quello della periodica rimozione delle foglie secche. In questo modo si mantiene il fogliame sempre bello vivo e rigoglioso.
Le vecchie foglie possono essere il punto d’ingresso di malattie e parassiti, quindi è meglio tenere la pianta pulita. A volte capita che le punte delle foglie si secchino. Questo accade soprattutto in ambienti molto caldi. Per ovviare a questo danno estetico si possono tagliare le punte con delle forbici ben pulite e affilate.
Questo tipo di palma è coltivato soprattutto come pianta ornamentale. Per tenere il fogliame lucido, si può semplicemente passare sulle foglie un panno umido.
Malattie fungine
Purtroppo la palma nana è soggetta ad attacchi di agenti patogeni, che provocano malattie fungine. Questi attacchi avvengono quando le condizioni di coltivazione sono errate, con terreni troppo umidi, che danno luogo a ristagno idrico.
Tra le malattie più comuni segnaliamo:
- marciume del colletto (Phytophthora spp.), grave malattia che porta alla morte in poco tempo dell’apparato radicale e quindi della pianta;
- Phaeochora steinheilii, fungo ascomicete che causa la comparsa di lesioni sulle foglie e sui piccioli, caratterizzate dalla presenza di corpi convessi neri e di consistenza catramosa, contornate da un alone giallastro. Queste lesioni possono confluire formando ampie zone necrotiche soggette a disseccamento, con notevole danno estetico;
- marciume dei fusti causato da Gliocladium vermoeseni;
- maculature fogliari provocate da Pestalozzia palmarum.
Parassiti
Tra i parassiti, il più temibile per la palma nana (e per tutte le altre specie di palme) è il punteruolo rosso. Dobbiamo sottolineare che sulla Chamaerops humilis i danni di questo insetto sono più contenuti. Non è una specie che il parassita ama particolarmente, preferendo rivolgere la sua attenzione soprattutto alle grandi palme da dattero.
Tra gli altri parassiti che possono invece colpire la specie in oggetto segnaliamo: la cocciniglia mezzo grano di pepe; i tripidi e il ragnetto rosso.
Usi della palma nana
La palma nana è una delle piante ornamentali più apprezzate.
Si usa per l’arredo dei giardini e delle terrazze, soprattutto nelle ville con vista sul mare.
Altro uso ornamentale è quello delle foglie recise, che vengono impiegate nelle composizioni floreali.
Questa pianta aveva, inoltre, diverse applicazioni in ambito artigianale.
Nella tradizione dei popoli mediterranei veniva impiegata per la fabbricazione di:
- scope
- ventagli
- funi
- ceste
- panieri
- stuoie
- cappelli
- corde
- contenitori vari.
Infine, la fronda adulta forniva anche crine vegetale, usato per imbottire: sedie, divani, materassi e cuscini.