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Il sanguinello (Cornus sanguinea) è una pianta arbustiva appartenente alla famiglia delle Cornaceae. È stretto parente del più noto corniolo (Cornus mas) e per questo viene anche chiamato corniolo sanguinello. Si tratta di una pianta che cresce spontanea in tutte le regioni d’Italia, dal mare fino alla montagna, essendo estremamente rustica e adattabile. La sua rusticità, inoltre, la rende perfetta per essere coltivata in giardino a fini ornamentali, per la creazione di siepi o anche in formazioni singole.
Conosciamo quindi tutte le caratteristiche botaniche del Cornus sanguinea e le tecniche di coltivazione biologica.
Descrizione del sanguinello
In natura il sanguinello si presenta come folto arbusto cespuglioso, con foglie decidue, alto dai 2 ai 4 m. La specie Cornus sanguinea ha una spiccata attitudine a emettere polloni basali, quindi, se non controllato, diviene infestante. Volendo, lo si può coltivare anche come piccolo alberello, in tal caso arriva a misurare i 10 m di altezza, deve però essere impostato scegliendo un fusto principale e continuamente curato con l’eliminazione dei polloni.
Fusti, rami e polloni
Vista la grande resistenza e flessibilità, anticamente i giovani polloni rossi venivano utilizzati per la produzione di cesti. L’arbusto è formato da una serie di fusti eretti, poco ramificati, estremamente flessibili.
I rami più giovani sono verdi e pelosetti, ma con il tempo virano al porpora o al rosso-bruno. Da adulti, invece, sono glabri e marroni.
Il legno dei fusti più grossi è molto duro e veniva usato nella campagna per costruire scali e altri utensili.
La corteccia dei fusti più ispessiti è grigia, con sottili fenditure sia in senso trasversale che longitudinale. Un tempo la corteccia di sanguinello trovava impiego in erboristeria per le sue proprietà medicinali.
Foglie
Le foglie del sanguinello crescono opposte a coppie sui rami, hanno un picciolo corto e robusto, appena peloso o talvolta glabro. Hanno forma ovale-ellittica, si restringono a cuneo alla base e sono lungamente acuminate all’apice. Il margine è perfettamente intero. La superficie della pagina superiore è verde chiara e glabra, quella inferiore è pubescente. Sono evidenti le nervature sulle foglie, le centrali e le secondarie (3-5), che hanno un disegno arcuato e confluenti, almeno in parte, all’apice.
Prima della caduta, con i primi rigori dell’inverno, le foglie del sanguinello si colorano di un bel rosso, che tinge piacevolmente il paesaggio autunnale. Questa caratteristica ne esalta il valore come pianta ornamentale.
Fiori
I fiori del corniolo sanguinello si trovano riuniti in un’infiorescenza a ombrella, posta all’apice dei rami più giovani. Il calice è diviso in 4 piccoli denti. La corolla ha 4 petali bianchi, lanceolati e acuti all’apice, alterni ai quali sono inseriti i 4 stami.
La fioritura è abbondante e prolungata, avviene in tarda primavera, tra giugno e luglio. In stagioni favorevoli, si può avere una seconda fioritura in settembre od ottobre.
I fiori sono appariscenti e profumati. Essendo ricchi di polline e nettare, sono anche un’ottima risorsa per le api, che li bottinano in abbondanza. Entrano quindi nella produzione di miele millefiori primaverile. L’attrazione che la pianta esercita nei confronti delle api e degli altri insetti impollinatori ne aumenta sicuramente il valore in campagna, ma anche in giardino.
Frutti e semi
Il frutto del sanguinello è uno piccola drupa globosa, inizialmente verde, ma nero-bluastra a piena maturità, la quale avviene tra settembre e ottobre. La polpa è rosso-violacea, da qui il nome volgare di sanguinello. All’interno, la drupa contiene un nocciolo, che a sua volta custodisce due semi. Il frutto non è velenoso, ma non ha un sapore gradevole e provoca problemi di diarrea se consumato fresco. Anticamente se ne ricavava un olio da usare come combustibile per le lampade o nella preparazione di saponi naturali.
La coltivazione del sanguinello come pianta ornamentale
Negli ultimi anni, il sanguinello trova spazio nei giardini italiani come pianta ornamentale. La sua rapida crescita, la rusticità, l’abbondante fioritura, i colori autunnali, lo fanno apprezzare a tale scopo. È ottimo per formare delle fitte siepi o per andare a coprire luoghi impervi, come i confini in forte pendenza, ma lo si può coltivare anche come cespuglio isolato. Come alberello richiede molta fatica nella continua rimozione dei polloni.
La coltivazione in vaso non è molto adatta, anche se fattibile, in quanto richiede continui rinvasi e soprattutto assistenza idrica, cosa che, quando è coltivato invece in piena terra, non è necessaria.
Per la coltivazione in giardino sono state messe a punto della varietà particolari, dallo sviluppo più contenuto e dai colori fiammanti. Per identificarle in vivaio chiedete del Cornus sanguinea var. Winter flame e del Cornus sanguinea var. Midwinter fire.
Esigenze pedoclimatiche
Il sanguinello è una pianta che non ha particolari limiti climatici, questo perché è una specie decidua che va in riposo durante l’inverno. Resiste al gelo e può essere coltivata dal piano alla bassa montagna. Per un’abbondante produzione di fiori, richiede posizioni soleggiate, ma vegeta bene anche in mezz’ombra.
Il terreno ideale è quello di medio impasto, fresco e con una buona dotazione di sostanza organica. Tuttavia riesce a crescere anche in terreni più poveri.
Riproduzione
Per iniziare a coltivare il sanguinello si può: acquistare una pianta in vivaio, usare i semi, o, ancora, usare i polloni. Vediamo le diverse tecniche.
Trapianto
Il periodo migliore per piantare il sanguinello in giardino è l’autunno, o, al limite, la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa. Il trapianto autunnale dà la possibilità alla pianta di affrancarsi velocemente. Nella buca della messa a dimora consigliamo di mettere del concime organico, come del letame maturo, del compost domestico o dell’humus di lombrico.
Se volete creare una siepe fitta, quindi utilizzando più piante, mantenete la distanza di 1,5 m tra una pianta e l’altra. Nel primo anno dopo il trapianto avremo bisogno dell’irrigazione nei periodi di prolungata siccità.
Semina
I semi del corniolo sanguinello si possono recuperare facilmente a inizio autunno, raccogliendoli dalle piante spontanee. Basta poi pulirli dalla polpa, lavarli, farli asciugare e metterli all’esterno, sotto uno strato di sabbia e terriccio.
In primavera, seguendo il naturale aumento delle temperature, avremo i primi germogli che andremo a trasferire in un vaso di piccole dimensioni.
La giovane piantina andrà allevata in vaso fino al definitivo trapianto autunnale.
Polloni
Il metodo più semplice per coltivare il sanguinello è partendo dai polloni con porzione di radice. Questi vanno prelevati in autunno e posizionati in vaso, sempre in un mix di terriccio e sabbia. A primavera avranno una sicura ripresa vegetativa e andranno coltivati in vaso fino all’autunno, momento ideale per la messa a dimora.
Come potare il sanguinello
La potatura del sanguinello è finalizzata a mantenere in ordine l’arbusto cespuglioso in base alle vostre esigenze. Se c’è molto spazio da occupare, la pianta può essere sostanzialmente lasciata libera di crescere. Ma se la si vuole contenere, si dovrà procedere al taglio dei polloni.
I fusti si possono anche cimare, ma è meglio farlo dopo la fruttificazione, in autunno o in inverno, per non perdere la fioritura dell’anno.
In generale, la pianta adulta può essere sottoposta a qualsiasi tipo di taglio, ributterà nuovi getti ancor più rigogliosi. Ciò vuol dire che, in determinate condizioni, questa pianta può diventare infestante, dunque vi sconsigliamo di piantarla in giardini di piccole dimensioni.
Parassiti e malattie del corniolo sanguinello
Tra i parassiti del corniolo sanguinello attenzione in primavera alla presenza di afidi, da combattere ai primi segni d’infestazione usando del sapone potassico molle. Sul fogliame è altresì possibile la presenza di cocciniglia, che si elimina facendo ricorso all’olio bianco minerale e a frequenti lavaggi con il sapone potassico. Le malattie che colpiscono il sanguinello sono di natura fungina e si verificano solo se c’è un forte ristagno idrico. Basta quindi garantire un adeguato drenaggio dell’acqua in eccesso e la pianta crescerà sana e rigogliosa.