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Il calicanto (Chimonanthus praecox) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia botanica delle Calycanthaceae. Deve la sua fama al fatto che produce il suo fiore in inverno, tra gennaio e febbraio, e la sua fioritura è ricca e molto profumata. Si tratta di un arbusto che non raggiunge grandi dimensioni, ma che è estremamente rustico, al punto da essere in grado di resistere e fiorire al gelo. La coltivazione del calicanto, dunque, è consigliata nei giardini, come pianta ornamentale, proprio perché richiede pochissime cure, ma regala grandi soddisfazioni.
Scopriamo quindi le caratteristiche del calicanto d’inverno e gli accorgimenti colturali per allevarlo rigoglioso in giardino.
Origini del calicanto
Chimonanthus praecox, il calicanto d’inverno, già nella nomenclatura botanica racconta il suo segreto. Il binomio scientifico fu assegnato nel 1821 dal botanico inglese John Lindley, che usò le parole greche χειµόν (cheimón)=inverno, e άνθος (ánzos)=fiore, ovvero fiore d’inverno, il tutto rinforzato dall’aggettivo praecox=precoce.
Fu proprio agli inizi dell’800 che questo arbusto fece la sua comparsa in Europa. La specie infatti è originaria della Cina, dove vegeta spontanea. La pianta fu molto apprezzata per la sua particolare fioritura invernale, tanto da essere sempre più coltivata nei giardini europei. Resistendo bene al gelo, non ha avuto problemi ad ambientarsi.
In Italia si coltiva la specie tipica del genere Chimonanthus, tuttora poco diffusa, ma degne di nota sono anche le altre specie C. yunnanensis, C. nitens, C. grammatus e C. campanulatus.
Caratteristiche botaniche del Chimonanthus praecox
Il Calicanto è una pianta arbustiva, caducifoglia, con un’intensa attività pollonifera. Dall’apparato radicale espanso nascono fusti eretti, poco contorti e ben ramificati, che nella stagione vegetativa formano una chioma ricca e intricata. Non raggiunge altezze elevate, di solito si attesta tra i 2 e i 3 m. Il portamento non è eccessivamente assurgente, per cui la chioma cresce in un diametro compreso tra 1,5 e 2,5 m.
Le foglie compaiono su fusti e rami in primavera, ben dopo la fioritura. La forma è lanceolata, con una lunghezza fino a 20 cm. L’aspetto è simile alle foglie del pesco, il colore è verde mediamente intenso.
I fiori di calicanto
Il calicanto fiorisce tra gennaio e febbraio, quindi la sua fioritura risalta moltissimo, in quanto in pieno inverno è difficile vedere alberi con fiori così sgargianti.
In inverno l’arbusto è completamente spoglio, ma d’un tratto si riempie di fiori gialli, con delicate sfumature violacee. Sono fiori profumatissimi ma molto delicati. Vanno maneggiati con cura, perché una volta caduti a terra perdono il loro aroma.
La fioritura avviene sulle ramificazioni di un anno e più, quindi sul legno vecchio, motivo per cui gli alberi giovani non fioriscono. I fiori, singoli o riuniti in gruppo, sembrano attaccati direttamente al ramo, in quanto privi di picciolo. Per proteggersi dal freddo la superficie è cerosa. Vi sono varietà particolari che accentuano il colore purpureo della corolla.
I frutti sono delle bacche di forma ovale e schiacciata, abbastanza grandi e che contengono i semi. Attenzione perché non sono commestibili, in quanto tossici.
Simbologia
Il calicanto e i suoi fiori sono oggetto di leggende popolari, legate allo straordinario evento di avere dei fiori in inverno. Molto simpatica è la storia del pettirosso e del calicanto, dove il piccolo uccello, messo in fuga dagli altri alberi, trova rifugio solo in quest’ultimo. Madre natura volle premiare il gesto accogliente del calicanto facendo cadere sui rami una pioggia di fiori splendenti e profumati. Omaggiare qualcuno con i fiori del calicanto è un messaggio di protezione e affetto.
Questi fiori sono molto ricercati in profumeria e cosmetica, per ricavarne un’essenza usata per profumi e creme.
I fiori invernali e il loro olio essenziale sono usati nelle preparazioni di medicinali tradizionali cinesi per trattare colpi di calore, vomito, tosse e morbillo.
Come coltivare il calicanto
Come detto, il calicanto è una pianta rustica che non soffre le basse temperature, e la fioritura addirittura avviene finanche quando il termometro scende sotto lo zero. In estate soffre però il sole eccessivo, per cui l’esposizione ideale per coltivarlo in giardino è in mezzombra.
Terreno
Il calicanto predilige un tipo di suolo fresco e sciolto, ma riesce ad adattarsi anche in terreni più compatti e argillosi, l’importante è che ci sia un buon drenaggio idrico.
All’impianto conviene ammendare al terreno fertilizzanti organici, come ad esempio del buon letame maturo.
Moltiplicazione
Una pianta di calicanto può essere riprodotta in diversi modi. In primo luogo da seme, con semina da effettuare a fine inverno, in piccoli vasetti e dopo aver tenuto per una notte a bagno il seme in acqua tiepida. La pianta partita da seme, in primavere può essere piantata in terra in autunno.
Altro metodo di moltiplicazione è la margotta, da eseguire in ottobre e dividere dopo un anno.
A fine estate si possono prelevare le talee semilegnose da rami apicali, che andranno cresciute in contenitore, fino all’autunno dell’anno successivo.
Per ultimo, si può provare a prelevare a fine estate un pollone intorno al tronco con una porzione di radice e metterlo subito in terra. Questo arbusto ha eccellenti capacità di attecchimento e ripresa.
Sesto d’impianto e messa a dimora
La Chimonanthus praecox si pianta in giardino in autunno. Le piante acquistate in vivaio in vaso, invece, possono essere piantate anche a inizio primavera.
Impostando un sesto fitto, il calicanto può formare una bella siepe ornamentale.
Per coltivare un singolo albero, invece, conviene lasciare almeno 3-4 metri di spazio intorno.
Irrigazione
L’irrigazione del calicanto è necessaria solo per gli esemplari giovani e in stagioni molto siccitose. Attenzione a non esagerare con l’acqua creando ristagni, i quali provocano muffe.
La potatura del calicanto
Un arbusto di calicanto non richiede molte cure in termini di potatura. Come detto, la fioritura avviene sui rami vecchi che devono quindi essere preservati. Il consiglio è quello di impostare la struttura scegliendo delle branche ben distanziate e, negli anni successivi, limitarsi all’eliminazione dei nuovi polloni. Se un fusto vecchio si danneggia, magari spezzandosi in seguito a una nevicata, lo si potrà sostituire allevando un nuovo pollone. Questi semplici interventi vanno fatti dopo la fioritura, a fine inverno.
La protezione dai parassiti
Tra i parassiti che attaccano il calicanto abbiamo gli afidi neri in primavera, che infestano i giovani germogli. Un altro parassita è la cocciniglia, che in caso di forti infestazioni può dar luogo alla formazione di fumaggine. In tutti questi casi, si consiglia d’intervenire lavando la vegetazione della pianta usando il sapone molle potassico specifico per l’agricoltura (che potete acquistare nei negozi specializzati). L’importante è fare i trattamenti in maniera tempestiva e non lasciare che la vegetazione venga rovinata.